11 mag 2009

La banalità del male - Hannah Arendt



L’11 maggio 1960 in un sobborgo di Buenos Aires Adolf Eichmann, fu catturato dagli agenti del Mossad.
Nove giorni dopo fu trasportato in Israele. L’11 aprile 1961 cominciò il processo davanti al Tribunale di Gerusalemme, con imputazioni pesantissime quali: crimini contro il popolo ebraico, crimini contro l’umanità e crimini di guerra sotto il regime nazista.

Hannah Arendt fu inviata a seguire il processo come cronista del New Yorker. Dai suoi articoli e cronache del processo ne sarebbe uscito un libro famoso e problematico “La banalità del male.”

Il male che Eichmann incarna appare alla Arendt “banale”, perché i suoi servitori più o meno consapevoli non sono che piccoli e grigi burocrati.

I macellai del 900 non hanno la grandezza tragica dei demoni: sono dei tecnici, si somigliano e ci somigliano.


3 commenti:

Matteo Porretta ha detto...

sul processo a Eichmann esiste un documentario di facile reperibilità: "Lo specialista"

laritorna ha detto...

E' strano: qualche anno fa, in una riunione tra amici, prima di Natale, durante l'aperitivo per gli auguri, volli fare un regalo: delle fotocopie di un saggio di Adriano Zamperini: "Obbedienza distruttiva e crisi dell'azione". Nel saggio si parlava dell'esperimento fatto da universitari, nel quale alcuni soggetti rispondevano a domande poste da un esaminatore preso a caso. Ad ogni risposta sbagliata l'esaminatore avrebbe dovuto dare una punizione con una scarica elettrica sempre più forte. Molti di questi soggetti eseguivano il compito noncuranti delle urla sempre più disumane dei malcapitati. L'uomo, è dimostrato, in un contesto particolare, è capace di cose altrimenti impensabili in uno stato normale. Per me il concetto di male come fattore esterno non esiste: in noi stessi abbiamo l'elemento catalizzatore di una efferatezza derivante dal retaggio bestiale delle caverne. L'efferatezza non è proporzionale all'estetica del boia. In questo senso, i peggiori serial killer, avevano un aspetto assolutamente "normale".

silvano ha detto...

GF, famoso quell'esperimento. Un piccolo Eichmann si nasconde in tutti noi. Non ci fosse stato l'elemento catalizzatore del nazismo Eichmann sarebbe stato un oscuro contabile in qualche fabbrica di salsicce: realizzato nel contare salsicce. Pure Mengele sarebbe stato un tranquillo medico condotto paese.
Sconcertante.