3.30 antimeridiane è l'ora in cui sempre mi sveglio quando ho gli incubi. Sul comodino in fianco al mio letto c'è una vecchia radiosveglia Grundig, tutta ingiallita, a cui mancano un paio di pulsanti, con la sezione radio rotta e con la funzione sveglia non più disponibile.
Con gli anni si è ridotta ad essere solo un orologio. Vecchi fosfori rossi segnano le ore.
3.30 è quanto invariabilmente vedo quando mi sveglio da un incubo.
E' cominciato pochi giorni dopo la morte di mia nonna, quando ero un bambino, un ragazzetto nel 1976. Lei mori una mattina alle 3.30 di un giorno di settembre. Aveva 4 anni di più di quelli che ho io adesso. Renata 1922 - 1976.
Mi apparve in sogno ed ero contento che l'avessero dimessa dall'ospedale. Aveva una grande testa pelata e gonfia ma per tutto il resto era normale ed io ero felicissimo. Per un attimo come per un improvviso sbalzo di corrente una lampadina le illuminò dall'interno la grande testa e poi si spense. Morì così nel mio incubo. Improvvisamente.
Alle 3.30 a.m anche nel sogno. E oggi non la sogno più, non mi fa più paura la mia nonna che fu come mia madre, e però quando ho un incubo mi sveglio sempre alle 3.30 a.m. e debbo toccare piano mia moglie, che dorme, e sentire il cane che allarmato si avvicina ad annusarmi abbandonando la cuccia, per sapere che i mostri degli incubi non sono veri.
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