17 set 2009

Tutti a casa - La guerra è persa


6 militari italiani morti: la tragedia era nell'aria, era solo una questione di tempo.
Il tempo è giunto.
Seppellite le vittime, sarà il caso di parlare seriamente dl ritiro delle truppe occidentali dall'Afghanistan.
La guerra è persa. Dopo anni di occupazione non si ha il controllo del paese.
Sembrava si potesse controllare almeno Kabul, ma anche lì è sempre più chiaro che la capitale è sotto controllo dei talebani.
La missione militare è fallita, bisogna prenderne atto e giocare con forza la carta della diplomazia.

17 commenti:

dario ha detto...

Caro Silvano, temo che lasciare l'afghanistan sia del tutto impossibile, visto che e' proprieta' di Obama e sant'Obama ci piace cosi' tanto a tutti a destra e sinistra e centro e sopra e sotto.

Vincenzo Cucinotta ha detto...

Quoto "entusiasticamente" dario :-D

silvano ha detto...

Obama se ne andrà. Noi lo seguiremo. La guerra è veramente persa, bisogna solo trovare una via d'uscita dignitosa.

dario ha detto...

O bella! Obama se ne andra'. E perche' mai dovrebbe? Perche' ammazzano i militari italiani?

silvano ha detto...

No non per quello. Per i soldi. Perchè ha l'opposizione del suo partito. Perchè non ha i fondi per fare la riforma della sanità in USA.
Perchè l'opinione pubblica non sopporta più la continua perdita di soldati (americani). Perchè dal 2001 ad oggi non si è riusciti a controllare una singola zona dell'Afghanistan. Perchè per vincere quella guerra bisognerebbe fare come fecero gli inglesi per conto della Società delle nazioni negli anni 20 (e oggi in quella misura non si può più - per fortuna).
Perchè per controllare quel territorio ci vorrebbero, da stime degli specialisti, un milione di uomini: e chi ci li mette?

SCHIAVI O LIBERI ha detto...

Queste mese parte un mio amico, per quella missione.
Ho provato a parlargli, ma niente.
In guerra, si può anche morire...

Pecoramannara ha detto...

Non ho mai creduto nelle guerre. Ma non mi sento nemmeno di criticare chi ci crede e sminuire tutte le vite sacrificate ad "onore della giustizia". Certo è che tanti sono morti invano. Si, sono d'accordo: la guerra è persa!

Maurizio Pratelli ha detto...

la guera ha perso, direi

Leandro Giovannini ha detto...

Certo,italiani brava gente, come l'esercito che gassò l'Etiopia.
Oppure quello che sterminava i titini nel campo di concentramento di Arbe.
Aspettiamo intrepidi la prossima beatificazione di porta a porta.

Vincenzo Cucinotta ha detto...

Sì, Silvano, ci sono ottime ragioni per sgombrare da lì, ma quello che diceva Dario mi pare fosse un po' diverso. Egli diceva, e io sono perfettamente d'accordo con lui, che deciderà tutto Obama, cioè gli USA, come è sempre stato. Di nuovo c'è che stavolta, appunto, nessuna forza politica oserà mettersi di traverso ad Obama. In definitiva, le scelta si faranno altrove, e a noi non resta che riflettere sulla inumanità delle guerre e delle sue vittime. Politicamente, queste morti sono, scusate il cinismo, del tutto irrilevanti.

silvano ha detto...

Esprimevo una mia opinione, mi sembra largamente condivisa a giudicare dai commenti, quanto al fatto che decidessero gli americani lo davo per scontato ed acquisito. I morti contano, al solito, solo per l'opinione pubblica. Volendo essere cinici fino in fondo si potrebbe dire che invece i morti avranno rilevanza politica quando ci sarà da strumentalizzarli per elaborare la exit strategy e spiegarla alla gente. L'ultima considerazione è veramente cinica però e un po' mi vergogno.

Gianna ha detto...

6 giovani eroi se ne sono andati...
Sono costernata.
Condoglianze alle famiglie.

amatamari© ha detto...

Sì Silvano, è proprio così: adesso questa guerra costa troppo ed Obama ha altre cose a cui pensare...
E naturalmente Palestina ed Israele non rientrano nelle preoccupazioni, e men che meno le tante zone dell'Africa penosamente abbandonate...

dario ha detto...

Silvano, in Italia, la gente, gia' non ci vuole stare in Afghanistan. Non hai bisogno di morti per convincere l'opinione pubblica a tornare.
Tanto meno puoi utilizzare i morti per spiegare alla gente che non e' stata una buona politica quella di mandarceli a morire inutilmente.
Direi che il punto e' convincere l'opinione pubblica della necessita' e giustezza di rimanere la', nonostante i morti. Ma che su questo punto la si convinca, l'opinione pubblica, o no, poco cambia, perche' comunque la' siamo e la' rimaniamo.
E francamente penso che nemmeno il buon cuore di Sant'Obama (ammesso che ne abbia) possa farci niente, che' anche loro la' sono e la' rimangono perche' la' conviene stare. E Sant'Obama l'aveva deciso gia' ai tempi delle primarie con la buona Hillary (che invece voleva starsene in Iraq, per altro). Pensare ora che Obama cambi idea perche' sono morti sei italiani che, come dice giustamente Vincenzo Cucinotta politicamente contano meno di un brufolo sulla chiappa, mi pare davvero un po' frivolo.

Dire poi che ora l'intervento in Afghanistan costi troppo e che Obama preferisca investire i soldi dei contribuenti in altre cose, tipo la sanita', mi pare pure un po' ingenuo.
Innanzitutto direi che Obama non e' scemo, e che lo sapeva prima ancora di decidere di candidarsi che la guerra in Afghanistan costava tanto. In termini di soldi e in termini di vite umane. E quindi in termini di opinione pubblica. Tuttavia puoi veramente dire che una Ferrari costa troppo? Dipende dal valore che ne hai in contropartita. Il valore di una ferrari e' molto alto e quindi non costa troppo.
Pensa alla contropartita della guerra in Afghanistan e secondo me riesci a immaginarti quali siano le ragioni per cui Obama non se ne vuole andare da li', e anzi vuole impiegare piu' forze.

Parlando poi dal punto di vista morale, io non so se vorrei davvero che le forze occidentali abbandonassero l'Afghanistan. Dal primo giorno io ero contrario all'intervento. Vuoi per l'ipocrisia che ci stava dietro (cioe' la guerra al terrorismo e l'esportazione della democrazia come motivazioni di facciata, ma gli interessi degli oleodotti e gli scudi economici contro le economie emergenti come cause primarie), vuoi perche' secondo me, anche ammettendo quelle cause di facciata come effetti collaterali ben accetti, l'intervento armato non puo' essere il mezzo per ottenerli. Non si puo' combattere il terrorismo con il terrore e non si puo' esportare la democrazia con le armi e imporla con la forza (cazzo! e' un ossimoro bello e buono!).
Ora pero' mi pare troppo facile, dopo essere andati la' a fare disastri, uscirne in punta di piedi come se nulla fosse accaduto. Il potere dei Taliban adesso, e la loro rinata violenza e' fondamentalmente causa dell'interventismo occidentale. Prima con la guerra fredda, poi con la guerra al terrore. Quindi io dico, lasciamo pure che se la sbrighino da soli, 'sti Afghani, ma almeno facciamoli cominciare da zero, mica da meno infinito. Poi come la metteresti? Che la comunita' internazionale si accordasse economicamente con i Talebani mentre loro torturano i civili a profusione?

Io dico che moralmente dall'Afghanistan non si torna, piu' che altro perche' non c'e' modo di tornare, ecco.

silvano ha detto...

Penso che sia troppo complesso discutere nei blog di questi e anche di altri argomenti. Troppi i piani di discussione che si intersecano. Troppi almeno per le mie capacità.
Io non lo so in assoluto se mai gli occidentali se ne andranno dall'Afghanistan: ripeto per me sì, ma non ho la sfera di cristallo nè sono un esperto di politca planetaria. Ripeto anche che la guerra è persa allo stato attuale.
Ritengo che ora ci si trovi dinanzi ad una scelta: o rimanere (può benissimo essere una scelta obbligata) con molti più uomini e mezzi e cambiando strategia, oppure andarsene trovando una strategia di sganciamento accettabile.
Di più non so.

dario ha detto...

"...troppo complesso discutere nei blog..." ;-) lo prendo come un invito a cena?

Silvano. Io non dico che non si potra' mai andarsene dall'Afghanistan. Quel che dico e' che ne' dal punto di vista economico ne' da quello finanziario si sono aperte le condizioni per farlo. Aggiungo anche che, parere del tutto personale, non ci sono nemmeno quelle morali.
L'unica cosa che e' cambiata ieri sono sei morti italiani. Sei morti italiani al piu' modificano per un paio di giorni l'opinione pubblica italiana. E l'opinione pubblica italiana conta un cazzo per il governo italiano. E se conta un cazzo per il governo italiano conta meno di un cazzo per quello americano, la cui opinione pubblica non e' toccata nemmeno per quindici secondi dalla morte di sei para' italiani.

Tu dici che la guerra e' persa. Il fatto che l'hai scritto ieri proprio nel giorno in cui sono morti i sei italiani e' una coincidenza fortuita? Io credo che ti sei lasciato coinvolgere dall'impatto emotivo della notizia e hai deciso ieri che secondo te la guerra e' persa, perche' sono morti sei italiani.

Ma la guerra non e' persa, infatti c'e' il pieno controllo dell'afghanistan da parte degli stati uniti, e quindi della fetta occidentale del mondo cui noi stessi apparteniamo. Tu pensi che una ipotetica decisione unilaterale dell'italia comporti una bomba nucleare sul Vaticano da parte degli Stati Uniti? Io dico di no. io dico che invece questo comporterebbe che l'economia italiana non puo' sbafarsi la sua brava fetta di torta. Quella cucinata in Afghanistan, nella cui lista di ingredienti, che ci piaccia o no, ci sono i cadaveri di quei sei italiani.

Che io sappia, Silvano, da che mondo e mondo, non e' il numero di morti a determinare la differenza tra vittoria e sconfitta.

dario ha detto...

"finanziario"? Perche' ho scritto "finanziario" Boh, non lo so, dev'essere qualcosa di freudiano.

Volevo dire ne' dal punto di vista economico ne' da quello "politico", legato quindi al consenso del popolo e all'opinione pubblica.