19 mar 2008

Canzone n. 10 "Born to run" - Bruce Springsteen

Canzone "Born to run" dall'omonimo album di Bruce Springsteen, anno 1975.Milano 28 giugno 2003, stadio S. Siro, il concerto è al culmine, piove ininterrottamente da un paio d'ore, siamo tutti bagnati: "One two three four! One two three four!!!" e la band attacca Born to run.
Rullata di batteria, chitarre:

"In the day we sweat it out in the streets of a runaway american dream"

La band suona forte e veloce il ritmo del rock'n'roll, per un secondo mi viene in mente il titolo di una famosa canzone dei Rolling Stones "It's only rock'n'roll (but i like it!!!)".Saltiamo per la musica e perché c'è freddo dall'inizio del concerto, ma qui è come cambiare marcia quando, dopo averla abbassata, si riaccelera velocemente per compiere un sorpasso, non c'è molto spazio, un piacevole brivido corre lungo la schiena e alla bocca dello stomaco.Una netta accelerazione, un cambio di tempo, un'altra dimensione. Adrenalina sul palco e tra il pubblico, aumenta il battito cardiaco.E poi bellissimo la musica assume un significato primitivo. Al ritornello centomila mani protese in alto, tremolanti con le dita belle aperte. Non guardo più il palco non ascolto più la musica perché come gli altri ne sono parte integrante.Purtroppo finito il concerto, spente le luci, il clima magico finisce ma rimangono ricordi indelebili.La canzone parla di una fuga, della fine di un sogno di un "runaway american dream" di un effimero sogno americano. (anche della sua retorica) di un cambio esistenziale."Born to run" per scappare da una vita senza speranza, nati per correre, per andarsene. Non c'è speranza non ci sono più le mani tremolanti protese al cielo che riempiono di gioia ingenua.Il sogno americano resta invece nella musica esaltante della canzone: lì c'è ancora il mito del west, la forza del rock'n'roll nato 20 anni prima come musica da ballo dei giovani e poi cresciuto nella forma canzone e nei testi.Il testo si presta a letture multiple. Al suo interno vi è la fuga giovanile dal mondo degli adulti, vi sono elementi biografici dell'autore, vi è il cantare quasi epico della vita di Asbury Park che diventa simbolo della provincia americana, dei suoi giovani e delle loro speranze che si arenano in inutili cliches, in vicoli ciechi.Infine vi è la consacrazione definitiva (non solo nella canzone, ma in tutto l'album) della stella di Bruce Springsteen che, come la sua musica, come i suoi testi, diventa adulto.

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