27 gen 2011

Ho visto l'inferno nel giorno della memoria



Da bambino credevo all'inferno, me lo immaginavo caldo, dominato dal colore rosso, fumoso, pieno di fuochi e di diavoli con la coda, le corna ed il forcone.
Immaginario di bambino, l'inferno della nostra infanzia sospeso tra fumetti e catechismi di maniera. Un'iconografia che in fondo non spaventava nessuno nemmeno i bambini, un simbolo o un tentativo troppo ingenuo di raccontare il male e la dannazione.
Da adulti poi si cambia, ai diavoli con la coda che cuocciono in enormi pentoloni peccatori nudi e urlanti non credo più.
Oggi l'inferno non lo immagino, perchè l'ho visto. L'ho visto nella foto che ho messo ad accompagnare queste parole, l'ho visto in altre migliaia di foto e filmati, l'ho visto dal vero in Germania a Buchenwald e a Mauthausen, l'ho letto nei libri, l'ho visto negli occhi di Primo Levi.
L'inferno non è un'invenzione dei preti, c'è sospeso nel tempo e il suo ritorno o meno dipende dalla nostra memoria.

6 commenti:

Ernest ha detto...

hai detto bene Silvano, l'inferno in terra.

Zio Scriba ha detto...

Presente.

unwise ha detto...

purtroppo non è stato l'unico, e purtroppo ce ne sono ancora..

listener-mgneros ha detto...

l'inferno sono i negazionisti

gattonero ha detto...

Questo inferno è, e lo sarà per sempre, la vergogna del genere umano.

Luka ha detto...

Anch'io
Oggi pomeriggio sono entrato nel vagone usato per deportare gli ebri italiani che fa memoria in piazza Bra a Verona. con me ed altre persone c'era un padre con la sua bimba di 6/7 anni... l'anno prossimo ci porterò mia figlia. Se lo conosci, l'inferno, lo eviti.
ciao Luca