16 apr 2011

Conflitto interfascista non palestinese israeliano

Mi ha molto colpito la morte di Vittorio Arrigoni.
Mi ha lasciato senza parole. Ho la nausea nel leggere le prime strumentalizzazioni che si trovano in rete sulla morte di quel giovane idealista. Sarà che persone che muoiono per le loro idee sono merce rara, quasi fenomeni da circo.
Una cosa la sua morte mi ha fatto capire con chiarezza, e cioè che sarebbe ora di non parlare più di conflitto israeliano palestinese ma bensì di conflitto interfascita. I fascisti delle due parti in realtà si combattono in Palestina, tra le strade di Gaza ed usano delle persone per farlo, i loro rispettivi popoli.
I fascisti di Palestina ed i fascisti di Israele tra di loro si vogliono bene, hanno bisogno gli uni degli altri, si sostengono, giustificano l'uno l'esistenza dell'altro, vivono e prosperano alle spalle delle pesone. Il nemico non è al fronte ma dietro le linee, dentro le case dei propri cari.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Non è proprio così. Non ce la si può cavare con i soliti colpi a cerchio e botte. In Palestina è chiaro chi è oppresso e chi oppressore, come lo era nel Sudafrica dell'apartheid. Il lavoro di Arrigoni si è sviluppato in questo senso, e proprio il suo essere così partigiano ne rappresenta la grandezza.

Davide

silvano ha detto...

cerchiobottista sarai tu.
fascista.

Mox XIV ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
silvano ha detto...

Non è questione di equilibrio, ma te ne vieni da anonimo sul mio blog mi dai del qualunquista con una sicumera arrogante...e come vuoi che ti risponda.
Se vuoi provare a ricominciare posso essere più civile anch'io.

Rosalita Come Out Tonight! ha detto...

In un momento di tristezza umana la certezza di Davide mi sgomenta...
L' c'è solo una grande incertezza politico sociale ed anche le più piccole fazioni fascita vogliono far valere la sua parte ed altri non potevano colpire che una persona mesta come Arrigoni.
Bravo Silvano a cogliere la cosa.
Come al Solito, peraltro.
Ciao Luka

silvano ha detto...

ancora x anonimo: la grandezza di Arrigoni era il suo essere idealista, essersi battuto per delle idee, non aver mai fatto male a una mosca. questa era la sua grandezza. se ci pensi, per essere partigiani e basta, lo erano pure i suoi due assassini...anzi loro erano più puri, più puri di lui, infine così duri e puri da assassinarlo. e poi non voglio usare un termine nobile come quello di partigiano per due volgari assassini fascisti. quelli, quei due estremisti, non erano dalla parte del popolo palestinese. se non si capisce questo non si capisce nulla.