17 gen 2010

Milano da bere - Formigoni e Lupi come Jake e Elwood

Sir Paul Mc Cartney e gli AC/DC hanno annunciato di rinunciare ai loro concerti previsti per l'estate 2010 allo stadio San Siro, non accettando il limite dei 78 decibel imposti per legge nel capoluogo lombardo.
Nell'hinterland milanese un assessore sconosciuto è salito agli onori della cronaca per la veemente denuncia del Diario di Anna Frank ed i suoi contenuti “sessualmente spinti”, in varie province e provincette lombarde, in posti dimenticati dagli uomini e da Dio parecchi assessori fanno politica vietando il kebab, gli assembramenti, inventandosi improbabili divieti in una corsa affannosa a chi dice la cazzata dell'anno.
Eppure tutti son contenti, Formigoni e la sua CL stanno facendo il pieno da anni ingrassandosi (di meriti ovviamente) come tordi. Ogni tanto uno scandaletto sfiora il super governatore, ma non lo scalfisce. La politica sua e di CL evidentemente è dall'alto illuminata, ci son disegni che i poveri fessi non possono capire, "siamo in missione per conto di Dio" verrebbe da mutuare dal famoso film. Certo non si vedono né Jake né Elwood, ma solo Formigoni e Lupi e sullo sfondo invece di Chicago la Milano da bere (ma cristianamente s'intende).

3 commenti:

Harmonica ha detto...

la giunta lombarda sembra un laboratorio per un futuro stato confessionale. poveri noi.

listener-mgneros ha detto...

si ma anche a sinistra abbiamo illustri esempi di sindaci che in nome di presunti migloramenti della qualità della vita legiferano restrizioni demenziali, vedi Genova e M.Vincenzi, la quale scordandosi cosa erano i vicoli 15 anni fa ha ingaggiato una guerra santa contro la "movida" e contro i locali del centro storico, proponendo soluzioni drastiche: stile i buoni genovesi vanno a letto presto. Mentre bastava sedersi ad un tavolo e trovare soluzioni comuni, sin dall'inizio.
Lei come quelli dall'altra parte sembrano aflitti da pruderie degne delle peggiori sacrestie.
Un moralismo che colpisce il "divertimento" con la scusa di regolamentarlo. Naturalmente in altri luoghi ci si diverte a vietare e a riservarsi divertimenti privati.
Quanto alla storia dei concerti e del Kebab...è talmente idiota e perbenista da lasciarmi solo un senso di nausea.

Maurizio Pratelli ha detto...

in mano a questi siamo e ai riccazzi del quartierino