12 apr 2008

Canzone n. 14 "Biko" - Peter Gabriel

Peter Gabriel dà l'addio ai Genesis lasciando loro in eredità uno stupendo capolavoro incompiuto "The lamb lies down on Broadway". Nel 1977 pubblica il suo primo disco solista Peter Gabriel 1 cui seguirà il 2 ed infine nel 1980 Peter Gabriel 3 che contiene la canzone che ho scelto per 31 canzoni e cioè Biko. I primi due album della carriera solista di Gabriel, pur contenendo al loro interno grandi canzoni sparse un po' qui e un po' là, sono da considerarsi come momenti di passaggio e di ricerca di qualcosa di nuovo.
Peter apre gli anni ottanta con il suo terzo album influenzando la musica rock e la musica etnica per i vent'anni a venire. Nel disco ci sono parecchie canzoni memorabili, tra queste un hit che ebbe risonanza mondiale: "Games without frontiers" che parla con disillusione ed ironia delle guerre che si stavano combattendo e preparando tutto in giro per il mondo. C'è poi Biko. Stephen Biko era un avvocato ed un attivista dei diritti civili in sud Africa ai tempi dell'apartheid. Fu arrestato e morì per le percosse ricevute dalla polizia. La canzone in breve tempo è diventata un inno anti razzista ed una canzone di protesta tra le più conosciute al mondo.
Il suo testo è scarno ed essenziale, esemplare per scrittura ed efficacia poetica, la prima strofa racconta con normalità agghiacciante la morte di Biko:

September '77
Port Elizabeth weather fine
It was business as usual
In police room 619
Oh Biko, Biko, because Biko
Oh Biko, Biko, because Biko
Yihla Moja, Yihla Moja [*]
-The man is dead

E' una sentenza senza appello al regime sudafricano, una condanna definitiva ed è molto commovente la chiusa della canzone:

You can blow out a candle
But you can't blow out a fire
...........................................
...........................................
...........................................

And the eyes of the world are
watching now
watching now.

Ormai per l'apartheid non c'è più speranza. E' finita, è solo questione di tempo e di martiri ma la guerra di liberazione è vinta. Anche grazie ad una canzone rock ed alle persone che ascoltandola si sono sensibilizzate ed hanno puntato la loro attenzione al regime di Johannesburg ed al suo feroce apartheid.
Le parole, bellissime, della canzone sono cantate su una base ritmica di percussioni tradizionali ed introdotte da un coro funebre sudafricano. Gabriel usa percussioni etniche unitamente a percussioni elettroniche, una chitarra rilascia un ritmico riff glaciale.
Questa canzone, importantissima ovviamente per le sue implicazioni di impegno civile, apparirà negli anni seguire anche come il primo mattone che porterà alla fondazione della etichetta "Real world" della cui importanza musicale e culturale è inutile parlare.

[*] "Yihla Moja, Yihla Moja" proviene dal ritornello dell'inno dell'African National Congress (attualmente divenuto l'inno nazionale sudafricano). Le parole significano "Discendi Spirito Santo, Discendi Spirito Santo".





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