12 ott 2013

Priebke, una questione di lana caprina

Doveva essere impiccato alla fine della guerra, ma viscidamente se l'è cavata. Il maiale è poi morto "prematuramente" a 100 anni. Un criminale di guerra, che non si è mai pentito, e che rifarebbe oggi quello che fece in gioventù. Spero che alla fine non gli facciano un funerale in Italia e che non diano la possibilità di seppellire il rifiuto tossico nocivo in un qualche cimitero riservato agli esseri umani. Che se lo vengano a prendere i suoi connazionali per smaltire la carogna a casa loro, oppure venga donata la nazicarogna aglialemannogasparrilarussamelonicamerativari con l'obbligo di tenerselo putrefatto in salotto.

1 commento:

Bastian Cuntrari ha detto...

Con mio marito ne discutevo ieri: lui se n'è uscito con una proposta non del tutto peregrina.
Cremarlo, infilare le ceneri in una capiente sputacchiera e posizionarla all'ingresso delle Fosse Ardeatine con una stele che ricordi ai visitatori: "Tutto quello che vedrete qui è opera sua".

Intanto la bestia sarebbe costretta, per l'eternità, a "subire" la vicinanza delle proprie vittime.
E poi ogni pellegrino potrebbe lasciare una bella scraccata liberatoria.