28 dic 2013

E se poi Renzi a sorpresa...

si collocasse a fatti e no a parole più a sinistra dei vari fassina, orfini, pinco palla e compagnia? Se il buongiorno si vede dal mattino rischiamo una sinistra dei fatti contro quella parolaia che tanti amano ancora. Che trauma. Pensare che c'è gente che non passa più dal mio blog perchè son diventato berluschino avendo votato Renzi come ultima spiaggia.

17 dic 2013

Sempreverde Gramsci

Il fascismo si è presentato come l’anti-partito, ha aperto le porte a tutti i candidati, ha dato modo a una moltitudine incomposta di coprire con una vernice di idealità politiche vaghe e nebulose lo straripare selvaggio delle passioni, degli odi, dei desideri. 
Il fascismo è divenuto così un fatto di costume, si è identificato con la psicologia antisociale di alcuni strati del popolo italiano.
(Antonio Gramsci, L’Ordine Nuovo, 26 aprile 1921)

13 dic 2013

Forconi ancora ed il modello Ungheria..la colpa è degli ebrei

Questa è una finta rivolta, che ha nome e cognome. 
Dire questo non significa negare che il disagio e la disperazione non vi siano, ma semplicemente inquadrare politicamente il movimento. Si tratta chiaramente di una reazione, e quindi di un movimento reazionario, la versione moderna delle bombe fasciste anni 70 che invece di avere la funzione di stabilizzare un governo ed essere messe da un apparato filogovernativo, sono una destabilizzazione del governo da parte di una novella opposizione che fino 10 giorni fa era parte essenziale del governo stesso.


E qui. 

10 dic 2013

I forconi littori

Quando certa gente scende in piazza,quando teppaglia, ultrà da stadio, attivisti di casa Pound, che non si lasciano scappare l'occasione per menare le mani, minacciare, distruggere e dare manforte ai giacobinismi di categorie piccolo borghesi(padroncini, tassisti, contadini) che storicamente hanno alimentato il malgoverno mandando al potere qualsiasi intasafogne che promettesse loro il mantenimento delle posizioni di privilegio ed una certa tolleranza fiscale, ebbene quando questa gentaglia va in piazza il gioco si fa pericoloso, le forze dell'ordine ondeggiano (sempre molto meglio pestare operai e innocenti vari come avvenne a genova), e la violenza fascista si può percepire e respirare nell'aria. I più corrotti ora piangono il morto, e cercano di affermarsi saldando pericolosi intrecci tra la violenza politica dei delinquenti di estrema destra, cresciuti ed addestrati nelle curve degli stadi di calcio, ed i soldi della malavita organizzata. E che fanno i poliziotti di fronte a questa teppa? Solidarizzano. C'è veramente da aver paura.

9 dic 2013

Il discorso di Renzi

Me lo sono ascoltato tutto il discorso da vincitore delle primarie di Renzi. L'ho trovato trascinante e molto molto efficace. Ne ho visto anche i limiti, ma bisogna anche cominciare a pensare che questo nostro non è un paese di intellettuali, ci sono anche tante persone semplici che hanno bisogno di discorsi efficaci e comprensivi. 
La logica di base è sempre quella: vocazione minoritaria o maggioritaria? 
La vocazione minoritaria ci ha portato alla situazione odierna, un berlusconi finito da una parte ma con ancora un berlusconismo sociale diffuso e il grillismo dall'altra. Si dovessero saldare anche non politicamente ma solo numericamente, l'Italia andrebbe a rotoli, perchè dietro loro, e credo anche al di là delle loro intenzioni, ci sono pronte minoranze veramente pericolose. 
Guardate il movimento dei forconi, un tentativo di sciopero generale sostenuto dall'estrema destra (e per estrema destra intendo qualcosa di veramente vicino ad alba dorata) e la malavita organizzata e intendo mafie varie. 
Il malcontento e la disperazione ci sono, la povertà pure, quindi qualcuno tenterà di cavalcarle eversivamente. 
Stiamo attenti e vediamo di smorzarlo noi l'incendio possibile.

5 dic 2013

Un branco di cialtroni

Un branco di cialtroni, eletti, anzi nominati da una legge che si son fatti ad uso e consumo per non permettere al centrosinistra di governare, ora, dopo la sentenza della Consulta, si scandalizzano e cercano di picconare anche la Presidenza della Repubblica, eletta da loro stessi.

Quel grottesco essere di Calderoli che urla e strepita più degli altri, senza alcuna vergogna di esserne stato il propinatore di questa legge truffaldina.

Un parlamento impotente. Solo cani sciolti che si azzuffano, che ridono e speculano sulla prova provata del loro dilettantismo, del loro eversivismo da bar sport.

Un sigillo a certificare la fine della seconda, o della prima repubblica, e del berlusconismo produttore di macerie, sociali, materiali, morali,politiche, etiche, estetiche - basti pensare a quell'icona dell'ignoranza e del brutto chiamata brunetta.


4 dic 2013

Senatori a vita non degni

Claudio Abbado, Elena Cattaneo, Renzo Piano, Carlo Rubbia a detta di Forza Itaglia, non son degni loro e relativi curricula d'esser stati nominati Senatori a Vita.

Il partito del Trash politico che ha dominato per 20 anni la politica itagliana, svilendola e svilendo tutto il paese e la sua cultura, non trova nulla di meglio che sparare una cazzata di proporzioni colossali per star sempre sulle prime pagine dei giornali.

Al posto di Claudio Abbado potrebbe andare Checco Zalone, in fondo si esibisce davanti al pubblico pure lui.

Al posto della Cattaneo potrebbe andare per meriti accademici un altro illustre ricercatore e professore universitario:Renato Brunetta, ne sarebbe all'altezza.

Al posto di Renzo Piano il cane Dudù, che ci vuole a tirar sù palazzine? Boni tutti.

Al posto di Carlo Rubbia, vedrei bene la Gelmini specialista in neutrini e ....

Finirà questo ventennio trash, e finiranno le sue icone, compresa l'ultima triste e grottesca rappresentata da Checco Zalone.

Le mutande verdi di Cotissimo

 
Persino le mutande verdi per coprirsi il faccione da beota s'è fatto rimborsare il cota.
E che qualcuno non si azzardi a dirmi che sono un populista o, peggio ancora, un grillino che per inciso hanno dato una grande mano perchè quel deficiente ladro venisse eletto presidente della Regione Piemonte.

Nel frattempo son sempre qua che aspetto che qualcuno scoperchi quel che ha fatto la Lega, in primis con la sanità, in Veneto. Ma ho pazienza, pazienza, arriveranno anche qui a vedere il verminaio che ribolle da tanti anni ormai.

27 nov 2013

La grande scritta di palazzo grazioli...

che accoglie i fan di Silvio nel giorno della decadenza.


19 nov 2013

Gli extraparlamentari

I veri leader del paese siedono al di fuori del Parlamento. 
Napolitano ha la Presidenza della Repubblica, Berlusconi ha le televisioni ed i miliardi, Renzi è il sindaco di Firenze ed il capo prossimo venturo del PD, e Grillo, si va babbè c'è anche Grillo che non siede in Parlamento. 
I vuoti di potere si occupano, e un Parlamento non all'altezza ne paga immediatamente lo scotto e anche noi, per quel che po' che vale ancora la democrazia rappresentativa, non siamo ben messi.

16 nov 2013

Morire di responsabilità e morire di populismo.

PD stai attento che si può rischiare di morire in responsabilità, in un paese di irresponsabili. 
PD stai attento che si può rischiare di morire di responsabilità, in un paese con classe dirigente eversiva. 

La nuova forza italia andrà a rubare tra i voti di grillo e a raccogliere quelli dei disperati, di quelli che pensano di essere divenuti poveri perchè ci sono gli immigrati, tra la classe media che trova spiegazioni del suo declino sempre facili e che mai sono quelle vere. 
Attenzione perchè se la nuova forza italia non sarà la buffonata finale, ma dovesse riuscire a intercettare sul modello LePen le nuove masse disperate prodotte dal declino di questi anni, la cosa diventerà veramente pericolosa, perchè all'uomo è rimasto comunque un mega apparato di propaganda, perfetto per il populismo più bieco e violento.

14 nov 2013

La nonna deve andare in pensione

Devo dire che non ho trovato da subito un punto fermo, un'opinione sulla figura della nonna ministra Cancellieri. 
Guardandola, mi veniva in mente lo stereotipo della nonna, che la domenica quando ero bambino si alzava presto per preaparare il pranzo della domenica, la gallina, il brodo, il bollito con la pearà, e poi fatta tutta la prima parte di preparazione mi portava alla messa delle 9.30, poi di ritorno a casa a tirare la pasta all'uovo da fare in brodo. 
Ricordi di bambino e della mia nonna. 
E così la funzionaria e fedele servitrice dello Stato ha messo nel sacco un mare di persone con quella sua aria così rassicurante, da buone cose antiche. 
Ma la vecchia,man mano che escono le notizie (vedi link), si comincia a visualizzare nella sua essenza: e di certo assomiglia sempre meno alla mia/nostra nonna. 
E' chiaro di come la vecchia sia l'incarnazione della solita Italia classista e decrepita, terra di ingiustizia, paternalismo, dove i ricchi non pagano il biglietto della prima classe megalusso ed i poveri viaggiano nei carri bestiame. 
Che arsenico e vecchi merletti, abbia almeno la decenza di dimettersi.

13 nov 2013

Più che falchetti del pdl, quaglie e tordi.

Più che falchetti, quaglie, tordi, polli, quaglioni.
Inquietanti nella loro plasticosità di giovani decrepiti.
Mazza che impressione! 
Perchè se Big Jim e Barbie erano il massimo del kitsch, questi ne sono le caricature sfigate. 
Nella scala evolutiva, sono parecchi scalini al di sotto di Dudù...povere bestie, manco di leccare i piedi al padrone son degni.

La responsabilità della divisa


La responsabilità di portare una divisa di tutore dell'ordine pubblico, dovrebbe essere la prima e più importante cosa da insegnare alle reclute di carabinieri, polizia etc.
E' facile approfittarsi del potere che quell'abbigliamento e la relativa funzione danno. 
Senza citare "Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto", o i troppi casi Cucchi, Aldrovandi etc., basta leggersi questo (link), se non si ha avuto la sventura di averne una conoscenza diretta anche solo per piccoli episodi.

12 nov 2013

Una lettera d'amore - da Laurie a Lou


Ho conosciuto Lou a Monaco, non a New York. Era il 1992, e stavamo entrambi suonando con John Zorn al Kristallnach festival in ricordo della Notte dei Cristalli del 1938, che ha segnato l’inizio dell’Olocausto. Ricordo che guardavo alle espressioni confuse delle facce degli ufficiali di dogana mentre un flusso continuo di musicisti di Zorn attraversava la dogana tutti con indosso delle magliette rosse con scritto “Abbiamo ritmo e siamo Ebrei”. John voleva che ognuno di noi incontrasse gli altri e suonasse con gli altri, contrariamente a come si usa nei festival. Ecco perché Lou mi ha chiesto di leggere qualcosa insieme al suo gruppo. L’ho fatto, ed era forte e intenso e molto divertente. Dopo lo spettacolo, Lou mi ha detto “lo hai fatto nello stesso identico modo in cui lo faccio io!”. Perché aveva avuto bisogno di me per fare un qualcosa che poteva benissimo fare da solo ancora non l’ho compreso, ma era sicuramente inteso come un complimento. Mi è subito piaciuto, ma rimasi sorpresa che non avesse un accento inglese. Per qualche ragione pensavo che i Velvet Underground fossero inglesi, e avevo solo una vaga idea di quello che avessero fatto (lo so, lo so). Venivo da un mondo completamente diverso. E tutti i mondi a New York all’epoca (il mondo della moda, il mondo dell’arte, il mondo della letteratura, il mondo del rock, il mondo della finanza) erano abbastanza provinciali. In un certo senso sprezzanti. Ancora non legati tra loro. Come poi avemmo modo di scoprire, Lou ed io non vivevamo molto lontano l’uno dall’altro a New York, e dopo il festival Lou suggerì di vederci.Penso gli sia piaciuto quando ho risposto “sì! Assolutamente! Ora sono in tour, ma quando tornerò, vediamo, tra circa quattro mesi, vediamoci sicuramente!”. Andò avanti per un po’, e finalmente mi chiese se volevo andare all’Audio Engineering Society Convention. La Convention è uno dei posti più grandi e importanti dove entusiasmarsi sull’ultimo equipaggiamento tecnico, e passammo un pomeriggio felice guardando amplificatori, cavi e parlando delle cose elettroniche da comprare. Non avevo alcuna idea che quello dovesse essere un appuntamento, ma quando andammo a prendere un caffè dopo mi chiese “vorresti andare al cinema?”. Certo. “E dopo di quello a cena?”. OK. “E poi una passeggiata?”. Um … da quel momento non ci siamo mai separati. Lou ed io suonavamo insieme, diventammo migliori amici, e poi compagni, abbiamo viaggiato, ascoltato e criticato il lavoro dell’altro, studiato cose insieme (la caccia alle farfalle, la meditazione, andare in kayak). 

Facevamo battute ridicole; smesso di fumare 20 volte; combattuto; imparato a trattenere il fiato sott’acqua; andati in Africa; abbiamo cantato arie d’opera in ascensore; fatto amicizia con persone improbabili; ci siamo seguiti in tour quando è stato possibile; abbiamo avuto una dolcissima cagnolina che suonava il piano; condiviso una casa che era diversa dai nostri rispettivi appartamenti; abbiamo protetto e amato l’altro. Andavamo spesso a vedere arte, musica, spettacoli, teatro e ho osservato come amava e apprezzava altri artisti e musicisti. Era sempre così generoso. Sapeva come fosse difficile l’ambiente. Amavamo la nostra vita nel West Village e i nostri amici; e, in tutto ciò, abbiamo sempre fatto tutto nel miglior modo che ci riuscisse. Come molte coppie, ognuno di noi ha costruito un modo d’essere: strategie, e a volte compromessi, che ci hanno permesso di essere parte di una coppia. A volte abbiamo perso un po’ di più di quello che eravamo capaci di dare, o abbiamo ceduto un po’ troppo, o ci siamo sentiti abbandonati. A volte ci siamo davvero arrabbiati. Ma anche quando ero fuori di me, non ero mai annoiata. Abbiamo imparato a perdonarci l’un l’altro. E in qualche modo, per 21 anni, abbiamo intrecciato le nostre menti e i nostri cuori, insieme.Lou-Reed-and-Laurie-Anderson-Coney-Island-New-York.  
 Era la primavera del 2008. Stavo camminando per strada, in California, mi sentivo abbattuta e parlavo al cellullare con Lou. “Ci sono tante cose che non ho mai fatto e che volevo fare” gli ho detto. “Come cosa, per esempio?” “Non so, non ho mai imparato il tedesco, non ho mai studiato fisica, non mi sono mai sposata” “Perché non ci sposiamo?” mi ha chiesto. “Ci incontriamo a metà strada. Arrivo in Colorado. Che ne dici di domani?” “Uhm … non pensi che domani sia un po’ troppo presto?” “No, non lo penso”. E così il giorno dopo ci siamo incontrati a Boulder, in Colorado, e ci siamo sposati nel giardino di un amico di sabato, indossando i nostri normali vestiti da sabato, e sebbene dovessi fare uno spettacolo subito dopo la cerimonia, per Lou andava bene. (I musicisti che si sposano è come quando si sposano due avvocati. Quando dici “accidenti devo lavorare in studio fino alle tre di notte” o cancelli tutti i tuoi appuntamenti per chiudere il caso, sai esattamente cosa significhi e non fai necessariamente dei salti di gioia). Suppongo ci siano molti modi di sposarsi. Alcune persone sposano qualcuno che conoscono a malapena, cosa che può anche funzionare. Quando sposi quello che è anche il tuo migliore amico da diversi anni, dovrebbe esserci un altro nome per chiamare la cosa. Ma la cosa che mi ha sorpreso di più nello sposarmi è come si alteri il tempo. E anche come in qualche modo aggiunga una tenerezza che era, in qualche modo, completamente nuova. Per parafrasare il grande Willie Nelson: “Il 90% delle persone in questo modo finisce con la persona sbagliata, ed è questo che fa ancora andare gli juke box”. 
Il Jukebok di Lou era pieno di amore e di molte altre cose: bellezza, dolore, storia, coraggio, mistero. Lou era malato da due anni a questa parte: prima per il trattamento con interferone, una serie di iniezioni ignobili ma spesso efficaci per trattare l’epatite C che è equipaggiata con una bella serie di fastidiosi effetti collaterali. Poi è subentrato un cancro al fegato, che si andava a sommare a una forma di diabete in stato avanzato. Abbiamo ottenuto buoni risultati in ospedale. Lui ha imparato tutto quanto su queste malattie e sui rispettivi trattamenti. Ha continuato a fare Tai Chi ogni giorno per due ore più fotografie, libri, registrazioni, la sua trasmissione radiofonica con Hal Willner e molti altri progetti. Ha amato i suoi amici, e ha chiamato, mandati messaggi, email quando non poteva essere con loro. Abbiamo cercato di comprendere e applicare gli insegnamenti che il nostro maestro Mingyur Rinpoche impartiva; specialmente quelli più difficili come “devi imparare a padroneggiare l’abilità di sentirti triste senza in realtà essere triste”. La scorsa primavera, all’ultimo minuto, ha ricevuto un trapianto di fegato che sembrava aver funzionato completamente e ha riguadagnato istantaneamente la salute e l’energia. Poi anche quello ha cominciato a funzionare male, e non c’era via di scampo. Quando il dottore ha detto: “E’ finita. Non ci sono più opzioni”, l’unica parte che Lou ha sentito era “opzioni”. Non si è dato per vinto fino all’ultima mezz’ora della sua vita, quando improvvisamente lo ha accettato: all’improvviso e completamente. Eravamo a casa. Lo avevo portato via dall’ospedale qualche giorno prima. E anche se era molto debole, ha insistito per uscire fuori nella luce accecante del mattino. Come persone use alla meditazione, eravamo preparati per questo: come muovere l’energia dalla pancia fino al cuore e poi spingerla fuori dalla testa. Non ho mai visto un’espressione così piena di meraviglia come quella di Lou quando è morto. Le sue mani stavano facendo la forma 21 del Tai Chi, quella dell’acqua che scorre. I suoi occhi erano spalancati. Stavo tenendo tra le braccia la persona che amavo più di ogni altra cosa al mondo e le parlavo mentre moriva. Il suo cuore ha smesso di battere. Non aveva paura. Ero riuscita a camminare con lui fino alla fine del mondo. La vita – così bella, dolorosa e spettacolare – non può dare qualcosa più di questo. E la morte? Penso che lo scopo della morte sia la realizzazione l’amore. Al momento, non posso che essere piena di gioia e sono così orgogliosa del modo in cui ha vissuto e in cui è morto, della sua incredibile potenza e grazia. Sono sicura che verrà a trovarmi in sogno e sembrerà ancora vivo. E all’improvviso sono qui in piedi da sola incantata e piena di gratitudine. Com’è strano, eccitante e miracoloso che possiamo cambiarci l’un l’altro in modo così profondo, amarci l’un l’altro così tanto attraverso le nostre parole e la musica e le nostre vite reali. 
Laurie Anderson

La macchina del fango di sinistra o, se preferite, il tafazzismo....sconfiggerà Renzi, probabilmente.

Ho letto un articolo sull'Huffington Post, e devo dire che era da parecchio tempo che non trovavo così ben elencato e sintetizzato, tutto l'autolesionismo della sinistra, e la sua terribile macchina del fango. 
Via questo è l'ultimo giro, se buttano giù anche Renzi, mi darò all'ippica.
Questi non si son resi conto che il tempo è passato o che hanno fatto il loro tempo. 
Scalfari - che pure adoro - Maximo, Bersani, Fioroni, basta...è da sempre che ci fate perdere. 
E poi Camusso e gli altri due compagni di merende, che non stanno capendo un cazzo e si trastullano con il loro sindacati fuori dal tempo e dalla storia. Li chiamano sindacati ma ancora non hanno capito che forse in qualcosa sbagliano se vi sono nelle loro organizzazioni sempre meno lavoratori e sempre più pensionati. 
D'accordo che a sinistra s'aspetta sempre il bel sol dell'avvenire, ma state tagliando il ramo su cui siete, siamo, seduti. 
Provate anche solo per sbaglio a (ri)leggervi Marx, giusto così, per ricordare che la politica vive di prove di forza, di rapporti economici, di capacità produttiva e.... con tutto il rispetto è da una vita che vi fottete operai, e ne avete sempre meno, e invece di cambiare regime siete andati a sostituirli con i pensionati che certo non sono il domani del paese. Ma l'importante era solo trovare qualcuno che vi pagasse le quote delle tessere e le rendite di posizione.
Incapaci, collusi: vi siete venduti i lavoratori promettendo da 40 anni la gallina domani e negando l'uovo oggi - per inciso, galline zero ma uova tante perdute e pure rotte.
Ok, ho deragliato, schifato dal corporativismo fascista di cui è geneticamente impregnato questo paese. 
E adesso belle statuine, meglio tutto sommato Berlusconi, vero?! che è come voi - solo più bravo e criminale, che la possibilità di un cambiamento e la sicurezza della fine dei privilegi, vostri, ovviamente
Sono troppo arrabbiato, meglio quindi linkare l'articolo che è fatto benissimo che così magari ci capite qualcosa di questo mio sfogo.

11 nov 2013

Ultras e calcio...i cattivi vengono da marte

Dopo l'ennesima prova di forza degli ultras, sfociata ieri nello spettacolo grottesco della partita tra salernitana e nocerina, il massimo che il mondo "sano" dello sport e del calcio ha saputo fare è stata la solita condanna verbale, inutile e sempre rivolta all'esterno come se non fossero la violenza ultras e la criminalità organizzate prodotti endogeni del calcio. Non sono un fautore di leggi speciali per arginare la criminalità dentro ed immediatamente fuori degli stadi, basterebbe solo che il calcio non fosse un porto franco per la criminalità, basterebbe applicare le leggi che già ci sono. Evidentemente gli interessi che si andrebbero a toccare però son troppo grandi, per cui ci accontenta di raccontarsi e raccontarci la favoletta dello sport pulito e dei cattivi che vengono da marte.

10 nov 2013

Costruire in cantina hi fi

Se nella realtà uno costruisse con pezzi comprati al Brico e trovati dallo sfasciacarrozze un'automobile in cantina e la volesse vendere al prezzo di una Mercedes top di gamma, qualche buon anima chiamerebbe la neuro ed il tipo verrebbe ricoverato per i necessari trattamenti. Se invece in hi fi un dopolavorista qualunque senza nè arte nè parte, senza alcuna preparazione, senza tecnologia se non quella comprata al Brico o al ferramenta sotto casa, si inventa un paio di diffusori e si inventa pure di venderli al prezzo di un'Audi, Mercedes, Ferrari, ecco allora che è un autocostruttore di genio, e qualche personaggio da truffare lo trova. Possibile che in hi fi le persone non si sveglino mai? Non fatevi abbagliare dal prezzo e dai discorsi dei vari compari sui forum: provate ad ascoltare con le vostre orecchie, e chiedetevi se quattro assi incollate, con tre altoparlanti che si trovano nei negozi hi fi car a poche centinaia di euro, messe insieme da un personaggio che nella vita fa lavoro diverso da quello del progettista audio, possano costare come un'ammiraglia di una grande casa automobilistica, come un appartamento di periferia etc.

9 nov 2013

Ancora sul reddito di cittadinanza

Giusto per sgomberare i dubbi - magari innescati da un post precedente. Personalmente sono favorevole ad reddito di cittadinanza. Credo che prima ancora di una scelta politica sia un fatto di civiltà. Però per poterlo pianificare, avviare e mantenere bisogna essere seri, avere una classe politica seria, avere una classe dirigente imprenditoriale seria, avere dei sindacati seri che invece di perdere tempo a fare proclami e politica confusamente, per una volta guardassero alle busta paga dei loro associati e si chiedessero se abbiano fatto anche solo in piccolissima parte il loro lavoro: tutelare i lavoratori dipendenti ed il loro reddito - basta ispirarsi o anche scopiazzare il sindacato tedesco. Qua si discute di reddito di cittadinanza basandosi sull'annuncio del mattino e vedendo l'effetto che fa prima di sera, per poi non pensarci più il giorno dopo. Quanto alla serietà, cui sopra accennavo, non è nemmeno il caso di parlarne, vero?! Su questo credo si sia tutti d'accordo.

Ipse dixit


"Voglio un paese dove viene premiato chi ha le capacità e non chi è amico di, fratello di o figlio di". Lapo Elkann.

8 nov 2013

Tra la privatizzazione delle coste e la demagogia della sinistra

Una classe politica di irresponsabili. Tra chi vuole regalare alle multinazionali anche le spiagge in attesa di vendergli l'aria e chi nella speranza di prendere quattro voti si accontenta di prendere per il culo le persone. promettendo la fola del reddito di cittadinanza. 
Ciò che mi da fastidio non poco è che la politica fascista grullesca tenti regolarmente Vendola e una parte del PD. Abbiamo problemi a sinistra, questa sinistra berlusconiana non mi piace per nulla e per di più non capisco lo strabismo per cui berlusconesco sarebbe l'ipotetico PD renziano, a me sembra che berlusconeschi siano i fasci grulli e i vendoliani che non resistono regolarmente al suono dello zufolo incantatore.

7 nov 2013

sandro Rapabondi

Il poeta vate sandro RapaBondi scrive sul foglio che senza silvio, lui ed i suoi accoliti pidiellini e forzaitalioti, saranno delle rape. 
Vorrei rassicurare il massimo poeta che Rape lo erano prima di silvio, lo sono stati durante, e lo saranno dopo. Stia tranquillo, ci sono delle certezze incrollabili anche per quelli come lui.

6 nov 2013

La sfiga d'esser nato protestante

La sfiga d'esser nato protestante in un paese di cattolici decadenti. (Nda: e non sto parlando esattamente di religione).

Aliens

Ne incrocio sempre di più per strada, hanno il corpo dislocato nell'ambiente, reale qui ed ora, e l' essenza da un'altra e sconociuta parte. Capita sempre più spesso anche a me di vivere da alienato dissociandomi con l'ausilio di un po' di elettronica.

4 nov 2013

Milano Hi-Fidelity 2013

Dice .."Ci vai al Milano Hi Fidelity 2013 - evento audio hi end, LP, CD, musica liquida, mostra mercato nuovo e usato, concerti, caramelle ricchi premi e cotillons?" 
dico .."No, m'hanno già preso una volta per il culo anni fa, e se è per andare alle bancarelle preferisco quelle di Santa Lucia il 13 dicembre".

1 nov 2013

Le critiche a Renzi

Leggo le critiche che vengono fatte a Renzi. Fossimo a scuola e i critici fossero insegnanti si direbbe che il ragazzo è dotato ma non si applica, è un po' debole in politica, parla d'altro, di slogan, buone intenzioni, speranze, è leader nella classe, ma insomma i problemi sono altri. Ho occhi e orecchie anch'io e, sì, non posso dire gli insegnanti non abbiano delle buone ragioni per criticarlo. Ma chi fa politica oggi? Si confondono i capaci con i tecnicisti, con i vuoti formalisti, con i professionisti - ahimè non più della politica - ma dell'azzeccagarbuglio. Siamo messi male e ne sembrano consapevoli tutti tranne le classi dirigenti. Troppa mediocrità, troppi incapaci ovunque, e la pressione degli incapaci che nascondevano la loro nullità dietro i soliti che tiravano la carretta s'è fatta troppo grande, troppo alto il rapporto tra incapaci e capaci perchè il treno non deragli.

30 ott 2013

La prima neve - di Andrea Segre

Le cose che hanno lo stesso odore devono stare insieme. 
Le due solitudini, di un bambino e di un profugo, si trovano nel bosco e ne escono quando cade la prima che rende tutto nuovo, innocente, diverso. Andrea Segre non sbaglia dopo il suo film d'esordio "Io sono Li". La prima neve, ti mette in pace con la vita e pure con il cinema.

28 ott 2013

I'm Waiting for the Man - Velvet Underground and Nico

In morte del grande Lou Reed che ho avuto la fortuna di vedere una volta dal vivo, ripropongo questo vecchio post.  Rock and Roll.
L'album con la banana da spellare e la polpa rosa.
Andy Warhol, Lou Reed, JJ, Nico e un disco che non se lo fila nessuno ma solo tutti quelli che faranno la storia del rock negli anni a venire e poi quelle canzoni, un album di hit a scoppio ritardato.
Canzoni che non invecchiano, standards dalla nascita.
Quella disperata canzone d'amore dal sound già così maturo che sembra uscita dal nulla, che sembra già il Lou Reed di Berlin o di Transformer, “I'm waiting for the man”.

I'm waiting for my man
Got 26 dollars in my hand
“Aspetto il mio uomo
con 26 dollari in mano”.

Un amore mercenario, una dannazione, Lou aspetta il suo spacciatore con già i soldi in mano per l'eroina.
Intorno a lui la città è straniera, non esiste nulla. Il rapporto con il suo amore ossessivo non prevede nulla se non la droga, il mondo non esiste più.

“Here he comes, he's all dressed in black
PR shoes and a big straw hat
He's never early, he's always late”

“Eccolo che arriva, tutto vestito di nero
Scarpe da portoricano e un grande cappellaccio di paglia
Non è mai in anticipo, è sempre in ritardo”

La descrizione è perfetta, sembra di vedere una copertina di un album di quache anno dopo di Miles Davis “On The Corner”, la figura dello spacciatore magnaccia portoricano già è un classico dell'iconografia anni 70.

La musica è un reiterato crescendo, sempre più veloce, sembra portare ad un finale non prevedibile, verso una nuova apertura e sviluppo del racconto: Ora che l'uomo è arrivato lo porta nella sua stanza, su per tre piani di scale gli fa assaggiare l'eroina, il dolce gusto dell'amante, poi Lou se ne va...e fino a domani è salvo. Poi ricomincerà tutto come in una specie di girone infernale sempre uguale a sé stesso con la musica che lo racconta dalla prima all'ultima nota.

I'm waiting for my man
Got 26 dollars in my hand
Up to Lexington 125
feelin' sick and dirty
Huh, I'm waiting for my man

Hey white boy, what you doin' uptown
Hey white boy, you chasin' my women around
Pardon me sir, it's furthest from my mind
I'm just waitin' for a dear-dear friend of mine
I'm waiting for my man, come on

Here he comes, he's all dressed in black
PR shoes and a big straw hat
He's never early, he's always late
first thing you learn is that you always gotta wait
I'm waiting for my man

Up to a brownstone, up three flights of stairs
Everybody's pinned you and nobody cares
He's got the works, gives you sweet taste
then you gotta split because you got no time to waste
I'm waiting for my man

Hey baby, don't you holler, don't you ball and shout
I'm feeling good, I'm gonna work it on out
I'm feeling good, feeling so fine
until tomorrow, but that's just some other time
I'm waiting for my man
I'm waiting for my man
I'm waiting for my man
man-man-man-man-man-man-man


25 ott 2013

Anche i Rom sono biondi

La bimbetta bionda di cui ha parlato tutto il mondo, per le cui misere sorti si son sprecati titoli di giornali e di telegiornali in ogni dove, alla fine s'è scoperto che era la figlia di altri Rom. Vabbè ci siamo sbagliati, prima la sua era una misera sorte, un'ariana costretta vivere in condizione di rapimento e schiavitù con degli zingari, ora, scoperto che era uno dei loro...sì insomma chi se ne frega, zingara è - certo è che una zingara ariana non s'era mai vista, pareva proprio una dei nostri....

Per inciso non c'è nulla di più credbile e rassicurante delle nostre paure ancestrali: lo zingaro che rapisce i bambini bianchi e li porta via. Eppure se si guardasse un po' la storia si scopirerebbe che i rom non rapiscono bambini, non l'hanno mai fatto...se non altro (perchè cattivi son cattivi!!!) ne hanno in sovrabbondanza. Eppure lo dicevano anche a me da bambino di star lontano dagli zingari e un po' ancora ci credo o trovo rassicurante crederci....i cattivi son sempre diversi son sempre gli altri.

24 ott 2013

Io li odio i nazisti dell'Illinois

A lungo evocati...eccoli i nazisti dell'Illinois.

Un po' meno di ipocrisia, è notorio l'uomo sia un delinquente abituale

Un po' meno di ipocrisia e di meraviglia, è notorio l'uomo sia un delinquente abituale, e anche un po meno di foga nell'auspicarne la giusta condanna, per la medesima ragione. Che poi al di là delle parole sempre giustamente censorie, nei fatti si sia fatto finta di nulla per annie anni, anche quello ha la sua gravità e la sua ipocrisia. Il soggetto è volutamente sottinteso, ma credo non sfugga nessuno di chi si sta (tanto per cambiare) parlando.

23 ott 2013

L'uomo della provvidenza. Renzi?!

Renzi un po' per come è fatto e un po' per come lo raccontano rischia di divenire il nuovo uomo della Provvidenza. Questo non è un bene, ma il livello di maturità politica della società è quello dato (e cioè misero) ed il livello della stampa che lo racconta è, se possibile, ancora più infimo. Non c'è da stare allegri, anche a voler essere ottimisti a tutti i costi. 

Dovremmo già essere avvertiti che gli uomini della provvidenza non portano mai nulla di buono: vedasi Berlusconi che, raccontando una realtà semplificata, prometteva di risolvere tutti i problemi, e vedasi la sua grottesca stampella Grillo. 

Ma Renzi è diverso dai due tragicomici, e però la situazione nostra ce lo fa percepire come il terzo della fila, in verità anche migliore degli altri due, ma rimane il fatto che molti a sinistra diffidano dell'uomo solo al comando. Io non so se si tratti dell'uomo solo al comando, ma non vedo alcuna alternativa. Il PD s'è già smacchiato da solo e Gianni Cuperlo mi sembra anche una brava persona, ma non è solo con le brave persone che si possono vincere le elezioni. Il resto a sinistra si compone di quelli che formulano e giocano ai piccoli chimici - facendosi sempre scoppiare in faccia le provette, e quelli che chiaramente dalla fine della guerra in poi del minoritarismo ne hanno fatto una fede. 

Avanti con Renzi, anche turandosi nasi e nasini ipersensibili alla possibilità di vincere.

Essere i negri degli altri

Con tutti i distinguo del caso, che non è affatto detto che sia proprio andata così, ma  l'episodio del giovane italiano ucciso di botte in Inghilterra è comunque significativo. Quando di è dalla parte delle debolezza e del bisogno cambiano le prospettive. Molti italiani se l'erano dimenticato il calvario dei nostri migranti nel '900, e facevano e fanno i superiori con gli ultimi della terra. Ora, e in futuro sempre più, tocca ancora a noi fare gli ultimi e avremo tempo e modo di ricordarci quanto sia dura star dall'altra parte, star dalla parte dei neri, dei rom, di quelli diversi...in una parola dei poveri.

L'ineffabile Ostellino, Piero

Eccolo uno dei massimi cantori del berlusconismo, sceso di cavallo che da la colpa del declino italiano, a Togliatti, alla mancata riforma protestante, alla fine di Cavour, ai guelfi e ai ghibellini, alla Chiesa - nella persona di Francesco - alla resistenza, ai comunisti, al "l’indifferentismo del proletariato, che sogna la rivoluzione socialista" - (questa me la segno perchè è straordinaria). Quando l'intellettuale Ostellino, smetterà di guardarsi l'ombelico giocando dadaisticamente con le parole e con i post it culturali buttati a casaccio non rimarrà nulla di lui. 

Link all'articolone.

E' vietato calpestare l'erba

Se poi qualcuno calpesta l'erba, allora diviene severamente vietato.

16 ott 2013

Misure ss.. ss..ssiientifiche farlocche

I stopped reading at: "This is a measurement used since the days of Bob Carver, but with the addition of a customization which we feel is not to disclose details."

Test results are useless without a detailed, open methodology which allows results to be independently verified.

http://www.diyhifi.org/forums/viewtopic.php?f=2&t=2180

15 ott 2013

I compensi per le stelle della Rai

Leggo che il contratto di Crozza con la Rai non andrà in porto per i cachet troppo alti che sarebbero andati al comico. Siamo in tempo di crisi e di austerity, e con un po' di benaltrismo troppo facilmente si potrebbe sostenere che i problemi delle persone normali sono altri. Certo fa impressione a noi comuni mortali che ci arrabattiamo a pagare bollette e mutui leggere dei compensi, ad esempio di Fabio Fazio, portati demagogicamente e strumentalmente a conoscenza delle masse da un renato brunetta formato socialista rivoluzionario. 5 milioni di euro all'anno...nemmeno lavorassi fino a 100 anni vedrei tanti soldi. 
Un po' di moderazione salariale anche per le star sarebbe buona cosa. 
Detto questo però, proprio perchè la RAI è un'azienda pubblica - cioè di tutti noi - che finanziamo con il canone (chi lo paga - ed io lo pago), è anche importante che faccia profitto e non produca perdite. Se Fazio si ripaga il compenso e produce profitto, faccio fatica a vedere il problema e trovo ipocrita e demagogico e strumentale il sostenere altre cose.
Produci profitto? Lavori. Produci perdite? Non lavori.

Altre dinamiche, come questa della battaglia moralizzatrice del centro destra, son fanfaluche a prendere per il culo la gente e favorire il PADRONE.

Mi spiegate il legame? Che c'entra?

Riporto per esteso quest'articolo apparso sull'Huffington Post, per chiedere aiuto nella comprensione dello stesso. L'ho letto e riletto. L'articolo comincia con una negazione non richiesta, ma è chiaro che l'autore sarebbe a favore del funerale per Priebke. Detto questo, pur negandolo paragona nei fatti la pedofilia dei preti (perchè poi solo dei preti?)  alla Shoah?!?! Dico che c'entra? E poi il salto mortale: la Chiesa dovrebbe negare il funerale anche ai preti pedofili, così come a Priebke, ma dato che infine non lo fa...diviene ingiusto anche negarlo a Priebke?! Ma che articolo è? Ma come ragionano le persone? Io non capisco più... ragionare per categorie omogenee almeno sui giornali sarebbe d'aiuto, e certi articoli puttanata sarebbe meglio lasciarli agli esperti del bar sport.

L'articolo:
"A me questa storia del rifiuto dei funerali a Erich Priebke proprio non mi convince (e qui ci potrebbe ben stare "se non ti convince cazzi tuoi"). Non che io sia dalla parte del criminale nazista o che giustifichi o voglia perdonare ciò che è sicuramente imperdonabile (bene bravo ci mancherebbe altro, non occorreva dirlo, t'avremmo creduto lo stesso). Ma io non sono la Chiesa (e ci dai una notizia). E non sono nemmeno il Padre Eterno (e anche su questo sono d'accordo, non ci piove), che deve perdonare tutti altrimenti crolla un mito ("crolla un mito?!" ma quanta ignoranza, le parole sarebbero importanti!) e noi poveri peccatori non abbiamo più alcuna certezza (ma di che parli?). Voglio dire che non si può certo paragonare una epurazione etnica con milioni di vittime innocenti alle centinaia di bambini violentati dai preti pedofili (non lo fare allora che ti risparmi una figura da fesso), ma credo sinceramente che non si debba dare il funerale né a Priebke , la cui spregevolezza è senza attenuanti, né però ai preti pedofili, spregevoli anche loro (e agli altri pedofili? son meno pedofili? e ancora che c'entrano i pedofili con la Shoah o con le fosse ardeatine?). Non mi pare nemmeno che si possa farne una questione di quantità: gli ebrei uccisi furono milioni, i bambini violentati solo migliaia (e allora?). Stiamo parlando di crimini altrettanto ignobili, sia se commessi ai danni di uno, sia se perpetrati a danni di un milione, e a me non pare che la Chiesa abbia mai rifiutato il funerale ad un prete pedofilo (digestione difficile?! ma che dici?). Sarà l'antica ipocrisia clericale? (che c'entra l'ipocrisia clericale con la decisione di negare il funerale religioso a un criminale nazista??). Come mai Papa Francesco che parla sempre, non dice lui una parola chiara sull'argomento? (forse perchè non capiresti). Aspettiamo con fiducia. "

12 ott 2013

Priebke, una questione di lana caprina

Doveva essere impiccato alla fine della guerra, ma viscidamente se l'è cavata. Il maiale è poi morto "prematuramente" a 100 anni. Un criminale di guerra, che non si è mai pentito, e che rifarebbe oggi quello che fece in gioventù. Spero che alla fine non gli facciano un funerale in Italia e che non diano la possibilità di seppellire il rifiuto tossico nocivo in un qualche cimitero riservato agli esseri umani. Che se lo vengano a prendere i suoi connazionali per smaltire la carogna a casa loro, oppure venga donata la nazicarogna aglialemannogasparrilarussamelonicamerativari con l'obbligo di tenerselo putrefatto in salotto.

11 ott 2013

Stuck


Ricordare una cosa che dovremmo sapere sempre: quella miriade di persone nelle bare ed i sopravvissuti non sono stucke, sono persone, entità uniche con una storia, affetti, amori, speranze, dolori. Mi sembra che in molti se ne dimentichino tra i guappi politica, e tra i troppi cittadini silenziosi.

Nuove bestie italiote

Il GRILLOTROTA, vero delfino del vecchio bossi e del senza maroni.

9 ott 2013

Taglia e livella ovvero il fallimento di una classe dirigente

Taglia, taglia l'istruzione, livella, livella i meriti, consociativa qualunque cosa, assumi l'amico di questo e l'amico di quello, blocca gli ascensori sociali, organizza fascisticaamente la società compartimentandola per corporazioni feudali ed il risultato è sotto gli occhi di tutti. Pensa che ora c'è arrivato anche il ministro Giovannini. Il fallimento di una classe dirigente politica, imprenditoriale e sindacale è sotto gli occhi di tutti e pure il fallimento di noi popolazione che abbiamo delegato quando non siamo stati complici.

7 ott 2013

Proposte banali e qualunquiste per le tasse

Ho culturalmente anch'io il tabù di dirlo, di fare una proposta per chi debba pagare le tasse prossime venture. E se chiedessimo di pagare di più a chi i soldi li ha? Suona strano in effetti e poi non si può perchè la risposta c'è già: i soldi, i ricchi se li tassi, li portano all'estero. Allora vorrei, in subordine, chiedere che di default avvocati et similia e orefici etc, fossero considerati indinpendentemente dalla dichiarazione dei redditi più ricchi di un operaio metalmeccanico...ma anche qui mi dicono che non è possibile. Vabbè ci ho provato, un po' di banalità e populismo anche per me.

3 ott 2013

Alle iene delle Lega, ai mangiacarogne del carroccio

Alle iene delle Lega, ai mangiacarogne del carroccio, che in queste ore stanno vigliaccamente speculando sulle decine e decine di morti nelle acque di Lampedusa, vorrei ricordare che la Legge in vigore che ha portato migliaia di morti nel canale di Sicilia, si chiama Bossi - Fini e non Bodrini - Kyenge o Paperino - Nonna Papera. La politica razzista e fascista mischiata ad impreparazione e pressapochismo sta dando i suoi frutti, per non parlare dei frutti già maturi e dati, delle migliaia di profughi respinti e mandati a morire nelle carceri del defunto amico Gheddafi.

2 ott 2013

Dopo il 25 luglio del nonno

Povera Alessandra, dopo il 25 luglio 1943 con il nonno pugnalato dall'ordine del giorno Grandi, ora le ho toccato pure un 2 ottobre 2013 con il seppuku dello zio silvio.

20 anni di subcultura deleteria

20 anni di subcultura deleteria, fatta di Amici, Gerandi fratelli, isole di famosi falliti e troie in carriera e pensionate, 20 anni di maurizi costanzi e barbere durso. Il cavaliere va in pensione o in galera lentamente, ma la subcultura rimarrà e farà danni a lungo. Sull'acquisto e lettura di libri siamo sempre buoni ultimi in europa.

silviooo! facce ride....

Così scrive il reporter del Wall Street Journal dopo l'ultima giravolta di silvio:
"Berlusconi declares his support for Letta government and all of Europe collapses in laughter at the absurdity of Italian politics."
D'accordo il giornalista americano è il classico cagacazzo che sprizza supponenza e razzismo da tutti i pori, ma come dargli torto?

1 ott 2013

Fascisti uniti

Incredibilmente sembra che anche il PDL sia formato da qualcuno che è meno democratico dell'altro, ma questa è una notazione di costume della cui veridicità domani potremo constatare o meno. La cosa interessante è però notare come al crescere del livello di drammaticità sociale e politica del paese, le differenze tra centrodestra e centrosinistra tendano ad annullarsi, e di contro la polarizzazione si vada a strutturare sulle direttrici democratici da una parte e fascisti dall'altra. Al governo un centro sinistra con un centro allargato spostato un po' di più a destra, e all'opposizione la lega, i berlusconiani più radicali ed i grillini. 

30 set 2013

Apres Berlusconi, le dèluge

Così titola Liberation. Non so come andrà a finire, ma prevedere nulla di buono mi sembra realistico. Deve stare attento anche Berlusconi però, perchè l'italiano medio non conosce la ribellione, e non conosce l'arma del voto, ma ricordo che quando Mussolini entrò a Milano tre giorni prima della fine trovò una folla osannnante ad accoglierlo, e quando vi tornò cadavere la medesima folla in Piazzale Loreto si divertì a scarpargli quel suo testone.

29 set 2013

A un passo dal golpe?

26 set 2013

La pasta Barilla

Sarà che ci sono dei giorni in cui mi sembra di stare fuori dal mondo, ma questa vicenda - si fa per dire - della pubblicità Barilla con o senza gay, la trovo una gran stronzata spero montata ad arte per fare un po 'di pubblicità bipartizan alla pasta e ai gay. 

Non fosse così, e qualcuno dei polemisti o dei maitre a penser facesse sul serio e credesse veramente a questa querelle marziana, allora saremmo al qualunquismo delle battaglie civili e al politically correct di qualcosa che (fu/forse) socialmente eversivo. 

Infine però, forse, la stupidità di questa polemica è veramente indice di una conquistata parità: certo tanto combattere, tanta violenza e tante morti per una comune banalità normalizzante, imporrebbe di chiedersi se ne valesse la pena. 

In ogni caso la pasta Barilla non mi piace e non mi piacciono le merendine ed al mulino bianco gli darei fuoco e allo spagnolo che rompe i maroni alla gallina lo manderei a lavorare in miniera.

25 set 2013

Cantinari in hi fi...siamo agli sgoccioli

Definizione di cantinari: gente senza nè arte nè parte, che si improvvisa a ieneggiare qualche carogna di consumatore previamente illuso e in buona sostanza imbrogliato. 

Si distingue dall'artigiano onesto per la ciarlataneria, per il millantato credito, e laddove l'onesto artigiano chiede 100 il cantinaro chiede 10.000, perchè è un ignorantone ma conosce a menadito i meccanismi del perfetto truffatore: alla vittima o pollo bisogna far creder di poter accedere ad un oggetto esclusivo, che sì costa in assoluto tanto, ma che in relazione alla qualità offerta è l'affarone della vita, "e visto che siamo amici costerebbe 10.000 ma te lo do alla metà, perchè sai l'oggetto non è distribuito, non ci sono i ricarichi dei negozianti, facciamo una metà in nero.... etc etc. "

La cosa triste nell'asfittico ambiente hi fi è che, dato che i marchi grandi ed i grandi marchi hanno i loro canali commerciali, le riviste di settore non esistono più - ed è una fortuna visto l'infimo livello raggiunto da quelle italiane (in uk o in usa o in germania ancora ci sono, e ancora hanno credibilità...chissà perchè?!), le truffe avvengono sul web tramite disinformazione continua e martellante, insomma un po' il gioco delle tre carte, il cantinaro che da le carte ed i compari nascosti tra i polli... 

E' una strategia che paga? Probabilmente sì, visto che un pollo lo si trova sempre, ma è una strategia con le gambe corte, buona parte del pubblico se ne accorge e denuncia o si allontana; ma, fin che un tonno in rete si prende, come si dice?! "tiriamo a campa'".

Hanno rovinato questo mondo i mediocri e i ladri che ora si accingono a dargli la mazzata finale, essendo ormai molto più numerosi gli spennapolli dei polli stessi. 

E per il pubblico sano, che pure c'è, che rimane da fare? Emigrare, emigrare, su forum stranieri e leggere qualche opinione fondata su riviste straniere: 



Intendiamoci, la tara bisogna farla sempre anche sulle riviste straniere, ma questa è una buona regola per tutti gli aspetti della vita.

In ogni caso, ad esempio su whathifi (dove peraltro si recensiscono tantissimi oggetti a basso medio costo e, stranamente, di cantinari e delle loro ciofecone meno di zero), difficilmente si prende una cantonata comprando uno degli oggetti che prendono le 5 stelle (e che cosa strana per la combriccola italiana, possono costare anche solo 2 o 300 euro...cose da pezzenti!!!).

24 set 2013

Gli esperti di hi fi, falsi intellettuali giornalisti ignoranti.

Capita avere nell'immaginario delle figure che quando si era ragazzi e poi giovani si pensava fossero esperti in un qualche campo. Poi con la maturità ci si accorge che solo una piccola parte di quelle figure di riferimento potevano chiamarsi esperti, e la maggioranza invece altro non erano che delle persone normali su cui si proiettavano delle aspettative, o ancora dei millantatori. Si screma insomma con il tempo. Un campo che fa eccezione è quello dell'hi fi, dove gli esperti di professione sono solitamente esperti di nulla, e dove gli unici che possono vantare una qualche esperienza sono le persone più semplici e che hanno un po' di orecchio musicale e che mai si sognerebbero di porsi come esperti nei confronti di altri, mistificandoli e vendendo e rivendendo sempre il medesimo pattume truffaldino. Un mare di persone gli audiofili che pendono dalle labbra di esperti di nulla, di millantatori, di falsi intellettuali giornalisti ignoranti. La cosa seccante per me è che a questa presa di visione della realtà ci sono arrivato appieno in maturità e non me ne sono del tutto accorto prima. Grandi fregature non me ne sono prese perchè ho comunque sempre cercato di ragionare con la mia testa e mi son sempre confrontato con gli amici che hanno la medesima passione, ma il merito va del tutto agli amici e a me, non certo ai guru e ad un mondo che si arricchisce sugli allocchi.


Da morte nera e secca, da morte innaturale,
da morte prematura, da morte industriale,
per mano poliziotta, di pazzo generale,
diossina o colorante, da incidente stradale,
dalle palle vaganti d' ogni tipo e ideale,
da tutti questi insieme e da ogni altro male,
libera, libera, libera, libera nos Domine!

Da tutti gli imbecilli d' ogni razza e colore,
dai sacri sanfedisti e da quel loro odore,
dai pazzi giacobini e dal loro bruciore,
da visionari e martiri dell' odio e del terrore,
da chi ti paradisa dicendo "è per amore",
dai manichei che ti urlano "o con noi o traditore!",
libera, libera, libera, libera nos Domine!

Dai poveri di spirito e dagli intolleranti,
da falsi intellettuali, giornalisti ignoranti,
da eroi, navigatori, profeti, vati, santi,
dai sicuri di sé, presuntuosi e arroganti,
dal cinismo di molti, dalle voglie di tanti,
dall'egoismo sdrucciolo che abbiamo tutti quanti,
libera, libera, libera, libera nos Domine!

Da te, dalle tue immagini e dalla tua paura,
dai preti d' ogni credo, da ogni loro impostura,
da inferni e paradisi, da una vita futura,
da utopie per lenire questa morte sicura,
da crociati e crociate, da ogni sacra scrittura,
da fedeli invasati d' ogni tipo e natura,
libera, libera, libera, libera nos Domine,
libera, libera, libera, libera nos Domine..

Isolina un femminicidio agli inizi del '900


Pubblicai questo post sul mio blog il 5 maggio 2008, lo ripropongo perchè il tema è sempre drammaticamente attuale.


Io sono nato a Verona ed ho sempre vissuto qui ma di questa storia terribile non ne avevo mai sentito parlare sino ad alcuni anni fa quando un amico me la raccontò. Incredulo dell’efferatezza del delitto, poi chiesi ad altre persone se mai ne avessero sentito parlare. Ma niente, nessuno ne sapeva qualcosa. Nessuno aveva mai sentito nominare Isolina Canuti. La città ed i suoi abitanti l’avevano rimossa completamente.

Siamo a Verona agli inizi nel 1900. Isolina, vent’anni, vive con il padre ed i fratelli in una casa grande a sufficienza per poter affittare una stanza ad un ufficiale del Regio Esercito. La ragazza resta incinta del tenente Trivulzio, figlio di una nobile famiglia di Udine. Lei tenta di tenersi il bambino forse perché lo voleva, forse per potersi sposare e così affrancare da una misera vita, ma la storia finisce nel peggiore dei modi: sul tavolo di un’osteria del centro di Verona in un mare di sangue. Qui Isolina, sotto le mani di un tenente medico ed alla presenza del tenente Trivulzio muore durante un tragico tentativo di aborto condotto con una forchetta. La ragazza urla. Nel tentativo di zittirla con un tovagliolo la soffocano. I due tenenti ora si ritrovano con un corpo da nascondere. Non si perdono d’animo e la fanno a pezzi, tanti piccoli pezzi, li chiudono in sacchi di iuta ed aiutati dai loro attendenti li gettano in Adige. Il giorno dopo, il 16 gennaio del 1900, uno di questi sacchi riemerge e viene ritrovato da alcune lavandaie. Dentro vi sono una parte dei resti della donna “13 kg e 400 grammi” riferiscono i giornali dell’epoca. Le autorità in breve tempo giunsero all’identificazione del corpo e da lì cominciò un processo che vedeva come imputato il tenente Trivulzio. Come spesso succede in Italia la politica, la destra con il Regio esercito da una parte, ed il partito socialista dall’altra, trasformò il processo in una strumentalizzazione politica, dimenticando la vittima, che anzi venne distrutta dall’opinione pubblica, ed in particolare dal popolino, sino al punto che il suo corpo, o meglio quello che le acque restituirono a più riprese, non trovò nemmeno il conforto di un rito funebre e di una sepoltura cristiana.
La storia è stata riportata alla luce e raccontata da Dacia Maraini nel libro “Isolina”.




19 set 2013

Ed io creò l'uomo fuori dal gabbio

 

18 set 2013

Commissariamento UE prossimo venturo

Deve ancora arrivare, ma già Grillo ne gongola. Allora, in tempi ancora non sospetti, colgo l'occasione per ringraziare l'armatore della nave silvio berlusconi e il capitan grillo/schettino. Del pd e del resto della ciurma tralascio, che la ciurma conta un cazzo ed è prigioniera al pari di una buona parte dei passeggeri. Oddio potrebbe sempre ammutinarsi, ma naahh...non gliela faa....non gliela faa....

17 set 2013

Una politica di cadaveri

Silvio Berlusconi è un cadavere che si si appresta a riesumare il cadavere di Forza Italia e pure quello di Bertolaso. Da una politica inetta, stiamo passando a una politica morta. Classe dirigente zero, perchè anche gli altri si stanno attrezzando a combattere i fantasmi e a morire. Un mare di stronzi che galleggiano in un paese alla deriva, sempre di più. Un paese che non sa adeguarsi a nessun livello ad un mondo che è cambiato.

16 set 2013

Teorie audiofile sui diffusori

Se ti compri un paio di casse da 1000 euro che non suonano, il problema è delle casse che sono scarse e dei pochi soldi che hai speso. 
Se ti compri un paio di casse da 50000 euro fatte da un cantinaro, pardon un artigiano, e che non suonano la colpa è tua e non del ciofecone che ti hanno rifilato. Troppo di qualità, troppo critiche verso il resto del tuo impianto, troppo scarsa la stanza. Insomma sei un coglione, perchè il cassone da 50.000 fatto dal cantinaro, e dagliela con sto cantinaro, fatto dall'artigiano che ama la musica, presuppone una qualità talmente alta che il collo di bottiglia dipende da te. Infatti il cantinaro, pardon l'abile artigiano, prevede con un extra costo il posizionamento delle cassone in casa tua, cioè viene proprio lui di persona personalmente e alloggia in un albergo adeguato, e poi provvede alla bisogna direttamente nella tua stanza. Se poi finita l'opera di posizionamento, ancora il cassone fa schifo l'unica è pagare la parcella e cambiare casa, cercandone una adeguata, o cercare di rifilare la sola ad un altro fesso. Ma di solito i cassoni cantinari non hanno un gran mercato, per cui ...

Se un paio di altoparlanti da 100mila euro fanno schifo

Se un paio di altoparlanti da 100mila euro fanno schifo, non si tratta di una sola grande come una montagna, ma è indice della qualità altissima dei componenti e di criticità del posizionamento, di quante persone li stanno ascoltando etc. Insomma più fanno schifo più sono di qualità. Dovrei cominciare a raccogliere queste massime nella bibbia dell'audiofilo ortodosso. 
Nota: non è una presa in giro, nè me la sono inventata, l'ho riportata pari pari.

11 set 2013

Ho ricevuto una lettera da un uomo che stimo

Ho ricevuto una lettera da un uomo che stimo. E questa lettera mi ha fatto molto piacere perchè indirizzata anche a me, che la penso in modo differente, non credo e son pure mangiapreti.
Questa lettera di Papa Francesco ad Eugenio Scalfari ma anche a tutti i non credenti, l'ho molto apprezzata e penso sia una novità assoluta. Un dialogo è possibile ed è possibile alla pari senza essere declinato su una immanente superiorità etica intrinseca nella dialettica verità rivelata (assoluta)/verità razionale (precaria).

Riporto qui il testo della lettera papale a Scalfari, per conservarla.

PREGIATISSIMO Dottor Scalfari, è con viva cordialità che, sia pure solo a grandi linee, vorrei cercare con questa mia di rispondere alla lettera che, dalle pagine di Repubblica, mi ha voluto indirizzare il 7 luglio con una serie di sue personali riflessioni, che poi ha arricchito sulle pagine dello stesso quotidiano il 7 agosto.

La ringrazio, innanzi tutto, per l'attenzione con cui ha voluto leggere l'Enciclica Lumen fidei. Essa, infatti, nell'intenzione del mio amato Predecessore, Benedetto XVI, che l'ha concepita e in larga misura redatta, e dal quale, con gratitudine, l'ho ereditata, è diretta non solo a confermare nella fede in Gesù Cristo coloro che in essa già si riconoscono, ma anche a suscitare un dialogo sincero e rigoroso con chi, come Lei, si definisce "un non credente da molti anni interessato e affascinato dalla predicazione di Gesù di Nazareth".

Mi pare dunque sia senz'altro positivo, non solo per noi singolarmente ma anche per la società in cui viviamo, soffermarci a dialogare su di una realtà così importante come la fede, che si richiama alla predicazione e alla figura di Gesù. Penso vi siano, in particolare, due circostanze che rendono oggi doveroso e prezioso questo dialogo.
Esso, del resto, costituisce, come è noto, uno degli obiettivi principali del Concilio Vaticano II, voluto da Giovanni XXIII, e del ministero dei Papi che, ciascuno con la sua sensibilità e il suo apporto, da allora sino ad oggi hanno camminato nel solco tracciato dal Concilio.

La prima circostanza - come si richiama nelle pagine iniziali dell'Enciclica - deriva dal fatto che, lungo i secoli della modernità, si è assistito a un paradosso: la fede cristiana, la cui novità e incidenza sulla vita dell'uomo sin dall'inizio sono state espresse proprio attraverso il simbolo della luce, è stata spesso bollata come il buio della superstizione che si oppone alla luce della ragione. Così tra la Chiesa e la cultura d'ispirazione cristiana, da una parte, e la cultura moderna d'impronta illuminista, dall'altra, si è giunti all'incomunicabilità. È venuto ormai il tempo, e il Vaticano II ne ha inaugurato appunto la stagione, di un dialogo aperto e senza preconcetti che riapra le porte per un serio e fecondo incontro.

La seconda circostanza, per chi cerca di essere fedele al dono di seguire Gesù nella luce della fede, deriva dal fatto che questo dialogo non è un accessorio secondario dell'esistenza del credente: ne è invece un'espressione intima e indispensabile. Mi permetta di citarLe in proposito un'affermazione a mio avviso molto importante dell'Enciclica: poiché la verità testimoniata dalla fede è quella dell'amore - vi si sottolinea - "risulta chiaro che la fede non è intransigente, ma cresce nella convivenza che rispetta l'altro. Il credente non è arrogante; al contrario, la verità lo fa umile, sapendo che, più che possederla noi, è essa che ci abbraccia e ci possiede. Lungi dall'irrigidirci, la sicurezza della fede ci mette in cammino, e rende possibile la testimonianza e il dialogo con tutti" (n. 34). È questo lo spirito che anima le parole che le scrivo.

La fede, per me, è nata dall'incontro con Gesù. Un incontro personale, che ha toccato il mio cuore e ha dato un indirizzo e un senso nuovo alla mia esistenza. Ma al tempo stesso un incontro che è stato reso possibile dalla comunità di fede in cui ho vissuto e grazie a cui ho trovato l'accesso all'intelligenza della Sacra Scrittura, alla vita nuova che come acqua zampillante scaturisce da Gesù attraverso i Sacramenti, alla fraternità con tutti e al servizio dei poveri, immagine vera del Signore. Senza la Chiesa - mi creda - non avrei potuto incontrare Gesù, pur nella consapevolezza che quell'immenso dono che è la fede è custodito nei fragili vasi d'argilla della nostra umanità.

Ora, è appunto a partire di qui, da questa personale esperienza di fede vissuta nella Chiesa, che mi trovo a mio agio nell'ascoltare le sue domande e nel cercare, insieme con Lei, le strade lungo le quali possiamo, forse, cominciare a fare un tratto di cammino insieme.
Mi perdoni se non seguo passo passo le argomentazioni da Lei proposte nell'editoriale del 7 luglio. Mi sembra più fruttuoso - o se non altro mi è più congeniale - andare in certo modo al cuore delle sue considerazioni. Non entro neppure nella modalità espositiva seguita dall'Enciclica, in cui Lei ravvisa la mancanza di una sezione dedicata specificamente all'esperienza storica di Gesù di Nazareth.

Osservo soltanto, per cominciare, che un'analisi del genere non è secondaria. Si tratta infatti, seguendo del resto la logica che guida lo snodarsi dell'Enciclica, di fermare l'attenzione sul significato di ciò che Gesù ha detto e ha fatto e così, in definitiva, su ciò che Gesù è stato ed è per noi. Le Lettere di Paolo e il Vangelo di Giovanni, a cui si fa particolare riferimento nell'Enciclica, sono costruiti, infatti, sul solido fondamento del ministero messianico di Gesù di Nazareth giunto al suo culmine risolutivo nella pasqua di morte e risurrezione.

Dunque, occorre confrontarsi con Gesù, direi, nella concretezza e ruvidezza della sua vicenda, così come ci è narrata soprattutto dal più antico dei Vangeli, quello di Marco. Si costata allora che lo "scandalo" che la parola e la prassi di Gesù provocano attorno a lui derivano dalla sua straordinaria "autorità": una parola, questa, attestata fin dal Vangelo di Marco, ma che non è facile rendere bene in italiano. La parola greca è "exousia", che alla lettera rimanda a ciò che "proviene dall'essere" che si è. Non si tratta di qualcosa di esteriore o di forzato, dunque, ma di qualcosa che emana da dentro e che si impone da sé. Gesù in effetti colpisce, spiazza, innova a partire - egli stesso lo dice - dal suo rapporto con Dio, chiamato familiarmente Abbà, il quale gli consegna questa "autorità" perché egli la spenda a favore degli uomini.

Così Gesù predica "come uno che ha autorità", guarisce, chiama i discepoli a seguirlo, perdona... cose tutte che, nell'Antico Testamento, sono di Dio e soltanto di Dio. La domanda che più volte ritorna nel Vangelo di Marco: "Chi è costui che...?", e che riguarda l'identità di Gesù, nasce dalla constatazione di una autorità diversa da quella del mondo, un'autorità che non è finalizzata ad esercitare un potere sugli altri, ma a servirli, a dare loro libertà e pienezza di vita. E questo sino al punto di mettere in gioco la propria stessa vita, sino a sperimentare l'incomprensione, il tradimento, il rifiuto, sino a essere condannato a morte, sino a piombare nello stato di abbandono sulla croce. Ma Gesù resta fedele a Dio, sino alla fine.

Ed è proprio allora - come esclama il centurione romano ai piedi della croce, nel Vangelo di Marco - che Gesù si mostra, paradossalmente, come il Figlio di Dio! Figlio di un Dio che è amore e che vuole, con tutto se stesso, che l'uomo, ogni uomo, si scopra e viva anch'egli come suo vero figlio. Questo, per la fede cristiana, è certificato dal fatto che Gesù è risorto: non per riportare il trionfo su chi l'ha rifiutato, ma per attestare che l'amore di Dio è più forte della morte, il perdono di Dio è più forte di ogni peccato, e che vale la pena spendere la propria vita, sino in fondo, per testimoniare questo immenso dono.

La fede cristiana crede questo: che Gesù è il Figlio di Dio venuto a dare la sua vita per aprire a tutti la via dell'amore. Ha perciò ragione, egregio Dott. Scalfari, quando vede nell'incarnazione del Figlio di Dio il cardine della fede cristiana. Già Tertulliano scriveva "caro cardo salutis", la carne (di Cristo) è il cardine della salvezza. Perché l'incarnazione, cioè il fatto che il Figlio di Dio sia venuto nella nostra carne e abbia condiviso gioie e dolori, vittorie e sconfitte della nostra esistenza, sino al grido della croce, vivendo ogni cosa nell'amore e nella fedeltà all'Abbà, testimonia l'incredibile amore che Dio ha per ogni uomo, il valore inestimabile che gli riconosce. Ognuno di noi, per questo, è chiamato a far suo lo sguardo e la scelta di amore di Gesù, a entrare nel suo modo di essere, di pensare e di agire. Questa è la fede, con tutte le espressioni che sono descritte puntualmente nell'Enciclica.

Sempre nell'editoriale del 7 luglio, Lei mi chiede inoltre come capire l'originalità della fede cristiana in quanto essa fa perno appunto sull'incarnazione del Figlio di Dio, rispetto ad altre fedi che gravitano invece attorno alla trascendenza assoluta di Dio.
L'originalità, direi, sta proprio nel fatto che la fede ci fa partecipare, in Gesù, al rapporto che Egli ha con Dio che è Abbà e, in questa luce, al rapporto che Egli ha con tutti gli altri uomini, compresi i nemici, nel segno dell'amore. In altri termini, la figliolanza di Gesù, come ce la presenta la fede cristiana, non è rivelata per marcare una separazione insormontabile tra Gesù e tutti gli altri: ma per dirci che, in Lui, tutti siamo chiamati a essere figli dell'unico Padre e fratelli tra di noi. La singolarità di Gesù è per la comunicazione, non per l'esclusione.

Certo, da ciò consegue anche - e non è una piccola cosa - quella distinzione tra la sfera religiosa e la sfera politica che è sancita nel "dare a Dio quel che è di Dio e a Cesare quel che è di Cesare", affermata con nettezza da Gesù e su cui, faticosamente, si è costruita la storia dell'Occidente. La Chiesa, infatti, è chiamata a seminare il lievito e il sale del Vangelo, e cioè l'amore e la misericordia di Dio che raggiungono tutti gli uomini, additando la meta ultraterrena e definitiva del nostro destino, mentre alla società civile e politica tocca il compito arduo di articolare e incarnare nella giustizia e nella solidarietà, nel diritto e nella pace, una vita sempre più umana. Per chi vive la fede cristiana, ciò non significa fuga dal mondo o ricerca di qualsivoglia egemonia, ma servizio all'uomo, a tutto l'uomo e a tutti gli uomini, a partire dalle periferie della storia e tenendo desto il senso della speranza che spinge a operare il bene nonostante tutto e guardando sempre al di là.

Lei mi chiede anche, a conclusione del suo primo articolo, che cosa dire ai fratelli ebrei circa la promessa fatta loro da Dio: è essa del tutto andata a vuoto? È questo - mi creda - un interrogativo che ci interpella radicalmente, come cristiani, perché, con l'aiuto di Dio, soprattutto a partire dal Concilio Vaticano II, abbiamo riscoperto che il popolo ebreo è tuttora, per noi, la radice santa da cui è germinato Gesù. Anch'io, nell'amicizia che ho coltivato lungo tutti questi anni con i fratelli ebrei, in Argentina, molte volte nella preghiera ho interrogato Dio, in modo particolare quando la mente andava al ricordo della terribile esperienza della Shoah. Quel che Le posso dire, con l'apostolo Paolo, è che mai è venuta meno la fedeltà di Dio all'alleanza stretta con Israele e che, attraverso le terribili prove di questi secoli, gli ebrei hanno conservato la loro fede in Dio. E di questo, a loro, non saremo mai sufficientemente grati, come Chiesa, ma anche come umanità. Essi poi, proprio perseverando nella fede nel Dio dell'alleanza, richiamano tutti, anche noi cristiani, al fatto che siamo sempre in attesa, come dei pellegrini, del ritorno del Signore e che dunque sempre dobbiamo essere aperti verso di Lui e mai arroccarci in ciò che abbiamo già raggiunto.

Vengo così alle tre domande che mi pone nell'articolo del 7 agosto. Mi pare che, nelle prime due, ciò che Le sta a cuore è capire l'atteggiamento della Chiesa verso chi non condivide la fede in Gesù. Innanzi tutto, mi chiede se il Dio dei cristiani perdona chi non crede e non cerca la fede. Premesso che - ed è la cosa fondamentale - la misericordia di Dio non ha limiti se ci si rivolge a lui con cuore sincero e contrito, la questione per chi non crede in Dio sta nell'obbedire alla propria coscienza. Il peccato, anche per chi non ha la fede, c'è quando si va contro la coscienza. Ascoltare e obbedire ad essa significa, infatti, decidersi di fronte a ciò che viene percepito come bene o come male. E su questa decisione si gioca la bontà o la malvagità del nostro agire.

In secondo luogo, mi chiede se il pensiero secondo il quale non esiste alcun assoluto e quindi neppure una verità assoluta, ma solo una serie di verità relative e soggettive, sia un errore o un peccato. Per cominciare, io non parlerei, nemmeno per chi crede, di verità "assoluta", nel senso che assoluto è ciò che è slegato, ciò che è privo di ogni relazione. Ora, la verità, secondo la fede cristiana, è l'amore di Dio per noi in Gesù Cristo. Dunque, la verità è una relazione! Tant'è vero che anche ciascuno di noi la coglie, la verità, e la esprime a partire da sé: dalla sua storia e cultura, dalla situazione in cui vive, ecc. Ciò non significa che la verità sia variabile e soggettiva, tutt'altro. Ma significa che essa si dà a noi sempre e solo come un cammino e una vita. Non ha detto forse Gesù stesso: "Io sono la via, la verità, la vita"? In altri termini, la verità essendo in definitiva tutt'uno con l'amore, richiede l'umiltà e l'apertura per essere cercata, accolta ed espressa. Dunque, bisogna intendersi bene sui termini e, forse, per uscire dalle strettoie di una contrapposizione... assoluta, reimpostare in profondità la questione. Penso che questo sia oggi assolutamente necessario per intavolare quel dialogo sereno e costruttivo che auspicavo all'inizio di questo mio dire.
Nell'ultima domanda mi chiede se, con la scomparsa dell'uomo sulla terra, scomparirà anche il pensiero capace di pensare Dio. Certo, la grandezza dell'uomo sta nel poter pensare Dio. E cioè nel poter vivere un rapporto consapevole e responsabile con Lui. Ma il rapporto è tra due realtà. Dio - questo è il mio pensiero e questa la mia esperienza, ma quanti, ieri e oggi, li condividono! - non è un'idea, sia pure altissima, frutto del pensiero dell'uomo. Dio è realtà con la "R" maiuscola. Gesù ce lo rivela - e vive il rapporto con Lui - come un Padre di bontà e misericordia infinita. Dio non dipende, dunque, dal nostro pensiero. Del resto, anche quando venisse a finire la vita dell'uomo sulla terra - e per la fede cristiana, in ogni caso, questo mondo così come lo conosciamo è destinato a venir meno - , l'uomo non terminerà di esistere e, in un modo che non sappiamo, anche l'universo creato con lui. La Scrittura parla di "cieli nuovi e terra nuova" e afferma che, alla fine, nel dove e nel quando che è al di là di noi, ma verso il quale, nella fede, tendiamo con desiderio e attesa, Dio sarà "tutto in tutti". Egregio Dott. Scalfari, concludo così queste mie riflessioni, suscitate da quanto ha voluto comunicarmi e chiedermi. Le accolga come la risposta tentativa e provvisoria, ma sincera e fiduciosa, all'invito che vi ho scorto di fare un tratto di strada insieme. La Chiesa, mi creda, nonostante tutte le lentezze, le infedeltà, gli errori e i peccati che può aver commesso e può ancora commettere in coloro che la compongono, non ha altro senso e fine se non quello di vivere e testimoniare Gesù: Lui che è stato mandato dall'Abbà "a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista, a rimettere in libertà gli oppressi, a proclamare l'anno di grazia del Signore" (Lc 4, 18-19).

Con fraterna vicinanzaFrancesco