Leggo in questi giorni in giro sui blog che ci sono moltissime persone preoccupate della situazione rom e xenofobia (e fanno, anzi facciamo bene a preoccuparci) e che hanno la netta sensazione di essere una minoranza. Leggendo i giornali sembra che la maggioranza degli italiani bruci baracche ed insegua per strada con il bastone gli avversari politici.
Sarò un illuso ma credo che il mondo dei media sia ormai in buona parte autoreferenziale e descriva la realtà che più gli fa comodo. I giornali accendono i riflettori e ingigantiscono polemiche e situazioni alla bisogna. Ora per un altro po' ci saranno i rom ed i loro sgomberi, poi arriveranno gli europei di calcio e ci accorgeremo che i rom non ci sono più, e se l’Italia dovesse vincere si farà un governo allargato alle opposizioni, ci vorremo tutti bene ed anche i leghisti scopriranno di essere italiani; poi arriveranno le olimpiadi, ci risarà per un po’ il Tibet poverino; poi il caldo, e quindi il grande caldo; in agosto 500 milioni di italiani invaderanno l'autostrada del sole, ci sarà il calvario sulla Salerno Reggio Calabria; il ponte di Messina bisognerà pur farlo o no? consulente pro e consulente contro; poi a settembre ci sarà l'autunno caldo, i sindacati verso lo sciopero generale e la fiammata dell’inflazione.
Ora i media non cambieranno, bisogna sforzarsi di leggere criticamente tutto, anche le banalità e, possibilmente, guardare con occhio ancora più critico la televisione...e guardarla poco. Non sto proponendo una fuga dal reale, ma dall'irreale sì. Temo che però un discorso di questo tipo rimanga in un qualche modo discorso di pochi. Di solito la gente va a casa la sera stanca dal lavoro e si beve passivamente tutto ciò che passa la tele, ed i giornali non li legge. Ovvio che queste persone si prestano più che bene ad essere manipolate. Diceva un blogger :"ma a Napoli c'è anche gente solidale, che aiuta i rom, solo che non viene rappresentata." C'è, ci sono queste persone, e sono convinto che siano tanti, almeno potenzialmente.
Per cui a questo punto non perdiamo di vista il reale scambiandolo con la sua rappresentazione, non perdiamoci d'animo e non impauriamoci.
Vorrei chiudere questo post con le parole di una stupenda canzone che, con la sensibilità della poesia, esprime compiutamente quello che ho cercato di dire io:
La storia siamo noi, nessuno si senta offeso,
siamo noi questo prato di aghi sotto il cielo.
La storia siamo noi, attenzione, nessuno si senta escluso.
La storia siamo noi, siamo noi queste onde nel mare,
questo rumore che rompe il silenzio,
questo silenzio così duro da masticare.
E poi ti dicono "Tutti sono uguali,
tutti rubano alla stessa maniera".
Ma è solo un modo per convincerti a restare chiuso dentro casa quando viene la sera.
Però la storia non si ferma davvero davanti a un portone,
la storia entra dentro le stanze, le brucia,
la storia dà torto e dà ragione.
La storia siamo noi, siamo noi che scriviamo le lettere,
siamo noi che abbiamo tutto da vincere, tutto da perdere.
E poi la gente, (perchè è la gente che fa la storia)
quando si tratta di scegliere e di andare,
te la ritrovi tutta con gli occhi aperti,
che sanno benissimo cosa fare.
Quelli che hanno letto milioni di libri
e quelli che non sanno nemmeno parlare,
ed è per questo che la storia dà i brividi,
perchè nessuno la può fermare.
La storia siamo noi, siamo noi padri e figli,
siamo noi, bella ciao, che partiamo.
La storia non ha nascondigli,
la storia non passa la mano.
La storia siamo noi, siamo noi questo piatto di grano.
Sarò un illuso ma credo che il mondo dei media sia ormai in buona parte autoreferenziale e descriva la realtà che più gli fa comodo. I giornali accendono i riflettori e ingigantiscono polemiche e situazioni alla bisogna. Ora per un altro po' ci saranno i rom ed i loro sgomberi, poi arriveranno gli europei di calcio e ci accorgeremo che i rom non ci sono più, e se l’Italia dovesse vincere si farà un governo allargato alle opposizioni, ci vorremo tutti bene ed anche i leghisti scopriranno di essere italiani; poi arriveranno le olimpiadi, ci risarà per un po’ il Tibet poverino; poi il caldo, e quindi il grande caldo; in agosto 500 milioni di italiani invaderanno l'autostrada del sole, ci sarà il calvario sulla Salerno Reggio Calabria; il ponte di Messina bisognerà pur farlo o no? consulente pro e consulente contro; poi a settembre ci sarà l'autunno caldo, i sindacati verso lo sciopero generale e la fiammata dell’inflazione.
Ora i media non cambieranno, bisogna sforzarsi di leggere criticamente tutto, anche le banalità e, possibilmente, guardare con occhio ancora più critico la televisione...e guardarla poco. Non sto proponendo una fuga dal reale, ma dall'irreale sì. Temo che però un discorso di questo tipo rimanga in un qualche modo discorso di pochi. Di solito la gente va a casa la sera stanca dal lavoro e si beve passivamente tutto ciò che passa la tele, ed i giornali non li legge. Ovvio che queste persone si prestano più che bene ad essere manipolate. Diceva un blogger :"ma a Napoli c'è anche gente solidale, che aiuta i rom, solo che non viene rappresentata." C'è, ci sono queste persone, e sono convinto che siano tanti, almeno potenzialmente.
Per cui a questo punto non perdiamo di vista il reale scambiandolo con la sua rappresentazione, non perdiamoci d'animo e non impauriamoci.
Vorrei chiudere questo post con le parole di una stupenda canzone che, con la sensibilità della poesia, esprime compiutamente quello che ho cercato di dire io:
La storia siamo noi, nessuno si senta offeso,
siamo noi questo prato di aghi sotto il cielo.
La storia siamo noi, attenzione, nessuno si senta escluso.
La storia siamo noi, siamo noi queste onde nel mare,
questo rumore che rompe il silenzio,
questo silenzio così duro da masticare.
E poi ti dicono "Tutti sono uguali,
tutti rubano alla stessa maniera".
Ma è solo un modo per convincerti a restare chiuso dentro casa quando viene la sera.
Però la storia non si ferma davvero davanti a un portone,
la storia entra dentro le stanze, le brucia,
la storia dà torto e dà ragione.
La storia siamo noi, siamo noi che scriviamo le lettere,
siamo noi che abbiamo tutto da vincere, tutto da perdere.
E poi la gente, (perchè è la gente che fa la storia)
quando si tratta di scegliere e di andare,
te la ritrovi tutta con gli occhi aperti,
che sanno benissimo cosa fare.
Quelli che hanno letto milioni di libri
e quelli che non sanno nemmeno parlare,
ed è per questo che la storia dà i brividi,
perchè nessuno la può fermare.
La storia siamo noi, siamo noi padri e figli,
siamo noi, bella ciao, che partiamo.
La storia non ha nascondigli,
la storia non passa la mano.
La storia siamo noi, siamo noi questo piatto di grano.
31 canzoni
canzoni
francesco de gregori
razzismo
7 commenti:
Un post acuto. E poi la canzone di De Gregori... lo sai che anche se l'ho ascoltata tante volte non avevo mai compreso il profondo significato? Leggerne il testo scritto mi ha dato una certa emozione.
Caro Silvano, il miglior modo per conoscere i fatti è quello di sperimentarli di persona, sondare le opinioni, provare esperienze sulla propria pelle, filtrare quello che dicono TV e giornali basandosi su quello che vedono i nostri occhi... e purtroppo il numero di persone che rimangono abbindolate dalle stronzate che ci propinano sono tante, ma basta anche solo guardare il numero di parlamentari leghisti per rendersene conto. Non dimentichiamo che l'ideologia della lega è di estrema destra, inutile che la presentano come destra moderata. E' un partito dichiaratamente xenofobo, ultranazionalista e separatista, con forti correnti avverse verso chi abita al sud, e non mi sbatte nulla sapere che la moglie di quel coglione di Bossi sia siciliana, perchè per coerenza i deficenti esistono ovunque, sia al nord che al sud.
Mi piace il tuo ottimismo e il tuo credere che le persone siano diverse da come ce le mostrano i media. Ma ti garantisco che la maggior parte delle persone che mi circondano, per non dire tutte, eccetto ovviamente in famiglia e tra gli amici di fede ed idee e vita,sono xenofobi, chi più, chi meno, ma lo sono tutti. Tutti approvano le misure che il governo sta prendendo sulla sicurezza.
I media non ci mostrano le persone come noi, non ci danno voce. Perché non ne abbiamo più. Questo è tristissimo.Tutti insieme dovremmo fare qualcosa. Ci sto pensando.
Tutti siamo xenofobi, tutti non siamo xenofobi, tutti siamo potenzialmente tutto. Quello che ci distingue è la percezione di sè, la consapevolezza di sè. Ora se io so che "Homo homini lupus" è intrinseco alla mia natura, posso decidere se essere o meno. Se io ne sono inconsapevole non posso che farmi vivere dagli istinti e delegare ad altro il mio agire e pensare. In questo senso il potere dei media da una parte e la mancata percezione di sè dall'altro possono produrre disastri. Io credo che come i media hanno condizionato ingigantendo il problema rom e quindi la sua percezione da parte di una larga fetta della popolazione (che conseguentemente ha votato), così noi non dobbiamo soccombere dinanzi alla rappresentazione che, dei non allineati, non facenti parte della "maggioranza" mediatica stanno, ancora una volta, dando i media. Lo scopo del mio post era quello di farci prendere coscienza che la realtà non sta esattamente come la raccontano: non siamo così pochi come ci rappresentano, il fatto di percepire noi stessi come pochi è funzionale a far sì che ci scoraggiamo e ci sentiamo perdenti da subito. Farebbe molto comodo a molti che le persone pensino "Tutti sono uguali,
tutti rubano alla stessa maniera", in fondo è quello che viene raccontato da tanti anni a questa parte. Quindi, ripeto non perdiamoci d'animo, io ho sentito tante persone che magari si sono lasciate "vivere" da altri quando sono andati a votare e che ce l'hanno con i rom che, quando hanno visto cosa sta succendendo, si sono fatti delle domande sul senso della democrazia e della convivenza, forse per la prima volta in vita loro. Per loro è un grande passo. Poi sul fatto che nessuno ci rappresenta...beh qualche bella responsabilità, bella enorme, ce l'ha anche la sinistra..cioè noi.
Quanti libri di storia, tutta la civiltà... C'è un elenco di buoni e i cattivi di là...
La storia, a volte, dice anche bugie...
Meno "fottuta" televisione e più conoscenza e coscienza sociale.
Più informati e meno fregati.
Più solidarietà = più civiltà.
Ciao a tutti.
@luigi: grazie. Ho avuto anch'io l'impressione che la canzone, pur conoscendola a memoria, una volta scritta nero su bianco e in una qualche misura contestualizzata fosse più commevente del solito.
@ cesco: siamo d'accordo
@anna: grazie per l'ottimismo, non lo sono molto di solito.
@efisio: i buoni ed i cattivi, con i buoni che non hanno mai dubbi e sempre sanno cosa sia il bene ed il male. Tutto netto. Arrivano i buoni arrivano arrivano. Un Bennato d'annata iroanico e tagliente come un rasoio.
Quesro è veramente un bel tema, sarebbe il caso di approfondirlo.
ciao a tutti e grazie, silvano.
Ho divorato il tuo post in mezzo secondo. Condivido il tuo pensiero, spiegato con un'ottima proprietà di linguaggio.
La mia canzone preferita di De Gregori, "La storia", l'ho citata anche in un mio vecchio post.
Ciao
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