Un grazie a Ale, per lo spunto al post.
Si fa un gran parlare delle preferenze sulla scheda elettorale, come se reintroducendole cambiasse tutto ed il parlamento non fosse più un parlamento di nominati.
Boh, sarà, ma io ricordo che quando c'erano le preferenze tanti elettori non mettevano preferenza alcuna e la lotta nei partiti nei fatti era per il listino "bloccato" già allora, che il primissimo gruppo, i primi dieci o giù di lì, venivano eletti e gli altri sotto il gruppetto blindato niente.
Si dice "ma gente come Cosentino" non venisse imposta nelle liste bloccate non verrebbe eletta. Siete sicuri? La storia c'ha insegnato che gente come Cosentino e o altri designati dal capobastone di turno prendevano decine di migliaia di preferenze e continurebbero a farlo.
Allora siamo sicuri che il problema siano le preferenze o non che il problema sia più profondo e da ricercarsi nei meccanismi democratici interni ai partiti sempre più compressi?
Il problema vero del porcellum era dato dal fatto che non garantiva la governabilità ma una maggioranza certa ed esagerata alla camera e un sostanziale pareggio al senato.
Non dimentichiamoci che fu fatto per non far vincere Prodi e funzionò.
Io non sono contrario alle preferenze, se ci sono anche meglio, ma non è quella la panacea. Preferenze sì. preferenze no è un falso problema, meglio sarebbe fare delle primarie per scegliere i candidati, ...ma poi noi cittadini parteciperemmo?
Allora meglio collegi piccoli e liste corte, possibilmente con le preferenze, ancor meglio con le primarie, che a quel punto una vaga idea di chi votare, preferenza o meno, me la faccio; se invece mi presentano un listone con 50 personaggi anche lasciandomi la possibilità della preferenza, nella migliore delle situazioni mi incarto da solo e di fatto decidono altri chi verrà eletto.