I conti di Tremonti. Per fortuna che c’è Tremonti dicono.
Taglia la scuola pubblica che non serve e gli insegnanti non fanno un cazzo. Taglia la sanità pubblica che se gli italiani si ammalano vedrai che i soldi li cacciano per curarsi, taglia i servizi sociali che i vecchi, gli storpi, i tossici, gli emarginati, gli handicappati tutti se li ciucciano le famiglie. Poi taglia i beni artistici e Pompei la privatizziamo prima che cada tutta a pezzi. E poi taglia laricerca che vadano all’estero sti cagacazzo di ricercatori e plurilaureati che con la cultura non si mangia. Poi assumi i parenti di Alemanno (ma quanti cazzo di parenti c’ha Alemanno) e poi gli amici della Polverini, e poi assumi i leghisti in tutti i meandri della pubblica amministrazione che devono controllare il territorio, salva un paio di Alitalie. Poi dai quattro soldi alla Marcegaglia che strepita da mattina a sera, e poi anche a Marchionne che sennò va a Detroit da Obama e poi non dimenticare le scuole private, la sussidiarietà che risolve i problemi stando vicina alla gente.
E poi l’evasione fiscale, ma con grazia e senza traumatizzare lo spirito d’impresa, e poi metti un paio di tasse nuove per il federalismo, e poi moltiplica i centri di spesa, e poi investi per l’allungamento del femore di Brunetta che a Venezia con l’acqua alta non ci può più andare, e poi diamo i soldi a Gheddafi che non ce li ritorna perché i francesi sono stronzi e sono invidiosi. E poi fai la guerra in Libia che prima erano amici e adesso basta ma che domani lo devono essere ancora perché in Libia abbiamo degli interessi che i francesi ci vogliono fottere.
Il debito degli italiani raggiunge la cifra record di 1890 milardi di euro.