31 ago 2008

Addio




Il cerchio si è chiuso


Nelle parole di un grande poeta la cronaca di una storia irrimediabile, di un cerchio che si è chiuso, della fine di ogni speranza.
L'Italia non aveva e non ha la struttura per resistere.
L'Italia non era e non è un paese di tradizione democratica, di istituzioni.
Spazzata via la sua cultura popolare millenaria e particolaristica, non è rimasto nulla se non lo squallore del quotidiano.
Solo persone senza più identità.
Una memoria dimenticata.
Un deserto con un grande passato.
.

29 ago 2008

Minestra Riscaldata


La ricetta? Sempre quella: tagli, tagli, tagli da 20 anni a questa parte.
Le responsabilità? Politiche ovviamente non ve ne sono, a livello di dirigenti non ve ne sono, semplicemente l’istruzione non va perché gli insegnanti sono dei fannulloni.
La cosa più incredibile di questa folle vicenda è che il popolino bue pure se la beve e continuerà a bersela, è insito nella sua natura evidentemente.
Credo che con una classe dirigente di felloni, incapaci di assumersi alcuna responsabilità questo paese sia in un declino inarrestabile.
Tutto questo è anche aiutato dai giornali, dal loro sempre più osceno velinaggio e dalla manipolazione sempre più spinta di un popolo di decerebrati.
Quando grandi giornali titolano sugli stanziamenti per l’istruzione:
“Su cento euro di finanziamento il 97% se ne va' in stipendi al personale”, l’imbecille medio è portato a pensare che i dipendenti pubblici abbiano:
  1. 1) uno stipendio molto alto;
  2. 2)non meritato perché sono dei fannulloni;*
  3. 3)che con il 3% rimanente non si possa far ricerca ovviamente, perché i soldi ci sarebbero ma il 97% se ne va’ in stipendi; vorrei far notare che, se è per questo, al prossimo taglio, magari del 3% per far i conti tondi, se ne andrà il 100% in stipendi, ma in quel caso il decerebrato medio sarà ancora più convinto della sua certezza n. 2* (per il decerebrato vedi anche asterisco).

In tutto questa commedia dell’assurdo i responsabili non si prendono mai le responsabilità, ma va bene così: la colpa, alla bisogna, sarà dei negri, dei comunisti, dei fannulloni, degli operai o dei disgraziati di turno.

Vorrei avere oggi 20 anni per andarmene da questa Italia matrigna e mediocre.


28 ago 2008

Alitalia

Illustrata agli ITAGLIANI in diretta televisiva a reti unificate l'operazione ALITAGLIA



27 ago 2008

Piani Sequenza

Medina Reyes in "Cera una volta l'amore ma ho dovuto ammazzarlo" fa dire a Rep (il protagonista del romanzo): " Il romanzo è in massima parte spazzatura. Se il cinema è la settima arte il mio uccello è la nona. Il cinema è solo paccottiglia verniciata d'oro. Ha un margine stretto come il culo di un colibrì. Luci e paccottiglia per abbindolare fottuti mammiferi senza immaginazione. Il cinema, nel migliore dei casi, non è altro che un po' di musica e di letteratura a prezzo di saldo e in confezione regalo per intellettuali stitici."

La provocazione è molto forte.

Ma se chiedessero a me se il cinema fosse o meno arte cosa risponderei?
Premesso che amo il cinema, risponderei di sì ed a suffragare la mia opinione proporrei immagini, in particolare dei piani sequenza. Credo che quella del piano sequenza, oltre che spesso virtuosa, sia una tecnica/forma espressiva che solo l'arte cinematografica può proporre, emancipandosi così dal romanzo, dalla pittura e dalla fotografia, essendone contemporaneamente una summa, un' evoluzione e qualcosa di completamente nuovo.

Faccio anch'io la mia provocazione: il piano sequenza è la bella scrittura, la bella pittura, la bella fotografia del cinema.

Infine lascio ad altri appassionati, a me piace soprattutto guardare i film e non sono minimamente esperto di tecniche cinematografiche, eventuali dissertazioni (se qualcuno ne ha voglia è il benvenuto) sulle differenze tra piano sequenza e long take, piano sequenza con macchina fissa e macchina in movimento, o sull'importanza fondamentale del montaggio e della fotografia nel cinema (che siano loro le prime donne dell'arte/tecnica cinematografica?). Dimenticavo, se dietro la macchina da presa non c'è un'artista...


"L'infernale Quinlan"


"Nodo alla Gola"







25 ago 2008

29° Meeting Comunione e Liberazione a Rimini

Fase 1

Fase 2


24 ago 2008

Prima Pagina

Guardo la libreria ed estraggo romanzi a caso. Poi li apro e comincio a leggere, solo la prima pagina, alla ricerca di frasi che per una qualche ragione mi piacciano, alla ricerca di ricordi e sensazioni. L'ho fatto sia con libri che ho letto sia con libri in attesa di lettura. Poi chiedo anche ad Emma di scegliere.
Questo è il risultato. Pubblico solo alcune delle scelte per ragioni di spazio e per non essere troppo dispersivo.
Sarebbe bello che anche voi indicaste un inizio di un libro, una frase, quello che volete.
Unica condizione l'estratto, frase o periodo, deve necessariamente far parte della prima pagina.


Un bambino in impermeabile giallo e stivaletti rossi correva allegramente dietro alla barchetta di carta. (It – Stephen King)

Era un vecchio che pescava da solo su una barca a vela nella Corrente del Golfo ed erano ottantaquattro giorni ormai che non prendeva un pesce. (Il vecchio e il mare – E. Hemingway)

Lui le tolse la benda e le ordinò di guardare l'oggetto che aveva in mano. Obbedì e lui disse che l'aveva creato appositamente per lei. Capì in quel momento che stava per morire. (Il maestro di nodi – M. Carlotto).

Mi chiamo Rigoberta Menchù. Ho ventitré anni. (Mi chiamo Rigoberta Menchù – E. Burgos)

Dio non possedeva linguaggio e, di conseguenza, non possedeva pensiero. Egli era sazietà ed eternità. (Metafisica dei tubi – A. Nothomb)

Ecco per stilare una classifica, le cinque più memorabili fregature di tutti i tempi, in ordine cronologico:

1)Alison Ashworth
2)Penny Hardwick
3)Jackie Allen
4)Charlie Nicholson
5)Sarah Kendrew

(Alta Fedeltà – Nick Hornby)

Era trascorso qualche tempo e, seduto sul balcone a mangiare il cane, il dottor Robert Laing rifletteva sui singolari avvenimenti verificatisi in quell'immenso condominio nei tre mesi precedenti. (Il condominio – J.G. Ballard)

A lungo mi sono coricato di buonora. Qualche volta, spenta la candela, gli occhi mi si chiudevano così in fretta che non avevo il tempo di dire a me stesso: “Mi addormento”. (Dalla parte di Swann – M. Proust)

E' una cosa nota e universalmente riconosciuta che uno scapolo in possesso di un solido patrimonio debba essere in cerca di moglie. (Orgoglio e pregiudizio – J. Austen)

Tutte le famiglie felici sono simili tra loro, ogni famiglia infelice è infelice a modo suo. (Anna Karenina – L. Tolstoj)

Il racconto ci aveva tenuti col fiato sospeso attorno al focolare, ma, salvo l'ovvia osservazione che esso era raccapricciante, come dovrebbe essere in fondo ogni strana storia narrata la vigilia di Natale in una vecchia casa .... (Il giro di vite – H. James)

Questa regione è senza dubbio meravigliosa! Sono convinto che in tutta l'Inghilterra non avrei potuto scegliere come residenza un luogo più isolato dal tumulto della società. Per un misantropo si tratta di una paradiso ideale ... e il signor Heathcliff ed io sembriamo i più idonei per questa desolazione. (Cime tempestose - E. Brontë)

Il treno correva attraverso il Somerset. Diede un'occhiata all'orologio: ancora due ore di viaggio. Ripensò a quello che i giornali avevano scritto su Nigger Island. (Dieci piccoli indiani – A Christie)

Mi chiamo Arthur Gordon Pym. Mio padre era un rispettabile commerciante in articoli marittimi a Nantucket, dove io sono nato. (Il Racconto di Arthur Gordon Pym – E.A. Poe)



22 ago 2008

Se i condom fossero sponsorizzati...


Per ingrandire l'immagine cliccarci sopra.

E se i condom fossero sponsorizzati in italiano, avete qualche idea per uno slogan?
Pensavo a qualcosa del genere:
  • La patatina tira. (Amica Chips)
  • Candy sa come si fa. (Candy)
  • La potenza è nulla senza controllo. (Pirelli)
Ora alla vostra fantasia di pubblicitari.

Dibattiti e vecchie sezioni


Neorealismo? Tombola!

20 ago 2008

The Beatles - Where lt All Started

Venerdì 8 agosto 2008 – Liverpool

Circa un'ora di auto da Lancaster, dove siamo alloggiati.
Circa un'ora di auto per andare a vedere là dove tutto è cominciato.
Arrivati nei sobborghi di Liverpool attraversiamo una lunga e dura periferia. E' una suggestione, lo so, ma sembra di sentire e di vedere ancora la polvere di carbone che ha annerito i rossi mattoni di quelle case di operai e di poveri.
Attraversata questa zona dei dannati arriviamo in centro.
Cerchiamo un parcheggio a pagamento, lo troviamo (carissimo).
Scendiamo ascensori, porte, ci ritroviamo in un cortile elegante arredato di locali dai nomi italiani “Mammamia's pizza. Real american way pizza and panzerotti ”. Qualcosa non torna ma meglio lasciar perdere.
Pochi passi, un paio di strade da attraversare, un autobus con destinazione “Penny Lane”, (un sogno?) e guidati da un negozio di Armani ci troviamo in Mathew Street.
Beatles ovunque. John Lennon Pub, George Harrison che sorride pubblicizzando una birra sul vetro di un pub, Paul e Ringo sui muri ad indicare locali, luoghi. Tutte le cianfrusaglie del turismo di massa. Me l'aspettavo. Però c'è qualcosa di speciale nell'aria. Il posto ha una sua magia. Ce l'ha realmente per quanto abbiano fatto il possibile per renderlo volgare e seriale come milioni di luoghi nel mondo. Cammino con senso di irrealtà lungo la via. Arriviamo al Cavern, quello originale distrutto da un incendio. Lo segnala una bella foto in bianco e nero a dimensione reale della porta d'ingresso. Ora, dove una volta si trovava il locale dove suonavano i four lads che hanno cambiato la storia della musica, una piazzetta anonima di una galleria sotterranea di dozzinali negozi di souvenirs. Nel mezzo quattro loro brutte statue. Squallido.

Ritorniamo in strada, il “Wall of Fame”: un muro solo di mattoni con il nome di grandi musicisti. Leggo i nomi, l'emozione cresce, vederli lì a centinaia uno sull'altro è molto suggestivo. Uno sull'altro John, Paul, Ringo, George, Jimi Hendrix, David Gilmour, Mick Jagger, Keith Richards, Queen, Ian Paice, Elton John, Eric Clapton, centinaia, migliaia, di mattoni, centinaia, migliaia, di nomi di rockers celeberrimi e di quelli dimenticati.
In un angolo della strada appoggiato con naturalezza ad un muro, nel suo giubbotto di pelle John Lennon mi guarda sorridendo ed un po' misterioso. Faccio un po' di coda per toccarlo e l'immancabile foto di rito, molto medio-man, ma come rinunciare?
Vorrei non ci fosse nessuno. Vorrei dirgli “ Hai un bel sorriso e te ne sei sempre rimasto qui nella tua città, con i tuoi amici. Un ragazzo semplice che amava la musica americana e suonava in quella cantina calda e piena di fumo e birra e ragazze. Non era vero niente, nessuno che ti abbia sparato, sei sempre rimasto qui “where it all started".

Mi sono commosso.

Sono rimasto a lungo a percorrere in su e in giù la breve Mathew Street, a respirarne l'aria.
Me ne sono andato infine con un'immensa gioia ed un groppo alla gola.


19 ago 2008

Satisfaction (I Can't Get Me No) - Devo


Nel 1978 Brian Eno produce il primo album dei DEVO dal titolo
“Q. : “Are we not men?” A. : “We are devo”.
L'album contiene oltre a pezzi passati alla storia per la loro carica dissacrante, in particolare “Mongoloid” e “Space junk”, anche una versione tra il folle e l'isterico di un classico dei Rolling Stones: “Satisfaction”.
A distanza di anni forse l'album ha perso un po' della sua carica rivoluzionaria, la forza dissacrante è stata metabolizzata ed assorbita da intere generazioni di musicisti. Il video di “Satisfaction”, invece, ha mantenuto la sua forza visiva.
Nel 1978 era molto innovativo, tanto da restare a tutt'oggi attuale, anzi superiore a molti clip odierni.



18 ago 2008

Elizabeth on the Bathroon Floor - Eels

Canzone d'apertura dell'album “Electro – Shock Blues” del 1998.
Canzone che Eels dedica alla sorella Elizabeth, morta suicida.
Un atto d'amore estremo.
Dar voce agli ultimi momenti di vita di Elizabeth.
Un atto d'amore e comprensione.

L'ultimo. L'unico rimasto possibile. Un ultimo battito di cuore.
Silenzio.

Laying on the bathroom floor
Kitty licks my cheek once again
And I could try
But waking up is harder
when you wanna die

Walter's on the telephone
Tell him I am not at home
'Cause I think that I am going
To a place where I am always high

My name is Elizabeth
My life is shit and piss.


17 ago 2008

Senza titolo

Una notte d'estate in pieno centro a Verona, una panchina, una bambola ed una borsa. Sensazioni.
Abbandono, fuga, violenza, un paese malato, solitudine.



16 ago 2008

Mull of Kintyre - Paul Mc Cartney

Mi sono svegliato questa mattina e prima cosa, come scaturita dal nulla, una melodia di trent'anni fa' in testa. Una canzone a cui non pensavo da sempre, eppure eccola lì. Mi ha perseguitato tutto il giorno. Ancora non mi lascia. Che sia perchè già ho nostalgia di due giorni fa'? Quando ancora ero in Scozia, la temperatura si aggirava sui dieci gradi, tutto era verde e la pioggia era incessante e...la birra molto ma molto buona?
Mah...non lo so...forse.