3 ott 2009

Il fedele alleato di Berlusconi


Lo so che non è un tema nuovo per il mio blog, ma non è colpa mia se Di Pietro, non richiesto, continua a confermare una mia tesi.
Egli infatti si pone regolarmente come il fedele picconatore di Berlusconi là dove il Sire non osa arrivare per furbizia ed intelligenza, e cioè a picconare la Presidenza della Repubblica.
Le accuse di vigliaccheria mosse da Di Pietro e dalla sua pattuglia, anzi quinta colonna, di opposizione alla Presidenza della Repubblica (per non rifiutare la firma ai provvedimenti sullo scudo fiscale) sono di una gravità senza precendenti.
Una vergogna nazionale, neppure Berlusconi è mai giunto a tanto.
Siamo il paese delle banane, la Repubblica dove la guardia e il ladro si mettono d'accordo per mandare l'ultima Istituzione che è rimasta valida ed integra A PUTTANE.

13 commenti:

antonio ha detto...

Se per ultima istituzione intendi Napolitano, non mi trovi d'accordo sul fatto di considerarlo "valida e integra". O almeno non capisco cosa intendi con "valida ed integra". Forse l'istituzione come concetto, non certo per come è rappresentata oggi. Se Napolitano avesse un po' più a cuore le vicende del nostro Paese si sarebbe comportato diversamente nel caso di Catanzaro-Salerno (come presidente del CSM era suo compito risolvere la questione, ovviamente, ma a me non pare che abbia dimostrato interesse nel trovare la verità dei fatti, ben nota), nel caso del Lodo Alfano che ha firmato subito (cosa dirà nel caso la Corte Costituzionale lo bocci?- speriamo davvero- dovrà almeno chiedere scusa di non conoscere l'articolo 3 della Costituzione), nel caso dello Scudo Fiscale (appunto), e in mole altre dichiarazione fatte (come quella in cui accusava i magistrati di protagonismo... ma ti pare. Berlusconi docet).

Poi che DiPietro esageri non lo nego, e non nego neppure che i modi dell' IdV assomiglino, specularmente, a quelli della Lega (cartelli in aula e toni a volte esagerati).

Però dire che Berlusconi non è mai arrivato a tanto... insomma, di vergogne nazionali ed internazionali ce ne ha fatte provare parecchie e ben più grosse.

silvano ha detto...

Ciao Antonio, grazie in primis per il tuo commento. Non ti preoccupare non volevo difendere Mr. B., lo considero un sovversivo per non dire qualcos'altro. Io sostengo solo che la Presidenza della Repubblica è una delle ultime difese prima del fascismo, attaccarlo o logorarlo quotidianamente non porta da nessuna parte se non al logoramento stesso dell'Istituzione, sì che quando ce ne sarà veramente bisogno (credo che la settimana prossima con la pronuncia della Corte Costituzionale sul Lodo Alfano, sarà una delle settimane più critiche nella storia della Repubblica, indipendentemente da come si pronuncerà la Corte) non avrà la credibilità necessaria.
Tutto qui, nessuna riabilitazione del Berlu e della sua cricca.
ciao e grazie ancora.
silvano.

Vincenzo Cucinotta ha detto...

Scusami Silvano, ma Napolitano è proprio indifendibile, e non capisco come lo si possa ancora considerare un baluardo. Poichè vige il reato di vilipendio, mi astengo dal dire tutto ciò che penso. Mi preoccupa che se ne dia un giudizio non sugli atti effettivamente compiuti, ma al solito terrorizzati dal signor B., e quindi pronti a credere fideisticamente a qualsiasi cosa, anche dove l'evidenza dovrebbe suggerire ben altri giudizi.

silvano ha detto...

Vincenzo, non sono d'accordo. Io credo che la Presidenza della Repubblica si trovi ad agire in una situazione limite. Il Presidente si ritrova da una parte un governo che è al limite del golpismo, per sostanza, per modi di agire e per l'uso strumentale che fa di leggi e regolamenti, dall'altra si trova un'opposizione evanescente o populista (nel caso di Di Pietro). Se poi consideri che il limite ed il problema siano rappresentati da Napolitano, libero ovviamente, ma non mi sembra una visione obiettiva.
ciao.

Vincenzo Cucinotta ha detto...

Ti rinvio a due miei post, in cui argomento il mio giudizio su Napolitano:

http://ideologiaverde.blogspot.com/2009/09/contrattacco-del-signor-b.html

http://ideologiaverde.blogspot.com/2009/06/la-tregua-di-napolitano.html

laritorna ha detto...

Negli anni ottanta Napolitano era considerato il comunista "ambiguo", quello cioè pronto alle trattaive con il nemico giurato: la DC. Ci sono delle distinzioni da fare, però. Oggi non siamo più abituati a chiamare le cose con il loro nome e Di Pietro, lo ha fatto senza mezzi termini. Lo scudo fiscale contiene elementi di mafiosità che non possono essere non considerati. D'altra parte Napolitano, non può non controfirmare leggi e decreti, se questi sono "tecnicamente" ineccepibili. Potrebbe, al massimo formulare dei giudizi di opportunità. Di Pietro si è parato il culo come ha fatto Berlusconi, entrando in politica. Ho avuto occasione di avere a che fare con pezzi grossi dell'IdV e relativi scagnozzi: sembra una riunione degli esclusi dai vari partiti, somigliante più ad un summit di corleonesi che ad un movimento di uomini in totale buona fede. Detto questo, Di Pietro è certamente l'uomo, insieme agli esponenti del PD, capace di far vincere Berlusconi, solo aprendo bocca.

Franco Zaio ha detto...

Cosa ha detto Di Pietro, mi date un link chè non seguo più la politica italiana? Non so che termini ha usato, però è certo che il Presidente firma tutto, lodo Alfano, scudo fiscale...sembra che nessuno abbia le palle di opporsi davvero (avendone i mezzi) all'ascesa al potere assoluto di Silvio.

silvano ha detto...

Caro Vincenzo ho letto i tuoi post, meglio li ho riletti. Non li ho commentati alla prima lettura, non li commenterò alla seconda perchè non voglio far polemiche con te non essendo minimamente d'accordo.
Sono d'accordo invece con il Grande Favollo e per quel che riguarda il Presidente della Repubblica e per quel che riguarda i componenti dell'IDV che anche nella mia città sembrano più per biografie degli avanzi di galera (incensurati ma sempre limite) che dei politici, tutti cmq arrampicatori e carrieristi senza vergogna.
ciao.

Bastian Cuntrari ha detto...

Mi spiace, Silvano, ma non condivido.
Sono d'accordo quando - rispondendo ad Antonio - affermi che "...la Presidenza della Repubblica è una delle ultime difese prima del fascismo...".
Ma la Presidenza, in quanto "Istituzione": non chi la rappresenta in questo momento, e cioè Napolitano.

È inutile che il Presidente si àlteri rispondendo ad un cittadino e gli "insegni" - dandogli in fin dei conti dell'ignorante - che, se non avesse firmato ieri, la legge sarebbe tornata in Parlamento, gli sarebbe tornata tal quale e lui avrebbe dovuto firmare (video).

E chi gli dice che magari - al secondo giro - quei figl' 'e 'n 'drocchia dei parlamentari latitanti dell'opposizione (oltre a parecchi dei finiani, assenti, che hanno contribuito alla risicata maggioranza...) non l'avrebbero spuntata, sfiduciando il governo?

Neanche a me piacciono le parole colorite, Silvano, né taluni comportamenti sopra le righe, ma purtroppo la politica - e i c.d. "politici" - non hanno più lo stile di quelli di di una volta.
Se un Presidente del Consiglio si permette di dare del kapò ad un europarlamentare tedesco, ovvero osa definire il primo afroamericano diventato Presidente USA "abbronzato" è ancora al suo posto, non vedo come un esponente dell'opposizione non possa usare "parole forti" censurando un "atto", e non una "persona".
Scusa la prolissità del commento, ma davvero mi rode il chiccherone...

@Franco Zaio: Di Pietro ha detto che la firma del dcreto "è un atto vile".

silvano ha detto...

Per B.C., grazie del tuo commento. Ti rimando al bel editoriale di Antonio Padellaro sul Fatto Quotidiano di oggi, ove si centra a mio avviso un dato e che non trova il giusto rilievo sugli altri media e cioè la drammatica solitudine del Colle. Il Colle se ci si pensa si trova ad operare in una situazione assurda: un Governo sovversivo, un'opposizione del PD ridicola e vergognosa, ed una parte dell'opposizione (IDV) che nella migliore delle ipotesi lavora ad accreditarsi come unica opposizione ed a cannibalizzare le macerie che la circondano. Non si può pretendere che per il fatto che ci si trovi in una situazione per la quale l'opposizione non fa il suo dovere il Colle se ne assuma la supplenza, non lo prevede la nostra Costituzione. Scaricare le proprie colpe e manchevolezze su Napolitano lo trovo questo sì vile.
ciao.

Vincenzo Cucinotta ha detto...

Io veramente vorrei solo che facesse sino in fondo il Presidente della Repubblica, soltanto questo. Credo che tra interventi inopportuni e omissioni inquietanti, l'accusa a Napolitano di non svolgere pienamente il ruolo che la Costituzione gli assegna, sia più che giustificata. Io non mi permetterei mai di prentendere che egli faccia le veci dell'opposizione, lo considerei anzi assolutamente inopportuno.
Possiamo parlarne a lungo senza costrutto. Vediamo di fare un esempio: come giudichi tu la posizione assunta da Napolitano sulla vicenda di "Why not" dopo l'incredibile provvedimento da parte del PG di Catanzaro? Se a qualcuno va bene questo tipo di comportamento, non credo ci sia davvero cosa altro aggiungere.
Sulla solitudine del colle, non mi intenerisco neanche un poco: mica uno può andare a svolgere un ruolo di quel tipo se non riesce a sopportare l'estrema solitudine del potere, tanto più quando questo potere è di garanzia.

Bastian Cuntrari ha detto...

L'ho letto questa mattina presto, Silvano, il fondo di Padellaro, e - spassionatamente - la difesa d'ufficio del Presidente della Repubblica (condita poi abbondantemente di melensi alibi, quali "la solitudine del Colle") non l'ho gradita molto.

Se è vero - come giustamente rilevi - che il Presidente non può "supplire" alle mancanze dell'opposizione, è altrettanto vero che - essendo l'ultima nostra guarentigia - avrebbe dovuto constatare che il Parlamento, nella votazione, era davvero spaccato, alla faccia dei sondaggi di Mr B. Questo sta a significare che il paese è spaccato, perché più della metà dei suoi rappresentanti (se fossero stati tutti in aula...) non avrebbe votato un'altra legge porcata.

Quale impedimento costituzionale aveva allora Napolitano per non rispedire il decreto in Parlamento e verificare nuovamente i numeri? Nessun altro ha un potere simile: lui rappresenta l'unità nazionale, ed è la nostra unica "voce".
E se per una volta fosse stato anche il "certificatore", la "cartina di tornasole" per testare la reale volontà del Parlamento (cioè la "nostra volontà"), credo che tutti gliene sarebbero stati grati.

Ed è sempre un piacere passare di qua, anche se - talvolta - si è di opinioni diverse...

dario ha detto...

Gia'... perche' a vanificare il senso di quell'altra istituzione... il Parlamento... ci ha gia' pensato il PD con i suoi deputati assenti.