The screen door slams Mary's dress waves Like a vision she dances across the porch As the radio plays Roy Orbison singing for the lonely Hey that's me and I want you only
Finalmente il Governo Berlusconi si preoccupa dei giovani, in particolare delle coppie di giovani sposi, con la promulgazione d'un decreto che prevede la prima casa gratuita per tutti i giovani che ne facciano richiesta. Le domande, in carta semplice, possono essere inviate al ministro SkyHola nominato super consulente del Governo per l'acquisto a costo zero delle nuove abitazioni.
Allora a parte il fatto che definirsi come "Regalo di compleanno di Ribery", pur trattandosi di prostituta significa gettare nel cesso tutta la storia del movimento femmninista e dell'emancipazione femminile, mi piacerebbe chiedere a Zahia: "MA QUANTO STOMACO HAI PER ANDARE CON UNO COME RIBERY?" Sembra uscito pari pari da un romanzo di Emile Zola, sembra uno dei dannati del ciclo dei "Rougon-Macquart".
Dopo l'applauso al boss a Reggio Calabria la scena si è ripetuta a Porto Empedocle. Non capisco e non giustifico più queste cose, non capisco più questo paese. Sarà che forse sempre meno è mio.
Dopo aver guadagnato sul campo del Barcellona la finale di Champions, il voto ai giocatori dell'Inter non può che essere il massimo: 10 per tutti. Un discorso a parte per Josè Mourinho che ha dimostrato di essere il miglior allenatore al mondo in circolazione: nessuna discussione su questo. Volevo intitolare questo post Heroes, ma Vites mi ha preceduto per cui ho ripiegato sulla comunque immensa Tina ed il suo Simply The Best.
Tifo indiavolato, birra e rutto libero. Amici interisti e semplici simpatizzanti, come la guardate la partita stasera? Da soli in canotta? Vi trovate con amici? La guardate in casa, al bar, in piazza?
La notizia della cattura a Reggio Calabria del Boss Tegano e della folla che lo applaude e protesta contro la polizia e lo Stato perchè hanno catturato un uomo onesto e buono, noto benefattore, è una di quelle notizie che fanno fare il pieno di voti e consensi alla Lega. Fa anche pensare, qui al Nord, che non c'è un'Italia ma che ce ne sono molteplici e che alcune sono terzo mondo economicamente e culturalmente. La folla che reclama contro la polizia scava un fossato, delinea un confine, provoca rigetto. Io mi sento più affine ad un austriaco, ad un tedesco, ad un francese, che non ai miei concittadini di Reggio Calabria. Non voto per la lega e non sono per la divisione dell'Italia. E però questi spettacoli osceni di questa folla mafiosa e connivente e di una società che reagisce in modo debole e rassegnato sono intollerabili. Al Nord o al Centro dell'Italia nessuno andrebbe a protestare perchè hanno arrestato un delinquente. Si dice che al Nord siamo razzisti...verissimo, però qui Rosarno non esiste, non esistono i rom che fuggono da accampamenti in fiamme a Portici inseguiti da una folla isterica e infiltrata dalla camorra. Eppure gli stereotipi son duri a morire e tutti ne veniamo influenzati. L'immagine di un Nord razzista ed egoista e di un Sud tollerante e altruista è una fesseria.
Certo bisognerebbe capire perchè quei cittadini vadano a reclamare la liberazione di un mafioso, bisognerebbe contestualizzare, leggere la storia, capire che una questione meridionale esiste...ma non sempre se ne ha voglia o tempo o forza e a chi, come me, è di sinistra al Nord, ogniqualvolta succedono questi fatti al Sud, la Lega presenta il conto che si paga in termini di isolamento e perdita del residuo consenso.Hai voglia a dire che siamo un paese unico ed unito, che non è giusta la politica della Lega, hai voglia di parlare di solidarietà, di parlare di inclusione...
Questo è un articolo di Alexander Stille uscito l'8 aprile 2010 sul The New York Review of Books.
Alcuni estratti significativi: "Io guardo incuriosita e il mio primo pensiero è che mi trovo in un harem. Lui è il sul divano e noi tutte, siamo venti ragazze, le donne a sua disposizione. Le più giovano facevano a gara a chi gli stava più vicina. Facendo l’escort pensavo di avere visto un bel po’ di cose, ma questa mi mancava, venti donne per un unico uomo. Le orge normalmente prevedono più o meno lo stesso numero di donne e di uomini, altrimenti è difficile distribuire piacere. Qui gli altri uomini non hanno voce in capitolo. C’era un unico maschio con diritto di copula, il Premier." - Patrizia D' Addario.
L’Italia è ultima in assoluto per quanto riguarda la crescita del Prodotto Interno Lordo pro capite tra tutti e 30 i Paesi appartenenti all’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), un indicatore chiave della produttività e della ricchezza. In media, le nazioni OCSE hanno avuto un tasso di crescita annuale del 2,6% tra il 1994 (il primo anno che ha visto Berlusconi al potere) e il 2007, mentre l’Italia ha avuto una crescita annuale inferiore al 1,5%. Secondo Tito Boeri, se gli italiani non sono in rivolta è dovuto in parte al fatto che la recessione non ha scatenato una serie di fallimenti bancari, pignoramenti immobiliari e neppure una crisi del debito su scala nazionale come invece è avvenuto in Grecia. Tito Boeri è professore presso la Bocconi di Milano, la principale università nel campo dell’economia e gli affari, nonché editore de La Voce, un importante sito web che tratta di notizie e analisi economiche. “Ma se guardate al PIL e il reddito pro capite”, ha dichiarato:
l’Italia sta peggio degli altri paesi industrializzati, peggio della Germania, degli Stati Uniti, della Gran Bretagna e molto peggio della Francia, che ha un’economia simile. Stava male prima, da quando è cominciato il suo declino storico, e sta ancora peggio da quando è cominciata la recessione.
Gli effetti della recessione sono stati più sopportabili perché i licenziamenti hanno colpito soprattutto i lavoratori giovani, molti dei quali vivono ancora coi genitori; la famiglia italiana ha ridotto l’impatto della flessione economica.
L’Italia ha fatto poco o nulla per preparasi al futuro. La Spagna ha incrementato la popolazione universitaria di 7 volte da quando è tornata la democrazia nella metà degli anni ‘70 e ora quasi il 29% della sua popolazione adulta possiede un titolo universitario, mentre l’Italia si trascina in coda con solo il 12,9%. La norma nella OCSE è del 26%. L’Italia investe meno della metà della media OCSE nella ricerca. Invece, una delle caratteristiche principali del programma economico di Berlusconi è stato il cosiddetto scudo fiscale che ha permesso a coloro che avevano nascosto dei patrimoni all’estero di riportarli in Italia pagando soltanto 5 centesimi per ogni dollaro – una pacchia per gli evasori fiscali e riciclatori di denaro sporco. Questo tipo di capitalismo corrotto non tirerà fuori l’Italia dai propri guai economici. Inoltre, l’Italia occupa l’84° posto su 128 nella classifica sulla parità tra i generi stilata dal World Economic Forum del 2007, ben più in basso di Paesi come Uganda, Bolivia e Kenya. Il sessismo dei media di proprietà di Berlusconi e della sua condotta privata permea la società nel suo insieme. Si tratta di un problema non solo morale, ma anche economico poiché la partecipazione femminile nella forza lavoro è un fattore importante nella crescita economica.
25 aprile. La festa della liberazione dell'Italia dal fascismo, dal nazismo, la festa della fine della seconda guerra mondiale in cui un governo fascista ha trascinato il paese facendolo combattere dalla parte sbagliata a fianco della Germania nazista, a fianco di Hitler. Dovrebbe essere la festa di tutti gli italiani, ma sempre più sta diventando la festa di una sola parte chè l'altra è culturalmente la diretta erede di quella dittatura. E allora discorsi sentiti un milione di volte "ma anche i partigiani hanno ucciso..." singolare come i fascisti ed i loro eredi pretendano che nella guerra di liberazione i partigiani dovessero solo morire.
Si comincia ad intravedere la futura leadership del PDL dopo Berlusconi, interpretata sempre più nettamente dall’Onorevole Maurizio Lupi. Lupi, ovvero Comunione e Liberazione, che fa proprio il PDL producendo nei fatti una rivoluzione della politica italiana e distinguendola da quella degli altri paesi occidentali e democratici. In una società dove le categorie di destra e sinistra non sono più rappresentative e quelle localistiche non hanno prospettiva, il laboratorio politico italiano si sta muovendo verso una contrapposizione tra, da una parte, un partito sempre più guidato da CL e che diventerà sempre più confessionale e, dall’altra, da un movimento laico e portatore delle istanze delle democrazia borghese e della netta divisione tra stato e chiesa.
Non credo che sia un caso che, ormai nella percezione popolare, uno con la storia di Fini venga sempre più percepito come più vicino ad una sinistra sempre meno identitaria che non alla destra attuale. Con le vecchie categorie (destra/sinistra) questo dovrebbe essere un assurdo, ma temo che le vecchie categorie sempre meno spieghino la politica italiana perché quest’ultima sta evolvendo verso nuovi sbocchi alquanto preoccupanti.
Ecco il giradischi del mitico Dr. House, che sempre vedo inquadrato per una frazione di secondo nei telefilm e che accende il desiderio dell'audiofilo che è in me. In quanto a fascino ne ha ancora più di House...per me naturalmente. Se vi interessa qui potete trovare anche una recensione tecnica del Sota. Infine una foto del Dr. House, per mia moglie e per le lettrici del blog che preferiscono Greg al suo giradischi.
In questa fotografia del 1940 è ritratto in mezzo alla folla un uomo che indossa abiti moderni. Si vedono un paio di occhiali da sole che non sembrano risalire all'epoca e una t shirt stampata e cosa più interessante una fotocamera portatile.
Potrebbe essere veramente un viaggiatore del tempo o addirittura il mitico John Titor che invece di essere tornato indietro nel tempo al 1975 ha fatto una capatina nel 1940? Qui potete trovare l'articolo originale. Materiale di studio per il grande ed eroico Giacobbo.
Credo che solo in Italia possa essere presa in considerazione l'accusa che il faccendiere del calcio lancia ad un gentleman, tra l'altro morto e che quindi non si può difendere, come Giacinto Facchetti.
Quando poi vedo una foto o un filmato di Moggi, chissà perchè, come un riflesso condizionato sento la voce di De Andrè che canta:
"...per fortuna che al braccio speciale c’è un uomo geniale che parla co’ me
Tutto il giorno con quattro infamoni briganti, papponi, cornuti e lacchè tutte l’ore cò ‘sta fetenzia ..."
Immaturo, nervoso, svogliato, indisponente, infantile, indifendibile, talvolta inqualificabile, sempre politicamente scorretto: nonostante tutto sto con Balotelli. Sarà che amo le cause perse o forse che super Mario è potenzialmente il più limpido talento dai tempi di Baggio.
E' difficile essere liberi. Liberi veramente. E' difficile per me esserlo persino sul blog dove mi accorgo di autocensurarmi, di autolimitarmi. Limiti e censure di cui non soffrirei se tenessi un diario tradizionale cui nessuno può accedere. Così decido di non pubblicare un post che probabilmente non verrebbe capito o frainteso, o mi astengo dal compiere azioni (semplici commenti e confronti), su altri blog che per una qualche ragione, spesso per vanità deluse, ho deciso che non meritano di essere più frequentati. La strada per la libertà è lunga, anche per una libertà di piccolo cabotaggio come quella dei diarii on line.
Hotel California è forse la canzone più bella degli Eagles certamente la più famosa. Una canzone che non può non piacere riascoltare, magari di notte girando la manopola della radio. Potrebbe benissimo essere una delle canzoni che alle tre della mattina ti propone Lester The Nightfly From the foot of Mt. Belzoni. Negli anni 70 divenne un manifesto della corsa al paradiso California, mito di intere generazioni, mito di libertà e pure gabbia dorata se è vero che la canzone si chiude con questi versi:
Last thing I remember, I was running for the door I had to find the passage back to the place I was before 'Relax' said the nightman, We are programed to receive. You can check out any time you like, but you can never leave
E' stata per anni tra le mie preferite, ora un po' meno, ma si sa le canzoni hanno delle stagioni come la vita. Rappresentava per un provinciale l'America, la California una terra di libertà ed abbondanza di cui avevo letto nei libri di Chandler e visto nei film di Hollywood un milione di volte. Ho un ricordo di quella musica, di quella vita immaginata così diversa dalla mia. Fu la prima volta che andai negli USA, appena fuori dall'aeroporto di San Francisco mentre cercavamo un taxi per andare all'albergo, la prima cosa che notai fu una jeep wrangler con su 4 ragazzi che, parcheggiati, ascoltavano a tutto volume Hotel California. Era quella l'America? Sì, almeno per un po', almeno per una volta.
D'accordo questo governo ci ha abituato a tutto, ma insomma...Personalmente non ho nulla contro il golf, anche se gaberianamente credo che per giocarlo magari non bisogna proprio essere imbecilli ma aiuta eccome, ma come si fa a incentivare il golf e tagliare in istruzione e sanità? Questo governo sempre più mi ricorda Maria Antonietta di Francia ed il celeberrimo falso storico della brioche al posto del pane...in fondo al tunnell allora c'era la ghigliottina.
Record stores across the U.S. are celebrating Record Store Day on April 18, with exclusive, collectible items from a broad range of artists, including Bruce Springsteen.
Columbia Records has produced a 7” vinyl single, with collectible photo insert, available only on Record Store Day:
Side A: “What Love Can Do” from Working On A Dream Side B: “A Night With The Jersey Devil”
Check out Record Store Dayto find your nearest participating store, and don’t forget to visit on Saturday, April 18!
Visit brucespringsteen.netfor the latest Bruce Springsteen news, tour information and Backstreets.com’s eyewitness reports from the road!
Mi appassiona veramente poco questo strappo tra Fini e Berlusconi. Ancora meno mi appassiona sapere se vi sarà riconcializione o meno. Il risultato finale già ora è la normalizzazione del dissenso residuo all'interno del centrodestra.
Pedofilia, tentativi di nascondere la verità, segni di una caduta di credibilità ed affidabilità in verticale della Chiesa del tutto speculari a quelli di decadenza dell' Italia come paese. La Chiesa è corrotta, l'Italia è corrotta.
Il pensare che il declino sia solo un problema delle gerarchie ecclesiastiche e del Vaticano è purtroppo abbastanza miope.
Questa situazione è sintomo di un deterioramente soprattutto culturale e morale che poi si riversa anche a livello economico e sociale. La Chiesa decade perchè non ha reagito alla pedofilia ed alla deriva morale e ha nascosto non sapendo reagire. In realtà non credo ci sia una correlazione speciale tra Chiesa e pedofilia, ma questa si crea quando si ha l'incapacità di produrre una difesa dinanzi a un cancro morale. La Chiesa non si è accorta che i tempi erano cambiati e che fino a ieri la società certe cose non le vedeva o non le voleva vedere. Oggi non è più così. Di fatto l’abolizione dei confini nazionali, la globalizzazione mediatica ed economica, hanno ridotto le distanze geografiche, e oggi altre culture ti guardano e ti giudicano, non hai più a che fare con un sistema relativamente chiuso e protetto dove vi sono cattolici che giudicano altri cattolici. La cosa più preoccupante è che noi italiani, come la Chiesa, non abbiamo i mezzi per rimediare questo disastro che viviamo. E' una sconfitta anche per gli atei come me, è la sconfitta di una cultura millenaria, che non sa se e come ne uscirà da questo burrone in cui è precipitata. Noi siamo culturalmente cattolici, e pensiamo ed agiamo come tali. Pensiamo che una mano lava l'altra, pensiamo che se ci pentiamo ci verranno rimessi i nostri peccati, siamo stati abituati a rimanere bambini, in altre parole a non assumerci le nostre responsabilità (vedete mai qualche esponente del mondo politico o economico che si assuma una qualsivoglia responsabilità? - solo onori e niente oneri in Italia). Il mondo è cambiato e così il suo sistema di valori e riferimenti e non ce ne siamo accorti. Non è un caso che si abbia un governo che da almeno 20 anni non ha un progetto, che si abbia un'opposizione in continuo affanno, che si abbia una classe politica che ha guardato ed ha scelto come referente la Chiesa nel tentativo disperato di trovare un punto d'appoggio...non è un caso che la Chiesa si sia chiusa e settarizzata alla ricerca a sua volta di un sistema dove tutto avrebbe funzionato come una volta, come sempre era stato. Ci ritroviamo oggi che abbiamo sbattuto il culo per terra, e noi Italia e loro Chiesa accomunati dall'essere diventati sempe più marginali nel mondo.
Sono molto pessimista, credo che non sarà sufficiente aprire gli occhi e cercare di adeguarsi, non vedo idee, non vedo novità ma solo una sterminata palude senza punti di riferimento
Dalla Provincia Pavese Liquidazione d’oro per i consiglieri regionali
Le elezioni regionali, dopo tanto chiasso, sono state archiviate. I nuovi consiglieri sono ormai in carica mentre i trombati sono tornati a casa. Certo, non hanno più il potere e potrebbero comprensibilmente rattristarsi e deprimersi. Ma loro ci hanno pensato per tempo e si sono assicurati un premio di consolazione. E dire che solitamente li si accusa di non essere capaci di programmare e prevenire. Ora si possono consolare con il «salario di reinserimento». Lo hanno chiamato così perché «salario» sa tanto di operai e «reinserimento» di poveri sbandati da recuperare al consorzio umano. Ma non facciamoci ingannare, si tratta di una invidiabile (non siamo forse del partito dell’odio?) liquidazione. Di un Tfr d’oro. I consiglieri piemontesi hanno provveduto per tempo a raddoppiarsi il «salario». Tanto che il cardinale Poletto si è giustamente indignato: «E’ una contraddizione - ha detto - predicare che bisogna trovare risorse, fare sacrifici e poi raddoppiarsi la liquidazione!». Si consoleranno con 100.000 euro di buonuscita, per cinque anni di mandato, quando ad un lavoratore non basta una vita. Ma in Lombardia sono stati ancora più svegli. Sì, perché questo è il primo frutto dell’incipiente federalismo, ogni regione si regola come vuole. In Lombardia c’è chi, con più mandati, porterà a casa un bottino di 455.000 euro. Mentre la Calabria, chi l’avrebbe detto, è stata stranamente meno avida, solo 21.920 euro. Poiché i consiglieri sono in totale 709, si è calcolato (cfr. «Bergamo news») che il costo complessivo per la collettività sarà di 32.633.000 di euro. E nelle mense scolastiche si arriva a rifiutare un piatto di minestra ai bambini poveri.
Ecco questo è il tipico caso che ti fa dire che sono tutti uguali, che non cambierà mai niente ecc. ecc., esattamente ciò che vogliono e ciò che ottengono. Vincono loro, c' è poco da fare. Poi è singolare notare come i campioni dell'arraffo siano i "nuovi" quelli della lega...poveretti son arrivati in ritardo e devono rifarsi. Siamo un paese in declino e lo sappiamo. Siamo in una crisi culturale, ancor prima che politica ed economica, senza precedenti nella nostra storia. Il caso emblematico che dovrebbe segnalarci ulteriormente che questo declino è serio e non la solita boutade giornalistica o di un'opposizione in perenne affanno è il decadimento drammatico dell'istituzione Chiesa la cui storia è da 2000 anni inestricabilmente legata nel bene e nel male a quella dell'Italia. Avremmo bisogno di un punto fermo da cui ripartire, di un'idea, di una speranza. Mi sembra non ci sia più niente. I discorsi sulle riforme isituzionali chiaramente altro non sono se non una fuga in avanti ed interessi di un privato (non ho usato il termine "privato" a caso) ad accumulare sempre più potere ancora una volta per nascondere la sua cronica incapacità di governare, essendo in questa incapacità perfetto specchio del paese.
Un film di Jessica Hausner. Con Sylvie Testud, Léa Seydoux, Bruno Todeschini, Elina Löwensohn, Elina Lowensohn. Katharina Flicker, Linde Prelog, Heidi Baratta, Jacky Pratoussy, Walter Benn, Hubert Kramar, Helga Illich, Thomas Uhlir, Irma Wagner, Gilette Barbier, Gerhard Liebmann Drammatico, durata 99 min. - Austria, Francia, Germania 2009.
Trama: Christine la protagonista vive da anni costretta dalla malattia su una sedia a rotelle. Ha deciso di andare a Lourdes nella speranza di guarire. Il viaggio della speranza non risulta vano ed improvvisamente lei riacquista la mobilità e guarisce. Passano i giorni, e la sua vita si riempie di speranza, di gioia, si innamora vede dinanzi a sé una vita normale. Poi però, come in una storia scritta male, la malattia si ripresenta implacabile.
La trama in sé è molto semplice e lineare e verrebbe da dire scontata non fosse che la storia altro non è se non la scusa per fare noi tutti delle riflessioni.
Dovessi accostare un’immagine a questo film mi verrebbe in mente un bicchiere d’acqua pieno a metà e l’eterna domanda: è mezzo pieno o mezzo vuoto?
I fotogrammi del film, rigorosi ed austeri, raccontano attraverso inquadrature minimaliste di una moltitudine di disperazione e dolore, di una catena di montaggio della fede, dell’ industrializzazione del dolore, di un miracolificio che opera a ciclo continuo 24 ore al giorno. Un universo di business della fede e della religione.
Le immagini raccontano anche la speranza delle persone. E mi è venuto da chiedermi se la speranza, anche mal riposta, anche ingannevole (ma chi lo può dire in fondo) sia poi così poco? E non è però crudele illudere? Dare e togliere?
Un personaggio di contorno nel film chiede al prete che accompagna il gruppo di pellegrini: “Ma Dio è buono o è onnipotente? Perchè se fosse entrambe le cose questo mare di malati disperati li guarirebbe tutti.”
Il prete risponde che Dio è misterioso e che noi siamo in grado di misurare solo i miracoli che producono effetti sul corpo, di altri miracoli, delle guarigioni dell’anima non possiamo dire. Forse non possiamo dire perché ha ragione l’uomo di fede o forse non possiamo dire perché non ci sono le guarigioni.
Sempre quest’immagine del bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto, che però non deve indurre nell’errore di pensare che la regista non prenda posizione.
In realtà lo fa imboccando la strada della comprensione delle varie opinioni ed impegnandosi ad offrire la possibilità agli atei di chiedersi se non sia un miracolo aver donato per un tempo limitato la felicità ad una persona senza speranza, e ai credenti se non sia crudele dare speranza, per poi toglierla, ingannando una persona disperata.
Dare per una volta la possibilità di scambiarsi reciprocamente i propri punti di vista non è poco, è qualcosa che arricchisce e non è cosa da tutti i film.
Chissà se mai verrà, ma quanto mi piacerebbe poter andare ad un suo concerto magari quest'estate. Intanto inganno il tempo con questo vecchio hit dei suoi Wallflowers "One Headlight" e tenendo d'occhio il blog di Maurizio.
Capita, ogni tanto, di entrare in un negozio di dischi con nessuna idea. L'abitudine di frequentare questi luoghi in via d'estinzione è dura a morire in me e se ne andrà solo quando i luoghi stessi spariranno. Ieri mattina sono entrato alla locale Fnac, fatti i consueti giri tra gli scaffali ecco la scossa. Un album, un paio di copie solamente, di Ben Sidran nel reparto jazz ed un titolo invitante: Dylan Different. Mi piace il jazz, mi piace Dylan, ecco il disco. Dodici canzoni del rocker/poeta/scrittore/tutto di Duluth. L'idea di immaginare Dylan trattato alla pari dei grandi della musica americana degli anni trenta mi sembra cosa naturale. Un classico moderno ancora in attività. Un album jazz di standard, con un rocker al posto di musicisti quali Porter, Kern, Rodgers and Hammerstein, Gershwin, ecc. Sidran legge le canzoni in chiave jazz senza però stravolgerle, offrendone una lettura rispettosa ed insieme originale. Non teme di confrontarsi con alcune delle canzoni maggiori dello sterminato repertorio dylaniano: le interpreta e le fa sue, ne fa il suo canzoniere, il suo Dylan. Così tra i solchi ci si può gustare una Highway 61 Revisited che scivola in un elegante e sommesso blues che non perde mai swing, una Tangled Up in Blue sciorinata come uno scioglilingua scoppiettante e divertito. Anche la super inflazionata Knockin' on Heaven's Door ne esce rigenerata e perfettamente attuale. C'è pure una sorprendente e funkeggiante Subterranean Homesick Blues a testimoniare la bravura e sensibilità di Sidran. L'album si chiude con una grande Blowin' in The Wind, suonata come un valzer di locale notturno quando ormai tutti se ne sono andati e sulla pista solo una coppia avvinghiata ma senza più speranze nel futuro. Blowin in The Wind quasi 50 anni dopo ha perso ogni forza di denuncia, ed è diventata la cronaca della sconfitta e di tutte le disillusioni. Non più la chitarra a sostenere quella vecchia protest song, ma un pianoforte ricco d'amore e nostalgia.
Non si fosse capito, album caldamente consigliato. In una parola: bello.
Elenco dei brani: 1. Everything Is Broken, 2. Highway 61 Revisited, 3. Tangled Up in Blue, 4. Gonna Serve Somebody, 5. Rainy Day Woman #12 & 35, 6. Ballad of a Thin Man, 7. Maggie's Farm, 8. Knockin' on Heaven's Door, 9. Subterranean Homesick Blues, 10. On the Road Again, 11. All I Really Want to Do, 12. Blowin’ in the Wind. Musicisti: Ben Sidran (voce, piano Wurlitzer, Hammond B3, Fender Rhodes), Alberto Mallo (batteria e percussioni), Marcello Giuliani (basso acustico ed elettrico), Rodolhpe Burger (chitarra e voce), Bob Malach (sax tenore, flauto, clarinetto), Michael Leonhart (tromba, flugelhorn), Amy Helm (voce), Georgie Fame (voci e organo), Jorge Drexler (voce), Lenor Waiting & Luca (voci), Leo Sidran (chitarre, Hammond B3, piano koto).
Malcom McLaren negli anni 70 dinanzi al suo negozio di abbigliamento "Sex" che gestiva insieme alla fidanzata Vivienne Westwood. Di lì a poco avrebbe conosciuto un gruppo di 4 ragazzotti che si facevano chiamare "The Strand", avrebbe aggiunto a quel Sex del negozio un bel Pistols e sarebbe così cominciata l'era Punk. Addio Malcom.
In questi giorni sono stato preso da una crisi di nausea della realtà sociale e politica del mio paese. Sto reagendo nel modo più ingenuo, regredendo in un mondo disimpegnato e quasi infantile. Ad esempio in auto non ascolto più la radio e le notizie e per quanto possibile evito tv e giornali. Ascolto musica e nel cd dell’auto è inserito Kiss Alive III da troppo tempo e ormai lo so a memoria. Tempo fa avevo scritto delle mie impressioni di una loro vecchia canzone “I Was Made for Lovin’ You “ e poi non ne avevo fatto nulla, e adesso le pubblico.
Ieri nella pausa d'ufficio, ho preso la macchina e sono andato al centro commerciale della Grande Mela, molto triste impiegare così l'oretta di ricreazione! Se poi penso ad alcuni dei nomi che vengono dati ai centri commerciali...nausea...grande mela, veramente ruffiano e falso, sembra di essere dei bruchi felici, belli, grossi e verdi che si cibano del frutto proibito, mentre è vero il contrario. Bleah!!! Sono andato perchè sapevo che alla Comet facevano il 20% di sconto sui cd. Inutile dire che ne ho approfittato. Ho preso un cofanetto di un gruppo celeberrimo di cui però non ho mai avuto niente. Si tratta del quadruplo cofanetto dei Kiss: portato via per 34 euro, buono. Poi mentre tornavo in ufficio, al solito, ho telefonato a mia moglie per sentire una voce amica nel brullo quasi desertico delle relazioni di lavoro. "Ciao, come va'? Dove sei stato nella pausa?" "A comprami un cd" "Cosa hai preso?" "I Kiss. Strana la vita. Pensa che quando era il tempo e avevo la vitalità dei 15 anni, li snobbavo anche se segretamente mi piacevano le loro canzoni, e adesso che ho passato i 40 me li sono comprati per la prima volta!" (Retropensiero: Troppo tardi?) Fanculo alle convenzioni sociali ed ai conformismi di adesso e di allora, anche a quelli piccoli e miseri. Sì, al tempo li ascoltavo alla radio e li criticavo pubblicamente, per le SS naziste del logo, per i loro travestimenti truculenti e grossolani, per quella loro canzone che fu un hit mondiale "I WAS MADE FOR LOVIN' YOU" che mia sorella adorava (questa era una ragione già di per sé più che sufficiente per dire che faceva schifo), e che per contro un purista del rock come me criticava senza pietà: "schifosa disco music, commerciale, ecc. ecc.". Poi omettevo di dire che la canticchiavo e la cercavo alla radio. Uscito dalla Grande Mela, mentre ancora camminavo verso la macchina parcheggiata nel parcheggio coperto, ho scartato dal cellophane protettivo il cofanetto, controllato l'integrità del contenuto, aperto la portiera dell'auto, cercato dove fosse "I WAS MADE FOR LOVIN' YOU", è in Kiss Alive III, canzone n. 8, girata la chiave d'accensione, infilato con cura il cd nell'autoradio, e via a volume da quindicenne esaltato, percorrendo per una volta con felicità adolescenziale la statale, la superstrada, fino all’ufficio e poi... è venerdì pomeriggio e si esce dall'ufficio un'ora prima. Bello. Finito il lavoro ancora in macchina e poi a casa me li sono ascoltati e ascoltati, riscoperto canzoni che erano nascoste nella memoria, ritrovato un vecchio amore mai espresso e sempre negato. Una piccola catarsi che ci voleva.. "It's only rock'n'roll!". Ho scelto di parlare di "I WAS MADE FOR LOVIN' YOU" perché è una scelta simbolica, liberatoria e riassuntiva di una serie di gemme lunghissima, non posso non citare "ROCK'N'ROLL ALL NITE", provate a non ballare con felicità e al di fuori del tempo, "FOREVER", "DETROIT ROCK CITY", "SHOUT IT LOUD", "LICK IT UP", ma sono tutti inni, ma sono tutte irresistibili. Nessuna di queste canzoni è invecchiata...perchè è rock'n'roll vero ed è falso ciò che dissero i Jethro Tull "... too old to Rock'nRoll". Musica semplice ed addirittura ingenua nella sua semplicità e facilità però divertente e divertente.
E' passato il legittimo impedimento. La leggina ad personam alla fine è passata. Viene quasi da dire "Finalmente!". Non se ne poteva più. Ci ha preso per disperazione, ci ha martellato l'anima, per non dire che ci ha rotto i coglioni alla morte. Un altro pezzo dello Stato di Diritto se ne è andato e l'impressione è che non glieni freghi niente a nessuno. L'Istat dice che il reddito delle famiglie non è mai andato così male dal 1990 ad oggi, boh, saranno comunisti pure quelli dell'Istat. Non ci sono ricchi in questo paese, i ricchi dalla dichiarazione dei redditi, risultano essere solo i pensionati ed i lavoratori dipendenti siano essi privati o statali. A Cortina, sulla Costa Smeralda, a Portofino, nelle località turistiche più chic si sa che i SUV e gli Yacht sono di esclusiva proprietà dei cassaintegrati mangiatori di pane a ufo. E va bene, pure questo, nessuno ha niente da dire, tutti svuotati e stanchi. Il berlusconismo è finito, si dice, e forse è anche vero ma anche qui non gliene frega niente a nessuno. Meglio parlare di gnocca allora, è meno frustrante e porta più lettori. Sophie Marceau: classe e bellezza.
Non è il titolo dell'ultimo film con Matt Damon o Leonardo Di Caprio, non è nemmno un thriller di fantapolitica. E' un olocausto, di quelli veri e sottaciuti. Sono incredulo rispetto ciò che ho letto. Cifre spaventose. 150.000 bambini seviziati, 50.000 morti nelle Scuole residenziali Cattoliche e della Chiesa Unita Canadese. Torture, elettroshock, bagni letali in acqua bollente, docce gelate, bambini scaranventati dalla finestre e dalle trombe delle scale, fosse comuni, omicidi, stupri, sterilizzazioni di massa per piegare i nativi americani alla fede cristiana e alla cultura europea. NO! HO PENSATO, NON PUO' ESSERE VERO. HO PENSATO CHE FOSSE UNA DI QUELLE LEGGENDE CHE NASCONO E SI TRASMETTONO IN INTERNET, MODERNE LEGGENDE METROPOLITANE. E allora cerca, leggi, nella speranza di trovare qualcosa che mi dicesse che non era vero. Invece più si cerca e più si trova, le timide ammissioni del Governo Canadese prima, poi anche quelle della Chiesa Cattolica, poi il documentario del reverendo Annett... Le scuole residenziali cattoliche/canadesi furono chiuse nel 1969, ma l'ultima chiuse nel 1996, da allora nessuno ha pagato per questi crimini contro l'umanità. I più scettici possono cominciare le loro ricerche da questo articolo di Repubblica e da quest'altro del Corriere.
«Esiste una stanchezza dell'intelligenza astratta ed è la più terribile delle stanchezze. Non è pesante come la stanchezza del corpo, e non è inquieta come la stanchezza dell'emozione. È un peso della consapevolezza del mondo, una impossibilità di respirare con l'anima.» (F. Pessoa)
Una delle mie pianistepreerite, il primo post della mia nuova serie Eroi - Heroes. Dimenticavo Buona Pasqua a tutti i lettori del Blog ed ai passanti del web.
Per giocare, ma nemmeno tanto, uno di questi due leader nascenti del PD (anche Vendola pur nascondendosi è del PD) sarà il prossimo Presidente del Consiglio nel 2013. Voi chi preferite? Nichi Vendola
Se questo non sia il vero bestemmiare non saprei cos'altro lo possa essere. La Chiesa ha troppe ambiguità verso questa gente, non si possono condannare e santificare alla bisogna. Per 30 miseri denari non lo si può rivendere. Oh no?
Tratto da Repubblica: Davanti alla moschea di Parma, per provocazione, un gruppo di persone fra esponenti della Lega e artigiani attendeva il prete per la benedizione di un maxicrocefisso. Poi la telefonata al rappresentate del gruppo, Cesare Piazza: "Ho cambiato idea, implicazioni politiche, non lo benedico" lo avverte il prete al cellulare.
Sarà che mi sto rincoglionendo, regredendo a quindicenne con questo diario online, ma ho bisogno di eroi. Forse è lo squallore del quotidiano, i discorsi sentiti 1 milione di volte + 1, il deludente bestiario umano che si incrocia nella vita ed anche su quell'isola, che doveva essere felice, dei blogs. Saran le miserie proprie e degli altri che spingono a dover trovare nell'immaginario modelli che si ammirano e che fanno compagnia nell'esistenza. Il bisogno di maestri: buoni e cattivi, non importa, ma qualcosa che emerga dalla piattezza, dal grigiore, dal luogo comune, dall'italiota odierno. Ho bisogno di eroi e così inauguro una nuova serie di post loro dedicato. Non so nemmeno se ogni volta accompagnerò le loro immagini con i commenti o con il silenzio. Non mi voglio dare regole. Solo libertà dallo squallore eper cominciare bene intanto una canzone in tema: un Heroes dal vivo del 77.