“D'un tratto il ragazzo gridò: “Ma muore, vi dico! Muore di fame”. “Zitto” disse la mamma. Guardò il babbo e zio John, che stavano vicino all'uomo malato guardandolo con occhi impotenti. Poi guardò Rosa Tea avviluppata nella coperta, e aspettò d'incontrarne lo sguardo. Allora le due donne si lessero profondamente negli occhi, e Rosa Tea prese a respirare in fretta e affannosamente.
Poi disse: “Sì”.
Per un minuto Rosa Tea continuò a sedere nel silenzio frusciante del fienile. Poi si alzò faticosamente in piedi e aggiustandosi la coperta attorno al corpo, si diresse a passi lenti verso l'angolo e stette qualche secondo a contemplare la faccia smunta gli occhi fissi, allucinati. Poi lentamente si sdraiò accanto a lui. L'uomo scosse lentamente la testa in segno di rifiuto. Rosa Tea sollevò un lembo della coperta e si denudò il petto. “Su, prendete,” disse. Gli si fece più vicino e gli passò una mano sotto la testa. “Qui, qui, così.” Con la mano gli sosteneva la testa e le sue dita lo carezzavano delicatamente tra i capelli. Ella si guardava attorno, e le sue labbra sorridevano, misteriosamente.”
John Steinbeck - Furore.
Poi disse: “Sì”.
Per un minuto Rosa Tea continuò a sedere nel silenzio frusciante del fienile. Poi si alzò faticosamente in piedi e aggiustandosi la coperta attorno al corpo, si diresse a passi lenti verso l'angolo e stette qualche secondo a contemplare la faccia smunta gli occhi fissi, allucinati. Poi lentamente si sdraiò accanto a lui. L'uomo scosse lentamente la testa in segno di rifiuto. Rosa Tea sollevò un lembo della coperta e si denudò il petto. “Su, prendete,” disse. Gli si fece più vicino e gli passò una mano sotto la testa. “Qui, qui, così.” Con la mano gli sosteneva la testa e le sue dita lo carezzavano delicatamente tra i capelli. Ella si guardava attorno, e le sue labbra sorridevano, misteriosamente.”
John Steinbeck - Furore.
4 commenti:
Avevo letto questa storia poco tempo fa, e provai insieme un brivido ma anche compassione.
Ciao Silvano, buone feste.
Ciao, vado un po' di corsa, comunque... BUON NATALE!
Storia triste.
No, a mio avviso non è triste. C'è una sola parola per definere la scena: SOLIDARETA'.
Rosa Tea ne ha da vendere nello scorcio di quel romanzo.Ed io ci vedo anche ottimismo, seppur disperato.Ottimismo disatteso, purtroppo.
Bella scelta quella che hai operato: momento di depressione economica quello, lo stesso il nostro di ora. Tempi diversi, sì,ma la solidarietà, quella, oggi è solo un sogno. Uno dei nostri.
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