Alcuni giorni fa , una settimana, non ricordo con esattezza, sull'edizione on line di Repubblica ho letto un servizio giornalistico che era uno scoop.
Il titolo diceva qualcosa del tipo: “I divi di Hollywood erano pagati dalle major del tabacco.” E fu così che son venuto a sapere che i grandi attori, dagli anni 40 fino alla fine degli anni 50, erano stati pagati per fumare nei film.
Lo scoop era ovviamente ripreso anche da tutti gli altri giornali on line. La classica notizia non notizia che era uscita su una qualche agenzia di stampa e che era stata ripresa da tutti e rivenduta come una novità fresca-fresca.
Grazie dell'informazione perchè nessuno mai dei lettori aveva immaginato una cosa del genere.
Il servizio nella sua inutile inutilità aveva però anche un qualcosa di buono, offriva una galleria fotografica dei grandi attori americani. Una sequenza di foto di miti del cinema immortalati con la sigaretta tra le labbra.
Che fascino quelle foto in bianco e nero. Che fascino quei volti che fanno parte del nostro immaginario collettivo. Quando l'america non era quella di Bush ma ancora un mito, una nuova frontiera, aveva il fascino del nuovo mondo della “Promised Land” Springsteeniana.
Per citare un poeta
“L' America era allora, per me i G.I. di Roosvelt, la quinta armata,
l' America era Atlantide, l' America era il cuore, era il destino,
l' America era Life, sorrisi e denti bianchi su patinata,
l' America era il mondo sognante e misterioso di Paperino.
L' America era allora per me provincia dolce, mondo di pace,
perduto paradiso, malinconia sottile, nevrosi lenta,
e Gunga-Din e Ringo, gli eroi di Casablanca e di Fort Apache,
un sogno lungo il suono continuo ed ossessivo che fa il Limentra.”
L'America era i volti di questi uomini e donne, e Hollywood era veramente la fabbrica dei sogni:
Il titolo diceva qualcosa del tipo: “I divi di Hollywood erano pagati dalle major del tabacco.” E fu così che son venuto a sapere che i grandi attori, dagli anni 40 fino alla fine degli anni 50, erano stati pagati per fumare nei film.
Lo scoop era ovviamente ripreso anche da tutti gli altri giornali on line. La classica notizia non notizia che era uscita su una qualche agenzia di stampa e che era stata ripresa da tutti e rivenduta come una novità fresca-fresca.
Grazie dell'informazione perchè nessuno mai dei lettori aveva immaginato una cosa del genere.
Il servizio nella sua inutile inutilità aveva però anche un qualcosa di buono, offriva una galleria fotografica dei grandi attori americani. Una sequenza di foto di miti del cinema immortalati con la sigaretta tra le labbra.
Che fascino quelle foto in bianco e nero. Che fascino quei volti che fanno parte del nostro immaginario collettivo. Quando l'america non era quella di Bush ma ancora un mito, una nuova frontiera, aveva il fascino del nuovo mondo della “Promised Land” Springsteeniana.
Per citare un poeta
“L' America era allora, per me i G.I. di Roosvelt, la quinta armata,
l' America era Atlantide, l' America era il cuore, era il destino,
l' America era Life, sorrisi e denti bianchi su patinata,
l' America era il mondo sognante e misterioso di Paperino.
L' America era allora per me provincia dolce, mondo di pace,
perduto paradiso, malinconia sottile, nevrosi lenta,
e Gunga-Din e Ringo, gli eroi di Casablanca e di Fort Apache,
un sogno lungo il suono continuo ed ossessivo che fa il Limentra.”
L'America era i volti di questi uomini e donne, e Hollywood era veramente la fabbrica dei sogni:













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Dopo almeno tre decenni di ateismo convinto sto in questi giorni riconsiderando l'ipotesi assurda dell'esistenza di Dio.
RispondiEliminaImpossibile, altrimenti, giustificare una coincidenza tanto ecclatante tra il tuo post e il mio.
;-)
quanti ricordi di fecchi film mi sono tornati alla mente con queste immagini... grazie :-)
RispondiEliminawonderful.
RispondiEliminamanca la mia eppure fumo due pacchetti al giorno ;o)
RispondiEliminaFinisce che smetto così impari Silvano. ;o)
Ecco, mi è venuta voglia di accendermi l'ennesima rossa :-)
RispondiEliminabeh, quella del coach che consiglia una fumatina è geniale. Chissà se anche Janis Joplin aveva un coach così?
RispondiEliminaForse è meglio non avere miti, gratti gratti sono uomini, pure peggio dei comuni mortali.
RispondiEliminaqrgThe midnight walker is a sinner and a smoker...
RispondiEliminaQuel "qrg" non c'entra un belin.
RispondiEliminaBellissime queste foto, io il pezzo l'avevo letto sull'edizione cartacea di Repubblica, ammetto però che vederle qua le ho apprezzate molto di più!
RispondiEliminaE' impossibile immaginarsi Bogart senza sigartta o la Dietrich; è come vedere Calderoli o Alemanno rilasciare un'intervista in lingua italiana.
RispondiEliminaLeningrad cowboys blog
Ecco perchè tante sigarette nei film di allora...
RispondiEliminaFoto magnifiche !
Dario non è un'ipotesi assurda l'esistenza di Dio.
RispondiEliminaBasta osservare solo la natura e la nascita di un bimbo.
Scusami,silvano.
Ciao Silvano, come va?
RispondiEliminaBuon w.e.
Non è un ipotesi, ma una superstizione.
RispondiEliminaQuello che gli ammazza i bambini di fame aids o epatite è satana e poi li cucina per comunisti, gli archini e i libertari.
anarchici, sorry.
RispondiEliminaForse non solo allora pagavano, l'altra sera ho ringraziato la tecnologia per non aver ancora messo sul mercato la tv iterattiva che faccia sentire i profumi altrimenti mi serei ritrovato il salottino invaso dal fumo. Avevano sempre la sigaretta accesa (Il bel Film è "Una Canzone per Bobby Long").
RispondiEliminabellissime le toto.
poi, come scriveva Ceccherini ne "il ciclone"...
DIO C'è, ne ho le prove.
ciAO LuKA
;-) Stella, nell'impossibilita' semantica della prova dell'esistenza ontologica di Dio, e nella reciproca impossibilita' logica della prova Sua non esistanza, direi che ogni punto di vista e' accettabile.
RispondiEliminaTuttavia spero che i sostenitori dell'una e dell'altra ipotesi siano, coi tempi che corrono, disposti ad accettare l'opposta parte, ed accettino ben volentieri un gentile e pacato umorismo a riguardo.
forget it! ;o)
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