4 feb 2009

Sanremo 2009 e le pagelle delle nuove canzoni italiane

Fra pochi giorni ricomincia Sanremo, il festival della canzone italiana.
Penso di non averlo mai visto per intero e negli ultimi dieci anni non l'ho mai visto del tutto, eppure un po' il trash mi piace ma sentire quelle canzoni proprio non ce la faccio, né a vedere il bravo presentatore di turno con la valletta bionda e la valletta bruna, né ce la faccio a seguire lo scandalo e l'escluso dell'anno.
Sanremo dovrebbe essere musica, ma è da una vita che non la rappresenta più, non rispecchia più i gusti del paese, ma solo canzonette buone per essere comprate e canticchiate da chi la musica non la ascolta né la compra mai.
Eppure non sfuggirò come molti al sentirne parlare, al chiacchiericcio, perchè comunque vivo in una società e mi capita di leggere i giornali, di vedere programmi televisivi, di andare a lavorare e sul lavoro ci sono colleghi e colleghe molti dei quali mi chiederanno “ma hai visto?” “ma hai ascoltato?” e poi ancora “e vincerà questo o quello?”
Non si può sfuggire a Sanremo, magari per caso sfuggita ma riuscirà almeno una volta a raggiungerti. Purtroppo.
A proposito, oggi ho trovato su Repubblica questo deliziosa carellata con già le pagelle delle canzoni in concorso, con tanto di voti.
Devo dire che due o tre sembrano molto buone. Chissà come si classificheranno...

Pagelle e commenti di Gino Castaldo

L'opportunità
Pupo/Belli/Youssou N 'Dour
Tante mani e tante voci per un pezzo che non brilla certo per originalità. Il tema dell'accoglienza è trattato con didascalica ovvietà. Ma almeno qualcuno ne parla, e poi la voce di Youssou N 'Dour è un lusso magnifico, sarà come un fiore nel deserto, potente e immaginifico
Voto: 6--

Una piccola parte di te
Fausto Leali
Teneramente, ma con i muscoli vocali di sempre, Leali canta del rapporto tra padre e figlio. Melodia tradizionale, testo decisamente ovvio, classico ritornello di cuore con l'orchestra a vele spiegate. Quasi da
buttare se non fosse per la voce da vecchio leone.
Voto: 4

Più sole
Nicolai/Di Battista
Un po' di sana gioia musicale. Il testo di Jovanotti, la voce della Nicolai, il travolgente sax di Di Battista portano al festival una insperata aria di solare positività. È un pezzo da cantare. Mette di buonumore, fa muovere il bacino, una pausa deliziosa tra tanti modesti melodrammi d'amore
Voto: 7

Ti voglio senza amore
Iva Zanicchi
Sembrerebbe audace cantare di un sesso senza amore. E per di più in età matura. Ma di queste cose si cantava già decenni fa. Solo al festival pare che non se ne accorgano. La signora ci riprova, ma cosa può darle un ennesimo festival?
Voto: 3

Il bosco delle fragole
Tricarico
Stralunato come Alice nel paese della meraviglie, torna sul luogo del delitto con una filastrocca demenziale, ma a suo modo arguta, almeno per chi benevolmente vorrà ascoltarla senza pregiudizi. E noi siamo tra questi. Voto: 7


Biancaneve
Alexia/Mario Lavezzi
Un brano piuttosto scialbo che non rende giustizia all'esperienza e al talento di Mario Lavezzi. La ballad scorre liscia, decisamente innocua, e rivela un'Alexia più morbida ed elegante del solito. Ma nulla di più.
E nell'arena festivaliera era lecito attendersi qualcosa di più dall'insolita coppia
Voto: 4


L'Italia
Marco Masini
Che tempi i nostri, se per una denuncia del genere bisogna aspettare Masini. Da buon toscano, non nuovo a spunti disperati e turpiloqueschi, se la prende con il paese. Il compito è arduo e gli manca il carisma della grande canzone d'autore, ma gli va dato atto di averci provato
Voto: 5,5


Luca era gay
Povia
Che infelicità essere gay. Di cosa parla oramai lo sanno tutti. Ma noi l'abbiamo anche ascoltata e il problema è che si tratta di un pezzo davvero brutto. Il rap non si addice a Povia. E neanche la canzone a tesi. Troppa foga di dimostrare qualcosa di cui non si sentiva il bisogno
Voto: 1


Il mio amore unico
Dolcenera
Arruffata e ruvida, spinge sull'acceleratore come se bastasse la voce da pantera per diventare rock. Ma il pezzo proprio non c'è, e se è vero che il nome d'arte è ispirato alla omonima canzone di De André, allora dovrebbe studiare meglio le sue fonti di ispirazione
Voto: 4


Il paese è reale
Afterhours
Sembreranno da tutti i punti di vista i "marziani a Sanremo". È il fiore all'occhiello del festival, un bellissimo pezzo rock, in cui si intravede non solo la struggente rabbia del "paese reale" di fronte alla desolazione, ma anche un segno di genuina ispirazione musicale
Voto: 8


E io verrò un giorno là
Patty Pravo
La classe straborda. L'unica vera diva ancora in circolazione ha tirato fuori il pezzo da un autore debuttante, Andrea Cutri, e lo canta come fosse un pezzo di Leo Ferrè. C'è tutto: attesa, crescendo, ritornello di accettabile retorica e gran finale. Cosa volere di più?
Voto: 7


Uomo senza età
Francesco Renga
Sorprendente. Sembra tornato per vincere, con una canzone di puro bel canto, lirica e quasi tenorile. Dimostra qualità vocali non comuni e grazie a una magistrale interpretazione, riscatta la rischiosa e obsoleta classici
della canzone. Le giurie andranno in visibilio
Voto: 6


Vivi per un miracolo
Gemelli Diversi
Battagliano, picchiano, sparlano del paese e di tutti i suoi mali, lo fanno con la giusta cattiveria, dei veri duri che non mediano, con piglio da giovani tribuni, anche se disgraziatamente seguono tutti i cliché in cui può cadere inesorabilmente il rap
Voto: 6--


La forza mia
Marco Carta
Incredibile come si possa annullare qualsiasi senso di necessarietà in una canzone popolare. Il beniamino di Amici non esce dal solco delle canzoncine urlate a uso e consumo di giovani fan senza troppe pretese.
Vorrebbe essere Ramazzotti, ma per ora è solo Marco Carta.
Voto: 3


L'amore è sempre amore
Al Bano
Ci pensa Al Bano a ricordare che almeno "l'amore è sempre l'amore". Ma attenzione, il pezzo l'hanno scritto Morra e Maurizio Fabrizio, e quel pizzico di qualità in più costringe l'eroe dell'ugola ad abbassare i toni. Con guadagno di tutti
Voto: 4


Non riesco a farti innamorare
Sal Da Vinci
Tipica dalessiata, che ormai sembra una tassa immancabile al festival. Da Vinci, che è un buon interprete di canzoni napoletane, scolora la sua attitudine di un pezzo eccessivamente targato dal suo mentore e di scarso spessore. In una parola: inutile
Voto: 2


7 commenti:

amatamari© ha detto...

Ma lo sai che quasi quasi mi è venuta la curiosità di seguire sanremo? Quasi quasi, eh...

Anna ha detto...

Anche a me il trash piace, a piccolissime dosi. Ma San Remo ne è l'apoteosi. E poi quegli zombie che escono dalle tombe solo a febbraio mi mettono tristezza. Ricordo i festival di quando ero bambina, quelli sì che li seguivamo minuto per minuto. Ma credo dipendesse dal fatto che non c'era alternativa.
Poi quest'anno mi pare ci sia Bonolis, e lui proprio non lo reggo.

Lucien ha detto...

Ci pensi fare il critico per un giornale (a parte che sarà ben pagato) e doversi sorbire per una settimana tutti questi zombie che cantano canzoni orribili, a parte pochissime eccezioni, e doverne anche scrivere? Io sarei di una ferocia inaudita. Comunque anche Castaldo quando è in forma non lesina sarcasmo, lo preferisco ad Assante. L'anno di Elio e le storie tese fu il più divertente.

Anonimo ha detto...

Sarò sincero, del festival di Sanremo l'unica volta che mi sono sintonizzato volontariamente è stato per vedere Eminem, che non so perchè (a me il rap piace poco) ma mi attira, sia per la voce che per i testi. Quest'anno forse mi sintonizzerò per gli Afterhours, se non altro in ricordo dei vecchi tempi quando vedevo i loro concerti e suonavo qualche loro pezzo con il mio gruppo nel garage di un mio amico. Per il resto, il pensiero di vedere per intero quella specie di reparto geriatrico mi fa letteralmente tremare le ginocchia.

zefirina ha detto...

non ce la posso proprio fare

Anonimo ha detto...

Io per fortuna posso uscire o guardare sky. Visti i voti penso che proverò a cercare in rete il brano degli afterhours anche se non vado proprio pazzo per loro.

Il resto é la solita sbobba di sempre....

Io onestamente riesco a non essere catturato neanche per sbaglio da Sanremo al punto da non conoscerne neanche più i brani in gara ( e tu con questo post hai posto in essere una grave eccezione alla regola LOL, scherzo!) pur "riconoscendoli" al "suono", dato che quasi tutti i brani sanremesi hanno quel sound pacchiano riconoscibilissimo nei secoli.... :-)))

Anonimo ha detto...

interessante il fatto che la canzone migliore sia quella degli afterhours,ma sarà così anche per il pubblico??? mah,staremo a vedere!