31 ott 2008

Maestro unico? Davvero no grazie!


Un caro amico mi ha chiesto di pubblicare questa sua cruda testimonianza, ricordo di una scuola che non c'è più e che speriamo non si appresti a ritornare.
Tralascio ogni considerazione sui fatti di questi giorni, tra decreti, leggi, riforme, notando solo che certi abusi sono oggi praticamente impossibili nelle nostre scuole elementari anche per la compresenza di più di un insegnante per classe.


"Maestro unico, un incubo che ritorna alla mente.
Ho avuto per 5 anni. 5 anni formativi un maestro,un maestro unico, allora era la regola. Ho frequentato la scuola A. Descalzi di Genova a partire dal1968-69 fino all'esame di licenza elementare. Era il cosiddetto "maestro" quello che ti prendeva a sei anni e ti lasciava a dieci, il maestro che ti doveva formare.
30 alunni. Il nostro cosiddetto maestro era un ex repubblichino, della repubblica di Salò, un emerito fascista allora ancora pienamente convinto, che nella allora repubblica democratica italiana era finito, chissà come a insegnare alle elementari.
Per noi vigevano in classe regole assurde, fino a sfiorare spesso la punizione corporale. Le lezioni vertevano principalmente sulle sue esperienze di guerra, ripetute all'infinito. Sulle sue teorie politiche sempre tese a farci diventare, secondo lui, delle menti pulite. Sovente non spiegava un bel niente, dissertando per ore e ore sulla "società marcia e democratica", sul pericolo del comunismo. La storia veniva rivisitata a piacimento e chiaramente l'impero romano era la base per lui di un altro "impero". Se qualcuno fiatava, tutta la classe veniva punita, in perfetto stile Full Metal Jacket.
Questo Maestro è riuscito ad andare avanti per anni con questo suo metodo educativo, spesso protetto dall'istituzione scolastica, dal timore reverenziale dei suoi allievi intimoriti e in parte affascinati nella loro mente di ragazzini. Io stesso non riferivo molto di quello che accadeva in classe ai miei, in effetti lui era il MAESTRO per noi!. I miei lavoravano e avevano altri tre figli da seguire. Alla mia timidezza comunque si aggiungeva un'assurda ammirazione per questa specie di eroe, eroe di merda penso ora!
Inoltre allora non era semplice farti cambiare classe o scuola. Credo che il Direttore sapesse che tipo di persona era, e tollerasse in base alle tipiche omertà che in quegli anni nella scuola regnavano ancora . Sì qualche volta i miei genitori o altri avevano protestato.
Sta di fatto che l'ora di ginnastica si svolgeva per lo più in una serie di attenti e riposo, che la maggior parte degli alunni è uscito da quei 5 anni con lacune allucinanti, e che molti avevano in comune una calligrafia quasi illeggibile. Una volta ricordo, ci spiegò come si faceva a smontare e rimontare un fucile e una pistola, un altra volta teorizzò che le strage fasciste in Italia erano tutte strategie dei "rossi". Credo di aver introiettato in quei 5 anni più violenza e ignoranza che nel resto della mia vita. Infine il caro "maestro" amava poco i meridionali, che spesso venivano bocciati, o considerati alunni "scarto".
In quinta elementare la scuola iniziò la sperimentazione a tempo pieno e nuovi maestri giovani e con tutt'altra mentalità cominciarono a insegnare nei pomeriggi scolastici, la verità venne finalmente fuori in maniera molto più evidente. Alcuni maestri segnalarano le difficoltà ai genitori, tra i quali i miei. Scoppiò un vero e proprio mezzo scandalo, il nostro antico "maestro" si rifiutò di portare all'esame chi frequentava la sperimentazione a tempo pieno, o minacciò di farci bocciare. Grazie a molti genitori e a questi insegnanti illuminati, che ottenero di presenziare all'esame, il gerarca-maestro non riusci mai mettere in atto le sue minacce. Tutto questo è purtroppo vero e vari alunni che rincontro ancora, dopo molti anni, si ricordano di questa assurdità. E' accaduto e ora rischia di riaccadere, Maestro unico? davvero no grazie!"







29 ott 2008

Natura Morta: Roma, Italia









Via i Baroni e le Baronie dall'Università


Il Decreto Gelmini è diventato Legge.
E ora tocca all'Università. "Entro una settimana - annuncia il Ministro - presenterò il piano sull'Università." Via i Baroni e le Baronie. (Nella foto il Consigliere del Ministro).
La Riforma vista dall'estero, dalla prestigiosa rivista Nature.





28 ott 2008

ONCE: Falling Slowly


Ore 18.00 fuga dall'ufficio, corsa alla macchina, e via verso il cinema per il quarto appuntamento stagionale con il cineforum.
Verifico di non aver dimenticato a casa la tessera, arrivo, parcheggio, pezzo di strada a piedi e per le 18.30 sono seduto di fianco a mia moglie al cinema.
Non mi ricordo nemmeno che film c'è in programmazione, so solo che è il 4°.

Scopro che si tratta di Once (Un film di John Carney. Con Glen Hansard, Markéta Irglová, Bill Hodnett, Danuse Ktrestova. Genere Drammatico, colore, 91 minuti. - Produzione Irlanda 2006. - Distribuzione Sacher - [Uscito nelle sale il 30 maggio 2008] .
Non ne ho letto niente, e poi cerco di non leggere mai critiche prima di andare a vedere un film, altrimenti mi faccio spesso condizionare. Di solito però almeno il titolo o qualcosa del tipo “E' uscito nelle sale l'ultimo film di..o con..” questo lo so.
La trama del film in due parole è il racconto di un amore che rimarrà casto. Sullo sfondo una bella Dublino dai colori caldi e malinconici e poi la storia di un musicista e di un'immigrata in una fase della loro vita, di crisi affettiva. Si incontrano si frequentano suonano insieme, rinascono, e poi ritornano entrambi alle loro storie di prima, interrotte e non si sa se finite. Un finale che rimane aperto, loro si separano ma l'amore resta, resta la loro musica.
All'apparenza una storia come tante, nella vita e nel cinema. Ciò che rende speciale il film è la delicatezza della trama, la fotografia e soprattutto la musica. Canzoni bellissime che nascono dall'amore dei due ragazzi, canzoni semplici, pulite, sofferte. Strumenti musicali metafore di destini che trovano le giuste armonie, le dolcissime e mai banali melodie. Grandi canzoni per un grande film, per una grande storia che racconta con semplicità una piccola storia. Destini che si incrociano, si toccano, si accompagnano, si lasceranno, forse per sempre.
Freschezza e leggerezza, romanticismo schietto e per niente mieloso o melò.
Bellissimo e consigliatissimo.
Infine la canzone (Premio Oscar 2008) più famosa della straordinaria colonna sonora "Falling Slowly", con le immagini del film che scorrono sullo sfondo a raccontarlo in pochi minuti.








27 ott 2008

Locandine e Posters di Film







Ci sono blog ottimi, medi, sufficienti, scarsi, pessimi.
Sono in fondo espressione dei loro autori, e sono vari come sono le persone.
Nessuno è uguale all'altro. Originali, banali, piagnoni ecc.
Ogni tanto se ne scopre qualcuno che si pone al di fuori di tutto e di tutti.
Si scoprono dei blog incredibili e che sono un servizio per tutti gli appassionati di una qualche disciplina.
Persone che mettono on line un patrimonio di informazioni e conoscenze che altrimenti sono difficilmente reperibili.
E' questo il caso di “Wrong Side of The Art” - Horror, sci-fi, exploitation, cult, trash, B-movie posters.
Un paradiso imperdibile per gli appassionati di cinema dove si trovano raccolti e posti on line gratuitamente centinaia e centinaia di poster e locandine di film, introvabili e dimenticate. Si possono scaricare senza problemi. Una collezione bellissima e super completa.

Buona scoperta e buon divertimento a tutti gli amanti del cinema.





26 ott 2008

Shopping Bags

Andate e comprate.

...ai bordi delle strade dio è morto,
nelle auto prese a rate dio è morto...





25 ott 2008

Galli della Loggia

E anche per oggi Galli della Loggia ha scritto lo stesso articolo di sempre.
Grazie.

Outside The Wall - Pink Floyd

Speranza di Visioni










24 ott 2008

Classi Ponte

Vien da sorridere sentire e leggere quanti premettono: IO NON SONO RAZZISTA.
Non sfugge alla premessa l'On. Cota (Lega Nord) con i suoi compagni di partito.
L'emendamento, di cui è primo firmatario, presentato nell'ambito della riforma della scuola e che prevede per i ragazzini stranieri che non parlino l'italiano, l'istituzione delle cosiddette classi ponte, o classi di inserimento, non convince.
Il provvedimento è stato preparato con una certa cura e furbizia.
Esplicitando l'artificio dialettico che lo sottende, si potrebbe dire che si è proceduto in questo modo: individuare un'esigenza vera e poi usarla come cavallo di Troia per introdurre ed affermare discriminazione e razzismo.
Di solito la destra governativa procede così nelle sue battaglie: 10% di verità 90% di menzogna, ovviamente il 10% di verità oltre che come cavallo di Troia serve anche come arma dialettica polarizzante il dibattito che ne scaturisce poi sui giornali e sui media in generale.
Insomma si usa con successo un diversivo.
In questo caso il diversivo è costiuito dalla lingua italiana e dall'integrazione dei ragazzini stranieri nelle scuole (nobilissima causa), mentre l'obiettivo è la loro discriminazione fisica e culturale – separazione in classi speciali.

Certo, c' è un problema di integrazione e di apprendimento della lingua italiana da parte degli immigrati. E' apparso, in dibattiti seguiti su giornali e televisioni, in modo netto che lo si può risolvere con profitto per tutti, evitando antipatiche e ambigue misure, che si prestano a strumentlizzazioni anche da parte della sinistra, offrendo qualcosa in più e non togliendo o dividendo. Si può prevedere per questi ragazzi un'aggiunta di tempo di scolarizzazione. Le formule possono essere le più varie, banalmente penso ad ore aggiuntive al pomeriggio, ma si possono trovare mille altre soluzioni. Solo per fare un esempio: alla mattina in classe con i compagni italiani e stranieri che parlino già la lingua, ed al pomeriggio in classi di apprendimento intensivo delle basi della lingua italiana.
Dove sta il problema? In questo modo non si discriminerebbe nessuno ed anzi si accorcerebbero i tempi di integrazione.
Così difficile farlo?
Non credo, e proprio per questo viene il dubbio che forse non sia l'integrazione l'obiettivo principale della proposta leghista.








22 ott 2008

Sabato 25 ottobre 2008 il PD ritorna in Piazza


Sarà un rientro in grande stile? Me lo auguro.

In questi pochi mesi che sono passati dalla dura sconfitta elettorale, e che pure per merito del governo sembrano secoli, il PD è rimasto in angolo, come il suo elettorato.
In un angolo a riprendersi, risvegliarsi dal durissimo ko subito.
Uno shock per le dimensioni più che per l'esito delle elezioni, quello già da prima abbastanza scontato.
Ci siamo. Sabato si vedrà in che condizioni numeriche sarà l'opposizione alla prima grande uscita pubblica organizzata.

Un sabato pericoloso.
Pericoloso in primo luogo perché se non si dovesse riuscire a portare una folla imponente in piazza i media si accanirebbero ancora di più sull'opposizione già in difficoltà, e in alternativa pericoloso perché se fosse un successo i media si impegnerebbero a sminuire la cosa ed a liquidarla nel più breve tempo possibile, in entrambi incidendo sul senso di impotenza che molti italiani da tempo hanno.
Quindi consapevolezza della propria forza e delle proprie idee perchè questo Governo non regala e non riconosce niente.
Non parliamo poi, se a margine della manifestazione, qualcuno rompesse anche solo lo specchietto di un'automobile, apriti cielo si parlerebbe di terrorismo, teppismo, ritorno agli anni di piombo ecc.

Un sabato di speranza.
Sarà però, al di là dei media e del loro chiacchiericcio spesso vuoto, anche un sabato di rinascita.
Il 25 sarà il giorno del risveglio, del PD che si rialza dal ko e comincia a far politica ed opposizione.
Il 25 ottobre sarà l'occasione anche per i militanti ed i simpatizzanti di smettere di chiedersi perché si è perso, di smettere di guardarsi il tanto fascinoso ombelico che ammalia con discussioni tanto sterili quanto infinite.
Deve esserlo un giorno di speranza.
Buon sabato a chi va e a chi resta.







21 ott 2008

Magrebino

Piove, sono appena uscito dall'ufficio, prendo la macchina e mi metto diligentemente in coda in circonvallazione.
Ascolto la musica, un vecchio cd, una compilation che mi son fatto per resistere alla noia dei semafori e del traffico.
Tutte le sere la stessa strada, non lunga ma trafficata.
Nessun pensiero, sono stanco e svuotato e non mi viene nulla da pensare.
Vuoto.
La coda di macchine si muove di pochissimo, probabilmente restano delle auto in mezzo all'incrocio, questo rallenta e ferma ulteriormente.
Un attimo prima di vederlo, dal nulla mi vien da pensare che non ci sono più vu' cumprà o altri extracomunitari ai semafori. Il sindaco ed i vigili li hanno allontanati.
Poi lo vedo, appena formulato questo pensiero, lo vedo.
Avanza tra le file di automobili, in mezzo alla doppia colonna.
Emerge tra le luci rosse degli stop ed i fumi dei tubi di scarico.
Si piega, si rialza, si appoggia alle automobili.
Si appoggia ad ogni singola automobile per un attimo e poi se ne va, non attende i soldi o il diniego.
Si avvicina, lo notano tutti.
Ancora non riesco a vederlo in faccia, la pioggia è veramente forte e c'è sempre più buio.
Arriva alla mia auto, è un magrebino sui 20 anni.
Si appoggia per un attimo al finestrino piange, mi guarda negli occhi per un attimo e poi si trascina verso la macchina dietro la mia.
Pochi istanti e lo perdo di vista, i fari e la pioggia mi impediscono di seguirlo dagli specchietti.

Non lo rivedrò più.
Non avrò più l'occasione di poter far qualcosa per lui.
Non ne saprò mai niente.
Ho perso l'attimo.







20 ott 2008

Keith Richards


Keith Richards è nato a Dartford Inghilterra il 18 dicembre 1943, e probabilmente è immortale.
Non si spiegherebbe altrimenti come sia sopravvissuto alle montagne di droghe di tutti i tipi assunte negli anni.
Lui è la chitarra dei Rolling Stones, il suono blues che dalle piantagioni di cotone del sud degli Stati Uniti che è arrivato agli studi Chess di Chicago e poi a Londra.
Lui è l'altro glitter twin, il degno socio di Mick Jagger.
Una chitarra sporca, un suono pieno di fumo, scarno, sempre uguale ma sempre diverso in più di 40 anni. La storia del rock scorre in quella chitarra.
La storia del rock è personificata dalla sua vita di incredibili eccessi per un umano.
Il suo volto segnato, scavato, inciso è una pergamena che racconta il rock, il blues, i decenni, il rock'n'roll.
Grande chitarrista nonostante non abbia mai posseduto la tecnica di un Blackmore o di un Page, ha sempre avuto un gran sound.
I suoi riff sono dei capolavori. Il più famoso, quello di (I Can't Get No) Satisfaction, ha dichiarato di averlo ricevuto in un sogno e di essersi svegliato ed averlo subito suonato e scritto per non dimenticarlo (grazie Keith).
Dal 2006 sembra non faccia uso più uso di sostanze stupefacenti perchè, a suo dire, la droga d'oggi non è più buona come quella di una volta ed i trip sono insoddisfacenti: se lo dice lui.
Ah i bei tempi!
In compenso per prendere in giro i media creduloni e gli stupidi del villaggio globale ha dichiarato un paio d'anni fa' di essersi sniffato le ceneri del padre morto “Le ceneri del vecchio Bert”, inutile dire che il grande circo mediatico gli ha creduto.
Immagino le risate di Keith ed anche del vecchio Bert.
Keith la storia del rock in una faccia.
















19 ott 2008

Libero






Quando si decideranno a farlo uscire direttamente in rotoli con i pratici strappi?
Ci vorrebbe però uno slogan per il lancio pubblicitario del nuovo formato.
Dunque "Dieci piani di morbidezza" mi sembra un po' sfruttato. Qualche idea?







18 ott 2008

Rock 'n' Roll

"Il Rock 'n' Roll mi ha cambiato la vita
Era come...
come l'America vera che ti entra in casa."
Bruce Springsteen.







17 ott 2008

Nostalgia di una Persona Perbene

Sarà il tempo che passa o la malinconia che arriva quando vuole, senza farsi annunciare, ma...ma Berlinguer era una brava persona.
Mi ricordo l'immagine di Benigni che lo prende in braccio e quelle terribili del comizio di Padova.








16 ott 2008

Appello per la Famiglia Casu


Appello in favore della famiglia del signor Giuseppe Casu, deceduto in psichiatria mentre si trovava legato al letto da sette giorni (si può scaricare il testo completo nell' area iniziative).

La famiglia del Signor Giuseppe Casu non è in grado da sola di affrontare tutte le spese legali e di consulenza relative al processo penale che vede imputati di omicidio colposo i medici del Servizio di Diagnosi e Cura di Cagliari, Turri e Cantone.


Ci hanno chiesto una mano e noi ci rivolgiamo ai nostri sostenitori e a tutte le persone disposte a dare anche un piccolo contributo.

c/c n°100707 Bancario, BNL, AGENZIA DI CAGLIARI, LARGO CARLO FELICE CODICE IBAN: IT70B0100504800000000100707
INTESTATO A A.S.A.R.P.-con indicato nella causale "per la causa di Giuseppe Casu"
PER QUALUNQUE ULTERIORE INFORMAZIONE CHIAMATE:

070/47443426 – 3207721343 – 3381597287

15 ott 2008

Le Ronde


Verona - Sarà discussa mercoledì prossimo a Verona la delibera comunale che prevede l'istituzione di "assistenti civici", vere e proprie pattuglie di cittadini "armati" unicamente di cellulare, chiamati a contribuire alla sicurezza in città. Lo annuncia il sindaco Flavio Tosi, precisando che i volontari saranno alle dirette dipendenze di Comune e vigili urbani. Tosi esclude categoricamente che i cittadini che vorranno partecipare al progetto possano essere muniti di armi o di manganelli.
Fonte Il Giornale (15 ottobre 2008)






Sondaggio: Le Misure del Governo









E Io Firmo


Raffaele Bonanni fa di nuovo parlare di sè.
Il leader sindacale della Cisl è stato ricoverato dopo un collasso dovuto ad una presunta overdose di firme in una clinica romana. «È stato ricoverato per una sospetta overdose di firme e grafomania», ha dichiarato una fonte vicina alla Cisl. «La polizia è stata chiamata per alcuni problemi nell'hotel dove stava tenendo il comizio “Firma dei contratti”. Era in stato confusionale, e si aggirava tra il pubblico in mutande urlando io lo firmo il contratto, io lo chiudo, quando gli infermieri del pronto intervento sono arrivati. A quel punto in un raptus ha cominciato a siglare con il pennarello le divise del personale paramedico e medico.E' stato sedato e gli sono state sequestrate due dozzine di penne stilografiche ed un numero imprecisato di pennarelli colorati, che gli inquirenti si riservano di quantificare e catalogare con l'aiuto dei Ris».
Bonanni non è nuovo ad accessi di firme ed attacchi grafomani. Era stato ultimamente ricoverato in occasione della trattativa Alitalia quando alzandosi improvvisamente dal tavolo delle trattative, urlando
«Io lo firmo», era corso a Fiumicino ed aveva siglato migliaia di volte la carlinga di un 747 Alitalia di ritorno da New York.





14 ott 2008

Gioco di Proiezione

1

2

3

Un piccolo gioco.
Un gioco di tipo proiettivo.
Le regole sono molto semplici.
Guardare la sequenza fotografica e provare a scrivere delle impressioni, una storia, qualcosa del tipo chi è? È felice? È infelice? Cosa sta facendo, sentendo o vedendo ecc.

Mi raccomando, nei Vostri racconti sono gradite le metafore.







12 ott 2008

Puzza di Fascismo

Venerdì sera Eugenio Scalfari era ospite di Daria Bignardi nel programma “Le invasioni barbariche”.
Alla domanda se sentisse puzza di fascismo nell'Italia di oggi, il grande giornalista ha riposto che sì, ne sentiva un puzzo molto forte e preoccupante.
Sì c'è puzza di fascismo, nella società, nel qualunquismo dilagante, nelle manifestazioni di intolleranza che in poco tempo si sono trasformate in aperti episodi di razzismo da parte di singoli cittadini prima, e da parte di pezzi delle istituzioni poi.
A fronte di questi fatti, l'Italia consapevole è disarmata, incredula, si indigna giorno dopo giorno, e giorno dopo giorno finirà per essere annichilita.
Purtroppo il Partito Democratico è ancora debole si deve costruire, strutturare, avrebbe bisogno di sangue nuovo, ha bisogno di tempo, di parecchio tempo.
Intanto la società italiana sta cambiando, si sta ripiegando su sé stessa, sta perdendo fiducia nel domani. L'Italia è in parte già diventata un paese triste e senza speranze. Come si diceva non molto tempo fa' sui giornali è un paese in declino. Non siamo che all'inizio.
Poche cose, ma importanti, sono delegate a contenere la marea fascista, a far da diga al suo crescere.

La prima e forse la più importante è la Presidenza della Repubblica: che Napolitano si conservi in salute per il settennato.
Leggo critiche sul suo modus operandi, e francamente le trovo ingiuste ed ingenerose. Quest'uomo credo che si sia ritrovato al Quirinale nel periodo più difficile della nostra storia democratica. Se la sinistra lascia da parte per una volta le sue pulsioni suicide, i suoi distinguo, le sue pazzesche e miopi battaglie intestine, la Presidenza della Repubblica ce la può fare a contenere la deriva fascista. Ma ha bisogno dell'appoggio di tutti i cittadini democratici, per tenere gli equilibri. Non può andare allo scontro istituzionale diretto: ne uscisse perdente ci troveremmo i carri armati per strada.

La seconda speranza è l'Europa. Che il parlamento europeo riesca a contenere le baggianate, le leggi liberticide che questo parlamento produce come fossero saponette. Però a ben guardare mi pare che ogni singolo membro dell'Unione nei momenti di grande difficoltà faccia orecchie da mercante ed operi pro domo sua.

La terza è la sperata nuova presidenza degli Stati Uniti, nel caso vinca Obama. Un nero alla Casa Bianca può essere una novità destabilizzante e rivoluzionaria anche per le provincie dell'impero.
Ma allo stato è solo un augurio.

La quarta speranza siamo noi cittadini. Noi siamo quel 53% che non ha votato per il governo attuale. Noi siamo quella maggioranza reale di persone che divisa ha perso le elezioni. Chissà non ci serva da lezione e una buona volta non si impari dai nostri errori, di fronte al baratro non è il caso di fare distinguo. Tra il morire puri o sopravvivere democratici, alla Catalano preferisco la seconda








11 ott 2008

School Of Rock!


Innamorati del rock e semplici curiosi, ecco una serie di appuntamenti assolutamente imperdibili, per soddisfare la vostra sete di musica.
Gli incontri di San Martino Buon Albergo (VR), scandagliano aspetti e gruppi storici del rock, con un primo appuntamento che affronta in modo critico la pop pop del Novecento,con particolare attenzione alle origini
culturali.
A seguire le radici del rock, Beatles, Bod Dylan, Pink Floyd, i Led Zeppelin e l'hard rock e in chiusura uno sguardo critico sulla musica d'autore italiana.

Le quattro conferenze di Cerea(VR), hanno invece uno scopo educativo, affrontano cinque decenni di musica rock, dalle origini del blues alle ultime tendenze, passando per le epoche d'oro, del beat, il progressive, l'hard rock, il punk, la new wave, il grunge e molto altro!
Vi ricordiamo che nel corso delle conferenze saranno proposti video e brani musicali.
Ingresso gratuito!!!

Gianni Della Cioppa

Per
informazioni a:
San Martino B.A. 045 - 88.74.314

Cerea 346 - 977.58.10
See you in the skies of rock!!


Per visualizzare a tutto schermo le diapositive, clicca il rettangolino alla base della finestra di visualizzazione e quindi "visualizza in una nuova finestra."





10 ott 2008

Hollywood - America

Alcuni giorni fa , una settimana, non ricordo con esattezza, sull'edizione on line di Repubblica ho letto un servizio giornalistico che era uno scoop.
Il titolo diceva qualcosa del tipo: “I divi di Hollywood erano pagati dalle major del tabacco.” E fu così che son venuto a sapere che i grandi attori, dagli anni 40 fino alla fine degli anni 50, erano stati pagati per fumare nei film.
Lo scoop era ovviamente ripreso anche da tutti gli altri giornali on line. La classica notizia non notizia che era uscita su una qualche agenzia di stampa e che era stata ripresa da tutti e rivenduta come una novità fresca-fresca.

Grazie dell'informazione perchè nessuno mai dei lettori aveva immaginato una cosa del genere.

Il servizio nella sua inutile inutilità aveva però anche un qualcosa di buono, offriva una galleria fotografica dei grandi attori americani. Una sequenza di foto di miti del cinema immortalati con la sigaretta tra le labbra.
Che fascino quelle foto in bianco e nero. Che fascino quei volti che fanno parte del nostro immaginario collettivo. Quando l'america non era quella di Bush ma ancora un mito, una nuova frontiera, aveva il fascino del nuovo mondo della “Promised Land” Springsteeniana.
Per citare un poeta

“L' America era allora, per me i G.I. di Roosvelt, la quinta armata,
l' America era Atlantide, l' America era il cuore, era il destino,
l' America era Life, sorrisi e denti bianchi su patinata,
l' America era il mondo sognante e misterioso di Paperino.

L' America era allora per me provincia dolce, mondo di pace,
perduto paradiso, malinconia sottile, nevrosi lenta,
e Gunga-Din e Ringo, gli eroi di Casablanca e di Fort Apache,
un sogno lungo il suono continuo ed ossessivo che fa il Limentra.”

L'America era i volti di questi uomini e donne, e Hollywood era veramente la fabbrica dei sogni: