14 apr 2010

Le liquidazioni d'oro e il declino culturale dell'Italia

Dalla Provincia Pavese
Liquidazione d’oro per i consiglieri regionali


Le elezioni regionali, dopo tanto chiasso, sono state archiviate. I nuovi consiglieri sono ormai in carica mentre i trombati sono tornati a casa. Certo, non hanno più il potere e potrebbero comprensibilmente rattristarsi e deprimersi.
Ma loro ci hanno pensato per tempo e si sono assicurati un premio di consolazione. E dire che solitamente li si accusa di non essere capaci di programmare e prevenire. Ora si possono consolare con il «salario di reinserimento». Lo hanno chiamato così perché «salario» sa tanto di operai e «reinserimento» di poveri sbandati da recuperare al consorzio umano.
Ma non facciamoci ingannare, si tratta di una invidiabile (non siamo forse del partito dell’odio?) liquidazione. Di un Tfr d’oro. I consiglieri piemontesi hanno provveduto per tempo a raddoppiarsi il «salario». Tanto che il cardinale Poletto si è giustamente indignato: «E’ una contraddizione - ha detto - predicare che bisogna trovare risorse, fare sacrifici e poi raddoppiarsi la liquidazione!». Si consoleranno con 100.000 euro di buonuscita, per cinque anni di mandato, quando ad un lavoratore non basta una vita.
Ma in Lombardia sono stati ancora più svegli. Sì, perché questo è il primo frutto dell’incipiente federalismo, ogni regione si regola come vuole. In Lombardia c’è chi, con più mandati, porterà a casa un bottino di 455.000 euro. Mentre la Calabria, chi l’avrebbe detto, è stata stranamente meno avida, solo 21.920 euro. Poiché i consiglieri sono in totale 709, si è calcolato (cfr. «Bergamo news») che il costo complessivo per la collettività sarà di 32.633.000 di euro. E nelle mense scolastiche si arriva a rifiutare un piatto di minestra ai bambini poveri.


Ecco questo è il tipico caso che ti fa dire che sono tutti uguali, che non cambierà mai niente ecc. ecc., esattamente ciò che vogliono e ciò che ottengono.
Vincono loro, c' è poco da fare. Poi è singolare notare come i campioni dell'arraffo siano i "nuovi" quelli della lega...poveretti son arrivati in ritardo e devono rifarsi.
Siamo un paese in declino e lo sappiamo. Siamo in una crisi culturale, ancor prima che politica ed economica, senza precedenti nella nostra storia. Il caso emblematico che dovrebbe segnalarci ulteriormente che questo declino è serio e non la solita boutade giornalistica o di un'opposizione in perenne affanno è il decadimento drammatico dell'istituzione Chiesa la cui storia è da 2000 anni inestricabilmente legata nel bene e nel male a quella dell'Italia.
Avremmo bisogno di un punto fermo da cui ripartire, di un'idea, di una speranza. Mi sembra non ci sia più niente. I discorsi sulle riforme isituzionali chiaramente altro non sono se non una fuga in avanti ed interessi di un privato (non ho usato il termine "privato" a caso) ad accumulare sempre più potere ancora una volta per nascondere la sua cronica incapacità di governare, essendo in questa incapacità perfetto specchio del paese.

Grazie per la segnalazione a Maurizio.

4 commenti:

unwise ha detto...

purtroppo non è nemmeno una novità...anche i cosiddetti "rimborsi elettorali" gridano allo scandalo. si continaua a pagare gente che alle elezioni si è voluto mandare a casa... Luxuria se li è messi davanti, altri in banca, ma sempre uno schifo resta

Maurizio Pratelli ha detto...

come ti ho gi� scritto,purtroppo condivido con immensa tristezza ogni tua esternazione, questi leghisti sono solo le ultime jene che si azzuffano sul cadavere Italia

Zio Scriba ha detto...

Ciò che davvero dà la nausea, è che questi qui che s'ingrassano e negano la minestra ai bambini poveri si definiscono "cristiani"!
Mi viene da pensare che se davvero quel signore là fosse risorto, di certo farebbe un piccolo strappo alla regola del non ritorno e organizzerebbe una piccola apparizione fuori programma, per mettere di nuovo le mani e i piedi addosso ai maiali nel tempio...

ReAnto ha detto...

A forza di ingrassare poi scoppieranno....si spera.