Una grande canzone questa di Don Backy interpretata dalla solita immensa Mina.
Parla il linguaggio del sogno, della malattia, della mente e dei suoi fantasmi.
Canzone che provoca sensazioni divergenti, brividi caldi dell'inconscio, attrazione e repulsione.Esercita un fascino che non accenna a passare o ad attenuarsi con il passare degli anni, con l'accumularsi degli ascolti.
Per me un classico, magari un po' dimenticato, della canzone italiana.
6 commenti:
Gran bel pezzo, convengo!
Grande" pezzo",della grande Mina.Struggente e malinconico,mi ha provocato "brividi caldi dell'inconscio".
Grazie con un abbraccio.
P. S. Non vieni a ridere da me?
Una canzone meravigliosa, con un testo difficile e non certo popolare. Don Backy è un grande autore, purtroppo dimenticato. Grazie per averla postata.
Grandissima Mina! grazie per avermi ricordato questa canzone
mi fà un pò male, solo un pò...
Sai che io l'ho scoperta da poco interpretata da una mia amica una cantautrice che l'ha esibita per la festa della trentennale della legge 180, il tso, lo strumento che permise con questa formuletta di poter chiudere i manicomi...
Veramente bella questa canzone, ciao
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