The screen door slams Mary's dress waves Like a vision she dances across the porch As the radio plays Roy Orbison singing for the lonely Hey that's me and I want you only
Una storia che una volta letta mi ha lasciato una profonda inquietudine, sinceramente non sono riuscito a darmi una risposta se quella fosse ricerca della libertà. Un saluto
Che storia incredibile... credo che una vita non libera non valga la pena viverla ma che le cose, nella testa di McCandless, fossero in termini molto più complicati di così...
E' facile romanticizzare con un film quando si ha tra le mani una storia del genere ma quel ragazzo è andato alla ricerca di un quasi suicidio, forse lo ha fatto inconsapevolmente.
Detto questo... "I'm free" rimane il mio karma preferito :-)
forse si. A meno che tu non sia così tanto libero interiormente da sentirti libero anche in galera.. connesso con l'iperuranio. Non è impossibile, ma molto raro.
il disagio era sicuramente grande e mettersi alla prova può esser un modo di uscirne, non credo che lui abbia scientificamente deciso di morire, è stata una tragica fatalità
Libertà è parola abusata e per questo svuotata di significati. Si combatte per la libertà e ci si lascia schiavizzare in nome di essa.
La storia di McCandless tenta di riempirla di nuovo, ma lo fa in una maniera estrema, "selvaggia", che a me non è tornata fino in fondo.
Premesso che io ho visto solo il film e non ho letto il libro, se lui non fosse morto (e pare sia morto non perché lo voleva, ma per errore o disgrazia o irresponsabilità) sarebbe stata solo la storia di un tizio un po' fuori di testa (disadattato?) che avrebbe avuto risonanza solo nel suo quartiere.
La sua storia è stata "mitizzata" a causa del suo epilogo. E il suo epilogo mi può solo fare pensare che la libertà assoluta non esiste.
Esistono solo libertà mediate, compromissorie e "interiori" (come dice giustamente Ondina), ma non per questo meno vere o gratificanti o "giuste". Basta soltanto dare loro il peso giusto e attribuire loro il significato che meritano.
14 commenti:
"Happiness only real when shared", e condivido in pieno ;)
E poi: è davvero libertà quella?
Ad ogni modo commovente vicenda umana e grande film.
Una storia che una volta letta mi ha lasciato una profonda inquietudine, sinceramente non sono riuscito a darmi una risposta se quella fosse ricerca della libertà.
Un saluto
Che storia incredibile... credo che una vita non libera non valga la pena viverla ma che le cose, nella testa di McCandless, fossero in termini molto più complicati di così...
E' facile romanticizzare con un film quando si ha tra le mani una storia del genere ma quel ragazzo è andato alla ricerca di un quasi suicidio, forse lo ha fatto inconsapevolmente.
Detto questo... "I'm free" rimane il mio karma preferito :-)
forse si. A meno che tu non sia così tanto libero interiormente da sentirti libero anche in galera.. connesso con l'iperuranio. Non è impossibile, ma molto raro.
D'accordo con Ondina. La Libertà è un fatto interiore. Si ricollega a quell'altro tuo post, sull'essere Capitani della propria anima.
OLISTICO !!!!
d'accordo con chiara,
è stato un "quasi suicidio", una decisione estrema ed irrevocabile, giusta o sbagliata che sia.
comunque un bel film... ma che lascia l'amaro in bocca.
se si ha bisogno di scappare in Alaska per sentirsi liberi, c'è qualcosa che non va...guardacaso, il film finisce malissimo
Bel film. Mi ha lasciato qualche punto interrogativo, ma è un bel film
Vivere, vivere, vivere... è una vicenda che mi ha profondamente colpito, comunque grande libro e film bellissimo...
il disagio era sicuramente grande e mettersi alla prova può esser un modo di uscirne, non credo che lui abbia scientificamente deciso di morire, è stata una tragica fatalità
Libertà è parola abusata e per questo svuotata di significati. Si combatte per la libertà e ci si lascia schiavizzare in nome di essa.
La storia di McCandless tenta di riempirla di nuovo, ma lo fa in una maniera estrema, "selvaggia", che a me non è tornata fino in fondo.
Premesso che io ho visto solo il film e non ho letto il libro, se lui non fosse morto (e pare sia morto non perché lo voleva, ma per errore o disgrazia o irresponsabilità) sarebbe stata solo la storia di un tizio un po' fuori di testa (disadattato?) che avrebbe avuto risonanza solo nel suo quartiere.
La sua storia è stata "mitizzata" a causa del suo epilogo. E il suo epilogo mi può solo fare pensare che la libertà assoluta non esiste.
Esistono solo libertà mediate, compromissorie e "interiori" (come dice giustamente Ondina), ma non per questo meno vere o gratificanti o "giuste". Basta soltanto dare loro il peso giusto e attribuire loro il significato che meritano.
"nessuna ricerca di Libertà, solo ricerca di se stessi"
un amico di Supertramp
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