La mia quarta canzone è "Yesterday" The Beatles, anno 1965. Cosa c'è da dire? La conoscete tutti. Ha 43 anni e ancora viene passata alla radio, ce l'hanno fatta ascoltare così tante volte e l'abbiamo volontariamente ascoltata così tante volte che il pericolo potrebbe essere la banalizzazione. Ma questo non succede per un paio di buoni motivi. Uno è dato dalla semplicità del testo, anche se non si conosce l'inglese il termine "Yesterday" lo si conosce comunque tutti ed è sufficiente per capire di cosa parla la canzone: del tempo andato, delle occasioni perse, degli amori finiti, del fluire del tempo, del formarsi dei ricordi. Non ne parla in modo dettagliato o complesso, ma quasi come un quadro delgi impressionisti, lascia intuire accenna, evoca i nostri ricordi le nostre nostalgie. L'altro motivo è dato dalla semplicità della melodia, senza tempo, e dallo scarno arrangiamento, quasi inesistente, semplicissimo e proprio per questo geniale. Talmente semplice e invisibile che se fate mente locale, ora mentre leggete, non vi ricordate probabilmente gli strumenti che sono usati nella canzone. Fate una prova provate ad elencarli mentalmente. Pianoforte? Chitarra? Basso? Batteria? Archi? Di quelli che ho elencato ne vengono usati solo un paio. E' strano ma nel mio ricordo, nelle emozioni che ogni volta la canzone mi suscita, sarei portato ad immaginare molti strumenti come molte sono le sensazioni che la canzone mi suscita.
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