30 mar 2008

"O pastor" - Teresa Salgueiro - Madredeus


Teresa Salgueiro ha una voce inarrivabile. La voce di un angelo che offre interpretazioni magistrali.
31 canzoni.



29 mar 2008

Le foto creative di Vincent Laforet

Queste foto di grandi eventi sportivi ed altro, sono opera di Vincent Laforet un fotografo americano. Personalmente trovo straordinari gli effetti di colore e le tecniche che fanno sembrare queste foto di eventi reali dei geniali falsi, come se fossero foto di plastici curatissimi, di modelli costruiti da un grande appassionato di modellismo in casa. Bellissime.





Crescita zero





28 mar 2008

"L'isola che non c'è" - Edoardo Bennato



Seconda stella a destra
questo è il cammino,
e poi dritto fino al mattino
poi la strada la trovi da te,
porta all'isola che non c'è.

Forse questo ti sembrerà un po' strano,
ma la ragione ti ha un po' preso la mano.
Ed ora sei quasi convinto che
non può esistere un'isola che non c'è.

E a pensarci, che pazzia,
è una favola, è solo fantasia
e chi è saggio, chi è maturo lo sa:
non può esistere nella realtà!


Son d'accordo con voi,
non esiste una terra
dove non ci son santi né eroi
e se non ci son ladri,
e se non c'è mai la guerra,
forse è proprio l'isola che non c'è
... che non c'è.


E non è un'invenzione
e neanche un gioco di parole
se ci credi ti basta perché
poi la strada la trovi da te.

Son d'accordo con voi,
niente ladri e gendarmi,
ma che razza di isola è?
Niente odio e violenza,
né soldati, né armi,
forse è proprio l'isola che non c'è
... che non c'è.

Seconda stella a destra
questo è il cammino,
e poi dritto fino al mattino
non ti puoi sbagliare perché
quella è l'isola che non c'è!

E ti prendono in giro
se continui a cercarla,
ma non darti per vinto perché
chi ci ha già rinunciato
e ti ride alle spalle
forse è ancora più pazzo di te!












27 mar 2008

Canzone n. 11 "Una storia sbagliata" - Fabrizio De Andrè

Fabrizio De Andrè: è il più grande anche là dove gli altri che si amano si chiamano Guccini, De Gregori, ecc.Ho pensato a lungo che canzone scegliere, un compito difficile in genere e ancor di più quando si ha a che fare con un autore che non ha mai scritto una canzone banale, che non ha mai scritto una riga che fosse un riempitivo. Alla fine ne ho scelto una che è tra le meno conosciute: "UNA STORIA SBAGLIATA". Questa canzone non è mai stata pubblicata su alcun album, è possibile reperirla solo nel cofanetto "Fabrizio De Andrè" che dovrebbe contenere l'opera omnia (purtroppo anche lì ci sono state delle dimenticanze).Uscì nel 1980 su 45 giri, il lato b era un'altra canzone inedita di De Andrè che si intitolava "Titti" (se qualcuno di voi ce l'ha si faccia vivo).La canzone parla dell'assassinio di Pier Paolo Pasolini. Ora De Andrè è il mio cantante italiano preferito e Pasolini il mio scrittore italiano del dopoguerra preferito, ragion per cui, per una volta, vorrei non parlare direttamente della canzone né del barbaro assassinio del grande scrittore, dell'ipocrisia e del qualunquismo che avvolgono quel tragico fatto, ma vorrei che a parlarne fosse lo stesso De Andrè.

È una canzone su commissione, forse l'unica che mi è stata commissionata. Mi fu chiesta da Franco Biancacci, a quel tempo a Rai Due, come sigla di due documentari-inchiesta sulle morti di Pasolini e di Wilma Montesi. In quel tempo, se non ricordo male, stavo cominciando a scrivere con Massimo Bubola l'ellepì che fu fu chiamato L'indiano (quello per intenderci che ha come copertina quel quadro di Remington che rappresenta un indiano a cavallo). E così gli ho chiesto di collaborare anche a questo lavoro. Ricordo che decidemmo tout-court di fare la canzone su Pasolini, e non tanto perché non ci importasse niente della morte della povera Montesi, ma per il fatto che a noi che scrivevamo canzoni, come credo d'altra parte a tutti coloro che si sentivano in qualche misura legati al mondo della letteratura e dello spettacolo, la morte di Pasolini ci aveva resi quasi come orfani. Ne avevamo vissuto la scomparsa come un grave lutto, quasi come se ci fosse mancato un parente stretto. Nella canzone comunque esiste una traccia di questa ambivalenza, cioè del fatto che ci si riferisce a due decessi e non ad uno solo. E lo si capisce nell'inciso quando canto: "Cos'altro vi serve da queste vita / ora che il cielo al centro le ha colpite". Come nasce una canzone? Direi che buona parte del senso e del valore della canzone sta prima di tutto nel suo titolo, cioè Una storia sbagliata, vale a dire una storia che non sarebbe dovuta accadere. Nel senso che in un clima di normale civiltà una storia del genere non dovrebbe succedere. E poi mi pare ci siano altri due versi che a mio parere spiegano meglio di altri il senso della canzone: "Storia diversa per gente normale / storia comune per gente speciale". Laddove per "normale" si deve intendere mediocre e poco civilizzato e per "speciale" normalmente, civilmente abituato a convivere con la cosiddetta diversità. Mi spiego meglio: per una persona matura e civile direi che è assolutamente normale che un omosessuale faccia la corte ad un suo simile dello stesso sesso. E assolutamente normale anche che se ne innamori. Dovrebbe esserlo anche per il corteggiato eterosessuale che mille modi ha di difendersi senza ricorrere alla violenza. Purtroppo la cultura maschilista e intollerante di un passato ancora troppo recente, ed allora ancora più recente di quanto non lo sia adesso, e che definirei un passato ancora recidivo, ha fatto credere alla maggioranza che il termine normalità debba coincidere necessariamente con il termine intolleranza. Ecco, un altro aspetto tragico che abbiamo voluto sottolineare nella canzone per la morte di Pasolini è quello legato ad una moda purtroppo ancora adesso corrente, e che si ricollega anche lei al clima di ignoranza e di caccia al diverso. E cioè il fatto che della morte di un grande uomo di pensiero sia stata fatta praticamente carne di porco da sbattere sul banco di macelleria dei settimanali spazzatura e non solo di quelli. Il verso "È una storia per parrucchieri" vuol dire che è una storia che purtroppo la si leggeva allora e ogni tanto la si legge ancora oggi sulle riviste equivoche mentre si aspetta di farsi fare la barba oppure la permanente. Questo è un po' in generale il senso della canzone. [In Doriano Fasoli, Fabrizio De André. Passaggi di tempo, pp. 61-63]










Turbo Tagger

26 mar 2008

Henry Chinaski - Hank (take 1)

"Ognuno di noi ha i suoi inferni, si sa. Ma io ero in testa, di tre lunghezze sugli inseguitori."

Reuters e l'Iraq


LIraq è uno dei posti più pericolosi al mondo. Le informazioni fanno fatica a raccontarcelo. Ma là, come in molti altri punti del mondo, ci sono anche gli occhi dei fotografi Reuters.

Alitalia - Ipotesi di cordata



25 mar 2008

A love supreme - John Coltrane

Clicca qui per leggere la recensione.

mp3gle

Incredibile mp3gle

24 mar 2008

Generatore di poemi d'amore

Se non sapete scrivere poesie d'amore o formulare pensieri romantici questo Generatore di poemi d'amore fa al vostro caso.


Questo è il testo della poesia che ho scritto appositamente per voi lettori del blog:

I wrote this letter especially for you
To prove that my love for you is true
Never shall I kiss someone else's lips
Never will we make any boring trips

Lettori di 31 canzoni, you are unbelievably beautiful
When I am near you my heart goes like a raging bull
Words cannot express
What I felt when you said 'yes'

Lettori di 31 canzoni, you mean so much to me
I never knew this could be
You are my sweetheart day by day
I hope you will never go away

This Amici di 31 canzoni is for you, I hope you will like it
I am dying to see your reaction, that I will admit
This poem has come to an end
There are many more I would like to send


Link Generatore di poemi d'amore

Ghost dance - Bury my heart at Wounded Knee

Quella di Wounded Knee è una storia universale, non locale, è una storia che parla a tutti, in America come in Italia, e ci fa bene tornare a raccontarla, per capire il nostro tempo e il nostro mondo.

Da bambino amavo i film western, anzi i film di cowboy. Ricordo la prima volta che vidi "Ombre rosse" e poi l'infinita serie di film con John Wayne protagonista. Gli indiani erano sempre cattivi: l'unico indiano buono è l'indiano morto. Mi ricordo che per Santa Lucia e Natale volevo sempre pistole colt a tamburo perchè gli indiani da uccidere erano tanti e così pure i cattivi che rapivano la bella di turno, e l'immancabile sceriffo cattivo al soldo del ricco del paese di frontiera. Poi, ancora bambino, vidi "Piccolo grande uomo" e cominciai ad avere dei dubbi sulla rappresentazione della realtà che mi avevano offerto sino a quel momento. Negli anni settanta si cominciò, diventò quasi di moda, a fornire una versione diversa dei fatti del west. Gli indiani, sia pur sempre rappresentati per stereotipi, cominciavano a non apparire più come i cattivi ma come le vere vittime della storia, oggetto di un genocidio tra i tanti che gli europei fecero nelle americhe. Gli indiani erano i veri poveri della società nord americana, reietti come e più dei neri africani.
Da adulto ho visto uno dei più famosi campi di battaglia del west quel Little Big Horn, dove il settimo cavalleggeri trovò la fine insieme al suo comandante che abbiamo imparato a vedere nella sua squallida essenza: un assassino di donne, vecchi e bambini. Quella volta a Little Big Horn fece male i calcoli e trovò dei guerrieri: come andò a finire tutti sappiamo. Little Big Horn fu una grande vittoria simbolica del popolo indiano ma non fermò il genocidio.
Quanto dolore e morte è costata l'espansione dell'occidente. Credo che dovremmo come europei, come bianchi conoscere meglio le pagine più nere della nostra storia. Un segnale che qualcosa si sta muovendo è rappresentato dal fatto che si oggi si parli della storia del massacro di wounded knee. (Vedi link al sito di Wu-ming per l'approfondimento (link).

Il trailer del film "Bury My Heart At Wounded Knee"


23 mar 2008

5 canzoni di oggi 23 marzo 2008

Questa storia del blog "31canzoni", e prima ancora della mail "31canzoni", comincia in realtà con la lettura, non tanto delle "31 canzoni" di Nick Hornby, ma del suo magnifico "Alta fedeltà". Il protagonista del libro, Rob Fleming, per cercare di sistematizzare la propria esistenza le proprie idee, cercava di ridurre e capire la complessità della realtà stilando classifiche. Classifiche di tutto e di tutti: persone, libri, dischi, copertine di vinile, canzoni. Poi il gioco continuava e, ad esempio all'interno delle canzoni, vi erano infinite classifiche delle stesse, le migliori cinque in assoluto, le migliori cinque da ascoltare alla mattina, le migliori cinque del mese scorso, le migliori 5 del 1987 prima di essere lasciati da Kate, da Jude ecc..
In questo spirito propongo le mie cinque di oggi 23 marzo 2008, Pasqua (in effetti con la Pasqua non c'entra molto...ma per la cronaca lo è).
Ok le prime cinque di oggi:

Tom Waits "I don't wanna grow up"


Fabrizio de Andrè "Dormono sulla collina"


Bruce Springsteen "Lucky Town"


Tom Petty "Refugee"


Joe Jackson "Steppin' out"



Pizzeria da Torquato

Ciao a tutti i lettori di questo blog, ma specie quelli di Verona e dintorni ai quali rivolgo un appello. Vorrei celebrare la mitica pizzeria da Torquato con una fotogallery, così da ricordare un locale che non esiste più ma che è stato un mito per migliaia di clienti negli anni. Mi accorgo che non ho fotografie e quindi chiedo la vostra collborazione e quella dei vostri amici/conoscenti per procurarmele e pubblicarle. Se siete stati clienti del vecchio Torquat sapete che se lo merita e lo merita la nostra memoria. Con uno sforzo comune sono convinto che ce la possiamo fare ...lo dobbiamo a Torquato ed alla sua inarrivabile pizza.
Grazie a tutti per la collaborazione.

Mappa storica delle religioni

22 mar 2008

David Gilmour "There's no way out of here"

Ecco qui una canzone ed il relativo video che non è entrata nella notoria lista delle mie 31 canzoni, di cui i miei amici già sanno. Si tratta di "There' s no way out of here" dal primo dei tre album pubblicati da David Gilmour. Credo che sia la miglior canzone che abbia scritto il chitarrista dei Pink Floyd nella sua carriera solista. Il suono della sua chitarra è magico...come sempre.


Illusioni ottiche


19 mar 2008

Canzone n. 10 "Born to run" - Bruce Springsteen

Canzone "Born to run" dall'omonimo album di Bruce Springsteen, anno 1975.Milano 28 giugno 2003, stadio S. Siro, il concerto è al culmine, piove ininterrottamente da un paio d'ore, siamo tutti bagnati: "One two three four! One two three four!!!" e la band attacca Born to run.
Rullata di batteria, chitarre:

"In the day we sweat it out in the streets of a runaway american dream"

La band suona forte e veloce il ritmo del rock'n'roll, per un secondo mi viene in mente il titolo di una famosa canzone dei Rolling Stones "It's only rock'n'roll (but i like it!!!)".Saltiamo per la musica e perché c'è freddo dall'inizio del concerto, ma qui è come cambiare marcia quando, dopo averla abbassata, si riaccelera velocemente per compiere un sorpasso, non c'è molto spazio, un piacevole brivido corre lungo la schiena e alla bocca dello stomaco.Una netta accelerazione, un cambio di tempo, un'altra dimensione. Adrenalina sul palco e tra il pubblico, aumenta il battito cardiaco.E poi bellissimo la musica assume un significato primitivo. Al ritornello centomila mani protese in alto, tremolanti con le dita belle aperte. Non guardo più il palco non ascolto più la musica perché come gli altri ne sono parte integrante.Purtroppo finito il concerto, spente le luci, il clima magico finisce ma rimangono ricordi indelebili.La canzone parla di una fuga, della fine di un sogno di un "runaway american dream" di un effimero sogno americano. (anche della sua retorica) di un cambio esistenziale."Born to run" per scappare da una vita senza speranza, nati per correre, per andarsene. Non c'è speranza non ci sono più le mani tremolanti protese al cielo che riempiono di gioia ingenua.Il sogno americano resta invece nella musica esaltante della canzone: lì c'è ancora il mito del west, la forza del rock'n'roll nato 20 anni prima come musica da ballo dei giovani e poi cresciuto nella forma canzone e nei testi.Il testo si presta a letture multiple. Al suo interno vi è la fuga giovanile dal mondo degli adulti, vi sono elementi biografici dell'autore, vi è il cantare quasi epico della vita di Asbury Park che diventa simbolo della provincia americana, dei suoi giovani e delle loro speranze che si arenano in inutili cliches, in vicoli ciechi.Infine vi è la consacrazione definitiva (non solo nella canzone, ma in tutto l'album) della stella di Bruce Springsteen che, come la sua musica, come i suoi testi, diventa adulto.

31 canzoni



18 mar 2008

Amelie Nothomb - Ultimo romanzo "Nè di Eva nè di Adamo"

Amelie Nothomb presenta ad Uno Mattina il suo ultimo romanzo:

52 foto che hanno fatto storia


Su questo sito è disponibile una raccolta di 52 foto che a vario titolo hanno influenzato la tecnologia, la storia, l'uomo. (link)

15 mar 2008

Canzone n. 9 "Shine on you crazy diamond" - Pink Floyd

Anno 1975 album "Wish you were here" , canzone 1 lato 1: "Shine on you crazy diamond, pt. one". Per andare bene dovrei finire qui la recensione. Sarebbe un ottimo modo per togliersi dalle peste. E' molto difficile parlare di questa canzone. Non so da dove cominciare. Pensavo di parlare delle emozioni che mi suscita, che mi ha suscitato nel tempo. Ma come si fa'? Son quasi trent'anni che l'ascolto e le emozioni ad essa associate son quelle di trent'anni di vita. Ascoltandola ho vissuto gioia, tristezza, quotidianità. Interi pomeriggi, per settimane, mesi, anni, passati con questa colonna sonora ed in genere la musica dei Pink Floyd in una stanza a studiare, a fare i compiti "a casa". Ogni 20 minuti mi alzavo per cambiare il lato dell'album di turno. Come raccontare di emozioni, sensazioni che si snodano negli anni, si sono stratificate e sedimentate una sopra l'altra? Vorrei provare ad affrontare il racconto andando a pescare da questo archivio mentale delle immagini, quasi a caso. Un'immagine che mi viene: sera, il sole sta calando, si abbassano le luci, con naturalezza entrano i musicisti. Dapprima i musicisti della band, poi Wright e Mason. Wright attacca subito con l'introduzione di tastiere di "Shine on you crazy diamond", musica soffusa, atmosfera magica, impressionante potenza dell'impianto di amplificazione, le note basse fanno ballare lo stomaco. Entra David Gilmour, t-shirt bianca, imbraccia la fender stratocaster, se l'aggiusta, e la chitarra comincia a parlare. Senso di irrealtà. Penso non è possibile, ho sognato per anni mentre di notte li ascoltavo in cuffia, di poterli vedere dal vivo. Adesso sono qui, a venti metri da loro. Vedo il loro viso, le sue espressioni. Mi guardo attorno, persone felici e commosse, a molti scendono sulle guance lacrime di gioia. L'introduzione sfuma. Frazioni di silenzio. Quattro note di chitarra ripetute quattro volte e la batteria di Mason esplode in un crescendo incontenibile, tutto il gruppo suona fortissimo. Ancora la chitarra che domina cercando di articolare le parole. Uno spazio di luci è scoppiato con il crescendo della batteria e l'aprirsi della canzone che è uscita dal bozzolo dove era cresciuta. Questa è l'immagine che allora mi venne e che ancora mi accompagna, una farfalla che dispiega le ali e che vola: nella luce, nello spazio, senza confini. Il crescendo musicale, il volo della farfalla, le luci bellissime, sono un fiume di emozioni che mi investono ed io sono l'imbuto in cui cadono, che le rallenta, il mio corpo è d'impaccio vorrei uscirne come quella farfalla e volare. La musica continua e la voce dice:
"Remember when you were young, you shone like the sun. Shine on you crazy diamond".

14 mar 2008

La Taurina - Madrid

Locale straordinario. I colori riprodotti dalle fotografie non rendono nemmeno lontanamente giustizia. Un locale vecchio stile, molti camerieri tutti professionali e gentili, un locale raffinato e semplice che non mette minimamente in soggezione, è sia ristorante sia bar. A noi, ingenui, sembrava di essere planati in un locale anni 30, mancava solo Hemingway al banco a sorseggiare una birra fresca. Se cliccate sul titolo del post potete visualizzare la mappa ed alcune informazioni sul locale.