Fino all’ultimissima ora, tuttavia, egli si aspettò che succedesse qualcosa di insolito, di festoso, di molto allegro. Anche se non lo diceva espressamente, glielo si leggeva negli occhi. Passava da una baracca all’altra senza sosta. Ma non accadde nulla di particolare, non c’erano altro che ubriacature, imprecazioni sgangherate ed ebbre e facce inebetite dalla sbornia. Anche Sirótkin gironzolava lindo e lustro per tutte le baracche con la sua nuova camicia e, silenzioso e ingenuo, sembrava si aspettasse qualcosa. Nella baracca l’atmosfera si faceva sempre più insopportabile, ripugnante. C’era, naturalmente, anche un che di comico in tutto ciò, ma io provavo una certa tristezza e tutti mi facevano pena; tra loro mi sentivo molto a disagio, come se stessi soffocando.
ma tutto passa, anche il Natale ipocrita con le sue inutili feste, i suoi falsi sentimenti presto ritorna la prigione di tutti i giorni.
Ma a che scopo descrivere questo ottenebramento ! Finalmente quella giornata opprimente stava concludendosi. I detenuti si addormentarono sui pancacci di un sonno pesante. Nel sonno parlavano e deliravano ancor più che durante le altre notti. Da qualche parte alcuni sedevano ancora ai maidan. La festa tanto attesa era passata. Domani di nuovo la vita di tutti i giorni, di nuovo al lavoro…
The screen door slams Mary's dress waves Like a vision she dances across the porch As the radio plays Roy Orbison singing for the lonely Hey that's me and I want you only
19 dic 2016
Le feste di Natale - Fedor M. Dostoevskij
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Letteratura
16 nov 2016
Leonard Cohen - Everybody Knows
“Tutti sanno che la guerra è finita
Tutti sanno che i buoni hanno perso
Tutti sanno che il combattimento era drogato
I poveri rimangono poveri,
i ricchi diventano più ricchi
È così che funziona
Tutti lo sanno“
15 nov 2016
14 set 2016
IL LINCIAGGIO DI TIZIANA CAPONE
Ho saputo questa mattina della notizia dell'esistenza di questo vicenda, apprendendone l'epilogo.
http://napoli.repubblica.it/ cronaca/2016/09/14/news/alla_ gogna_per_video_hard_si_ uccide_a_31_anni-147739583/? ref=drnh2-2&ref=drnh2-2
http://napoli.repubblica.it/
Sono incredulo come in seguito ad un'ingenuità si possa essere condannati di fatto a morte tramite bullismo web, derisione, gogna mediatica.
Non avendo idea di questa cosa sono appena andato su youtube per capire di persona le dimensioni del linciaggio subito da questa poveretta.
E' SEMPLICEMENTE SPAVENTOSO. AL DI LA' DI OGNI IMMAGINAZIONE. SONO SHOCKATO.
Tra le cose irriferibili, volgari, stupide, ignoranti mi ha colpito la stupidità assoluta di un paio di giocatori di calcio di serie A: Cannavaro e Flores che fanno i cretini al supermercato con il succo Bravo.
Non lo so...c'è un'ignoranza senza confini e mi viene da segnalare l'Amaca di oggi di Michele Serra, che non parla di questa poveretta ma dell'ignoranza e del vuoto che ci sommergono.
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cronaca
22 lug 2016
Capitalismo della sorveglianza
Interessante la tesi, e nella sostanza vera, dopo Facebook a cui inconsapevolmente si raccontano le proprie preferenze politiche, sessuali, le proprie relazioni, il proprio lavoro, etc. ecco i giochini tipo pokemon go per monitorarci potenzialmente su tutto, addirittura, fosse di una qualche utilità, possono sapere a che ora esco alla mattina dove mi reco a far la spesa, a bere il caffè. Un vero grande fratello che raccoglie miliardi e miliardi e di dati li riorganizza e li vende. Lavorare per le grandi multinazionali pagando....povero Karl si ribalterà nella tomba.
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politica
18 lug 2016
Spleen
« Quando il cielo basso e cupo pesa come un coperchio
schiaccia l'anima che geme nel suo eterno tedio,
e stringendo in un unico cerchio l'orizzonte
fa del dì una tristezza più nera della notte,
quando la terra si muta in umida spelonca
dove la Speranza, come un pipistrello,
va battendo i muri con la sua timida ala
e picchia la testa sui fradici soffitti;
quando le immense linee della pioggia
sembrano inferriate di una vasta prigione
e muto, ripugnante un popolo di ragni
dentro i nostri cervelli dispone le sue reti,
furiose ad un tratto esplodono campane
e un urlo lacerante lanciano verso il cielo
che fa pensare al gemere ostinato
d'anime senza pace né dimora.
-Senza tamburi, senza musica, sfilano funerali
a lungo, lentamente, nel mio cuore: la Speranza,
Vinta, piange, e l'Angoscia atroce, dispotica,
pianta, nel mio cranio riverso, il suo vessillo nero. »
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13 lug 2016
Sciacalli digitali, carogne e treni
Sciacalli digitali 24 ore al giorno 7 giorni alla settimana e per tutto l'anno pasqua e natale compresi.
Ignoranti reali, sapienti digitali, culture fatte con google acceso e per gli approfondimenti wikipedia bignami di tutto.
I colpevoli individuati subito, la presidenza del consiglio, la presidenza della regione, boia chi molla.
Una risposta per tutto in tempo reale, (non) scrittori moderni tuttologi che scagazzano intelletto e moralità fazio samente a destra e a manca, intellettuali da facebook indistinguibili dalla sora lella grassa e sudata che ragionano e scrivono con la mentalità dello sciacallo che per vivere deve correre e arrivare per primo alla carogna ancora calda.
Intellettuali di provincia tristi idoli di gente miserrima, sottoproletariato urbano normalizzato e patinizzato digitalmente, che riscattano i loro fallimenti con i like di gente che non sa nemmeno più parlare e pensare.
Donne e uomini squallidi pasolinianamente cancellati morti evaporati che ragliano e sbavano sulle carogne in cambio di una frazione di secondo di visualizzazione da parte di altri disperati che espongono i loro volti osceni e sorridenti per convincersi di esistere, narcisismo d'accatto unico antidoto conosciuto contro una realtà di non esistenza disperata.
L'unica cosa decente che ho letto
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19 mag 2016
2 mar 2016
Francesco De Gregori - Non è buio ancora (Not dark yet)
Scende la sera,
è tutto il giorno che sto qua.
Troppo caldo per muovermi
e il tempo se ne va.
Sento che la mia anima
non mi abita più
e so che sta per piovere,
il cielo sta venendo giù.
Certe ferite non guariscono,
però col tempo le dimenticherò.
E non è buio ancora,
ma lo sarà fra un po'.
Ho buttato nel secchio
la mia parte migliore.
In ogni bella frase
c'è un senso del dolore.
Lei mi ha scritto una lettera
così dolce, compita.
Raccontava in poche righe
ogni attimo della sua vita.
Cosa dovrebbe fregarmene?
Francamente non so.
E non è buio ancora,
ma lo sara fra un po'.
Ho girato in lungo e largo,
visto niente di speciale.
Sono sceso lungo il fiume,
sono arrivato al mare
in un mondo di chiacchere
e una montagna di fumo,
senza mai cercare niente
negli occhi di nessuno.
E il peso che mi porto appresso
è l'unica ricchezza che ho.
E non è buio ancora,
ma lo sarà fra un po'.
Sono nato senza chiederlo,
senza volerlo morirò.
Sembra che mi stia spostando,
ma sono immobile da un po'.
Ogni pezzo del mio essere
è muto e svuotato,
chissà da che scappavo
e dove stavo andando
quando sono arrivato.
E credo di sentire una preghiera.
E mi potrei sbagliare.
E oppure non lo so.
E non è buio ancora,
ma lo sarà fra un po'.
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