Questa mattina non ho fatto in tempo ad entrare in ufficio che il chiacchiericcio "Ma tu l'hai trovato? Io sì l'avevo prenotato il Charlie Hebdo lo vendevano con il Fatto Quotidiano".
Che notizia. Persone che nemmeno ne sospettavano l'esistenza del Charlie Hebdo ora se ne riempiono la bocca, l'hanno comprato.
Bene. Ottimo più la conoscenza si espande meglio è.
Poi però la telefonista mi chiede se l'ho comprato, le dico di no. Non contenta mi chiede se sia perchè non l'ho trovato. Rispondo di no e perfido aggiungo che non compro le cose quando le comprano tutti. Troppo sottile. Mi chiede se non mi piace la satira. e rispondo che sì mi piace. Non si capacita. Le chiedo se conosce la satira di Charlie Hebdo e mi mostra orgoliosa la sua copia. Le chiedo se mai prima l'avesse letto mi dice di no, ma che la satira è una cosa importante per la libertà. Le chiedo se vuole le faccia vedere una vignetta di Charlie pubblicata tempo fa. Con sicurezza mi dice di sì. Le invio per mail la vignetta (vedi vignetta). Ed ecco che le certezze cadono, mi chiama al telefono e mi dice come ti permetti è blasfema, stupida, volgare. Dico che son d'accordo ma che quella lì è la satira, non è andare a prendere il caffè tra amici o qualcosa che fa ridere per i difetti o il credo di altri, o almeno non è solo quello.
Consiglio anche http://lecanardenchaine.fr/
1 commento:
Ah ah ah nessun commento fino al mio? Mah :-)
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