26 nov 2009

RU 486 - almeno soffri donna

Il senato ha deciso, bontà sua, di non immettere sul mercato la pillola abortiva RU486.
Poco conta che le donne italiane ormai siano le uniche in Europa a non poterla usare.
Come dice la Bibbia? "Donna partorirai con dolore", ecco l'importante è la sofferenza.
Il Parlamento e la Chiesa italiana hanno dato, nel solco di una lunga tradizione, il loro contributo all'indomani della giornata mondiale della violenza sulla donna.
Un gruppo di vecchi preti che di donne non sanno nulla e un gruppo di parlamentari puttanieri decidono sulla sfera più intima delle persone impartendo moralisticamente e sadicamente divieti e permessi sui corpi altrui. Non potendo, per ora, ancora abolire la legge sull'aborto, chè si sa ci fossero ancora le mammane tutte le coscienze sarebbero a posto, si infligge dolore. "Almeno soffrite troie" questo il pensiero che li sostiene nella loro infinita ipocrisia.
Niente di nuovo solo medioevo e ferocia.

5 commenti:

Euterpe ha detto...

Bravo Silvano ! non gliel'hai certo mandata a dire!

listener-mgneros ha detto...

intanto poi se peccano possono scrivere una bella letterina al pastore tedesco e chiedere perdono...immagino che nei diritti parlamentari sarà compreso uno stock di RU486 come mille altre cose che al popolo italiano sono vietate.

E li vedo tutti li a darsi gomitate e sorrisetti, sulle loro giacche chiazze di unto e di sangue.

Anonimo ha detto...

grazie (all'uomo che ha postato!)

dario ha detto...

“Non capisco come una Commissione del Senato che ha compiti legislativi abbia deciso di trasformarsi in uno strumento per giudicare sperimentazioni cliniche già effettuate, i cui risultati sono stati approvati da tempo sia dalla Fda, l’organismo americano di controllo sui farmaci, che dall’Aifa, Agenzia Italiana per il Farmaco, che dall’Emea, agenzia europea dei medicinali . Sulle queste questioni dovremmo seguire le linee delineate dai medici esperti del settore. Comunque è accettabile che si discuta in Senato ma non ostacoliamo né rallentiamo il lavoro svolto finora dall’Agenzia italiana per il farmaco” così il senatore del Pd, Ignazio Marino, commenta le decisioni prese oggi dalla Commissione Sanità al Senato
Riguardo alla riunione del gruppo Pd di domani al Senato, Ignazio Marino aggiunge di augurarsi “una discussione libera e aperta che però faccia emergere la visione unitaria, chiara e condivisa da tutto il gruppo del Pd che rispetti i principi indicati dalla comunità scientifica nazionale e internazionali. Penso che la decione finale su questa delicata scelta delle donne debba maturare unicamente nell’intimo rapporto tra la paziente e il medico”.

Questo tratto dal blog di Ignazio Marino, tanto per dire che sono in buona compagnia a pensarla cosi'...

...un'auto si schianta viaggiando a 300 all'ora. Chiedersi se il problema e' di aver pigiato troppo sull'acceleratore e' da ipocriti, ovviamente. Ma non chiedersi se non aver pigiato sul freno non abbia caso mai contribuito, mi pare altrettanto ipocrita.

Ci salviamo solo noi, Silvano, elettori di sinistra orfani di una rappresentanza degna.

silvano ha detto...

Hai detto bene Dario: orfani.
Ma ancora più grave è che è orfana l'Italia di una classe dirigente degna di questo nome. Qua i dirigenti hanno solo i privilegi che si tramandano di padre in figlio. Siamo per molti aspetti un paese medioevale.