22 set 2008

Balene


Sarah Weber ha 97 anni, sa che sta per morire e l'unica cosa che chiede a Dio è che permetta di tirare fino ad agosto per vedere le balene un'ultima volta. Lei è sicura che verranno a salutarla facendo capriole davanti a casa sua.
Il nipote di Sarah, Harry, ha otto anni e ha scommesso i suoi risparmi con Frank. Frank è il nipote di un'altra anziana dell'isola. Ognuno dei due ragazzi sostiene che la sua vecchia vivrà più a lungo. Harry ha molta fiducia in Sarah ma i suoi recenti problemi di salute cominciano a preoccuparlo. Con i soldi della scommessa Harry aveva intenzione di comprarsi una serie di pesci colorati.
Harry le ha detto che se supera i cent'anni sarà inserita in un libro di record.

“Il mondo ti ricorderà per sempre” dice Harry.
“Me ne infischio del mondo” dice Sarah.
“Sei una vecchia testarda” dice Harry.
“E tu un giovane sciocco” dice Sarah.

In agosto arrivarono le balene e Sarah potè ammirarle in tutto il loro splendore.
Quando le balene se ne andarono si incupì. Harry si avvicinò, aveva delle caramelle di menta che divise con lei.
“Che cos'hai Sarah?”
“Non lo so Harry”
“Le balene le hai viste”, dice Harry con gli occhi umidi “Era quello che volevi, no?”
“Sì e ringrazio Dio per questo”
“Allora?”
“Oh, Harry, tesoro non lo capiresti.”
“Io lo so che cos'hai, Sarah,” dice Harry asciugandosi le lacrime con il dorso della mano. “Lo so e ho paura.”
“Che cos'è che sai, tesoro?”
“Per favore, Sarah, non piangere.”
“Non sto piangendo.”
Harry la abbraccia e le loro lacrime si mescolano.
“Vuoi vedere le balene un'ultima volta l'anno prossimo, vero?”
“Sì, tesoro, solo una volta ancora.”
“E so anche come si chiama la tua balena preferita, quella che più desideri vedere.”
I singhiozzi si fanno più forti. Il bambino stringe l'anziana come se temesse di vederla volare via.
“Come si chiama, tesoro?”
“Ha otto anni e si chiama Harry.”

Tratto E.M.R. "C'era una volta l'amore ma ho dovuto ammazzarlo"







12 commenti:

Gianna ha detto...

Molto commovente. Amore che sprizza da tutti i pori.

Gianna ha detto...

Caro silvano,ti avevo assegnato il premio dell'amicizia in un mio recente post. Te ne sei dimenticato o non l'accetti?

listener-mgneros ha detto...

Ho visto le balene anni fa, nel 1994, al largo di Puerto Madryn, patagonia argentina. Le ho viste da vicino, la madre e il piccolo. Senza paura degli osservatori. semplicemente se ne fregavano della nostra presenza. Tranquille e placide vivevano. In questo sta la vera magia nella loro capacità di ignorarci. Eravamo un dettaglio, lo siamo tutt'ora, per questo le dobbiamo uccidere, non sopportiamo di essere uno stupido dettaglio. Costruirci sopra una mitologia ha senso solo per noi, loro se ne fottono.

Nadia ha detto...

Racconto delicatissimo, buona giornata

Ishtar ha detto...

Bella storia...
Oggi ti chiedo di passare da me, vorrei condividere anche con te una vicenda che mi resterà sempre nel cuore, il post è lunghetto ma era necessario partire dall'inzio, ciao e buona giornata

Ponke ha detto...

Caro Silvano,
quanta dolcezza!
Una volta ero con Simone sul balcone con suo nonno. Quest'ultimo guardava il suo giardino e il suo grande albero di fichi. Aveva un modo di descrivere le cose poetico e nonstante ne avesse passate tante, tra povertà e guerra, nonostante fosse malato, ci confidò commosso che non voleva morire e lasciare tutta quella bellezza, i suoi figli e i suoi nipoti. Quando è morto mi è rimasto nel cuore, ma oggi grazie alle sue parole, mi guardo attorno e cerco di carpire la bellezza del mondo... è faticoso il più delle volte, ma ci provo. Un bacio
ps. anche io voglio vedere le balene :-)

il Russo ha detto...

Cazzo, pensavo di non incontare mai nessuno che avesse letto quel libro. Lo acquistai sei anni fà dopo una recensione su Radio Popolare e lo trovai geniale, questo racconto mi ha spinto ad andarlo a tirare fuori dalla libreria e a ridarci un'occhiata!
p.s. se Stella leggesse quest'opera, scoprirebbe che Medina Reyes in quelle pagine sprizza di tutto, ma proprio di tutto!

Donna Cannone ha detto...

bello e toccante.
Più delle parole, può un animo sensibile.

Gianna ha detto...

Permettimi silvano.
Russo: devo prenderla sul ridere o sul piangere?

Gianna ha detto...

Cari ragazzi giovani, ho postato il video che dimostra come, negli anni 60, la "musica" non era tanto diversa da ora.

Anonimo ha detto...

Strana storia, commovente, purtroppo mi sfugge quasi il significato vero e proprio...

Elsa ha detto...

Io non ho mai visto una balena...
La Storia è di una tenerezza unica.
Ho visto e vedo spesso i delfini giocare nel loro mare...Mi confondo con i loro giochi oppure mi intrufolo nella loro vita, siamo pur sempre ospiti...

ps le poesie sono per chi riesce a sentirle, quindi anche per Te :)))