27 gen 2010

La banalità della Shoah - 27 gennaio 1945


...il male non ha né profondità, né una dimensione demoniaca. Può ricoprire il mondo intero e devastarlo, precisamente perché si diffonde come un fungo sulla sua superficie. E’ una sfida al pensiero, perché il pensiero vuole andare in fondo, tenta di andare alle radici delle cose, e nel momento che s’interessa al male viene frustrato, perché non c’è nulla. Questa è la banalità. Solo il Bene ha profondità, e può essere radicale (...).
La manifestazione del vento del pensiero non è la conoscenza; è l'attitudine a discernere il bene dal male, il bello dal brutto.
Hannah Arendt.


5 commenti:

la signora in rosso ha detto...

già una banalità... e per questa banalità quante vittime!!!!!

Euterpe ha detto...

Il nostro dovere è divulgare perchè l'ignoranza non faccia trionfare l'indifferenza

giudaballerino ha detto...

Che il male si veicoli tramite la banalità rende ancor più atroce le già atroci vicende che stiamo ricordando. E che continueremo a ricordare. Sempre.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Quoto Giudaballerino. E' pazzesco osservare quanto siano vere quelle parole.

amatamari© ha detto...

Hai saputo scegliere un testo magnifico, una preziosa indicazione per tutti noi: non c'è una ragione al male e come un buco nero è il vuoto che vi dimora.
Grazie.