Un bravissimo a Iacona per la sua inchiesta e una sola domanda: ma cosa fa la sinistra in Italia? Se non si occupa della vergogna del problema dell'alloggio per milioni di persone, che fa?
The screen door slams Mary's dress waves Like a vision she dances across the porch As the radio plays Roy Orbison singing for the lonely Hey that's me and I want you only
31 gen 2010
Pagano sempre quelli
Pagano sempre quelli, quelli che i soldi non li hanno.
Va così il mondo, da sempre solo che ora sembra andare ancora più in questa direzione.
Si dice che il capitalismo sia alla crisi più grave della sua storia.
Chissà cosa succederà, i giochi sono ancora aperti.
La Grecia, area Euro, è sull'orlo del fallimento. Dovesse fallire si tirerebbe nel baratro il Portogallo, la Spagna, molto probabilmente l'Italia e a quel punto ogni cosa sarebbe possibile.
I paesi europei salveranno la Grecia o la lasceranno andare al suo destino?
Certo è singolare che le banche ed i grandi trust salvati con i soldi pubblici dei lavoratori e dei pensionati ora siano i protagonisti della speculazione che gioca a far fallire gli stati e le persone che li hanno aiutati.
Comunque andrà questa fantapolica e fantaeconomia una cosa sin d'ora è sicura pagheranno i ceti più deboli gli unici che hanno sempre pagato.
Va così il mondo, da sempre solo che ora sembra andare ancora più in questa direzione.
Si dice che il capitalismo sia alla crisi più grave della sua storia.
Chissà cosa succederà, i giochi sono ancora aperti.
La Grecia, area Euro, è sull'orlo del fallimento. Dovesse fallire si tirerebbe nel baratro il Portogallo, la Spagna, molto probabilmente l'Italia e a quel punto ogni cosa sarebbe possibile.
I paesi europei salveranno la Grecia o la lasceranno andare al suo destino?
Certo è singolare che le banche ed i grandi trust salvati con i soldi pubblici dei lavoratori e dei pensionati ora siano i protagonisti della speculazione che gioca a far fallire gli stati e le persone che li hanno aiutati.
Comunque andrà questa fantapolica e fantaeconomia una cosa sin d'ora è sicura pagheranno i ceti più deboli gli unici che hanno sempre pagato.
30 gen 2010
29 gen 2010
J.D. Salinger (January 1, 1919 - January 27, 2010)
"I hope to hell that when I do die somebody has the sense to just dump me in the river or something. Anything except sticking me in a goddamn cemetery. People coming and putting a bunch of flowers on your stomach on Sunday, and all that crap. Who wants flowers when you’re dead? Nobody."
J. D. Salinger - from The catcher in The Rye
J. D. Salinger - from The catcher in The Rye
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Il Governo combatte la povertà o i poveri?
Se Delinquente = Immigrato e Immigrato = Povero allora Povero è uguale a Delinquente.
28 gen 2010
27 gen 2010
La banalità della Shoah - 27 gennaio 1945
...il male non ha né profondità, né una dimensione demoniaca. Può ricoprire il mondo intero e devastarlo, precisamente perché si diffonde come un fungo sulla sua superficie. E’ una sfida al pensiero, perché il pensiero vuole andare in fondo, tenta di andare alle radici delle cose, e nel momento che s’interessa al male viene frustrato, perché non c’è nulla. Questa è la banalità. Solo il Bene ha profondità, e può essere radicale (...).
La manifestazione del vento del pensiero non è la conoscenza; è l'attitudine a discernere il bene dal male, il bello dal brutto.
Hannah Arendt.La manifestazione del vento del pensiero non è la conoscenza; è l'attitudine a discernere il bene dal male, il bello dal brutto.
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26 gen 2010
Amelia - di Mira Nair
Regia: Mira Nair
Sceneggiatura: Ronald Bass
Attori: Hilary Swank, Richard Gere, Ewan McGregor, Virginia Madsen, Mia Wasikowska, Christopher Eccleston, Joe Anderson, Aaron Abrams, Mark Caven, Ryann Shane, Dylan Roberts, William Cuddy
Personaggio ben reso da una brava Hilary Swank, ben sostenuta da un Richard Gere che ben si comporta pur relegato in un ruolo da comprimario.
Sceneggiatura: Ronald Bass
Attori: Hilary Swank, Richard Gere, Ewan McGregor, Virginia Madsen, Mia Wasikowska, Christopher Eccleston, Joe Anderson, Aaron Abrams, Mark Caven, Ryann Shane, Dylan Roberts, William Cuddy
Ieri sera al cineforum ho visto il film “Amelia” per la regia di Mira Nair con Hilay Swank e Richard Gere.
La trama narra l’incontro di Amelia Earhart (Hilary Swank) con George Putnam (Richard Gere) la nascita del loro connubio di lavoro e poi d’amore e quindi le imprese di Amelia grande pilota d’aereo e prima donna che portò a termine in solitaria la trasvolata dell’Atlantico dopo Lindbergh.
Tentò poi il giro del mondo in aereo, impresa che non era mia riuscita a nessuno e non riuscì neppure a lei e che la vide perdere la vita in pieno oceano Pacifico.
Figura leggendaria quella di Amelia Earhart, eroina dell’emancipazione femminile e simbolo del progresso del 900.La trama narra l’incontro di Amelia Earhart (Hilary Swank) con George Putnam (Richard Gere) la nascita del loro connubio di lavoro e poi d’amore e quindi le imprese di Amelia grande pilota d’aereo e prima donna che portò a termine in solitaria la trasvolata dell’Atlantico dopo Lindbergh.
Tentò poi il giro del mondo in aereo, impresa che non era mia riuscita a nessuno e non riuscì neppure a lei e che la vide perdere la vita in pieno oceano Pacifico.
Personaggio ben reso da una brava Hilary Swank, ben sostenuta da un Richard Gere che ben si comporta pur relegato in un ruolo da comprimario.
Film piacevole, seppur con qualche lentezza eccessiva, non mi ha però del tutto convinto.
Mi è sembrato riuscito a metà, perso in una terra di nessuno, diviso ed indeciso se procedere ad un approfondimento della vita sentimentale di Amelia o al racconto appassionante dell’avventura e delle emozioni del volo degli albori, della ricerca dell’impresa della libertà reale e simbolica della donna del XX secolo.
In questa indecisione si è persa la regista, ed ha trovato il suo limite il film.
Infatti tanto erano belle le inquadrature e le immagini del volo radente, delle soggettive della Swank e dei suoi primi piani alla cloche dell’aereo, tanto sono risultati stucchevoli, scontati e a tratti involontariamente comici i dialoghi e le pene d’amore della sua vita coniugale.
Peccato, la storia ed il personaggio Amelia avevano le potenzialità per essere autenticamente epici ed avventurosi, il tentativo di edulcorazione dei tratti aspri, anche somatici, della Amelia/Swank, si è rivelato pessimo.
Mi è sembrato riuscito a metà, perso in una terra di nessuno, diviso ed indeciso se procedere ad un approfondimento della vita sentimentale di Amelia o al racconto appassionante dell’avventura e delle emozioni del volo degli albori, della ricerca dell’impresa della libertà reale e simbolica della donna del XX secolo.
In questa indecisione si è persa la regista, ed ha trovato il suo limite il film.
Infatti tanto erano belle le inquadrature e le immagini del volo radente, delle soggettive della Swank e dei suoi primi piani alla cloche dell’aereo, tanto sono risultati stucchevoli, scontati e a tratti involontariamente comici i dialoghi e le pene d’amore della sua vita coniugale.
Peccato, la storia ed il personaggio Amelia avevano le potenzialità per essere autenticamente epici ed avventurosi, il tentativo di edulcorazione dei tratti aspri, anche somatici, della Amelia/Swank, si è rivelato pessimo.
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film
Un saluto dal grande Frank Zappa
Non fosse che l'ironia e la capacità dissacratoria del grande e compianto Frank Zappa è praticamente infinita e senza tempo, questa sarebbe una foto particolarmente inquietante.
La sinistra è un blobfish?
La sinistra attraversa la sua crisi definitiva e viaggia verso l'estinzione come il triste Blobfish della foto, o le candidature Vendola e soprattutto Bonino rappresentano ciò che sarà domani, il futuro e l'uscita dalla crisi cominciata negli anni 80?
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politica
25 gen 2010
24 gen 2010
23 gen 2010
Il miracolo economico italiano
La situazione sociale ed economica italiana ha dell'incredibile.
I dati Istat pubblicati nei giorni scorsi relativi alla spesa pubblica evidenziano che sotto i governi Berlusconi-Tremonti, chè già si sa gli altri son comparse o macchiette, è in continua espansione e sembrerebbe al limite del fuori controllo.
Dal 2001 ad oggi si è sempre espansa, con la piccola parentesi di rientro dell'anno e mezzo del Governo Prodi.
In questa situazione si potrebbe comunque sostenere che a fronte di questa allegra gestione magari son cresciuti i servizi ad esempio scuola e sanità.
Invece no, ci troviamo dinanzi al paradosso che i cittadini assistono ad un continuo peggioramento dei servizi pubblici ed a una loro strisciante privatizzazione.
La domanda, per dirla alla Lubrano, a questo punto sorge spontanea: " Ma se aumenta la spesa pubblica e diminuisono i servizi dove finisce quel fiume di soldi?".
Quando faremo crack forse uscirà la risposta.
Poi si guardano i dati OCSE e risulta che l'Italia l'anno scorso ha un avuto una flessione del PIL del 5% e si prevede per il 2010 un aumento del PIL del 1%.
I nostri diretti concorrenti in Europa, Francia e Germania, hanno avuto nel 2009 una felssione del 2,5% e per loro quest'anno è stimata una crescita tra l'1,5 ed il 2%.
Pure la maggior parte delle persone si riempe la bocca con lo slogan che l'Italia ha retto meglio degli altri la crisi e ne uscirà prima.
Cosa dire anche qui di fronte ad una società presa da Alzheimer? Speriamo bene, ma temo sarà un 2010 devastante da un punto di vista economico, perchè non c'è nemmeno la percezione diffusa della difficoltà.
Si vive in una bolla informativa illusoria e nemmeno ci si chiede come mai migliaia di persone se ne stanno giorno e notte sui tetti delle fabbriche nell'estremo e disperato tentativo di mantenere il loro posto di lavoro.
Va tutto bene. Per quanto ancora?
I dati Istat pubblicati nei giorni scorsi relativi alla spesa pubblica evidenziano che sotto i governi Berlusconi-Tremonti, chè già si sa gli altri son comparse o macchiette, è in continua espansione e sembrerebbe al limite del fuori controllo.
Dal 2001 ad oggi si è sempre espansa, con la piccola parentesi di rientro dell'anno e mezzo del Governo Prodi.
In questa situazione si potrebbe comunque sostenere che a fronte di questa allegra gestione magari son cresciuti i servizi ad esempio scuola e sanità.
Invece no, ci troviamo dinanzi al paradosso che i cittadini assistono ad un continuo peggioramento dei servizi pubblici ed a una loro strisciante privatizzazione.
La domanda, per dirla alla Lubrano, a questo punto sorge spontanea: " Ma se aumenta la spesa pubblica e diminuisono i servizi dove finisce quel fiume di soldi?".
Quando faremo crack forse uscirà la risposta.
Poi si guardano i dati OCSE e risulta che l'Italia l'anno scorso ha un avuto una flessione del PIL del 5% e si prevede per il 2010 un aumento del PIL del 1%.
I nostri diretti concorrenti in Europa, Francia e Germania, hanno avuto nel 2009 una felssione del 2,5% e per loro quest'anno è stimata una crescita tra l'1,5 ed il 2%.
Pure la maggior parte delle persone si riempe la bocca con lo slogan che l'Italia ha retto meglio degli altri la crisi e ne uscirà prima.
Cosa dire anche qui di fronte ad una società presa da Alzheimer? Speriamo bene, ma temo sarà un 2010 devastante da un punto di vista economico, perchè non c'è nemmeno la percezione diffusa della difficoltà.
Si vive in una bolla informativa illusoria e nemmeno ci si chiede come mai migliaia di persone se ne stanno giorno e notte sui tetti delle fabbriche nell'estremo e disperato tentativo di mantenere il loro posto di lavoro.
Va tutto bene. Per quanto ancora?
22 gen 2010
John Zorn - Painkiller - Verona 1997
Nota originariamente pubblicato sul blog I Visiionari il 2 giugno 2008.
Nei prossimi giorni andrò a vedere ed ascoltare al Teatro Romano, all'interno della rassegna Verona Jazz 2008, John Zorn.
Lo vidi già nel 1997 in occasione di una sua precedente partecipazione alla rassegna jazzistica veronese. Fu un'esperienza indimenticabile e per molti versi divertente.
Andai al teatro con un carissimo amico e, per la prima in vita nostra, avevamo preso i biglietti “buoni” per la platea numerata. Prima per anni eravamo andati sempre sui gradoni di pietra super caldi dell'anfiteatro. Finalmente seduti comodi, i nostri posti prenotati, vicini al palco. Cambiava il pubblico. Sui gradoni gli appassionati, in platea oltre ad una quota di appassionati anche un numero esagerato di modaioli (nella loro mentalità il jazz fa fine, è figo e impegnato: non so se conosciate il tipo umano). Mentre attendevamo il set di Zorn, ricordo mi ero divertito ad ascoltare i discorsi delle signore bene, vestite con gran abiti da sera come per la prima areniana di Aida. Queste tra abiti firmati, gioielli milionari, si riempivano la bocca del loro ultimo viaggio newyorchese e dell'atmosfera che là si respirava. E allora via con discorsi sull'avanguardia jazz, la musica minimalista, la sperimentazione, i fermenti culturali, il crossover musicale, il village, Soho, gli intellettuali e chi più ne ha più ne metta. Ascoltavo questi discorsi divertendomi e pensando a cosa avrebbero fatto una volta iniziato il concerto dato che palesemente non avevano nemmeno una lontana idea di cosa le aspettasse.
Finalmente si spengono le luci. Entrano i musicisti. Bill Laswell comincia a ravanare manco fosse una straotcaster il suo bassso elettrico, dà le spalle al pubblico e guarda esclusivamente il muro di amplificatori Marshall, che restituiscono un volume di suono da far sanguinare i timpani. Il batterista, si mette a battere sui tamburi seguendo un altro ritmo, un'altra linea melodica (?!) ad una velocità folle, degna e superiore al più acclamato batterista speed/trash/metal. Zorn, se ne sta in un angolo tranquillo. Mi guardo attorno e vedo sorpresa e terrore degli occhi delle signore e non solo di quelle a dir la verità. Poi entra anche Zorn con il suo sax alto, ma non suona; cerca, su questa base metal fatta da basso e batteria suoni; improvvisa tralasciando la sia pur minima ricerca di una nota, ma dedicandosi alla ricerca delle possibilità soniche del suo sax alto e dei microfoni. Straordinario, il caos primordiale, la materia indifferenziata prima del big bang, ancora non esistono gli elementi, gli atomi sono scomposti nei loro componenti primigeni e frullati nel frullatore dell'universo. Alla fine del primo pezzo è cominciata la fuga delle signore e dei loro accompagnatori. Eh la scena underground e dell'avanguardia newyorchese sa essere spietata con i polli! E' andata avanti così con continue defezioni per una buona parte del concerto sino a che c'è stata la fuga generale e siamo rimasti in pochissimi. Che cos'era successo? UNA COSA INDIMENTICABILE! Ad un certo punto Zorn, alla ricerca di sempre nuovi suoni, ha smesso di suonare il sax ed ha cominciato a cercare con la voce di fare sperimentazione. Forzando all'inverosimile corde vocali, gola e diaframma, sino a che per gli sforzi ha vomitato sul microfono ed ha fatto sentire il suono del vomito al pubblico, dei succhi gastrici che risalgono l'esofago. A quel punto come dicevo se ne sono andati quasi tutti. Un piccolo gruppo di sopravvissuti si è goduto sino alla fine il concerto, senza più rompipalle intorno. Io c'ero.
Nel filmato, reperito su you tube, un pezzo di quel concerto ed il momento della sperimentazione vocale e del vomito (purtroppo quando vomita non viene inquadrato).
Lo vidi già nel 1997 in occasione di una sua precedente partecipazione alla rassegna jazzistica veronese. Fu un'esperienza indimenticabile e per molti versi divertente.
Andai al teatro con un carissimo amico e, per la prima in vita nostra, avevamo preso i biglietti “buoni” per la platea numerata. Prima per anni eravamo andati sempre sui gradoni di pietra super caldi dell'anfiteatro. Finalmente seduti comodi, i nostri posti prenotati, vicini al palco. Cambiava il pubblico. Sui gradoni gli appassionati, in platea oltre ad una quota di appassionati anche un numero esagerato di modaioli (nella loro mentalità il jazz fa fine, è figo e impegnato: non so se conosciate il tipo umano). Mentre attendevamo il set di Zorn, ricordo mi ero divertito ad ascoltare i discorsi delle signore bene, vestite con gran abiti da sera come per la prima areniana di Aida. Queste tra abiti firmati, gioielli milionari, si riempivano la bocca del loro ultimo viaggio newyorchese e dell'atmosfera che là si respirava. E allora via con discorsi sull'avanguardia jazz, la musica minimalista, la sperimentazione, i fermenti culturali, il crossover musicale, il village, Soho, gli intellettuali e chi più ne ha più ne metta. Ascoltavo questi discorsi divertendomi e pensando a cosa avrebbero fatto una volta iniziato il concerto dato che palesemente non avevano nemmeno una lontana idea di cosa le aspettasse.
Finalmente si spengono le luci. Entrano i musicisti. Bill Laswell comincia a ravanare manco fosse una straotcaster il suo bassso elettrico, dà le spalle al pubblico e guarda esclusivamente il muro di amplificatori Marshall, che restituiscono un volume di suono da far sanguinare i timpani. Il batterista, si mette a battere sui tamburi seguendo un altro ritmo, un'altra linea melodica (?!) ad una velocità folle, degna e superiore al più acclamato batterista speed/trash/metal. Zorn, se ne sta in un angolo tranquillo. Mi guardo attorno e vedo sorpresa e terrore degli occhi delle signore e non solo di quelle a dir la verità. Poi entra anche Zorn con il suo sax alto, ma non suona; cerca, su questa base metal fatta da basso e batteria suoni; improvvisa tralasciando la sia pur minima ricerca di una nota, ma dedicandosi alla ricerca delle possibilità soniche del suo sax alto e dei microfoni. Straordinario, il caos primordiale, la materia indifferenziata prima del big bang, ancora non esistono gli elementi, gli atomi sono scomposti nei loro componenti primigeni e frullati nel frullatore dell'universo. Alla fine del primo pezzo è cominciata la fuga delle signore e dei loro accompagnatori. Eh la scena underground e dell'avanguardia newyorchese sa essere spietata con i polli! E' andata avanti così con continue defezioni per una buona parte del concerto sino a che c'è stata la fuga generale e siamo rimasti in pochissimi. Che cos'era successo? UNA COSA INDIMENTICABILE! Ad un certo punto Zorn, alla ricerca di sempre nuovi suoni, ha smesso di suonare il sax ed ha cominciato a cercare con la voce di fare sperimentazione. Forzando all'inverosimile corde vocali, gola e diaframma, sino a che per gli sforzi ha vomitato sul microfono ed ha fatto sentire il suono del vomito al pubblico, dei succhi gastrici che risalgono l'esofago. A quel punto come dicevo se ne sono andati quasi tutti. Un piccolo gruppo di sopravvissuti si è goduto sino alla fine il concerto, senza più rompipalle intorno. Io c'ero.
Nel filmato, reperito su you tube, un pezzo di quel concerto ed il momento della sperimentazione vocale e del vomito (purtroppo quando vomita non viene inquadrato).
21 gen 2010
La società degli eterodiretti
“La società del Gps è popolata di persone etero-dirette, che si muovono senza un disegno, né un progetto. Non sanno dove andare e neppure dove sono. Questa società - questa scuola - non ha bisogno di geografia, né di geografi. Ma neppure della storia: visto che la geografia spiega la storia e viceversa. Questa società - questa scuola - questo paese: dove il tempo si è fermato e il territorio è scomparso. Dove le persone stanno ferme. Nello stesso punto e nello stesso istante. In attesa che il Gps parli. E ci indichi la strada.”
Link all'artcolo di Ilvo Diamanti.
Link all'artcolo di Ilvo Diamanti.
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cronaca
20 gen 2010
Emmatar
Non so come andranno a finire le elezioni regionali nel Lazio.
Dopo la candidatura di Emma Bonino però una piccola speranza, a fronte del disastro preannunciato, si è riaccesa.
Ai radicali si potranno imputare milioni di difetti ma non quello di non saper fare le campagne elettorali.
La Bonino con questo spot dimostra di saper usare la rete come pochi, anzi come forse nessuno dei politici italiani.
Forza Emma!
Dopo la candidatura di Emma Bonino però una piccola speranza, a fronte del disastro preannunciato, si è riaccesa.
Ai radicali si potranno imputare milioni di difetti ma non quello di non saper fare le campagne elettorali.
La Bonino con questo spot dimostra di saper usare la rete come pochi, anzi come forse nessuno dei politici italiani.
Forza Emma!
Bettino Craxi
Ecco credo che una commissione parlamentare bi partisan potrebbe trovare un giusto compromesso tra le esigenze del Governo e quelle dell'opposizione per la nuova tonomastica italiana.
(via Spinoza)
(via Spinoza)
19 gen 2010
Una Donna per amico - Lucio Battisti
Probabilmente mi son fatto influenzare dalla foto pubblicata nel post precdente sul tempo che passa e fugge e non solo per De Niro e Scorsese, e mi sono ricordato di questa vecchia canzone di Lucio Battisti.
Mi son ricordato di quando ero un ragazzetto senza arte nè parte, un adolescente che solo voleva essere uguale alla massa dei suoi simili.
Mi son ricordato delle prime festine, dei primi discorsi fatti con gli amici, delle prime cotte che inevitabilmente non erano corrisposte.
Del rifugiarsi in discorsi da grandi, nell'affrontare i massimi sistemi, nel sopportare infinite sofferenze d'adolescente.
Ricordo che una delle domande ricorrenti per discutere, per confrontarsi, anche per giocare, era
"Ma è possibile l'amicizia tra uomo e donna?"
Ora per gioco la rifaccio a voi "Ma è possibile l'amicizia tra uomo e donna?"
Mi son ricordato di quando ero un ragazzetto senza arte nè parte, un adolescente che solo voleva essere uguale alla massa dei suoi simili.
Mi son ricordato delle prime festine, dei primi discorsi fatti con gli amici, delle prime cotte che inevitabilmente non erano corrisposte.
Del rifugiarsi in discorsi da grandi, nell'affrontare i massimi sistemi, nel sopportare infinite sofferenze d'adolescente.
Ricordo che una delle domande ricorrenti per discutere, per confrontarsi, anche per giocare, era
"Ma è possibile l'amicizia tra uomo e donna?"
Ora per gioco la rifaccio a voi "Ma è possibile l'amicizia tra uomo e donna?"
Una Donna per amico
Può darsi ch'io non sappia cosa dico,
scegliendo te - una donna - per amico,
ma il mio mestiere è vivere la vita
che sia di tutti i giorni o sconosciuta;
ti amo, forte, debole compagna
che qualche volta impara e a volte insegna.
L'eccitazione è il sintomo d'amore
al quale non sappiamo rinunciare.
Le conseguenze spesso fan soffrire,
a turno ci dobbiamo consolare
e tu amica cara mi consoli
perché ci ritroviamo sempre soli.
Ti sei innamorata di chi?
Troppo docile, non fa per te.
Lo so divento antipatico
ma è sempre meglio che ipocrita.
D'accordo, fa come vuoi I miei consigli mai.
Mi arrendo fa come vuoi
ci ritroviamo come al solito poi
Ma che disastro, io mi maledico
ho scelto te - una donna - per amico,
ma il mio mestiere è vivere la vita
che sia di tutti i giorni o sconosciuta;
ti odio forte, debole compagna
che poche volte impara e troppo insegna.
Non c'è una gomma ancor che non si buchi.
Il mastice sei tu, mia vecchia amica.
La pezza sono io, ma che vergogna.
Che importa, tocca a te, avanti, sogna.
Ti amo, forte, debole compagna
che qualche volta impara e a volte insegna.
Mi sono innamorato? Sì, un po'.
Rincoglionito? Non dico no.
Per te son tutte un po' squallide.
La gelosia non è lecita.
Quello che voglio lo sai, non mi fermerai
Che menagramo che sei,
eventualmente puoi sempre ridere poi
Ma che disastro, io mi maledico
ho scelto te - una donna - per amico,
ma il mio mestiere è vivere la vita
che sia di tutti i giorni o sconosciuta;
ti amo forte, debole compagna
che qualche volta impara e qualche insegna.
scegliendo te - una donna - per amico,
ma il mio mestiere è vivere la vita
che sia di tutti i giorni o sconosciuta;
ti amo, forte, debole compagna
che qualche volta impara e a volte insegna.
L'eccitazione è il sintomo d'amore
al quale non sappiamo rinunciare.
Le conseguenze spesso fan soffrire,
a turno ci dobbiamo consolare
e tu amica cara mi consoli
perché ci ritroviamo sempre soli.
Ti sei innamorata di chi?
Troppo docile, non fa per te.
Lo so divento antipatico
ma è sempre meglio che ipocrita.
D'accordo, fa come vuoi I miei consigli mai.
Mi arrendo fa come vuoi
ci ritroviamo come al solito poi
Ma che disastro, io mi maledico
ho scelto te - una donna - per amico,
ma il mio mestiere è vivere la vita
che sia di tutti i giorni o sconosciuta;
ti odio forte, debole compagna
che poche volte impara e troppo insegna.
Non c'è una gomma ancor che non si buchi.
Il mastice sei tu, mia vecchia amica.
La pezza sono io, ma che vergogna.
Che importa, tocca a te, avanti, sogna.
Ti amo, forte, debole compagna
che qualche volta impara e a volte insegna.
Mi sono innamorato? Sì, un po'.
Rincoglionito? Non dico no.
Per te son tutte un po' squallide.
La gelosia non è lecita.
Quello che voglio lo sai, non mi fermerai
Che menagramo che sei,
eventualmente puoi sempre ridere poi
Ma che disastro, io mi maledico
ho scelto te - una donna - per amico,
ma il mio mestiere è vivere la vita
che sia di tutti i giorni o sconosciuta;
ti amo forte, debole compagna
che qualche volta impara e qualche insegna.
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canzoni
Craxi o demone o santo
Ma possibile che in questo scalcinato belpaese si debba passare, come nel caso di Craxi, da demoni portatori di tutti i mali a santi martiri della libertà, senza alcuna gradazione intermedia?
Cazzo, non si può pacatamente dire che solo di ladro si trattava e prima e dopo?
Cazzo, non si può pacatamente dire che solo di ladro si trattava e prima e dopo?
18 gen 2010
Bronson e il serpente
Lui è Bronson, un labrador nero di dieci anni. E' stato protagonista di una brutta avventura nel giardino di casa sua, in Australia. Mentre giocava infatti un serpente gli si è attorcigliato attorno al naso. Il padrone accortosi che il suo cane era in pericolo, lo ha esortato a rimanere calmo e fermo in attesa di una squadra di esperti soccorritori Nella foto Bronson giustamente preoccupato ed immobile attende di essere liberato.
(link alla notizia)
(link alla notizia)
Avatar non sono andato a vederlo
...Braccato dai colleghi…
No non sono andato a vedere Avatar.
Ok?
No non voglio sapere che gli effetti sono belisssimi, non mi interessa niente degli effetti e che è meglio di guerre stellari e che non vai mai al cinema ma quando ci sono questi film qua come si fa a non andarci e che c'era il 3D e ti hanno dato gli occhiali e che si vedeva come fosse vero e che gli occhiali ti hanno fatto venire solo un po' di mal di testa ma poco e che eravate due macchine di amici e che ma c'era la coda al multisala ma avevi prenotato i bliglietti.
Perché non sono andato? Io che vado sempre al cinema? Perché ci andrò se e quando ne avrò voglia e forse non ci andrò per niente e forse aspetterò di trovare il dvd a 5 euro a Mediaworld e forse anche allora lo lascerò pure a marcire sullo scaffale.
Non posso non aggiungere il commento di Natalia Aspesi
"AVATAR"? TI FA VENIRE LA NAUSEA AGLI OCCHI! - ASPESI: "Quante volte abbiamo visto un film tale e quale, con il cattivo invasore che perde e il buon selvaggio che vince, e il giovane straniero che s´innamora riamato della bella indigena?
17 gen 2010
Paul McCartney - Good Evening Verona City
Per ora il desiderio di vedere per la prima volta uno dei Beatles dal vivo è ancora solo allo stato di sogno. Ma chissà cosa riserva il destino.
Ieri ho letto che Sir Macca ha deifnitivamente rinunciato al concerto previsto per Giugno 2010 allo stadio San Siro di Milano, non accettando il limite di 78 decibel previsto per legge allo stadio milanese (si vede che la giunta comunale milanese non ha altri problemi e parecchio tempo per star dietro le puttanate- boh affari loro). Certo che dopo McCartney anche gli AC/DC hanno rinunciato a suonare a San Siro, Springsteen ne ha già fatto meno l'anno scorso...continuiamo così facciamoci del male...
Il lato positivo della brutta notizia milanese è però che al Beatle è stata offerta l'Arena di Verona, libera a Settembre 2010. Se come sembra sia vero che Sir Paul abbia annunciato per la fine 2010 il definitivo ritiro dalle scene, allora quella di Verona a settembre sarà un'occasione storica di vederlo dal vivo, in uno splendido anfiteatro romano con un'acustica da sogno.
Dio del rock fa che McCartey in Arena si avveri, l'emozione di vedere uno dei protagonisti più importanti della storia del rock è imperdibile.
Ieri ho letto che Sir Macca ha deifnitivamente rinunciato al concerto previsto per Giugno 2010 allo stadio San Siro di Milano, non accettando il limite di 78 decibel previsto per legge allo stadio milanese (si vede che la giunta comunale milanese non ha altri problemi e parecchio tempo per star dietro le puttanate- boh affari loro). Certo che dopo McCartney anche gli AC/DC hanno rinunciato a suonare a San Siro, Springsteen ne ha già fatto meno l'anno scorso...continuiamo così facciamoci del male...
Il lato positivo della brutta notizia milanese è però che al Beatle è stata offerta l'Arena di Verona, libera a Settembre 2010. Se come sembra sia vero che Sir Paul abbia annunciato per la fine 2010 il definitivo ritiro dalle scene, allora quella di Verona a settembre sarà un'occasione storica di vederlo dal vivo, in uno splendido anfiteatro romano con un'acustica da sogno.
Dio del rock fa che McCartey in Arena si avveri, l'emozione di vedere uno dei protagonisti più importanti della storia del rock è imperdibile.
Milano da bere - Formigoni e Lupi come Jake e Elwood
Sir Paul Mc Cartney e gli AC/DC hanno annunciato di rinunciare ai loro concerti previsti per l'estate 2010 allo stadio San Siro, non accettando il limite dei 78 decibel imposti per legge nel capoluogo lombardo.
Nell'hinterland milanese un assessore sconosciuto è salito agli onori della cronaca per la veemente denuncia del Diario di Anna Frank ed i suoi contenuti “sessualmente spinti”, in varie province e provincette lombarde, in posti dimenticati dagli uomini e da Dio parecchi assessori fanno politica vietando il kebab, gli assembramenti, inventandosi improbabili divieti in una corsa affannosa a chi dice la cazzata dell'anno.
Eppure tutti son contenti, Formigoni e la sua CL stanno facendo il pieno da anni ingrassandosi (di meriti ovviamente) come tordi. Ogni tanto uno scandaletto sfiora il super governatore, ma non lo scalfisce. La politica sua e di CL evidentemente è dall'alto illuminata, ci son disegni che i poveri fessi non possono capire, "siamo in missione per conto di Dio" verrebbe da mutuare dal famoso film. Certo non si vedono né Jake né Elwood, ma solo Formigoni e Lupi e sullo sfondo invece di Chicago la Milano da bere (ma cristianamente s'intende).
Nell'hinterland milanese un assessore sconosciuto è salito agli onori della cronaca per la veemente denuncia del Diario di Anna Frank ed i suoi contenuti “sessualmente spinti”, in varie province e provincette lombarde, in posti dimenticati dagli uomini e da Dio parecchi assessori fanno politica vietando il kebab, gli assembramenti, inventandosi improbabili divieti in una corsa affannosa a chi dice la cazzata dell'anno.
Eppure tutti son contenti, Formigoni e la sua CL stanno facendo il pieno da anni ingrassandosi (di meriti ovviamente) come tordi. Ogni tanto uno scandaletto sfiora il super governatore, ma non lo scalfisce. La politica sua e di CL evidentemente è dall'alto illuminata, ci son disegni che i poveri fessi non possono capire, "siamo in missione per conto di Dio" verrebbe da mutuare dal famoso film. Certo non si vedono né Jake né Elwood, ma solo Formigoni e Lupi e sullo sfondo invece di Chicago la Milano da bere (ma cristianamente s'intende).
16 gen 2010
Il Diario di Anna Frank hard core secondo il Grimoldi
Nella foto Paolo Grimoldi della Lega Nord, assurto alla notorietà della cronaca per l'interrogazione inoltrata al Ministro Gelmini circa le pagine hard del Diario di Anna Frank.
Infatti secondo il Grimoldi, nella versione integrale "vi è un passo nel quale Anna Frank descrive in modo minuzioso e approfondito le proprie parti intime e la descrizione è talmente dettagliata da suscitare inevitabilmente turbamento in bambini della scuola elementare".
La lettura integrale dello scandaloso testo avveniva in una scuola elementare del milanese.
Ora la domanda che mi angoscia è questa:
"Ma secondo voi il Grimoldi è un idiota, un nazista o tutti e due?"
P.S. se avete delle copie del deamicisiano Cuore a casa, nascondetele, chè il sollecito Grimoldi potrebbe denunciarvi scoprendo fortuitamente che vi si trattano temi scandalosi quali una scuola che sembrava in alcuni racconti funzionare o addirittura che inneggiavano all'unità diItalia.
Infatti secondo il Grimoldi, nella versione integrale "vi è un passo nel quale Anna Frank descrive in modo minuzioso e approfondito le proprie parti intime e la descrizione è talmente dettagliata da suscitare inevitabilmente turbamento in bambini della scuola elementare".
La lettura integrale dello scandaloso testo avveniva in una scuola elementare del milanese.
Ora la domanda che mi angoscia è questa:
"Ma secondo voi il Grimoldi è un idiota, un nazista o tutti e due?"
P.S. se avete delle copie del deamicisiano Cuore a casa, nascondetele, chè il sollecito Grimoldi potrebbe denunciarvi scoprendo fortuitamente che vi si trattano temi scandalosi quali una scuola che sembrava in alcuni racconti funzionare o addirittura che inneggiavano all'unità diItalia.
Springsteen on the beach
A 60 anni certo non Bruce non è più il futuro del rock and roll, ma a giudicare dalla condizione fisica di questo sessantenne, direi che il presente e l'immediato futuro del rock possono stare tranquilli.
Il Boss è sempre sulla cresta dell'onda e non ne scenderà tanto presto.
Stay rock!
Il Boss è sempre sulla cresta dell'onda e non ne scenderà tanto presto.
Stay rock!
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15 gen 2010
L'uguaglianza del dolore
Dire qualcosa sul dolore e sulla disperazione è sempre difficile.
Dire qualcosa su una tragedia di proporzioni bibliche, come quella di Haiti, cui stiamo assistendo tramite i media forse è impossibile.
Il dolore non ha nulla di mistico come molti credono e non ha nemmeno un senso a parte che la sofferenza umana non conosce limiti geografici o di pelle.
L'affannarsi a spiegarlo, capirlo è un tentativo tanto umano quanto inutile di consolarsi.
Restano la solidarietà ed il tentativo di condividerlo, sia pure a distanza ed in modo molto attenuato, nella speranza illusoria di consumarlo per una qualche misteriosa via per alleggerirne del peso le vittime dirette e perchè non giunga reale sino a noi.
Vedi anche il bell'articolo di Massimo Gramellini su La Stampa.
Dire qualcosa su una tragedia di proporzioni bibliche, come quella di Haiti, cui stiamo assistendo tramite i media forse è impossibile.
Il dolore non ha nulla di mistico come molti credono e non ha nemmeno un senso a parte che la sofferenza umana non conosce limiti geografici o di pelle.
L'affannarsi a spiegarlo, capirlo è un tentativo tanto umano quanto inutile di consolarsi.
Restano la solidarietà ed il tentativo di condividerlo, sia pure a distanza ed in modo molto attenuato, nella speranza illusoria di consumarlo per una qualche misteriosa via per alleggerirne del peso le vittime dirette e perchè non giunga reale sino a noi.
Vedi anche il bell'articolo di Massimo Gramellini su La Stampa.
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cronaca
14 gen 2010
David Gilmour in bianco e nero
Non ho alcun post pronto o in preparazione su David Gilmour, ma volevo solo postare questa foto perchè la trovo bellissima.
Augusto Minzolini il pupo imperatore
Non annoierò l'intelligenza di nessuno indicando il puparo che detta il respiro al pupo Minzolini.
Ok che siamo in tempi difficili, che le parole specie se pronunciate da una macchietta velinara come il Minzo non contano un cazzo, ma insomma paragonare un ladro come Craxi a Papa Karol Woytjla mi sembra un po' troppo . Significa perdere il senso della misura e della realtà e scordarsi d'essere un Minzolini qualunque credendo d'essere Augusto l'imperatore.
Ok che siamo in tempi difficili, che le parole specie se pronunciate da una macchietta velinara come il Minzo non contano un cazzo, ma insomma paragonare un ladro come Craxi a Papa Karol Woytjla mi sembra un po' troppo . Significa perdere il senso della misura e della realtà e scordarsi d'essere un Minzolini qualunque credendo d'essere Augusto l'imperatore.
13 gen 2010
Non sopporto Fabio Volo
Non sopporto Fabio Volo ma questa fulmineo ritratto di lui trovato sul web m'ha raddrizzato la giornata:
Li avete mai letti, i libri di Fabio Volo? Sembrano le telefonate di un appuntato dei Carabinieri trascritte da Vasco Rossi. È talmente lontano da essere uno scrittore che ogni volta che pubblica un romanzo Shakespeare se ne sbatte il cazzo nella tomba.
Li avete mai letti, i libri di Fabio Volo? Sembrano le telefonate di un appuntato dei Carabinieri trascritte da Vasco Rossi. È talmente lontano da essere uno scrittore che ogni volta che pubblica un romanzo Shakespeare se ne sbatte il cazzo nella tomba.
D'Alema fa qualcosa di sinistra: dimettiti
Fossimo un paese anglosassone con una consolidata tradizione culturale di tipo pragmatico, in cui si giudicassero le persone in base ai risultati che ottengono e non in base ad ideologie e preconcetti, si potrebbe dire che D’Alema è un politico mediocre e perdente.
Siamo invece in un paese di imbecilli/militanti per cui tutti tendiamo a vederlo come un genio della politica anche se i fatti ci urlano il contrario.
D'Alema, il nemico da battere è davanti e non al seguito o al proprio fianco, per cui si faccia da parte pur essendo il più bravo tra i mediocri.
Siamo invece in un paese di imbecilli/militanti per cui tutti tendiamo a vederlo come un genio della politica anche se i fatti ci urlano il contrario.
D'Alema, il nemico da battere è davanti e non al seguito o al proprio fianco, per cui si faccia da parte pur essendo il più bravo tra i mediocri.
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politica
12 gen 2010
I conti non tornano
Post ripreso dal blog di Anna alias Miss Kappa:
La realtà appresa dai media non è realtà. Chi tace lo fa per una precisa ragione. E anche chi mistifica. E' da aprile che si va chiedendo chiarezza sui numeri della popolazione aquilana disgregata. Noi, qui, nulla sapevamo. E, per forza di cose, volenti o nolenti, dovevamo affidarci ai dati conferiti con il contagocce dalla protezione civile. Il comune non ne ha mai forniti. E allora cosa accade? Accade che persino le persone che tentano di informarsi correttamente devono far capo a giornali e televisione. E trarre, così, un'immagine distorta della realtà. Chi mi segue sa quanto io fossi disperata nel pensare ai miei concittadini proni ai voleri del padre padrone Bertolaso, ridotti marionette nelle sue mani, contenti davanti al televisore a schermo piatto e alla bottiglia di Asti Cinzano nel frigo.O all'hotel gratuito. Pensavo agli Aquilani "assistiti", così chiamano le persone che hanno ricevuto un alloggio in albergo o il famoso tetto sulla testa, come alla gran parte di noi. Ma poi andavo facendo i conti. E non tornavano. Molti risultavano invisibili. Proprio come me. Ma si continuava a strombazzare circa l'efficienza dello Stato italiano che aveva provveduto ad aiutare concretamente i terremotati. Mi dicevo "farò parte di una nettissima minoranza".Ora il Comune di L'Aquila, a nove mesi dalla catastrofe, rende noti i primi dati, tutti da verificare. 2.200 sono gli Aquilani nelle case in affitto concordato e pagato dalla protezione civile, 11.300 quelli entrati nell'acronimo c.a.s.e, 170 nei moduli provvisori, 9.400 gli ospiti in hotel della provincia. I restanti per arrivare a 68.000? Ecco il dato: 30.636 NON ASSISTITI dalla protezione civile, ma in autonoma sistemazione. Casette di legno, roulotte, container,case inagibili, case in affitto pagato di tasca propria. Si deduce che i rimanenti 14.000 abbiano case agibili. Questa notizia mi rincuora. Siamo tanti a non aver piegato il capo. Anche a costo di sacrifici enormi. E siamo in tanti a poter dire,con orgoglio, che stiamo badando a noi stessi, pur nella situazione che si va facendo man mano più tragica.
11 gen 2010
11 anni senza Fabrizio De Andrè
Genova, 18 febbraio 1940 – Milano, 11 gennaio 1999
Quand'ero piccolo m'innamoravo di tutto, correvo dietro ai cani...
Per Rosarno si è alzata solo la voce della Chiesa Cattolica
Per Rosarno si è alzata solo la voce della Chiesa Cattolica, gliene va da dato atto e merito, a sinistra invece ho sentito solo un assordante silenzio.
Da questo Governo non mi aspetto nulla se non la politica scandalosa e razzista che puntualmente esercita, ma dalla sinistra mi aspettavo una parola, una condanna, una presenza sul territorio ai massimi livelli per contrastare la caccia all’uomo che si è consumata nei giorni scorsi.
Temo che il PD e l’armata brancaleone che i critici ancora si ostinano a chiamare sinistra massimalista o radicale, abbiano invece scelto il silenzio per proteggere quel vecchio arnese di Loriero che starebbe molto meglio nel PDL che non nel PD.
Loriero, richiesto della situazione, ha detto che lo Stato ha lasciato sola la Calabria, il che sarà anche vero ma lui doveva denunciare quanto succedeva a Rosarno da mattina a sera 365 giorni all’anno anche e soprattutto se lasciato solo dallo Stato. Avesse Loriero un po’ di decenza si dovrebbe dimettere a costo di perdere le elezioni…tanto che differenza fa a questi livelli se la Regione Calabria sia governata dal centrosinistra anziché dal centrodestra?
Da questo Governo non mi aspetto nulla se non la politica scandalosa e razzista che puntualmente esercita, ma dalla sinistra mi aspettavo una parola, una condanna, una presenza sul territorio ai massimi livelli per contrastare la caccia all’uomo che si è consumata nei giorni scorsi.
Temo che il PD e l’armata brancaleone che i critici ancora si ostinano a chiamare sinistra massimalista o radicale, abbiano invece scelto il silenzio per proteggere quel vecchio arnese di Loriero che starebbe molto meglio nel PDL che non nel PD.
Loriero, richiesto della situazione, ha detto che lo Stato ha lasciato sola la Calabria, il che sarà anche vero ma lui doveva denunciare quanto succedeva a Rosarno da mattina a sera 365 giorni all’anno anche e soprattutto se lasciato solo dallo Stato. Avesse Loriero un po’ di decenza si dovrebbe dimettere a costo di perdere le elezioni…tanto che differenza fa a questi livelli se la Regione Calabria sia governata dal centrosinistra anziché dal centrodestra?
10 gen 2010
Tutto per una ragazza - Nick Hornby
Critici e detrattori potranno pure accusare Nick Hornby di scrivere sempre lo stesso romanzo, e sarà pure vero ma la naturalezza del suo raccontare ha la stessa "ripetitività" del respirare, si può accusare qualcuno di ripetersi perchè respira.
Di questo romanzo non vi tedierò con il riassunto ed il commento, entrambi li potete trovare tranquillamente in rete, ma volevo solo riportare una frase del protagonista, il sedicenne Sam.
"La cosa incredibile, secondo me, è che magari riesci a stare lontanodai guai praticamente sempre nella vita tranne che per cinque secondi, mettiamo, e quei cinque secondi possono ficcarti nei guai peggiori del mondo. E' impressionante se ci pensate."
Di questo romanzo non vi tedierò con il riassunto ed il commento, entrambi li potete trovare tranquillamente in rete, ma volevo solo riportare una frase del protagonista, il sedicenne Sam.
"La cosa incredibile, secondo me, è che magari riesci a stare lontanodai guai praticamente sempre nella vita tranne che per cinque secondi, mettiamo, e quei cinque secondi possono ficcarti nei guai peggiori del mondo. E' impressionante se ci pensate."
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Letteratura
9 gen 2010
Blue Songs
Blue songs sono quelle canzoni che vivono, sono impregnate del “feeling blue”.
Ieri, in seguito ad un commento ad un post di Maurizio, m'è venuta voglia di provare a farne un breve elenco di queste canzoni dolci e vissute fondate su quel feeling difficilmente spiegabile ma facilmente intuibile. Le canozni di questo piccolo elenco, che vorrei voi ampliaste con le vostre proposte, hanno anche nel titolo il blue...ma non è ovviamente obbligatorio, l'importante è il sentimento "blue" che vi suggeriscono...
Allora tra le mie C'E'
Il Blue Hotel di C. Isaak che ti ospita nella notte sulla desert highway:
Blue Hotel, on a lonely highway,
Blue Hotel, life don't work out my way.
I wait alone each lonely night.
La Blue Moon revisited (Song For Elvis) raccontata dalla voce notturna di Margo Timmins:
....
And then one sad day
He went away and he died
Blue Moon, you saw me standing alone
Without a dream in my heart
Without a love of my own
Il grande Dylan con un il capolavoro malinconico Tangled Up in Blue:
And he was standin' on the side of the road
Rain fallin' on his shoes
Heading out for the East Coast
Radio blastin' the news
Straight on through
Tangled up in blue
Blue di Joni Mitchell con l'intro di pianoforte che spiega meglio di mille parole cosa sia il blue feelin':
Blue, songs are like tattoos
...
Blue, here is a shell for you
Inside you'll HEAR a sigh
A foggy lullaby
There is your song from me
Way to Blue di Nick Drake, lirismo al suo massimo...:
Have you seen the land living by the breeze?
Can you understand a light among the trees?
Tell me all that you may know
Show me what you have to show
Tell us all today if you know the way to blue
Blue Valentines del giovane orco Tom Waits, notturna come non mai e tremendamente blue
And I cut my bleedin heart out every nite
And I die a little more on each St. Valentines day
Remember that I promised I would
Write you...
These blue valentines
Blue valentines
Blue valentines
Attendo le vostre....
Ieri, in seguito ad un commento ad un post di Maurizio, m'è venuta voglia di provare a farne un breve elenco di queste canzoni dolci e vissute fondate su quel feeling difficilmente spiegabile ma facilmente intuibile. Le canozni di questo piccolo elenco, che vorrei voi ampliaste con le vostre proposte, hanno anche nel titolo il blue...ma non è ovviamente obbligatorio, l'importante è il sentimento "blue" che vi suggeriscono...
Allora tra le mie C'E'
Il Blue Hotel di C. Isaak che ti ospita nella notte sulla desert highway:
Blue Hotel, on a lonely highway,
Blue Hotel, life don't work out my way.
I wait alone each lonely night.
La Blue Moon revisited (Song For Elvis) raccontata dalla voce notturna di Margo Timmins:
....
And then one sad day
He went away and he died
Blue Moon, you saw me standing alone
Without a dream in my heart
Without a love of my own
Il grande Dylan con un il capolavoro malinconico Tangled Up in Blue:
And he was standin' on the side of the road
Rain fallin' on his shoes
Heading out for the East Coast
Radio blastin' the news
Straight on through
Tangled up in blue
Blue di Joni Mitchell con l'intro di pianoforte che spiega meglio di mille parole cosa sia il blue feelin':
Blue, songs are like tattoos
...
Blue, here is a shell for you
Inside you'll HEAR a sigh
A foggy lullaby
There is your song from me
Way to Blue di Nick Drake, lirismo al suo massimo...:
Have you seen the land living by the breeze?
Can you understand a light among the trees?
Tell me all that you may know
Show me what you have to show
Tell us all today if you know the way to blue
Blue Valentines del giovane orco Tom Waits, notturna come non mai e tremendamente blue
And I cut my bleedin heart out every nite
And I die a little more on each St. Valentines day
Remember that I promised I would
Write you...
These blue valentines
Blue valentines
Blue valentines
Attendo le vostre....
Il body scanner del futuro negli aeroporti
Non è difficile immaginare dove i terroristi nasconderanno gli esplosivi dopo l'introduzione dei body scanner negli aeroporti. Non più nelle mutande ma direttamente nel c..o. Ah ma la sicurezza prima di tutto diranno gli esperti...
8 gen 2010
Lo Stato italiano è al soldo della mafia?
Rosarno:
Ma come, fino a ieri tutti si sono tappati occhi bocca orecchie ignorando le migliaia di schiavi della mafia che lavorano nei campi della mafia a raccogliere i pomodori della mafia, le arance della mafia e oggi, che questi schiavi si ribellano, lo stato manda la polizia a ricacciare gli schiavi ribelli nei campi della mafia?
Ma come, fino a ieri tutti si sono tappati occhi bocca orecchie ignorando le migliaia di schiavi della mafia che lavorano nei campi della mafia a raccogliere i pomodori della mafia, le arance della mafia e oggi, che questi schiavi si ribellano, lo stato manda la polizia a ricacciare gli schiavi ribelli nei campi della mafia?
7 gen 2010
Balotelli e Verona - La storia di due vittime
“Ogni volta che vengo qui il pubblico di Verona mi fa sempre più schifo” questa la pesante e sciocca dichiarazione di Balotelli alla fine della partita tra Chievo e Inter.
Questa vicenda ha qualcosa di paradossale. Balotelli fischiato e fatto oggetto di insulti razzisti in molti se non tutti gli stadi italiani, sceglie proprio quello di Verona, sceglie proprio il pubblico del Chievo per rispondere, per ribellarsi.
Peccato per lui e per tutti che abbia sbagliato l'occasione. Balotelli mi è sembrato quasi l'italiano medio che alla sera dopo una pesante giornata di lavoro se ne torna a casa e sfoga le ingiustizie e le tensioni del lavoro sulla moglie che nulla ha fatto.
Il pubblico del Chievo, ben diverso da quello dell'Hellas Verona estremista e razzista, è il più corretto d'Italia e ieri ha solo fischiato e non ha lanciato alcun insulto razzista.
Eppure Balotelli solo ieri dopo tanti silenzi ha reagito.
A me questa vicenda sembra la storia di due incompresi da una parte Balotelli e dall'altra Verona. Balotelli credo sia il più grande talento del calcio italiano dai tempi di Baggio e però non riesce ad emergere compiutamente, sia il colore della pelle, sia carattere, sia l'impreparazione del pubblico ad accettare un talento diverso dallo stereotipo del bravo giocatorino medio e compitino con i modi e la faccia da bravo ragazzo o altro, non saprei. Poi c'è Verona, città frustrata, che oltre al razzismo non riesce a far emergere i suoi lati di grande solidarietà, volontariato, positività e si trova sempre dipinta e rappresentata da un sindaco xenofobo e pregiudicato.
Balotelli e Verona sono due vittime di una guerra tra poveri e la riprova che due ingiustizie producono solo due torti e altra incomprensione e ingiustizia
Questa vicenda ha qualcosa di paradossale. Balotelli fischiato e fatto oggetto di insulti razzisti in molti se non tutti gli stadi italiani, sceglie proprio quello di Verona, sceglie proprio il pubblico del Chievo per rispondere, per ribellarsi.
Peccato per lui e per tutti che abbia sbagliato l'occasione. Balotelli mi è sembrato quasi l'italiano medio che alla sera dopo una pesante giornata di lavoro se ne torna a casa e sfoga le ingiustizie e le tensioni del lavoro sulla moglie che nulla ha fatto.
Il pubblico del Chievo, ben diverso da quello dell'Hellas Verona estremista e razzista, è il più corretto d'Italia e ieri ha solo fischiato e non ha lanciato alcun insulto razzista.
Eppure Balotelli solo ieri dopo tanti silenzi ha reagito.
A me questa vicenda sembra la storia di due incompresi da una parte Balotelli e dall'altra Verona. Balotelli credo sia il più grande talento del calcio italiano dai tempi di Baggio e però non riesce ad emergere compiutamente, sia il colore della pelle, sia carattere, sia l'impreparazione del pubblico ad accettare un talento diverso dallo stereotipo del bravo giocatorino medio e compitino con i modi e la faccia da bravo ragazzo o altro, non saprei. Poi c'è Verona, città frustrata, che oltre al razzismo non riesce a far emergere i suoi lati di grande solidarietà, volontariato, positività e si trova sempre dipinta e rappresentata da un sindaco xenofobo e pregiudicato.
Balotelli e Verona sono due vittime di una guerra tra poveri e la riprova che due ingiustizie producono solo due torti e altra incomprensione e ingiustizia
6 gen 2010
Povero Daniel Day Lewis
Povero Daniel Day Lewis ma non nessuno gli ha detto che in questa foto sembra Calderoli? D'accordo che Lewis nemmeno ne immaginerà l'esistenza di quell'individuo, ma noi qui in Italia purtroppo ben lo conosciamo.
La mutanda del terrore o il terrore della mutanda?
Dal blog di Vittorio Zucconi:
“Il numero di passeggeri in volo sugli Stati Uniti uccisi dai terroristi nella decade degli anni Zero è stato di 267, quanti erano a bordo dei quattro aerei di linea usati come armi improprie l’11 settembre del 2001. Da allora, nonostante i due goffi tentativi del bombarolo americano con la scarpa esplosiva e del solitario nigeriano con le mutande da guerra santa, più nessuno. Il numero di passeggeri che ogni anno volano nel mondo è, secondo la Iata, superiore ai due miliardi e mezzo, dunque centinaia di milioni di individui, tenendo conto che molti volano più di una volta, e sono 60 milioni soltanto negli Usa. Se agissimo e reagissimo in maniera razionale, dovremmo concludere che il rischio di essere uccisi su un aereo di linea da un assassino suicida jihadista esiste, ma è microscopicamente minuscolo, neppure paragonabile al rischio di andare a impastarci contro un Tir o di morire per intossicazione alimentare (1809 all’anno negli Usa). Eppure ascoltando i governi, guardando i telegiornali isterici, leggendo i giornali, un marziano sbarcato questa mattina avrebbe diritto di pensare che è in atto una strage quotidiana di passeggeri. Per questo si chiama “terrorismo”, perchè con il minimo sforzo ottiene colossali risultati psicologici, cambia la cultura politica e costringe a spese e fastidi enormi le nazioni colpite non dagli attentati, ma dalla paura.”
“Il numero di passeggeri in volo sugli Stati Uniti uccisi dai terroristi nella decade degli anni Zero è stato di 267, quanti erano a bordo dei quattro aerei di linea usati come armi improprie l’11 settembre del 2001. Da allora, nonostante i due goffi tentativi del bombarolo americano con la scarpa esplosiva e del solitario nigeriano con le mutande da guerra santa, più nessuno. Il numero di passeggeri che ogni anno volano nel mondo è, secondo la Iata, superiore ai due miliardi e mezzo, dunque centinaia di milioni di individui, tenendo conto che molti volano più di una volta, e sono 60 milioni soltanto negli Usa. Se agissimo e reagissimo in maniera razionale, dovremmo concludere che il rischio di essere uccisi su un aereo di linea da un assassino suicida jihadista esiste, ma è microscopicamente minuscolo, neppure paragonabile al rischio di andare a impastarci contro un Tir o di morire per intossicazione alimentare (1809 all’anno negli Usa). Eppure ascoltando i governi, guardando i telegiornali isterici, leggendo i giornali, un marziano sbarcato questa mattina avrebbe diritto di pensare che è in atto una strage quotidiana di passeggeri. Per questo si chiama “terrorismo”, perchè con il minimo sforzo ottiene colossali risultati psicologici, cambia la cultura politica e costringe a spese e fastidi enormi le nazioni colpite non dagli attentati, ma dalla paura.”
Il razzismo italiano e quello degli altri
Anche altri paesi sono razzisti come l'Italia, di più o di meno non saprei.
Di ritorno da una breve visita in Francia e dopo aver visto le banlieue di Parigi, che più che a periferie povere e degradate sembrano dei gironi danteschi, non posso ignorare che il razzismo sia un fatto specifico italiano come tanti sostengono.
Certo la Francia ha a capo quel Sarkozy piccolo pagliaccio, emulo del nostro, che a problemi complessi ama dare soluzioni semplicistiche, in questo del tutto simile alla nostra inutile casta politica.
Una specificità nel razzismo l'Italia però ce l'ha, a differenza di tutti gli altri paesi europei qui la classe politica lo incoraggia apertamente, lo fomenta e lo piega ai suoi bisogni.
Questo anche nella razzista e classista Francia non avviene né potrà mai avvenire perchè quella società ha ancora dentro di sé i germi della resistenza al fascismo.
Feltri su queste constatazioni direbbe che, a differenza nostra, i francesi o altri sono ipocriti mentre noi siamo schietti, ma sarebbe solo una boutade; in realtà la nostra casta politica è cinica, molto più cinica di chiunque altro e forse lo siamo anche noi come popolo. Disincantati e cinici.
Di ritorno da una breve visita in Francia e dopo aver visto le banlieue di Parigi, che più che a periferie povere e degradate sembrano dei gironi danteschi, non posso ignorare che il razzismo sia un fatto specifico italiano come tanti sostengono.
Certo la Francia ha a capo quel Sarkozy piccolo pagliaccio, emulo del nostro, che a problemi complessi ama dare soluzioni semplicistiche, in questo del tutto simile alla nostra inutile casta politica.
Una specificità nel razzismo l'Italia però ce l'ha, a differenza di tutti gli altri paesi europei qui la classe politica lo incoraggia apertamente, lo fomenta e lo piega ai suoi bisogni.
Questo anche nella razzista e classista Francia non avviene né potrà mai avvenire perchè quella società ha ancora dentro di sé i germi della resistenza al fascismo.
Feltri su queste constatazioni direbbe che, a differenza nostra, i francesi o altri sono ipocriti mentre noi siamo schietti, ma sarebbe solo una boutade; in realtà la nostra casta politica è cinica, molto più cinica di chiunque altro e forse lo siamo anche noi come popolo. Disincantati e cinici.
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