27 feb 2012

Il cancro della democrazia

Quando sentii parlare da Pannella per la prima volta di partitocrazia, negli anni 80, pensai che Marco era simpatico ma un po' fuori dal mondo.

Poi arrivò tangentopoli e credetti di aver capito cos'era la partitocrazia.

Poi arrivò il quasi ventennio berlusconiano e sono stato sicuro di aver finalmente capito Pannella e il suo racconto della partitocrazia come cancro della democrazia.

Poi è arrivato Monti, ovvero un tecnico cui i partiti hanno abdicato il governo della cosa pubblica per manifesta incapacità. Credo di capire solo ora e appieno che voleva dire Pannella e cioè che senza partiti sani bisogna abdicare libertà. Sono curioso di vedere come saranno capaci di riformarsi e rinnovarsi, chè altrimenti l'anno prossimo in tempo di votazioni bisognerà chiedere con il cappello in mano a Monti di governare ancora per incapacità e paralisi del sistema di rappresentanza democratico a farlo.

Gaurdando lo spettacolo indecoroso e il fallimento partitocratico mi vien da essere più che pessimista. Fortuna che questa volta Napolitano ha tirato fuori dal cilindro Monti (per dare tempo e modo ai partiti di rinnovarsi, di cambiare classe dirigente, di riguadagnare la fiducia della popolazione). Infine fortuna che 'sto giro abbiamo trovato un tecnico che c'è sempre il rischio di trovare un fronte antipolitico e populista/demagogico, già sin dalle prossime elezioni: basta guardare grillo e i grillini e lo sfascio continuo dei partiti che franano senza più freni e nessuna idea o reazione di coraggio per rinnovarsi.

3 commenti:

Ernest ha detto...

se rimangono gli stessi personaggi a gestire la politica in questo paese non se ne esce...

Marco ha detto...

aspetta che passi la crisi economica: torneranno tutti a litigare per finta del nulla, come prima e piu' di prima.

gattonero ha detto...

Basta vedere come vanno a gara nel proclamare "sostegno indefesso" a Monti.
Se quest'ultimo non dovesse riuscire a mettere in atto almeno le cose più importanti che il Pese si aspetta, il 2013 sarà un anno nefasto, perché il popolo italidiota finirà per rinunciare definitivamente ai termini "democrazia" e "libertà", votando chiunque faccia baluginare la fine dell'austerità e il ritorno al mai dimenticato bunga-bunga.
Siamo fatti così: dopo le bastonate basta una carota per farci rinc...itrullire.
Ciao (però se togli il captcha ci aggiungo anche "cari saluti", altrimenti solo saluti).