12 mar 2009

Verona ex città dell'amore - Appello alla diffusione di questa lettera aperta

Foto segnaletica di Vittorio Foa
Cosa accadrebbe se domani in un qualsiasi condominio di Borgo Roma, Borgo Trento o Borgo Venezia arrivassero funzionari di Polizia in divisa, svegliando all’alba tutti i membri delle nostre famiglie, per fotografarci di fronte e di profilo, con un cartello identificativo in mano, dicendoci che si tratta di un’operazione di controllo? come reagiremmo? Certamente lo riterremmo intollerabile e gravemente lesivo della nostra dignità.
Noi sottoscritti, cittadine e cittadini veronesi, abbiamo saputo che, all’alba del 5 marzo 2009, agenti di Polizia della Questura di Verona hanno videofilmato e fotografato, di fronte e di profilo, le persone residenti o domiciliate presso le piazzole di sosta di Strada La Rizza, Forte Azzano, famiglie residenti in Verona da decenni; si tratta di nostri concittadini italiani che si riconoscono come appartenenti alla minoranza etnico-linguistica Rom
Apprendiamo da un quotidiano locale che questi concittadini sarebbero stati fotografati da personale di Polizia con un cartello in mano indicante cognome, nome e data di nascita e numero progressivo, nonostante il possesso da parte loro delle carte di identità e la loro regolare iscrizione ai registri anagrafici; sarebbero stati sottoposti a tale procedura anche alcuni minorenni.

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3 commenti:

il Russo ha detto...

Da aderire, grazie mille per la segnalazione!

Lucien ha detto...

Aderisco subito. Il fascismo è tra noi.

GianniRock ha detto...

La puzza di fascismo, in Italia e Verona è una delle vette, è nell'aria da anni, non fingiamo di non saperlo. Non abbassiamo la guardia.