31 gen 2015

6 gennaio 1980

31 gennaio 2015

Fine del berlusconismo.

30 gen 2015

Vermeer


Finchè quella donna del Rijksmuseum
nel silenzio dipinto e in raccoglimento
giorno dopo giorno versa
il latte dalla brocca nella scodella,
il Mondo non merita
la fine del mondo.

Wislawa Szymborska

Pragmatismo

Leggo sempre il blog di Lucia Annunziata e quasi mai sono d'accordo; nel caso di questo articolo, invece lo sono al 100% (link all'articolo). Ha centrato il punto. Le critiche degli amici al "Renzi amico sodale burattino" di Berlusconi, mi sembra che alla prova dei fatti non reggano.
A sinistra non siamo abituati a vincere e a usare il pragmatismo per farlo. In politica si fa con quel che c'è, Le affermazioni di principio e i grandi ideali servono ma poi non sono sufficienti se non si ha forza di concretizzarli.
Lo stesso Tsipras in Grecia fa del pragmatismo la sua forza. Se poi invece ci facciamo affascinare dalla sconfitta, riempiamo i vuoti ideali con l'ideologia del nemico e questo ci basta...continuiamo così facciamoci del male. Il nemico, che in politica c'è, molto meglio sconfiggerlo che delegarlo a sostanziarci.

22 gen 2015

Manca poco al giorno della memoria

Da bambino credevo all'inferno, me lo immaginavo caldo, dominato dal colore rosso, fumoso, pieno di fuochi e di diavoli con la coda, le corna ed il forcone. Immaginario di bambino, l'inferno della nostra infanzia sospeso tra fumetti e catechismi di maniera. Un'iconografia che in fondo non spaventava nessuno nemmeno i bambini, un simbolo o un tentativo troppo ingenuo di raccontare il male e la dannazione. Da adulti poi si cambia, ai diavoli con la coda che cuocciono in enormi pentoloni peccatori nudi e urlanti non credo più. Oggi l'inferno non lo immagino, perchè l'ho visto. L'ho visto nella foto che ho messo ad accompagnare queste parole, l'ho visto in altre migliaia di foto e filmati, l'ho visto dal vero in Germania a Buchenwald e a Mauthausen, l'ho letto nei libri, l'ho visto negli occhi di Primo Levi. L'inferno non è un'invenzione dei preti, c'è sospeso nel tempo e il suo ritorno o meno dipende dalla nostra memoria.
Le foto che potete vedere nello slideshow, le ho fatte in occasione della mia seconda visita al campo di concentramento di Mauthausen. Foto ancora più sconvolgenti le feci a Buchenwald, ma non le posto perchè durante la visita a quel lager (deposito in italiano) mi sentii male giù nel sotterraneo dove i prigionieri venivano lasciati morire impiccati con il fil di ferro. Ricordo il dolore al petto, pensai che stavo facendo un infarto, sudavo freddo, mi mancava il respiro, senso di nausea. Cominciò a passarmi appena risalito da quel sotterraneo della tortura e della morte e dopo aver posato un sassolino sulla tomba di una vittima ebrea. Quella notte ebbi anche uno dei peggiori incubi della mia vita. Terribile come il dolore della morte e della shoah rimase intriso in quei muri di calcestruzzo di quella cantina dell'orrore.

Volano gli stracci in casa PD

Volano gli stracci in casa PD e come elettore di sinistra non posso che dispiacermene. 
Come detto tante volte a sinistra siamo tafazziani. Se da un lato è vero che la ricerca dell'alleanza di fatto con Berlusconi pur significando la fine politica del centro destra italiano non mi piace, dall'altro, nella fronda bersaniana non vi è nulla se non la ricerca disperata del vecchio nemico a sostanziare ogni mancanza di idee e di prospettive.
Tsipras è solo in Grecia, purtroppo.

21 gen 2015

Il fascino dei vecchi cassetti

A chi non è mai capitato di rovistare sul serio o metaforicamente in un vecchio cassetto? Ci son dentro, foto, parole, emozioni, volti, persone, carne, sangue, storie, vita...e talvolta è gioia  malinconica, a volte rammarico e spesso un modo sicuro e facile per farsi del male.


Rammarico: Sentimento di dispiacere, di afflizione, di dolore o rincrescimento (soprattutto per qualcosa che si sarebbe voluto, ma non si è potuto, fare o avere): ho il r. di non aver fatto abbastanza per lui; sentire r., vivo r. per (o di) qualche cosa; mostrare, esprimere r., dichiarare il proprio r.; è con r. che debbo rinunciare all’invito; lascio senza r. questo posto. 

E' giusto a volte rovistare nei vecchi cassetti, anche il rammarico fa parte della vita come la malinconia, ma "cum grano salis" che altrimenti si va in paranoia. 


20 gen 2015

Pablo

18 gen 2015

Volontarie, marò e luoghi comuni

Pubblico di seguito un articolo dell'amico Gap, perchè lo condivido praticamente al 100% e perchè è superiore praticamente a tutti gli articoli apparsi sulla stampa italiana in questi giorni. Grazie Gap. E scusa per l'errore di averla postata anche in un luogo che non ti merita, nè mi merita. Le cose si imparano, con calma  ma si imparano.

Se nel discorso, vecchio, stucchevole, spesso fatto da chi di volontariato non ci capisce una mazza perché non è mai stato nemmeno lontanamente contiguo a questo mondo, ci mischiamo la vicenda dei due fucilieri di marina trattenuti in India non facciamo del bene a nessuno.
Una volta si era usi dire c'entra come i cavoli a merenda quando qualcuno faceva asserzioni al di fuori del contesto e degli argomenti in discussione. Ecco, gli uni stanno alle altre come i cavoli a merenda, o, più prosaicamente, non c'entrano un beneamato cazzo. Ristabiliamo qualche punto fermo, perlomeno dal mio punto di vista.

I due fucilieri hanno ucciso due pescatori. Su come abbiano fatto a confondere due pescatori con due pirati prima o poi qualcuno ce lo spiegherà con dovizia di particolari. La morte dei due indiani è certa, la colpevolezza dei due marò anche. Come sembra vero che lo Stato italiano abbia risarcito le famiglie con circa 150.000€ (se sbaglio mi corrigerete) e forse si sarebbe potuto sforzare un po' di più. Che poi la giustizia e la politica indiana non riescano, per loro divergenze e interessi interni, a formulare un capo d'accusa, stabilire quale corte di giustizia li debba processare, se poi a loro spetta il diritto e il dovere, che non si capisca a cosa serva il diritto marinaresco, se non si riesce nemmeno a capire dove sono i limiti delle acque territoriali (si sa ma si fa finta di non saperlo), se non esiste un tribunale internazionale che dirima la questione, ecc. ecc. ecc. sono corollari di un unico problema. Stoppiamo subito coloro che vogliono intervenire in difesa della sacralità della divisa. Indossare una divisa, se vogliamo ammantarla di questa sacralità, dovrebbe essere fonte di maggior senso di responsabilità, di accortezza nell'agire e non giustificazione per gli errori che con una divisa si commettono. Purtroppo dietro una divisa ci si è nascosti sempre, più o meno bene anche in occasioni ben peggiori di quella dei due marinai italiani. Senza riandare alla seconda guerra mondiale, basti pensare alla sciagura del Cermis e alla giustificazione americana per non condannare i suoi militari. Ma questo fa parte della storia che tutti dovrebbero conoscere. Insomma il pensiero l'avete capito quindi risparmiamoci inutili puntualizzazioni su ciò che mi sono dimenticato o non ho espresso compiutamente.

Il volontariato, abusando una frase spesso usata a sproposito, non è un pranzo di gala. Qualsiasi tipo di volontariato si faccia, in Patria o all'estero. Ci si sporca le mani metaforicamente, praticamente e intellettualmente. Lo si fa quando si va volontari a servire alla mensa della Caritas o quando si va ad insegnare come si irrigano i campi in Kenia, quando si va negli ospedali dei paesi in via di sviluppo (che non si svilupperanno mai perché l'Occidente è ingordo e menefreghista) o quando si presta assistenza o si sviluppano progetti per l'accoglienza o il recupero delle persone svantaggiate. E il lavoro fatto da migliaia di volontari non deve essere vilipeso, sminuito, deriso da nessuno e men che meno per colpa di qualche delinquente che si è infiltrato nelle pieghe del sistema. Non dimentichiamo che il volontariato spesso si è sostituito agli organi competenti non per scelta ma per necessità, spesso al volontariato si è demandato per incapacità o mancanza di sensibilità sempre degli organi preposti.

Le due volontarie sono andate in Siria senza preparazione? Non lo so e come me non lo sanno tutti i "tranciatori di giudizi" che si sono scatenati in rete e nei bar. Sono donne, giovani e carine, perché andare proprio in Siria? Perché in Siria c'era bisogno in quel momento, se lo hanno fatto senza copertura ed esperienza ce lo spiegheranno loro e coloro che le hanno fatto partire. Sono cattoliche? E se anche fosse dove è il problema? O forse i dettami di detta religione si seguono solo quando fa comodo e quando si è al sicuro? Non mi sembra che il Vangelo dica fate del bene se non correte rischi. Testimoniate la vostra fede e la vostra solidarietà solo dal calduccio del vostro salotto. Perché dobbiamo pagare il riscatto per due avventuriere? Perché, Cristo, la vita non ha prezzo, e non lo dico io ateo, lo dice quella che è la religione di stato in Italia, lo dice quella radice cristiana che viene chiamata in causa solo quando ipocritamente fa comodo.

Greta e Vanessa: umiliate ed offese

La grettezza e l'acidità della vecchia di De Andrè mai stata moglie, senza mai figli, senza più voglie colpisce ottusa e feroce come sempre.
Perchè le persone odiano quelli che hanno una speranza, quelli che cercano di fare qualcosa ...che poi anche se avessero peccato del troppo altruismo dei 20 anni, sarebbe forse una colpa?
A me viene sempre il dubbio che ci siano in giro moltissimi morti dentro, che non sanno più sorridere, che non sanno più commuoversi, che aridi hanno come unica speranza di annichilire ogni anelito di vita che vedono fuori di sè.
Il bene anche se lo può sembrare in fondo per sua natura può essere semplice e ingenuo ma non è mai banale, mentre il male della folla di zombie non ha nemmeno una sua tragica grandezza ma sempre è quello documentato dalla Arendt.
Segnalo questo articolo di Roberto Saviano, che dell'odio, del pregiudizio e della cattiveria gratuita degli zombies con il culo nel burro, qualcosa pure lui sa: leggi qui.

17 gen 2015

Tom Waits - Warm beer cold women



Warm beer and cold women, no I just don't fit in
Every joint I stumbled into tonight that's just how it's been
All these double knit strangers with gin and vermouth
And recycled stories in the Naugahyde booths

With the platinum blonds, tobacco brunettes
I'll be drinkin' to forget you, I'll lite another cigarette
And the band's playin' something by Tammy Wynette
And the drinks are on me tonight

All my conversations now I'll just be talkin' about you baby
Borin' some sailor as I try to get through
I just want him to listen now, I said that's all you have to do
He said, "I'm better off without you" until I showed him my tattoo

And now the moon's rising ain't got no time to lose
Time to get down to drinking tell the band to play the blues
Drinks are on me, I'll buy another round
At the last ditch attempt saloon

Warm beer, cold women, I just don't fit in
Every joint I stumbled into tonight that's just how it's been
All these double knit strangers with gin and Vermouth
Receeding hairlines in the Naugahyde booths

With the platinum blonds, tobacco brunettes
I'll just be drinking to forget you baby, I'll lite menthol cigarette
And the band's playing somethin' by Johnnie Barnett
And the last ditch too soon

Paris- L'appartamento di Mireille

La prima volta che vidi Parigi, tanti anni fa, fummo ospiti da Mireille, anche se quella prima volta,  Lei si fermò per accoglierci e dormimmo un paio di notti in un pazzesco hotel, che sembrava uscito dal paese di Lilliput. Tutto bello, carino, con le tendine, le tovagliette, ma tutto piccolissimo. I miei piedi penzolavano nel vuoto in fondo al letto, e si stava ben stretti a letto che sulla carta doveva essere un due piazze ma forse non era nemmeno un piazza e mezzo. Ma eravamo giovani e non avevo mai visto Parigi. L'albergo c'è ancora,  all'inizio di Rue Saint Charles che se la percorri tutta ti porta sotto la Torre Eiffel.
Dopo un paio di giorni a lilliput, ci trascinammo le valigie per 100 metri e andammo nell'appartamento di Mireille che intanto lei era partita per le vacanze.
L'appartamento di Mireille è come Lilliput, ma un po' più grande. Si trova in Rue Balard: piccolo, confortevole e gratis. (....si continua dopo).

Barcellona 2015 - Gaudi

Gaudì non mi piace...anzi non è che proprio non mi piaccia mi fa star male, mi mette l'ansia. Quelle forme e quei materiali che perdono la loro essenza e il loro senso comune e che si trasformano sono del tutto geniali, fare architettura con la materia di cui sono fatti i sogni - o nel mio caso, per limiti miei - con la materia degli incubi è opera assolutamente di un genio. Muri e strutture, forme solide, che diventano leggere come l'aria, quasi sembrano sospese metafisiche, oniriche. Bellissime le architetture, incredibilmente evocative.

15 gen 2015

Boatswain a dog

Near this Spot
are deposited the Remains of one
who possessed Beauty without Vanity,
Strength without Insolence,
Courage without Ferocity,
and all the Virtues of Man without his Vices.
This praise, which would be unmeaning Flattery
if inscribed over human Ashes,
is but a just tribute to the Memory of
BOATSWAIN, a DOG,
who was born in Newfoundland May 1803,
and died at Newstead Nov.r18th, 1808.



"In questo luogo
sono deposti i resti di colui
che possedette bellezza senza vanità,
forza senza insolenza,
coraggio senza ferocia
e tutte le virtù dell'uomo senza i suoi vizi.
Questa lode, che sarebbe misera adulazione
se fosse iscritta su ceneri umane,
non è che un giusto tributo alla memoria di Boatswain,
un cane, che nacque a Terranova nel maggio 1803
e morì a Newstead il 18 novembre 1808."


George Gordon Byron.


14 gen 2015

3.30 A.M.

3.30 antimeridiane è l'ora in cui sempre mi sveglio quando ho gli incubi. Sul comodino in fianco al mio letto c'è una vecchia radiosveglia Grundig, tutta ingiallita, a cui mancano un paio di pulsanti, con la sezione radio rotta e con la funzione sveglia non più disponibile.

Con gli anni si è ridotta ad essere solo un orologio. Vecchi fosfori rossi segnano le ore.
3.30 è quanto invariabilmente vedo quando mi sveglio da un incubo.
E' cominciato pochi giorni dopo la morte di mia nonna, quando ero un bambino, un ragazzetto nel 1976. Lei mori una mattina alle 3.30 di un giorno di settembre. Aveva 4 anni di più di quelli che ho io adesso. Renata 1922 - 1976.
Mi apparve in sogno ed ero contento che l'avessero dimessa dall'ospedale. Aveva una grande testa pelata e gonfia ma per tutto il resto era normale ed io ero felicissimo. Per un attimo come per un improvviso sbalzo di corrente una lampadina le illuminò dall'interno la grande testa e poi si spense. Morì così nel mio incubo. Improvvisamente.
Alle 3.30 a.m anche nel sogno. E oggi non la sogno più, non mi fa più paura la mia nonna  che fu come mia madre, e però quando ho un incubo mi sveglio sempre alle 3.30 a.m. e debbo toccare piano mia moglie, che dorme, e sentire il cane che allarmato si avvicina ad annusarmi abbandonando la cuccia, per sapere che i mostri degli incubi non sono veri.

Tutti Je Suis Charlie

Questa mattina non ho fatto in tempo ad entrare in ufficio che il chiacchiericcio "Ma tu l'hai trovato? Io sì l'avevo prenotato il Charlie Hebdo lo vendevano con il Fatto Quotidiano".

Che notizia. Persone che nemmeno ne sospettavano l'esistenza del Charlie Hebdo ora se ne riempiono la bocca, l'hanno comprato.
Bene. Ottimo più la conoscenza si espande meglio è.
Poi però la telefonista mi chiede se l'ho comprato, le dico di no. Non contenta mi chiede se sia perchè non l'ho trovato. Rispondo di no  e perfido aggiungo che non compro le cose quando le comprano tutti. Troppo sottile. Mi chiede se non mi piace la satira. e rispondo che sì mi piace. Non si capacita. Le chiedo se conosce la satira di Charlie Hebdo e mi mostra orgoliosa la sua copia. Le chiedo se mai prima l'avesse letto mi dice di no, ma che la satira è una cosa importante per la libertà. Le chiedo se vuole le faccia vedere una vignetta di Charlie pubblicata tempo fa. Con sicurezza mi dice di sì. Le invio per mail la vignetta (vedi vignetta). Ed ecco che le certezze cadono, mi chiama al telefono e mi dice come ti permetti è blasfema, stupida, volgare. Dico che son d'accordo ma che quella lì è la satira, non è andare a prendere il caffè tra amici o qualcosa che fa ridere per i difetti o il credo di altri, o almeno non è solo quello.
Consiglio anche http://lecanardenchaine.fr/

Gli attentati di Parigi e l'Islam

Qui di seguito pubblico la lettera che mi ha mandato un amico. E' semplice, schematica, interessante,  ma soprattutto è una testimonianza "di prima mano" non mediata da alcun interesse. 


Come ti avevo detto ho parlato con un mio amico di sinistra pakistano musulmano circa gli attentati di Parigi.

La sua valutazione é che siano attentati non ci sia stato necessariamente laissez faire e anche se ci sono alcuni dubbi su alcune dinamiche non si sofferma su questi dubbi.

L'islam é variegato e formato per la maggior parte da persone che non si interessano ai risvolti politici. Una piccolo parte é quella politicizzata, come a dire che su 100 musulmani 10 vanno in moschea e di questi 1 é sensibile alle istanze politiche.

L'islam é formato da sciiti, sunniti e wahabiti.

Per gli sciiti (simili ai cristiani cattolici) il contenuto religioso é derivato da Maometto e dai suoi discendenti e dalle azioni buone poste in atto da Maometto durante la sua vita.
In pratica I discendenti di Maometto indicano le direzioni della fede, come il Papa nella Chiesa Cattolica.
Il centro di riferimento é l'Iran.

Per i sunniti (simili ai cristiani protestanti) é il Corano la fonte della religione e c'é un rapport diretto tra il credente e Dio.

I wahabiti (simili ai cattolici ortodossi) sono nostalgici del primo Islam e vorrebbero riportare indietro l'orologio. Non sono per la paritá, il lavoro alle donne, le donne che girino fuori casa. ecc.
Esponenti Osama Bin Laden il mullah Omar, Isis e gli estremismi.
Il luogo é Arabia Saudita e Afganistan (e altri come Boko ecc.)

Trasversale ai sunniti e agli sciiti sono I sufisti dediti al sufismo. Possono essere sunniti o sciiti ma li accomuna la mitezza e la non belligeranza. In caso di satira ti tolgono magari il salute ma non passano a vie di fatto.
I sufisti formano la Maggior parte dei sunniti e degli sciiti.

Il terrorismo.
Il terrorismo viene portato Avanti dai wahabiti principalmente, il loro primo target sono I sufisti perché tra I sufisti non c'é grande differenza uomini e donne e la donna non é succube e non porta burqua. Non bevono alcolici ma una bevanda che si chiama bhang: un misto di cannabis verde, latte e altri ingredienti. A messa ballano uomini e donne assieme.
Per questo motivio di musulmani sufisti sono il primo target degli waabiiti in quanto traditori della purezza originaria dell'islam con morti dell'ordine delle centinaia di migliaia dall'invasione dell Afganistan in poi.

I terroristi son addestrati da USA e Europa a combattere I "cattivi" come I russi in afganiststan, saddam in Iraq, Assad in Syria, Gheddafi in Libia. Quindi hanno ricevuto soldi e addrestramento perché erano terroristi buoni contro I regimi cattivi.
Poi peró si sono messi "in proprio"e sono passati al contrattacco contro gli stessi amici di un tempo. Quindi un po'finanziati da USA contro Russia sono passati ad essere finanziati da Russia cntro USA e a questo punto hanno iniziato a prendere contributi da chi prima era nemico.
Al Qaeda era una creatura addestrata dagli Usa negli anni 80, poi giratasi contro negli anni 80.
Isis era la cretura per bloccare Assad.

Gli attentati di gran lunga piú sanguinosi sono a danno di musulmani da parte di integralisti

In Pakistan hanno fatto strage con pistolettate in testa ai bambini .

Ora I sufisti ti farebbero violenza per una vignetta? No peró sarebbe considerate di cattivo gusto, come per I cattolici un presepe porno.
Detto questo, il mio amico mi ha fatto vedere su twitter delle vignette messe in rete anche prima dell' attentato da suoi contatti e sono vignette ironiche ma non volgari.Quei contatti però nei paesi mussulmani sono comunque a rischio.
La sua osservazione é che sia come nel 1700 o 1800 nel mondo occidentale. L'illuminismo era una cosa per pochi e la maggior parte delle persone usava il forcone se si bestemmiava.

Come se ne vien fuori? Come ne é venuto fuori il mondo occidentale: a tappe e col tempo.
É possibile cacciare tutti I musulmani dal mondo occidentale? La sua risposta: sono riusciti in tanti anni a sbarazzarsi degli ebrei? Che sono anche molti meno?

La pena di morte é un deterrente? Puó essere un deterrente per un kamikaze che pensa alle vergini che lo aspettano se muore?

La tesi alla Fallaci che saremo sommersi e quindi che bisogna combattere l'islam... ma esattamente sommersi da chi? I Pakistani sono musulmani ma non si sposano con I turchi, magari con I bianchi... non c'é esattamente un fronte musulmano ma un fronte demografico.

Milano 1964 - Navigli

11 gen 2015

Charlie Hebdo - Ingenuità 3

Charlie Hebdo era un giornale con una tiratura di circa 60.000 copie/settimana. Un giornale in realtà che si rivolgeva ad una ristretta elitè intellettuale del tutto sconosciuto alla massa mondiale che ora tweetta je suis Charlie. Ora premesso che la mia posizione sulla satira è infinitamente più vicina a quella francese che a quella politically correct del mondo anglosassone, epperò bisogna porsi il problema (non della censura o ancor peggio dell'autocensura) che nella società liquida è possibile veicolare con ignoranza facendo taglia incolla contenuti pensati, scritti e rivolti ad un pubblico che li capisce e li apprezza, ad un pubblico generalista spesso ignorante come una zappa il cui riferimtento culturale nella vita potrebbe essere la D'Urso o Sallusti o l'ultimo iman ignorante che predica nella moschea del garage sotto casa.
Voglio dire, per spiegarmi, un conto è che la vignetta me la veicoli Wolinski altro conto è che la decontestualizzi un ignorante qualunque accompagnandola ad un commento demente su facebook o altro social o che Calderoli se la stampi sulla maglietta ed esibisca con scherno ignorante la panza in tv.
Ancora se la Santanchè vuole pubblicare Charlie Hebdo in Italia secondo voi sta facendo un'operazione di libertà o non sta invece tentando di fare qualcos'altro?

Charlie Hebdo - Ingenuità 2

Sui rapporti con l'estremismo mussulmano la sinistra italiana dovrebbe finalmente lasciare, prima di tutto culturalmente, le suggestioni storiche della politica estera italiana sul medioriente di matrice andreottiana che ha sempre avuto tratti molto più levantini anzichè occidentali e non lasciare a una destra, becera e  spesso di derivazione fascista e non liberale e cmq mai all'altezza della altre destre europee, l'iniziativa su questi temi.

Charlie Hebdo - Ingenuità

Non voglio nè giustificare nessuno nè minimizzare un problema reale e drammatico. Però i milioni di mussulamni che ci odiano come raccontano i giornali della destra, vedendola da un'altra prospettiva si riducono ad esempio in Francia, a forse un centinaio di jihadisti pronti a prendere realmente le armi. Se rapportiamo il centinaio, o anche raddoppiamo le due centinaia di terroristi con bombe e mitra pronti a far attentati, con i 5 milioni di islamici residenti in Francia, si vede che il problema è grave, molto grave e serio ma non ha quella dimensione drammatica che i media ed i nostri discorsi ci spingono a credere.

Se vi fosse poi capitato di andare a Parigi e scendere al Charles De Gaulle, e poi prendendo la RER che porta alla Gare du Nord di attraversare la banlieu beh vi saresti accorti quello è un vero inferno in terra; penso che se ci dovessi abitare io - occidentale integrato bianco e non mussulmano, darei fuori di testa e sicuramente le mie probabilità di delinquere aumenterebbero in modo esponenziale anche se ad oggi sono un incensurato che non ha mai commesso un reato.
Non voglio giustificare nessuno, ma credo che per risolvere questo problema, per togliere il terreno di coltura dove i jihadisti vanno ad arruolare la manodopera, che poi è la carne da macello che usano contro la civiltà, i governi debbano agire su più piani: sul breve termine prendendo e mettendo in galera i terroristi che già ci sono, e poi sul medio e sul lungo per tagliare il malessere che può far credere a una piccola parte di poveracci che il riscatto sociale consista nell'imbracciare il mitra.
Si dice che in Italia si agisca politicamente sempre sull'emergenza, ecco ho l'impressione avendo visto come tutti l'inseguimento e l'uccisione dei 3 terroristi francesi che il problema di lavorare sull'emergenza sia estremamente diffuso e regola anche negli altri paesi.
Con un po' di giustizia sociale probabilmente in 20/30 anni il problema del terrorismo islamico in europa potrebbe essere ridotto a qualcosa di marginale o cmq di fisiologicamente controllabile.
La domanda che ci dobbiamo porre è "che società vogliamo per noi e per i nostri figli?"
Non ci sono scorciatoie.

La bonifica e il miglioramento per quel che si può di situazioni sociali disastrose mi sembra fattibile con pianificazione e lungimiranza. Bisogna togliere la manodopera stanziale in europa alla jihad e includere.
Non è buonismo, al limite è calcolo paraculo ma non buonismo.

8 gen 2015

Quanti sono finiti nel pentolone?

Quanti sono finiti nel pentolone del nuovo terrorismo? A giudicare dai miei limitati orizzonti, colleghi di lavoro,  conoscenti e un po' di web, nel pentolone ce ne son già finiti parecchi.
Già il trappolone dei terroristi islamici sembra funzionare alla grande. Gli ingenui ed i fascisti son già proni ai loro desiderata - dividersi tra NOI e LORO (gli immigrati, milioni in europa infiltrati da sole poche centinaia di fondamentalisti del terrore) e combattere noi stessi contro la nostra civiltà democratica, rinunciando  in nome della paura alla democrazia e all'integrazione.
Vinceranno loro ed i loro alleati/nemici pelosi del fascismo francese lepenista ed i loro epigoni sparsi un po' ovunque?
E' già successo quando lo spauracchio ed il grande nemico furono ottanta anni fa gli "EBREI"  - gli unici diversi presenti allora in europa..
Insomma una fregatura che va sul doppio binario dei nemici contrapposti e della libertà e della tolleranza che verranno abolite per tutti.
Non è un caso se il paese più a rischio oggi sia la Francia che, al pari nostro, ha dimenticato di fare i conti fino in fondo con la Repubblica di Vichy e con il suo rigurgito in occasione della guerra d'Algeria.
Paesi che difficilmente scivoleranno nel trappolone lepenista/jihadista sono forse la Germania, che ha fatto i conti con il suo passato, e di sicuro l'Inghilterra dove la tradizione antifascista al pari degli USA non ha mai avuto dubbi o tentennamenti.
Nazisti e jihadisti alleati di fatto contro la democrazia e con la grande forza della paura e dell'ignoranza loro potentissima alleata.
Uno scenario allucinante per qualunque democratico nei fatti e non a parole.