Credo che dopo la meritata eliminazione dai mondiali della nostra nazionale di calcio, sia cominciato lo sport preferito degli italiani: lo scaricabarile.
Il barile scaricato senza alcuna misericordia e se possibile con ancor meno vergogna si chiama Mario Balotelli.
Un giocatore italiano nero. Il primo nazionale di colore dell'Italia.
Non mi fa pena Balotelli, certo è un bambino miliardario viziato ed immaturo (del resto quasi tutti i giocatori lo sono) e non dico che non abbia le sue colpe e responsabilità nella debacle del calcio italiano. Però ho trovato e trovo insopportabile che tutte le colpe siano state addossate a lui da parte dei suoi compagni di squadra e da parte dei giornalisti che sino a ieri l'hanno esaltato caricando oltre misura l'opinione pubblica di aspettative che poi sono andate puntualmente deluse.
Non voglio nemmeno parlare di calcio esercitandomi a fare anch'io il commissario tecnico della nazionale, ma ho tanto l'impressione che Balo prima sia stato strumentalizzato ed usato come paravento dietro il quale nascondere la fragilità e la pochezza della nazionale italiana di calcio, e dopo sia stato usato come capro espiatorio.
Cornuto e mazziato. Si potrebbe dire che lui è stato stupidamente e narcisisticamente ingenuo a farsi strumentalizzare mentre i senatori suoi compagni sono stati cinici e spietati a colpevolizzarlo delle carenze collettive. E ancora mi chiedo ma non fosse nero sarebbe così istericamente amato ed odiato?