17 dic 2009

Violet Albina Gibson e Benito Mussolini

Violet Albina Gibson (1876 – 2 maggio 1956) 7 aprile 1926 attentò alla vita di Benito Mussolini a Roma.
Mussolini era appena uscito dal palazzo del Campidoglio, dove aveva inaugurato un congresso di chirurgia, quando la Gibson gli sparò un colpo di pistola, ferendolo di striscio al naso.
Gibson, faticosamente sottratta al linciaggio, fu condotta in questura; interrogata, non rivelò la ragione dell'attentato. Si è supposto che l'attentatrice, allora cinquantenne, fosse pazza all'epoca dei fatti e che potesse essere stata indotta al gesto da qualche istigatore sconosciuto. In tal senso furono sollevati pesanti sospetti all'indirizzo di Giovanni Antonio Colonna di Cesarò. L'attentatrice, comunque, fu espulsa dall'Italia e trasferita in Inghilterra. Rimase per trent'anni in un manicomio vicino a Nottingham, dove morì.
Il giorno dopo l'attentato[1], Mussolini compì un viaggio in Libia e si mostrò a Tripoli con un vistoso cerotto sul naso, come testimoniano le foto dell'epoca. Di lì a poco anche quell'episodio servì per giustificare una stretta legislativa e l'avvio vero e proprio verso il fascismo.
Fonte Wikipedia.

2 commenti:

Absinto ha detto...

Mi ricorda qualcosa...

Ponke ha detto...

Ciao Silvano,
la storia ci sta sfuggendo di mano... la scrivono sempre le stesse persone, anche per colpa "nostra"... che brutta sensazione