19 mar 2009

Certi elettori di sinistra, De Magistris e Voyager


C’è poco da lamentarsi della situazione politica quando certi elettori di sinistra, quelli che una volta si usava chiamare compagni, leggono la politica come il programma Voyager legge la storia e la scienza.
Così accanto alla fola che non siamo mai andati sulla luna, che Atlantide c’era ed io l’ho vista, che le piramidi le hanno fatte gli extraterrestri e che Gesù veniva da Marte, si trova la spiegazione iperbolica che il magistrato De Xyz non va avanti nelle inchieste perché c’è un complotto internazionale demoplutocratico che lo vuol far fuori.
Il complotto spiega tutto e non è riscontrabile, ed allora via con trame di servizi segreti, spie, extraterrestri forse.
Questo modo di veder la politica richiama appunto Voyager e le religioni New Age, ed ha al suo fondo una filosofia vincente in tempi di mancanza di certezze come i nostri: ogni coglione può dire la sua verità che tanto è più fumosa ed arzigogolata tanto più sa di mistero ed è riservata a CHI SA, a chi è un iniziato ai misteri della politica e della giustizia e non un qualunque fesso che cerca con fatica di informarsi leggendo giornali e libri.
Se poi l’eroe vero o presunto alla fine dello psicodramma decide di usare la trama demoplutocratica candidandosi per un partituccolo qualunquista e di estrema destra specializzato nel riciclaggio di magistrati falliti, allora ancor più l’adepto, il compagno post moderno vedrà in questo fatto un segno celeste di riscatto e si consolerà dicendosi sicuro che la lotta riprenderà da una comoda ed inutile poltrona del parlamento europeo.
Contenti tutti.

1 commento:

Matteo Porretta ha detto...

voyager rispolvera leggende e miti vecchi come le barzellette che iniziano con "C'era un italiano, Un fancese e un inglese...", cse tipo Atlantide, Area 51, cerchi sul grano e chi più ne ha più ne metta. Tutto all'insegna dell'incredibile, dello spettacolare, termini che in tv fanno sempre bene...ma questi termini sono approdati in parlamento in una politica/spettacolo che non guarda più al voto, ma allo share