10 feb 2010

Patti Smith - Who's That Girl?

Peccato non avere un post pronto sulla grande Patti ed aver trovato questa foto che irresistibilmente ho dovuto pubblicare.

Il luogo in cui è ritratta con in mano uno dei miei lp di jazz preferiti, assomiglia in modo impressionante ad un negozio, che vende vinile usato, e nuovo da collezionisti, che si chiama Monster Melodies e che si trova a poche decine di metri da Les Halles a Parigi.
Un soppalco con pigiati dentro migliaia e migliaia di dischi neri. Le pareti tapezzate di copertine anche sul soffitto. Al piano inferiore apparecchi stereo vintage e memorabilia a base di radio, registratori a bobine, vecchi microfoni cromati.
Un piccolo paradiso per amanti della musica e della sua riproduzione d'annata.
Mi son fatto portare lontano da quella bella foto di Patti, ma volevo chiedere agli amici e ai passanti di questo blog di raccontare loro in vece mia qualcosa su Patti Smith e su cosa rappresenti ed abbia rappresentato per la musica rock. So che alcuni degli amici ne sono dei cultori e che pure sono giornalisti musicali professionisti.
L'invito a raccontare è aperto a tutti ovviamente.


12 commenti:

allelimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
listener-mgneros ha detto...

Potrei dire poesia...lo dico.

Antonella Riviello ha detto...

Semplicemente meravigliosa!!!!

Euterpe ha detto...

Di patti ricordo il concerto di Bologna dove per questioni di età non avevo potuto andare ed una amica più grande che invece c'era stata e che quindi guardavo come se fosse avvolta d'aureola di santità musicale

Harmonica ha detto...

ricordo il concerto di Firenze; non si sentiva una mazza ma bisognava essere li.

Lucien ha detto...

Ovviamente il mio primo concerto "vero" a Bologna.
Devo la conoscenza di Patti ad una ragazza: aveva un anno in più di me e io ero molto amico di suo fratello. Eravamo insieme proprio in un negozio di dischi e lei mi mostrò la copertina di "Horses" chiedendomi: "La conosci?" Poco dopo partì Gloria e contemporaneamente la mia infatuazione, che non fece che aumentare quando seppi che anche lei era una grande appassionata di Rimbaud. Oggi quando ascolto certe sue canzoni sono investito da un'ondata di emozioni. Devo prenderla a piccole dosi.

chiara ha detto...

E allora ti segnalo il SUO nuovo e stupendissimo libro: "Just Kids". io ancora non l'ho letto (da quando sono abbonata al new yorker non ho tempo nemmeno per leggere la scatola dei cereali!)

Ma gli ho dato una sbirciatina alla Rough Trade e sembra una figata. Parla di lei a Manhattan negli anni '60, la vita bohemien con Mapplethrope, conoscere Warhol... insomma non ti basta??? :-)

Patti è mia mamma by the way

ciaoooo!!!

Maurizio Pratelli ha detto...

allora vieni a Lugano, Silvano!

Joyello ha detto...

Anche per me, come per Lucien, Patti Smith corrisponde al mio primo concerto. La vidi, però, non a Bologna, bensì Reggio Emilia, anno 1979. Epocale e catartico. Più per me che per la situazione in sè.
Poi la rividi a Verona, al Teatro Romano, più anziana e pacata. Dietro le quinte, dove andai assieme ad un'amica giornalista, c'era Michael Stipe che le pettinava i capelli. Memorabile. :)

Silvano Bottaro ha detto...

La conobbi con Radio Ethiopia, dall’ora non la persi più di “udito”.

Certo che, l'amico "nickdrake" è una fonte inesauribile :)

ReAnto ha detto...

A Firenze ,un gran casino , ma un bel ricordo.

chiara ha detto...

Pensa che non ricordo manco di aver lasciato quel commento giorni fa, andiamo bene.

Aspetta, ho un bellissimo ricordo di Patti.

New York, 2005. Passo davanti al CBGB, vedo gente dentro, chiedo al security man

"cosa c'è tonight?"

"PAtti Smith plays horses, 15 bucks"

"*/*%&((E%&UçW%&çYCP$&Pç$%!" rispondo io e mi fiondo dentro alla velocità della luce.

Il resto sarà scolpito per sempre nella mia memoria, pure gli sguadri di limone a distanza con Lenny Keye.

Non importa quante volte l'ho vista in concerto, contao le emozioni sempre nuove e diverse che riesce a darmi... vi consiglio anche il film documentario "Dream of life"