E se il PD esplodesse sarebbe un disastro o invece un bene, un nuovo inizio?
Se il PD si dividesse nelle tre anime che lo compongono, una di centro, una di sinistra e una di destra, e andassero i fuoriusicti a ricomporre i partiti dell'arco costituzionale, spazzando via le macerie berlusconiane e l'attuale deserto?
E' fantapolitca ma è pur vero che vi è il nulla in larghe parti del parlamento italiano, vi è una seconda repubblica moribonda e mai nata frammischiata a qualche residuato bellico della prima, e quando il collante berlusconiano si scioglierà del tutto perchè non riempire con un nuovo inizio, con un piccolo big bang dell'unico partito che ancora funziona con regole democratiche al suo interno e che non è l'espressione di un singolo leader?
Grazie a Gap, ora forse ho capito che voleva dire.
3 commenti:
La fusione a freddo del PD è stata l'operazione politica più sciagurata del millennio. A Berlusconi pareva - "pareva" - riuscita solo perché i suoi collanti, i soldi e il potere, sono molto più efficaci e vincolanti, soprattutto in questi tempi di basso impero, di qualsiasi embrione di progetto politico (embrione che poi, come si vede, non è mai nato) concepito per le smanie di grandiosità di qualche aspirante berluschino di sinistra. Il ripristino delle condizioni pre- fusione mi sembrerebbe già un evento auspicabile, da salutare con gioia e sollievo.
Leggetevi il documento Barca.Pigri.
Ognuno dovrà cedere qualcosa ma non vedo altre strade.
Per il momento mi sono letto la sintesi e l'addendum e non mi dispiacciono, sempre nell'ottica che qualcosa si deve cedere.
Be', per realizzare questo progetto bisognerebbe prima ammazzare Berlusconi, poi ammazzare D'Alema e poi convincere gli elettori che Berlusconi e D'Alema sono morti.
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