21 mag 2009

Jazz Side of the Moon - The Music of Pink Floyd


Un cd dell'etichetta Chesky, una garanzia di pura qualità audiofila.
Una registrazione effettuata con tecniche minimalistiche, un unico microfono a riprendere il soundstage.
Uno dei più grandi monumenti della musica rock, un super classico che mai tramonterà: The Dark Side of The Moon, dei Pink Floyd.
Quattro jazzisti:
Sam Hayel: Hammond B3 Organ;
Mike Moreno: Electric and Acoustic Guitars (nota su Moreno: sceglie intelligentemente di non suonare come Gilmour, ma invece come in una terra di mezzo tra Frisell e Metheny, e questa è una delle scelte vincenti del disco);
Ari Hoenig: Drums;
Seamus Blake: Tenor Saxophone;
prendete il tutto, inseritelo nel vostro cd player e buon viaggio nel “Jazz Side of the Moon”.
Per me il massimo! Coniugare tre grandi amori il jazz, il rock, i Pink Floyd, ed un capolavoro del rock, un disco mandato a memoria mille volte, che viene suonato da un quartetto che lo rilegge trasformandolo in standard al pari delle grandi canzoni americane, di Berlin, Porter, Gershwin...
Consigliatissimo a tutti, anche a chi non ha mai ascoltato jazz!

13 commenti:

Anonimo ha detto...

Grazie per l'informazione... Corro a comprarlo.

Anonimo ha detto...

Ma sei anche audiofilo?

Anonimo ha detto...

idem . scommetto che essendo appassionato di jazz quest'ano verrai a time jazz di berchidda . mi farebbe piacere averti come utente o del mio blog blogger o in quelo di splinder , dammi la tua email cosi t'invito a scrivere . ciao giuseppe scano

Anonimo ha detto...

Ciao Silvano. Non sono un audiofilo, ma, della buona musica sparata " a palla", con bassi e alti ben bilanciati, non mi dispiace affatto... Are u?
Noto, con piacere, che i tuoi blog continuano a ricevere consensi e, credimi, se li meritano tutti... Keep on this way mate!
Saluti.

Anonimo ha detto...

Tra i tanti difetti...hoanche quello di essere audiofilo. Amo la musica...e mi piace sentirla il più possibile approssimata a quella dal vivo...anche se in realtà è un miraggio..."There is no dark side in the moon really. Matter of fact it's all dark."

Anonimo ha detto...

Essere audiofili è un difetto? Beh, non male come difetto... Let it be!
See ya.

Anonimo ha detto...

Eh sì è un difetto essere audiofili...nel senso che è molto costoso ;))

Anonimo ha detto...

Oh...
My...
God..
Questa mi mancava! Urge l'acquisto (o il download via iTunes) perché se lo meritano!
Ricordami che se passo da Verona per suonare ti offro una birra! ^__^

Anonimo ha detto...

Eccomi qui! Grazie della dritta, non sapevo di questa versione jazz del classico floydiano. Vedrò di sentire anche questo. Da parte mia ho "Dub Side Of The Moon", una rivisitazione di artisti reggae e dub ma è un disco che non ascolto mai...

Maurizio Pratelli ha detto...

interessante, ma il jazz mi fa troppa fatica, che dici, ci riprovo?

silvano ha detto...

Coraggio Maurizio, non è una brutta malattia.
;)

Andrea De Luca ha detto...

adoro i pink floyd, ho la discografia completa e moltissimi lp

Unknown ha detto...

MONEY é quella che si avvicina di più alla versione originale.
Altre, tipo TIME o TGGITS contengono un cenno dell'armonia del brano per poi spaziare in elucubrazioni pentagrammali che con TDSOTM non c'entrano proprio un bel bulla. In particolare, TIME a un certo punto va per gli affari suoi e ti perdi!
Si, é un disco jazz con cenni al lavoro Floydiano. Ma chiamarlo THE JAZZ SIDE OF THE MOON mi sembra fuorviante. Chi come me lo ha acquistato x avere un lavoro alternativo ma comunque celebrativo dei PF secondo me non rifarebbe l'acquisto: é un disco jazz con qualche riferimento in chiaro al Dark Side. Peccato non abbiano osato un po' di più nel copiare le linee melodiche, sarebbe stata una bella cover jazz...
Darei un 5 come aspettativa, 8 come qualità di esecuzione, bravi jazzisti. Ma non basta secondo me per meritare una recensione buona.