11 mag 2012

Il greco

Ecco se divenisse Presidente del Consiglio o riuscisse ad avere un numero di parlamentari significativo, faremmo fallimento in 5 minuti. Il problema però ad onor del vero è che rischiamo di fallire anche senza il Grillo.

8 commenti:

listener-mgneros ha detto...

tanto censura i suoi stessi adepti

Anonimo ha detto...

ciao silvan, grillo non mi piace, non mi piaceva la sua avversione alla pubblicazione delle dichiarazioni dei redditi fatta come test nel governo prodi e non mi convinceva la sua motivazione di aiuto alla malavita per selezionare la vittime dei sequestri. non mi piace le sue direttive sulla limitazione delle apparizioni in pubblico dei rappresentanti a del partito perché si rischia di perdere voti... ma allora cosa ne so io cosa ne pensano se non parlano individualmente? e tante altre cose... ora la mia domanda? travaglio e tutto il fatto quotidiano on line sembrano simpatizzare per grillo e annesso movimento. mi sconcerta un po' perché mi sarei aspettato un approccio piú critico verso i 5 stelle e grillo. cosa ne pensi? oppure sbaglio e il fatto quotidiano fa solo cronaca senza simpatizzare? per me il loro emblema distintivo é la lotta allo spreco di soldi pubblici per usi privati, peró non ho capito cosa ne pensano di politica del lavoro, lotta al crimine mafia ecc., sviluppo della figura della donna, sanitá, immigrazione... insomma, possibile che il fatto quotidiano e travaglio diano simpatie al buio? oppure vivendo all'estero capisco male quel che leggo? ciao grazie :-) umberto

silvano ha detto...

Ciao Umbi, non sono l'esegeta di Travaglio e del Fatto, per cui ti posso sinteticamente dare solo la mia opinione.

Credo che Travaglio sia il discepolo di Montanelli. Di sicuro è meno brillante e la sua prosa non è all'altezza di quella del suo maestro.

Per anni s'è detto che Montanelli fosse fascista...lo era in parte nei fatti ma non ideologicamente, non aveva cioè una fede in quel senso. Era però l'archetipo della maggioranza silenziosa che poi fu il brodo di cultura del fascismo. Era il campione dell'antipolitica, un po' come lo furono Prezzolini e Papini. Travaglio è un antipolitico, solo che al pari di Montanelli ha anche alcuni dei valori che poi dovrebbero essere patrimonio comune di destra e sinistra, e cioè la rettitudine morale in politica, nell'amministrazione della cosa pubblica.

Grillo è il contenitore della nuova antipolitica e però non è Berlusconi, raccoglie anche una domanda di rinnovamento vera e il limite è che non ha la risposta. In un certo senso in questa fase svolge pure una funzione "sociale" contenere cioè le spinte politicamente eversive di una massa di persone alla deriva politicamente - cioè non ci fosse Grillo probabilmente avremmo dei movimenti molto più pericolosi tipo "alba radiosa" in Grecia o i neonazisti ungheresi.

Se la politica non da un'idea, una prospettiva a quella massa che ora segue Grillo, ci sarannno in tempo relativamente breve grandi ma grandi problemi di tipo democratico...se ci pensi ci sono condizioni sociali/economiche gravi e che minacciano di divenire drammatiche e allora storicamente nulla di più probabile che queste sofferenze vengano intercettate da movimenti neofascisti/neonazisti. Noi non abbiamo la tradizione democratica dell'Inghilterra o degli USA.

ciao, silvano.

Gap ha detto...

La tua posizione è condivisibile, Silvano, ci avrei aggiunto altre cose ma, in questo momento, ho la nausea a voglia di parlare di Grillo.

dario ha detto...

Gia', il problema e' che anche se Grillo sparisse d'un tratto dalla faccia della terra saremmo comunque fregati.
E non solo perche' si fallisce.

Io credo che dovremmo invece piu' focalizzarci sulle motivazioni che spingono molta gente a votare per i movimenti 5 stelle, piuttosto che sulla loro linea (non-)politica.
Grillo e' solo un buffone, e capisco che ti faccia incazzare il suo opportunismo.
Ma secondo me il successo del suo movimento ha delle precise ragioni, che vanno ricercate nell'assetto della scena politica italiana. A partire dal PD.
Il problema e' che se tutti i grillini "rinsavissero" (diresti tu), o convogliassero i loro voti sul PD, o su una ragionevole coalizione di centrosinistra, l'effetto sarebbe lo stesso una ingovernabilita'. E quindi si consegna l'italia a Monti, che ruba diritti ai poveri per trasferire denaro ai ricchi, senza che questo contribuisca minimamente a salvare l'Italia dalla crisi.

dario ha detto...

"raccoglie anche una domanda di rinnovamento vera e il limite è che non ha la risposta"

:-) mi accorgo adesso dal tuo commento che in fondo ancora una volta diciamo le stesse cose.
Aggiungerei che non solo Grillo non ha la risposta, ma non ce l'hanno nemmeno le altre forze politiche.
Infine appunterei che chi vota per Grillo non sono sono neonazisti e neofascisti. Ma anche persone per bene di sinistra. Discutibile la scelta di affidarsi a Grillo, ma innegabile che cio' sia la cartina tornasole dell'esigenza di trovare una risposta politica ad una domanda politica che gli altri partiti politici non sanno dare (non che Grillo la sappia dare, ma ammetterai che comunque Grillo e' "altro", nel bene e/o nel male).

silvano ha detto...

Dario, sta emergendo da questa discussione una questione di fondo: l'europa in queste condizioni non può pensare di durare a lungo.

Ci sono solo due strade percorribili. La prima è tornare a tanti staterelli con ognuno la sua moneta - a mio modo di vedere sarebbe una scelta che porterebbe al disastro non solo per noi ma anche per Francia e Germania.
La seconda è procedere all'integrazione politica dell'Europa. Non mi chiedere le modalità, i passi necessari, perchè non li so.

D'altronde non se sono mai visti degli stati nazionali che non battono moneta, nè una banca centrale che non batte moneta per uno stato.

La BCE così com'è non riesce a difendere i suoi stati di riferimento e altro non può essere che una creatura di transizione.

A quando l'integrazione politica? Mi auguro almeno un attimo prima del disastro.

ciao.

dario ha detto...

Silvano,
Personalmente sono molto piu' pessimista. Penso che in realta' questa crisi rappresenta l'inizio del declino dell'occidente. E penso anche che non si possa arrestare perche' sono le economie forti che ne hanno il potere, e queste non lo faranno per mantenere la propria forza, finche' non saranno scavalcate da quelle emergenti, che non lo faranno per cominciare a dettar legge sul mondo.
Quindi si', credo che una Europa piu' forte sarebbe auspicabile, ma non credo che riuscirebbe a salvarci. Quel che mi piacerebbe e' che il declino sia il meno doloroso possibile. E anche il piu' equo possibile. Ma anche li', penso che i potenti difenderanno il loro potere con le unghie, a scapito di chi quel potere non ce l'ha.
L'evoluzione dell'Europa credo anche io sia necessaria, per non sprofondare nel terzo mondo. Questo pero' salverebbe le economie nazionali, ma non quella dei poveri del continente. In altre parole le classi piu' deboli dei greci se la passeranno sempre piu' male, indipendentemente dal fatto che la Grecia rimanga in europa o se ne vada.

Credo che il punto sia proprio quello che dici tu. Non chiedeteci in che modo bisogna realizzare l'integrazione dell'europa, perche' neanch'io ho la minima idea. Il triste e' che non credo ci sia nessuno in europaa che abbia idee piu' chiare. O se le ha se ne guarda bene dal tirarle fuori.

Per la verita', pero', i miei precedenti commenti si riferivano alla situazione politica interna dell'italia.

:-) scusa la logorrea