"Se ci siete tutti, se ci siamo, anche quelli della società civile, io sono disponibile a candidarmi in un movimento unitario".
Un po' il solito vergine che più vergine non si può. Così vergine che prima di concedersi all'abbraccio del suo popolo, chiede un passo della politica tradizionale, piena assunzione di responsabilità, s'appella alla società civile. In somma io ho le mani pulite ma se voi non sarete all'altezza,colpa vostra, anche qui il solito zero assunzioni di responsabilità. Ricette vecchiette, mal poste da un personaggio che non mi ispira per nulla.
Poi la ricetta è davvero ancora quella del passo indietro della politica a favore della società civile?
Ma da quanto tempo li sento questi discorsi?
Un piccolo capopolo che ancora mi racconta del discorso dell'analisi dal basso? E l'analisi dal basso chi la fa? E poi la società può e deve fare politica a livello di società civile, ma quando vuole diventare interprete del gioco nella sala buona deve anche sapersi assumere i diversi oneri, responsabilità, difficoltà che il far politica ai massimi livelli comporta.
E poi se la società civile è sana una sana classe politica se la dare da sè. Ma sono discorsi così vecchi che si perdono nel tempo e nella banalità.
Se questo è il nuovo arancio che avanza, mi pare la politica del gruppettaro, che potrà andare bene a livello di movimento, ma quando si vuole governare un paese in un contesto sempre più interconesso bisogna anche essere tecnicamente capaci.
La politica lasciamola fare a partiti strutturati, e lasciamo stare comici, impresari, ubriaconi da bar, e magistrati in libera uscita reduci da esotici viaggi americani che sempre profumano della rivoluzione e del sangue (d'altri) che cercano compensazioni alle loro frustrazioni.
In questo paese di demagoghi abbiamo già fatto il pieno, di nominati non ne parliamo, lasciamo i demagoghi alla destra.