1 mar 2010

Renata Polverini: la donna che non esiste


“Non credo che al Pdl, il maggior partito del Lazio e di Roma, possa essere impedito l’accesso alla competizione elettorale. La burocrazia non uccida la democrazia. Il Pdl sta seguendo tutte le vie legali per garantire questo diritto di voto.”
Ecco come si presenta la già leader di un sindacato che esiste solo nell'immaginario televisivo ed ora leader di una coalizione che rappresenta solo il vuoto ideale ed inneggia all'illegalità.
Il giochino di chiamare burocrazia le regole democratiche e sostenere che la democrazia possa essere ignorata è il biglietto da visita della probabile prossima governatrice del Lazio. L'ennesimo imbroglio per i cittadini sempre più sudditi.
Un po' di decenza imporrebbe di ritirare la candidatura per manifesta incapacità ed inconsistenza.


12 commenti:

Bastian Cuntrari ha detto...

Solo due considerazioni, Silvano.
1 - Non l'avrei votata, la Polverini, però mi disturba comunque una competizione elettorale "bruciata" (con motivazioni sacrosante, peraltro...) sul nastro di partenza: mi manca il brivido...
2 - Gioisco, invece, per la politica che inciampa nei lacci e lacciuoli della più stolida burocrazia che imbrigliano quotidianamente noi comuni mortali: vendetta, tremenda vendetta!

Euterpe ha detto...

Non capisco che cosa ci sia da lamentarsi, se arrivo per esempio fuori orario allo sportello delle poste per pagare una bolletta che scade quel giorno lì sono affari miei e non posso chiedere al Presidente della Repubblica che mi aiuti.....

zefirina ha detto...

suona strano però che dei politicanti inciampino su una questione di orario... e non voto la polverini

Cannibal Kid ha detto...

ma se questa non è nemmeno in grado di consegnare in tempo la sua candidatura, come può pretendere di governare una intera regione?

marrazzo almeno quando doveva timbrare il trans, pardon il cartellino, era sempre puntuale..

Anonimo ha detto...

delle due:
- o sono arrivati in ritardo perchè non c'era nessun altro "abbastanza" da poter candidare;
- o perchè, comunque, pensavano di poterlo fare!

Andrea Aguzzi ha detto...

c'era cosa ... il gomito faceva contatto col piede ... era rimasta incastrata nell'autolavaggio...

Vincenzo Cucinotta ha detto...

Non posso che condividere le tue parole, e stigmatizzare anche io l'indecente assimilazione delle regole a un fatto burocratico. Spero tanto che non si inventino qualcosa per violare le regole anche questa volta, magari col consenso di Napolitano e/o del PD, ma in realtà temo che lo faranno.

alexdoc ha detto...

Era ora che qualcun altro oltre a me avesse il coraggio di dirlo. Questo personaggio è il Nulla montato ad arte. Non è una questione di destra o sinistra, ma questa è un niente, un vuoto pneumatico assoluto. Se questi sono i "Finiani", una certa sinistra dovrebbe smetterla di idolatrare l'ex-camerata Gianfranco in prospettiva anti-Silvio. Ringraziamenti eterni ai creatori di questo Frankenstein "politico" (?), su tutti il buon Floris, che ce l'ha propinata per anni come ospite fissa.

Evergreen ha detto...

La legge ad listam è quasi pronta!

ReAnto ha detto...

Questa donna mi fa pena.

SoloDinamo ha detto...

allora, voglio dire 2 cose...questa
donna è straordinariamente di destra, ma è riuscita con molta astuzia a NON farlo capire per anni. Qualcuno prima ha scritto che è una nullità, ed è così...la colpa è in buona parte di Floris, uno che ha già disgraziatamente "lanciato" in TV personaggi come la Brambilla (due cosce e niente da dire, ma fa audience), e poi la Polverini. La furbizia di questa donna è stata di parlare senza dire nulla, senza mai far trapelare le sue idee; un puro prodotto di immagine.
Che Italia di m.....scusate eh !!!

accento svedese ha detto...

La Polverini parla ma non dice nulla, eppure raccoglio stima anche tra la gente di sinistra. Se un personaggio del genere si è affermato è solo perché la sinistra italiana è talmente alla frutta da non aver nessuno da proporre.
A parte questo, riusciranno sicuramente a trovare una leggina ad hoc per far partecipara il PdL anche a Roma e provincia. Lo stessa leggina ad hoc che per ragioni di bottega non han voluto trovare per eleggere il sindaco di Bologna a giugno.