26 giu 2008

Bruce Springsteen - San Siro Milano 25 giugno 2008


Orario di inizio concerto:20.50
Orario di fine concerto: 23.50

Scaletta:
“Summertime blues”
“Out in the street”
“Radio nowhere”
“Prove it all night”
“The promised land”
“Spirit in the night”
“None but the brave”
“Hungry Heart”
“Candy’s room”
“Darkness on the edge of town”
“Darlington County”
“Because the night”
“She’s the one”
“Livin’ in the future”
“Mary’s place”
“I’m on fire”
“Racing in the street”
“The rising”
“Last to die”
“Long walk home”
“Badlands”

BIS
“Girls in their summer clothes”
“Devil with the blue dress” – “Good golly miss Molly” – “C. C. Rider” (Medley)
“Born to run”
“Rosalita (Come out tonight)”
“Bobby Jean”
“Dancing in the dark”
“American land”
“Twist and shout”

Un Boss in una forma stepitosa, San Siro in delirio.
Tre ore di concerto senza pausa. L'incontro tra due amanti: il pubblico italiano ed il Boss. Nessuno dei due si è risparmiato. Entrambi hanno cercato il contatto fisico.
La fisicità, la grande musica, la voglia di stare assieme sono gli elementi costituenti del concerto di ieri sera. Nessuno si è nascosto o risparmiato tutti hanno dato il massimo, si sono cercati.
Springsteen ha snocciolato una scaletta infarcita di classici, per la prima volta ho ascoltato dal vivo: Because the night, scritta 30 anni fa in collaborazione con Patti Smith, ed una versione infinita di "Twist an Shout", la migliore che si possa desiderare.
Tutto comincia alle 20.50, il Boss entra e spara le prime 4 canzoni, una dietro l’altra senza pause. Purtroppo il suono che restituisce l’amplificazione è pessimo, quasi inintelligibile. Ma una mano santa rimette a posto il mixer e da Promised Land si comincia a sentire ottimamente.
Analizzare tutte le canzoni risulterebbe dispersivo, ed anche un po’ noioso in quanto il giudizio sarebbe invariabilmente: SUPER!.
Allora proverò a parlare delle emozioni che alcune di esse hanno regalato.
Promised Land, in una versione bellissima per intensità ed interpretazione, ad evocare l’America Springsteeniana, l’america che amiamo, diametralmente opposta a quella di Bush. Con il passare degli anni le sue canzoni sono diventate sempre più letteratura, la sua poetica sempre più quella dei grandi scrittori: Steinbeck più che Kerouac. L’america del New Deal, l’america paese di democrazia, di grandi speranze, di grandi spazi.
American Land, sulla stessa falsariga il giudizio. America terra di gente umile, scappata dalla miseria e dalle persecuzioni. America fatta di italiani, irlandesi, spagnoli, gente dell’est. America rifugio, salvezza e riscatto per intere generazioni. Mi piace anche pensare che la versione udita ieri sera fosse tesa a sbugiardare e ridicolizzare i tanti fan di Springsteen che avevano criticato pesantemente le “Seeger sessions” quasi a vedere un Boss in crisi creativa. Ma avete sentito la forza e lo spirito di American Land? E’ ora di finirla di pensare che esistano tanti springsteen diversi, quello bello e forte con la E-Street band, ed altri minori quando produce album solisti o con altri musicisti. E’ un artista unico, grande, che sa esprimersi con diversi accenti e linguaggi: come tutti i grandi.
Ancora Badlands e She’ the one: semplicemente devastanti.
E poi Girls In Their Summer Clothes, forse la più bella dell’ultimo “Magic”, dolce, lirica struggente, nostalgica.
I’m on fire verrebbe da dire con il pubblico di San Siro, sensuale e chiaramente dedicata a tutti i suoi fan.
Born to Run, un inno immancabile che ha sempre il suo perché (leggi la recensione).
Come ho già accennato ha poi chiuso con la più bella versione sia possibile sognare di Twist and Shout e con quei “Vi Amo” urlati a squarciagola, che tante cose significavano. Chi era presente ha empaticamente sentito che era una dichiarazione sincera, che veniva da dentro, tremendamente vera. Grazie Springsteen anche noi ti amiamo (senza retorica).

Wishlist:
Volevo essere tra quelli che ti hanno toccato gli stivali
Volevo essere tra quelli che ti hanno toccato le gambe
Volevo essere tra quelli che ti hanno toccato le spalle
Volevo essere tra quelli che ti sei sdraiato in mezzo
Volevo essere tra quelli che hai guardato dritto negli occhi cantando
Volevo essere tra quelli che hanno accarezzato la tua chitarra
Volevo essere la ragazza che hai baciato sulla bocca








21 commenti:

GianniRock ha detto...

Buongiorno Silvano.
Grande serata vero?
Ti ho invidiato un po',
ma poca roba, spero di esserci alla
prossima.
Intanto a breve
ci becchiamo i REM in Arena.
A presto rocker.

Gianna ha detto...

Sono felicissima!

The Boogie Ramblers ha detto...

Bellissimo concerto e bel blog. Complimenti. quando hai tempo mi farebbe piacere se passassi dal mio:

http://nuovisuoni.blogspot.com/

ciao

emma ha detto...

C'ero anch'io ieri sera a San Siro ....... Grazie BOSS!!!

Non ho più parole nè voce: un'emozione indescrivibile, ogni volta ancora meglio delle precedenti

A presto grande mito!!!

Anna ha detto...

Invidia nera......

steu ha detto...

nella scaletta ti sei dimenticato HUNGRY HEART ( TRA LE MIE PREFERITE ) CON BANDIERA ITALIANA SULLE SPALLE!

silvano ha detto...

@Steu: grazie per la segnalazione. Rimediato. E' anche una delle mie preferite. Ma dopo ieri sera, dopo l'intensità di quel concerto, c'è ancora qualcosa che non sia preferito?
ciao.

Gianna ha detto...

Vieni da me,per favore?

Byron ha detto...

Grande, grande, grande. Avrei troppo voluto esserci, ma almeno ho la consolazione del concerto in Spagna che mi aspetta. Concordo assolutamente con te su quello che scrivi dell'America di Bruce. Lo dicevo anche io nella mia recensione di Londra, ed è per me una cosa importantissima che quando Bruce parla di America parla sia dell'ideale terra di speranze e di sogni, ma anche delle sue reali trappole, ingiustizie e contraddizioni. La sua è una delle voci Americane più sensibili e lucide di questi tempi, e personalmente mi influenza moltissimo (sto facendo il dottorato in cinema Americano post-9/11).

Il progetto Seeger Sessions, che come te trovo assurdo criticare, lo vedo proprio all'interno di questo tema di Bruce: scoprire l'America vera, con le sue radici e la sua storia per rimettere tutto in gioco, senza dimenticare da dove si viene, e dove si dovrebbe andare. Sto fremendo perchè si sente in giro che c'è un nuovo progetto con le Seeger Sessions, possibilmente legato alla campagna di Obama. A quel punto io prendo un aereo e me ne vado dall'altra parte dell'oceano!

See you on the road, adesso comunque ti linko. Ciao!

darkste ha detto...

anche un collega é andato e stamattina é arrivato urlando

Rosalita Come Out Tonight! ha detto...

Grazie Bruce, grazie. La musica e le emozioni di ieri sera continuano ad invadermi e mi sorreggeranno fino al prossimo incontro.
Grazie Silvano hai commentato la serata eccellentemente, meglio del Corriere, grazie.
Luka

silvano ha detto...

@luka: d'accordo che siamo amici da una vita ma.....

Alligatore ha detto...

Si, meglio del Corriere Silvano, folgorato dalla luce ...
Completa sintonia sulle "Seeger Sessions" con te e con Byron. Un'altra america è possibile?

Anonimo ha detto...

Beato te... qua per ascoltare musica come si deve o metti su un CD oppure ti fai le cover suonando tu stesso...

Streghetta ha detto...

Meno male che ci sei tu a regalarci descrizioni così tanto minuziose da far emozionare anche chi come me non ha partecipato al grande evento. Notte

Nella ha detto...

Buongiorno e buon weekend

Gianna ha detto...

Ciao silvano!

Ishtar ha detto...

Silvano guarda che da me ti attendono dei premi!
Ciao

Nella ha detto...

Ciao Silvano, buonanotte =)

3fix ha detto...

Nato per correre, e noi con lui!
Grande Bruce.

Anonimo ha detto...

C'ero anche io!*_*
Bellissimo *_*
W il Boss!
Maggie