21 mar 2009

Darkness on the Edge of Town - Bruce Springsteen

Bruce è amico mio. Di notte, a 19 anni, solo, in una stanzetta in affitto di una lontana città universitaria. Io e "Darkness" tutta la notte, per tante notti. Ora non posso più ascoltarlo. Un nodo della gola per quella che è stata la mia gioventù, che ora è andata via...


5 commenti:

silvano ha detto...

Questa non è una recensione dell'album “Darkness on the Edge of Town”, è solo riportare un commento di un nuovo amico ad uno dei più amati album di Springsteen.
Un commento che a mio avviso centra perfettamente il bersaglio. La musica è vita, è vissuto, è notti insonni, colonna sonora dell'esistenza.

zefirina ha detto...

la penso anche io così, ci sono molte canzoni che non riesco a sentire senza che mi venga un groppo in gola, altre che mi fanno tornare il sorriso
come dici tu sono le colonne sonore della mia vita

Matteo Porretta ha detto...

un esempio di incredibile folgorazione musicale: al liceo ascoltavo quattro cinque volte al giorno "The knife" dei Genesis, mettevo il repeat. E questo è durato diversi mesi...ogni giorno, come se me l'avesse prescritto il medico

Anonimo ha detto...

...e io che credevo di essere strano perchè da ragazzo (nei primi anni 80) sentivo solo i Beatles !

Luka ha detto...

Il mondo cambia con noi e noi con lui... la musica no. La muica è arte. l'arte non cambia. un quadro resta quello, per sempre, come lo resta una poesia, una fotografia, un libro, un disco. Quando ci innamoriamo è incredibile: tutto gira attorno a ciò che amiamo sia essa persona animale arte o cosa.
Il ricordo, la foto e le parole sono stupende.
L'amore è stupendo.
e pure la musica di Bruce....