Ha ragione Berlusconi, anzi no ha torto, però manipolando la realtà giunge a delle verità paradossali. La Magistratura è realmente dipendente e serva del potere, lo dimostra il suo scatenarsi in crescendo apparentemente parossistici quando si è prossimi ai cambi di regime, quando una classe dirigente inefficiente e corrotta viene superata dalla storia.
Oggi al pari dei primi anni '90 vediamo questo attivismo, caduto il potere per un periodo i magistrati godono di libertà, tutti, sia quelli che non valgono nulla sia quelli in gamba.
E' quello a cui stiamo assistendo ora, nella transizione delle classi dirigenti, il vuoto di potere potrà forse permettere per un poco che qualche mammasantissima possa finire in manette, forse qualche giorno in carcere, poi tornerà tutto come prima, e le carceri come è sempre stato saranno piene sono di miserabili.
Certo ci sono le persone di statura e con le palle pure in Magistratura (quelli che una stampa complice e sempre e comunque genuflessa, etichetta come giudici di sinistra/comunisti/eversivi) ma poca cosa rispetto alla massa che amministra la giustizia.
Nel capovolgimento del reale il berlusconismo ci sguazza e prospera per cui dice delle gran verità ma temporalmente sfasate - ora che la magistratura per un po' è libera diventa ipso facto eversiva, mentre quando è sotto controllo diventa eversiva solo con le poche eccezioni che indagano il malaffare del manovratore.
Mai sentito parlare male di un Magistrato che sbatte in galera un poveraccio - sì, direte, applica le leggi, ma anche l'attenzione e la diligenza nell'applicarle, ha la sua importanza.