11 set 2009

11 settembre 2001 - 11 settembre 2009

Giornata di retorica e di ricordi. Mille volte ci hanno detto che tutti ci ricordiamo dove eravamo quell'11 settembre 2001 e cosa stavamo facendo. Mille volte ci hanno che nulla più sarebbe stato come prima. Verrebbe da rispondere a questo vuoto slogan di potere: magari nulla fosse più come prima.
Questo è però il primo 11 settembre senza il peggiore Presidente americano di sempre, e sarebbe un'occasione da cogliere per svuotare della retorica la ricorrenza e darle l'unico contenuto che merita. L'11 settembre è e sarà per me sempre e solo una cosa: la giornata della commemorazione delle vittime civili delle guerre e dei terrorismi. Le migliaia di persone che sono morte nell'attentato delle Twin Towers erano degli innocenti e così le centinaia di migliaia di morti civili dell'Irak e dell'Afghanistan. Tutti innocenti allo stesso modo, tutti con pari dignità. Gli innocenti non si dividono tra buoni e cattivi.
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15 commenti:

Vincenzo Cucinotta ha detto...

Ogni volta che sento definire una data come storica, come uno spartiacque fondamentale tra un prima e un dopo, penso subito che si tratta di una cavolata.
Lo penso a proposito dell'11 settembre 2001, lo penso anche riguardo allo Shoa. Anche per lo sterminio degli ebrei, non serve richiamare l'unicità, come se solo allora l'umanità abbia compiuto di questi stermini. Voglio ricordare che dal numero di vista delle vittime, fu peggiore nello stesso secolo passato, lo sterminio degli armeni compiuto dai turchi nel 1914. Se poi andiamo indietro nel tempo, ne troviamo di stermini: alcuni popoli non si sono più risollevati, basterebbe tutti i nativi delle Americhe, e pià di tutti quelli dell'America del Nord, rimasti a barcamenarsi tra droghe ed alcol neelle loro riserve dove sono stati confinati.
Scusa l'OT, ma quello che volevo sottolineare è che il concetto stesso di un evento punto di svolta non ha alcun senso in sè, indipendentemente dalla sua rilevanza: è solo un problema di punto di vista, bnel senso che quando si tratta del punto di vista del vincitore, allora diventiamo tutti esagerati. Capisco che se si verifica uno scoppio di gas a casa mia, per me è quello l'evento fondamentale per la mia vita, ma un minimo di obietività certo non guasterebbe.
per il resto, come ben dici tu, pingiamo tutte le morti innocenti, di qualsiasi colore, religione, credo politico fossero.

dario ha detto...

Sono d'accordo con Vincenzo Cucinotta.

L'11 settembre 2001 e' anche la data in cui venne registrato un bellissimo disco di Sting in un concerto esclusivissimo nella sua casa in Toscana.

silvano ha detto...

Nel caso della Shoah parlerei invece di unicità. La specificità della stessa non risiede infatti nel numero esorbitante di vittime, so bene che nella storia ci son stati genocidii ancora più sanguinosi, quanto invece nell'applicazione di un processo industriale nell'eliminazione fisica delle persone. La Shoah è un prodotto ideologico, scientificamente pianificato - cui è stato applicato un processo industriale di eliminazione. E' stata il tionfo dell'idea di fabbrica della morte, con tanto di forni e gare tra i vari lager per ottenere premi di produttività. Francamente mi sembra molto specifico e per nulla assimilabile ad altri genocidi o stragi politiche. L'argomento, ad esempio, "anche Stalin ha sterminato milioni di persone" è un argomento tipicamente revisionista, come del resto lo è l'assimilare genocidi passati alla Shoah. Infatti nel caso di Stalin che pure produsse morte su scala industriale, le sue purghe e le sue stragi sono da vedersi come degenerazione di un'ideologia (socialismo-comunismo), mentre nel caso del nazismo sono da vedersi come perfettamente riuscita messa in atto di un processo ampiamente teorizzato ed identificativo del nazismo stesso. La Shoah infine è la prova del successo del nazismo.
ciao, silvano.

P.S. ho ora riletto, e mi rendo conto che il mio scritto potrebbe essere male interpretato e letto come accusa di revisionismo a te o a Dario, nulla di tutto ciò non mi permetteri mai nè mai lo penserei di voi.

dario ha detto...

Non ti preoccupare, Silvano, nessun sospetto di mala intenzione da parte mia.

Secondo me la Shoah e' diversa dalle altre stragi per un'altra ragione.
Perche' proviene da una cultura che in fondo e' la mia, o che in qualche modo lo e' stata, nel senso che il nazismo cosi' come il fascismo sono prodotti della cultura italiana/europea, cosi' come lo e' la mia particolare cultura.
Di conseguenza non mi stupisco tantissimo pensando ad esempio al genocidio in Burundi/Rwanda, perche' tutto sommato appartiene ad un altro pianeta. Fatto di gente che vive in un altro modo. E non e' una questione di razzismo, ma di netta separazione culturale. Non ci si stupisce piu' di tanto la pratica della mantide religiosa di divorare il proprio maschio o quella dei criceti di mangiarsi i piccoli imperfetti. Invece stringe lo stomaco vedere un film come il Silenzio degli Innocenti. Perche'? Perche' quel film parla di uno come noi, che appartiene alla stessa societa' nostra.
Piu' che la coscienza del se', nella Shoah e' predominante la coscienza di appartenenza sociale. Il nazista tedesco appartiene alla mia societa', cosi', come, del resto, anche l'ebreo massacrato vi appartiene. Il genocidio quindi, per me, e' sia una colpa da espiare sia una tremenda ingiustizia subita. La Shoah, per l'europeo, per l'occidentale in genere, e' l'incapacita' di trovare una giustificazione del suicidio sociale a posteriori.
Gli altri genocidi invece non mi appartengono.

dario ha detto...

Intendiamoci, gli altri genocidi non e' che siano moralmente preferibili! E' che sono piu' facilmente giudicabili ed e' piu' facile, per noi analizzarne criticamente gli aspetti coinvolti.

silvano ha detto...

Sì Dario per una volta sono d'accordo con la tua integrazione alla spiegazione, c'è anche la componente culturale.

dario ha detto...

NOOOO!!! Sei d'accordo con me?!?!?!?

;-/ allora cambio subito idea.

silvano ha detto...

Dario sono preoccupatop anch'io, ho appena chiamato il 118.
;)

Vincenzo Cucinotta ha detto...

Ed io insisto sulla non unicità della Shoah. Scusami Silvano, ma la tua argomentazione si rifà al fatto che negli anni quaranta lo sviluppo tecnologico aveva raggiunto un livello tale da consentire la possibilità di massimizzare gli omicidi, ma non vedo proprio come questo possa risultare influente dal punto di vista storico.
Se guardiamo a quello che i cattolici facevano a chi professava un'altra fede, altrocchè se c'era una organizzazione funzionale allo sterminio, lì completo degli avversari! Certo, non avevano i mezzi che avevano i nazisti, ma anche con pugnali e spade il loro obiettivo lo raggiungevano!
Per quanto riguarda ciò che ha aggiunto Dario, sono abbastanza d'accordo, ma solo se guardo ai fatti politicamente. Se li guardassi da storico, quindi in una prospettiva ben più globale, non giungerei alla stessa conclusione. Tra cinquanta anni probabilmente della Shoah si parlerà molto meno e forse di più dello sterminio dei palestinesi da parte degli israeliani.

dario ha detto...

Anfatti, la mia analisi non ha nulla di Storico. Ma neanche di politico. E' proprio una cosa carnale. Cioe', di cultura.
Non riesco, nemmeno volendolo, a sentirmi responsabile del genocidio dei nativi nordamericani da parte dei coloni inglesi, o di quelli sudamericani da parte di quelli spagnoli, della chiesa. Non mi sento colpevole per la sparizione dei dinosauri. Mi sento invece colpevole per le guerre in medio oriente che abbiamo combattuto e stiamo combattento noi occidentali. E mi sento vittima del terrorismo islamico che colpisce le torri gemelle. Anche se sono per la tesi del complotto.
Mi sento contemporaneamente vittima e carnefice nel caso della Shoah, invece.

Cio' non toglie che, visto da una prospettiva piu'...mmmh... disinteressata... meno carnale... diciamo, vista con gli occhi dello storico, la Shoah non e' peggiore di altri genotcidi.

dario ha detto...

Per altro non mi sento colpevole del terrorismo islamico ne' mi sento vittima nel caso delle guerre in medio oriente. Anche se sono solidale con quelle vittime, anche se sono convinto che una parte di ragione ce l'abbiano anche quei terroristi.

silvano ha detto...

Dario non mi andare in crisi d'identità: qua ci sono ben due persone che ti danno ragione. Fatti vedere da un medico che son preoccupato.
;)
Lungi da me ogni polemica, ma insisto anch'io sull'unicità della Shoah. Non è da legare ad un deteminato progresso tecnologico, nè ad un'altissima efficienza, in questo senso i roghi dove si bruciavano le streghe e gli eretici erano campioni di efficienza e così pure le spade dei conquistadores. Non è questo il punto. E' l'asetticità della morte, la pianificazione dello sterminio, il modo, la produzione di pezzi "stuck" riferiti alle persone "lavorate", la spersonalizzazione dell'orrore e della criminalità, per dirla con Hannah Arendt "La banalità del male", Eichmann al di fuori di quel sistema di potere, al di fuori del nazismo sarebbe stato probabilmente un ottimo contabile in qualche fabbrica di scarpe. Produrre morti o scarpe era la stessa cosa in fondo erano pur sempre "stuck".
Puoi dire che la Shoah non è unica ed è assimliabile ad altri genocidi solo se guardi al numero, agli "stuck" prodotti non ai modi di produzione.
ciao, silvano.

il Russo ha detto...

Sento puzza di benaltrismo: nonostante io stesso spesso ci caschi mani e piedi, il distinguo a tutti a costi ed il "c'è sempre un peggio(o un meglio" non mi piace granchè.
Per stare in tema vorrei ricordare un "ben altro" 11 settembre, quello del 1973...

zefirina ha detto...

per me l'11 settembre è l'anniversario della morte di mio nonno, che non ho mai conosciuto, ma mia madre ci ha sempre tenuto tanto a ricordarcelo e ogni volta l'accompagno nel piccolo cimitero di acquasanta terme a trovarlo!!!

poi come ricorda il russo anche se allora ero adolescente mi colpì moltissimo la morte di Allende e il colpo di stato di Pinochet

mi spiace per i morti delle Twin Towers, come mi spiace per gli "innocenti" che ogni giorno pagano lo scotto di aver incrociato sulla loro strada terroristi, guerre, genocidi, etc.etc.

dario ha detto...

Wow! Acquasanta? Quel posto vicino a Genova, frazione di Mele?
Cavoli li' c'e' uno dei piu' buoni ristoranti che io abbia assaggiato!