A rolling stone gathers no moss, (Una pietra che rotola non fa muschio).
Nell'album "Live Licks", nell'ultima canzone "Everybody needs somebody to love" il cantante, nonché autore del pezzo, Solomon Burke canta insieme agli Stones e, presentandoli, dice di loro"The True rock'n'roll Kings".
Ok. Siamo tutti d'accordo. Impossibile presentare in altro modo questo specie di mito vivente e suonante che risponde al nome di Rolling Stones.
Sono effettivamente un mito, qualcosa di inarrivabile, inossidabile, incredibile e si potrebbe continuare all'infinito con gli aggettivi: tutti meritati.
Suonano insieme da quasi 50 anni!? Hanno cominciato che io ancora non ero nato e non si sa quando e se mai smetteranno.
Sono diventati un'icona della musica. Chiudo gli occhi e li vedo in una specie di photogallery: ancora ragazzini vestiti per benino come i beatles, vedo Mick Jagger che canta correndo, contorcendosi sul palco di Hyde Park il giorno dopo la morte di Brian Jones, ancora Mick che canta al fianco dello scomparso Peter Tosh "Dont Look Back (e come lo diceva quel baack!!!) con le mani sui fianchi e sculettante, un salto indietro nel tempo e li vedo sul palco ad Altamont, poi avanti velocissimi e, catturati in concerto su dvd, un Keith Richards, con quella sigaretta incollata sulle labbra, e sempre lì lì per cadere alla Humphrey Bogart, vestito con un cappotto di leopardo che si esibisce in un assolo tentando una spaccata da ballerina classica. Una pazzia di immagini che condivido con milioni di persone. Immagini del ventesimo e del ventunesimo secolo. Loro, singolare gruppo rock che non si è mai fatto catturare nè stritolare dalla fabbrica dei mass media ma l' ha sempre sfruttata. Unici nella loro capacità di comunicare e prendere in giro il circo mediatico. Un episodio famoso: un incredibile e piratesco Keith Richards che dichiara candido come un imberbe bambinetto di cinque anni, che la cosa più originale che ha sniffato in carriera sono state le ceneri di suo padre, mischiate a dell'ottima cocaina, ("papà Bert" come ha detto lui con affetto e sentimento). Geniale presa in giro. Una vera perla. Immagino le risate che lui, Mick e gli altri si sono fatti quando i giornalisti hanno chiamato per avere conferma delle dichiarazioni: "Scusi, conferma la sniffata del vecchio di Keith?". Oh ancora un altro letteralmente esilarante episodio. U n paio d'anni fa alla festa di compleanno di Ron Wood, invitato il jet set mondiale nella sua villa di Londra, con la scusa che il nostro si era appena disintossicato dalle droghe e dall'alcol, al party non c'erano alcolici né cocaina e che quindi, per allietare gli invitati e per farli divertire, sono state distribuite delle bombolette spray contenenti gas esilarante. Un successone. Ha dichiarato poi Wood: erano tutti contenti!
Si potrebbe continuare a raccontarli così all'infinito. Ovviamente più di 40 anni di carriera sono anche un numero spropositato di album, di canzoni, di tour in tutto il mondo. Penso che per chi è appassionato di numeri, la storia dei Rolling Stones sia un elenco smisurato di cifre e di record mano a mano infranti. Numeri enormi in termini di copie vendute, di milioni di euro di fatturato annuo. Una fortuna incalcolabile, una specie di multinazionale formata da quattro musicisti.
Recentemente ho visto un bel film canadese "Crazy" che, tra le sue tanti doti aveva una bellissima colonna sonora, composta di canzoni che amo e che sono la storia della mia generazione. Tra queste, per citarne alcune:"Shine on you crazy diamond", "Space oddity" e una strepitosa "Symphaty for the devil"che il protagonista, durante la messa della vigilia di natale, immagina, oppresso dalla noia e dalla ripetitività del rito, che il coro ed i preti comincino a cantare. E così quando il coro canta quel woo woo, who who...woo woo, who who lui vede sé stesso levitare ed imporre le mani sulla folla dei fedeli. Grandissima canzone, non immaginavo che potesse adattarsi così bene ad una messa. Una canzone che mai finirà nel dimenticatoio.
Sin dalla sua pubblicazione nel 1968, apriva infatti l'album Beggars Banquet, è stata occasione di polemiche feroci perchè secondo molte sette fondamentaliste cristiane, specialmente americane, era una canzone satanista: il solito connubio di rock-musica maledetta- deviante-riti satanici- sesso-droga-rock'n'roll ecc, ecc.
In realtà la canzone è da un lato molto ironica, e mostra una piena maturità compositiva raggiunta a fine anni 60 dai "Glimmer twins" (uno dei tanti nomignoli della coppia d'oro Jagger-Richards), nell'immaginare questo lucifero che si confessa in una canzone rock e che parla in prima persona; dall'altro molto seria quando (se leggete poi il testo che allego) in realtà l'autore individua il diavolo non come entità esterna, con corna e coda, ma come uno degli aspetti stessi dell'umanità. Sono gli uomini che hanno dentro di sé il male. Il male non è qualcosa di diverso da noi. Siamo noi gli artefici delle guerre, delle grandi tragedie dell'umanità. Similmente, anche se la canzone non lo dice esplicitamente, siamo il bene e quindi dio. Dipende tutto da noi. Non possiamo dare la responsabilità al babau. La canzone, come molte canzoni dei Rolling Stones, si potrebbe dire tutte, tolta qualche eccezione, è un blues...ed il blues a sua volta è la musica del diavolo!?
Il diavolo dei Rolling Stones è comunque soprattutto ironico. La canzone comincia su un tappeto di bonghi, e poi la voce di Jagger insinuante ed ammaliante (qualità che ben si addicono al demonio) attacca:
Please allow me to introduce myself
I'm a man of wealth and taste
E' un diavolo molto british che parla con eleganza desueta, che sicuramente ha studiato ad Oxford, il formalismo della locuzione "please allow me to introduce myself" me lo fa immaginare con bombetta ed ombrello, impeccabile nelle ghette inizio secolo. Nel 68, in un tempo che sembrava non porre limiti all'immaginazione, il tempo delle grande illusioni della rivoluzione a portata di mano, sembra un disadattato che per comunicare e farsi conoscere chiede ospitalità ad una rock band. Efficacissima l'ironia.
Non ho detto perché ho scelto proprio questa canzone. Beh mi piace. Il problema è che mi piace insieme a molte altre dei Rolling Stones. Per uscire dall'impasse ....ho scritto un elenco ed estratto a sorte ne è uscita Sympathy for the devil: bella, divertente, intelligente, con quel woo woo, who who...woo woo, who who, che da solo già la vale tutta, ed interpretata dal solito immenso Mick Jagger e dal suono di quella chitarra che suonerà pure il solito giro di blues ma.....non stancherà mai.
La canzone tradotta in italiano.
Comprensione per il demonio
Prego lasciate che mi presenti
sono un uomo ricco e di gusto
sono stato in giro per molto tempo
rubai molte anime e sottrassi molta fede agli uomini
Ed ero lì quando Gesù Cristo
ebbe il suo momento di dubbio e dolore
Mi assicurai che Pilato se ne lavasse le mani
sigillando così il suo destino
Piacere di conoscervi
Spero che azzeccherete il mio nome
ma ciò che vi lascia perplessi
è la natura del mio gioco
Ero nei paraggi di San Pietroburgo
Quando vidi che era tempo di cambiamenti
Uccisi lo zar e i suoi ministri
Anastasia urlò invano
Cavalcai un carrarmato
detenevo la carica di generale
quando infuriò la guerra lampo
e i corpi puzzarono
Piacere di conoscervi
Spero che azzeccherete il mio nome
Ah, ciò che vi lascia perplessi
è la natura del mio gioco
Woo, woo, woo, woo
Guardai con gioia
mentre i vostri re e le vostre regine
lottarono per cent'anni
per gli dèi che loro stessi avevano creato
(woo woo, woo woo)
Gridai:
"Chi uccise i Kennedy?"
quando dopo tutto
fummo voi ed io
(chi, chi, chi, chi?)
Per favore, lasciate che mi presenti
sono un uomo ricco e di buon gusto
E tesi trappole ai trovatori
che rimasero uccisi prima di raggiungere Bombay
(woo, woo, chi chi?)
Piacere di conoscervi
Spero che abbiate azzeccato il mio nome
(chi? chi?)
Ah, ciò che vi lascia perplessi
è la natura del mio gioco
(chi chi chi chi?)
Piacere di conoscervi
Spero che abbiate azzeccato il mio nome
Ma ciò che vi lascia perplessi
è la natura del mio gioco
(woo woo, chi chi)
Proprio come ogni poliziotto é un criminale
tutti i peccatori santi
e come le teste sono code
chiamatemi solo Lucifero
poiché ho bisogno di un po' di riservatezza
(chi chi, chi chi)
Così se mi incontrate
abbiate un po' di cortesia
abbiate un po' di solidarietà, e un po' di gusto
(woo woo)
Usate tutta la vostra cortesia
Oppure io trascinerò la vostra anima alla perdizione, yeah
(woo woo, woo, woo)
Piacere di conoscervi
Spero che abbiate azzeccato il mio nome
(chi chi)
Ma ciò che vi lascia perplessi
è la natura del mio gioco
(woo woo, woo woo)
Nell'album "Live Licks", nell'ultima canzone "Everybody needs somebody to love" il cantante, nonché autore del pezzo, Solomon Burke canta insieme agli Stones e, presentandoli, dice di loro"The True rock'n'roll Kings".
Ok. Siamo tutti d'accordo. Impossibile presentare in altro modo questo specie di mito vivente e suonante che risponde al nome di Rolling Stones.
Sono effettivamente un mito, qualcosa di inarrivabile, inossidabile, incredibile e si potrebbe continuare all'infinito con gli aggettivi: tutti meritati.
Suonano insieme da quasi 50 anni!? Hanno cominciato che io ancora non ero nato e non si sa quando e se mai smetteranno.
Sono diventati un'icona della musica. Chiudo gli occhi e li vedo in una specie di photogallery: ancora ragazzini vestiti per benino come i beatles, vedo Mick Jagger che canta correndo, contorcendosi sul palco di Hyde Park il giorno dopo la morte di Brian Jones, ancora Mick che canta al fianco dello scomparso Peter Tosh "Dont Look Back (e come lo diceva quel baack!!!) con le mani sui fianchi e sculettante, un salto indietro nel tempo e li vedo sul palco ad Altamont, poi avanti velocissimi e, catturati in concerto su dvd, un Keith Richards, con quella sigaretta incollata sulle labbra, e sempre lì lì per cadere alla Humphrey Bogart, vestito con un cappotto di leopardo che si esibisce in un assolo tentando una spaccata da ballerina classica. Una pazzia di immagini che condivido con milioni di persone. Immagini del ventesimo e del ventunesimo secolo. Loro, singolare gruppo rock che non si è mai fatto catturare nè stritolare dalla fabbrica dei mass media ma l' ha sempre sfruttata. Unici nella loro capacità di comunicare e prendere in giro il circo mediatico. Un episodio famoso: un incredibile e piratesco Keith Richards che dichiara candido come un imberbe bambinetto di cinque anni, che la cosa più originale che ha sniffato in carriera sono state le ceneri di suo padre, mischiate a dell'ottima cocaina, ("papà Bert" come ha detto lui con affetto e sentimento). Geniale presa in giro. Una vera perla. Immagino le risate che lui, Mick e gli altri si sono fatti quando i giornalisti hanno chiamato per avere conferma delle dichiarazioni: "Scusi, conferma la sniffata del vecchio di Keith?". Oh ancora un altro letteralmente esilarante episodio. U n paio d'anni fa alla festa di compleanno di Ron Wood, invitato il jet set mondiale nella sua villa di Londra, con la scusa che il nostro si era appena disintossicato dalle droghe e dall'alcol, al party non c'erano alcolici né cocaina e che quindi, per allietare gli invitati e per farli divertire, sono state distribuite delle bombolette spray contenenti gas esilarante. Un successone. Ha dichiarato poi Wood: erano tutti contenti!
Si potrebbe continuare a raccontarli così all'infinito. Ovviamente più di 40 anni di carriera sono anche un numero spropositato di album, di canzoni, di tour in tutto il mondo. Penso che per chi è appassionato di numeri, la storia dei Rolling Stones sia un elenco smisurato di cifre e di record mano a mano infranti. Numeri enormi in termini di copie vendute, di milioni di euro di fatturato annuo. Una fortuna incalcolabile, una specie di multinazionale formata da quattro musicisti.
Recentemente ho visto un bel film canadese "Crazy" che, tra le sue tanti doti aveva una bellissima colonna sonora, composta di canzoni che amo e che sono la storia della mia generazione. Tra queste, per citarne alcune:"Shine on you crazy diamond", "Space oddity" e una strepitosa "Symphaty for the devil"che il protagonista, durante la messa della vigilia di natale, immagina, oppresso dalla noia e dalla ripetitività del rito, che il coro ed i preti comincino a cantare. E così quando il coro canta quel woo woo, who who...woo woo, who who lui vede sé stesso levitare ed imporre le mani sulla folla dei fedeli. Grandissima canzone, non immaginavo che potesse adattarsi così bene ad una messa. Una canzone che mai finirà nel dimenticatoio.
Sin dalla sua pubblicazione nel 1968, apriva infatti l'album Beggars Banquet, è stata occasione di polemiche feroci perchè secondo molte sette fondamentaliste cristiane, specialmente americane, era una canzone satanista: il solito connubio di rock-musica maledetta- deviante-riti satanici- sesso-droga-rock'n'roll ecc, ecc.
In realtà la canzone è da un lato molto ironica, e mostra una piena maturità compositiva raggiunta a fine anni 60 dai "Glimmer twins" (uno dei tanti nomignoli della coppia d'oro Jagger-Richards), nell'immaginare questo lucifero che si confessa in una canzone rock e che parla in prima persona; dall'altro molto seria quando (se leggete poi il testo che allego) in realtà l'autore individua il diavolo non come entità esterna, con corna e coda, ma come uno degli aspetti stessi dell'umanità. Sono gli uomini che hanno dentro di sé il male. Il male non è qualcosa di diverso da noi. Siamo noi gli artefici delle guerre, delle grandi tragedie dell'umanità. Similmente, anche se la canzone non lo dice esplicitamente, siamo il bene e quindi dio. Dipende tutto da noi. Non possiamo dare la responsabilità al babau. La canzone, come molte canzoni dei Rolling Stones, si potrebbe dire tutte, tolta qualche eccezione, è un blues...ed il blues a sua volta è la musica del diavolo!?
Il diavolo dei Rolling Stones è comunque soprattutto ironico. La canzone comincia su un tappeto di bonghi, e poi la voce di Jagger insinuante ed ammaliante (qualità che ben si addicono al demonio) attacca:
Please allow me to introduce myself
I'm a man of wealth and taste
E' un diavolo molto british che parla con eleganza desueta, che sicuramente ha studiato ad Oxford, il formalismo della locuzione "please allow me to introduce myself" me lo fa immaginare con bombetta ed ombrello, impeccabile nelle ghette inizio secolo. Nel 68, in un tempo che sembrava non porre limiti all'immaginazione, il tempo delle grande illusioni della rivoluzione a portata di mano, sembra un disadattato che per comunicare e farsi conoscere chiede ospitalità ad una rock band. Efficacissima l'ironia.
Non ho detto perché ho scelto proprio questa canzone. Beh mi piace. Il problema è che mi piace insieme a molte altre dei Rolling Stones. Per uscire dall'impasse ....ho scritto un elenco ed estratto a sorte ne è uscita Sympathy for the devil: bella, divertente, intelligente, con quel woo woo, who who...woo woo, who who, che da solo già la vale tutta, ed interpretata dal solito immenso Mick Jagger e dal suono di quella chitarra che suonerà pure il solito giro di blues ma.....non stancherà mai.
La canzone tradotta in italiano.
Comprensione per il demonio
Prego lasciate che mi presenti
sono un uomo ricco e di gusto
sono stato in giro per molto tempo
rubai molte anime e sottrassi molta fede agli uomini
Ed ero lì quando Gesù Cristo
ebbe il suo momento di dubbio e dolore
Mi assicurai che Pilato se ne lavasse le mani
sigillando così il suo destino
Piacere di conoscervi
Spero che azzeccherete il mio nome
ma ciò che vi lascia perplessi
è la natura del mio gioco
Ero nei paraggi di San Pietroburgo
Quando vidi che era tempo di cambiamenti
Uccisi lo zar e i suoi ministri
Anastasia urlò invano
Cavalcai un carrarmato
detenevo la carica di generale
quando infuriò la guerra lampo
e i corpi puzzarono
Piacere di conoscervi
Spero che azzeccherete il mio nome
Ah, ciò che vi lascia perplessi
è la natura del mio gioco
Woo, woo, woo, woo
Guardai con gioia
mentre i vostri re e le vostre regine
lottarono per cent'anni
per gli dèi che loro stessi avevano creato
(woo woo, woo woo)
Gridai:
"Chi uccise i Kennedy?"
quando dopo tutto
fummo voi ed io
(chi, chi, chi, chi?)
Per favore, lasciate che mi presenti
sono un uomo ricco e di buon gusto
E tesi trappole ai trovatori
che rimasero uccisi prima di raggiungere Bombay
(woo, woo, chi chi?)
Piacere di conoscervi
Spero che abbiate azzeccato il mio nome
(chi? chi?)
Ah, ciò che vi lascia perplessi
è la natura del mio gioco
(chi chi chi chi?)
Piacere di conoscervi
Spero che abbiate azzeccato il mio nome
Ma ciò che vi lascia perplessi
è la natura del mio gioco
(woo woo, chi chi)
Proprio come ogni poliziotto é un criminale
tutti i peccatori santi
e come le teste sono code
chiamatemi solo Lucifero
poiché ho bisogno di un po' di riservatezza
(chi chi, chi chi)
Così se mi incontrate
abbiate un po' di cortesia
abbiate un po' di solidarietà, e un po' di gusto
(woo woo)
Usate tutta la vostra cortesia
Oppure io trascinerò la vostra anima alla perdizione, yeah
(woo woo, woo, woo)
Piacere di conoscervi
Spero che abbiate azzeccato il mio nome
(chi chi)
Ma ciò che vi lascia perplessi
è la natura del mio gioco
(woo woo, woo woo)
5 commenti:
Scusate, il post è un po' lungo, ma come si suol dire m'è scappata la penna.
la canzone si inserisce alla perfezione in una sorta di tendenza verso il satanismo o i temi che riguardano il maligno. In realtà fu più una presa in giro degli ultraconservatori che andavano alla ricerca dei messaggi all'incontrario considerati subliminali...il rock era la musica del diavolo e molti prelati scrissero interi volumi che raccoglievano gli esiti delle loro ricerche...gli artisti sfruttarono la cosa e iniziarono davvero a inserire messaggio all'incontrario. Poi Frank Zappa incise un'intera canzone al contrario: ya hozna.
Comunque da sempre il rock è stato collegato al maligno
Caro Silvano, vedo che siamo alla canzone 24 delle 31 che recita il tuo Blog...
Ma vista la bravura nel raccontare spero tu possa non fermarti a 31 ma possa continuare elevando 31 alla trentunesima.
Spero scappi ancora la penna, a te ed anche a Keith e Mick...
ciao Luka.
Ora vado ad ascoltarla
post lungo....il diavolo si era impossessato di te.. :-)
Like a rolling stone :-)
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